Buon pomeriggio a tutti gli utenti, vorrei esporvi qualche mio pensiero e chiedere qualche consiglio. Quest'anno, per quanto riguarda la mia esperienza, è particolarmente tosto in fatto di malattie tra le piante, penso a causa dell'elevato numero che ormai ho raggiunto. A causa del grande numero di casi di attacchi fungini ho deciso di ampliare la mia conoscenza sugli antifungini ed in particolare sul Tebuconazolo oltre al solito rameico che do ad inizio e fine bella stagione. Il Tebuconazolo ed i coformulanti presenti nella soluzione di molti fitofarmaci diffusi sono molecole altamente tossiche e con rischi mutageni a carico degli embrioni per cui personalmente, soprattutto a causa degli anni che ho trascorso a studiare chimica e biologia, non sono molto d'accordo al loro utilizzo. Chiedo quindi voi cosa utilizzate per trattare sistematicamente preventivamente le vostre piante? Vorrei riuscire a trovare un fungicida preventivo efficace senza rischi mutageni, pensavo anche ai fosfiti. Qualcuno di voi li usa e può dire che funzionano?

Mi faccio degli amici: i prodotti alternativi a quelli tradizionali hanno lo stesso effetto delle buone abitudini di vita in alternativa alle cure farmacologiche. Per il mal di testa prendi un analgesico o eviti di fartelo venire, lo yoga non funziona... almeno per quello. Magari il mio giudizio è viziato dalla formazione culturale, ma nonostante non sia restio a provare non sono riuscito a farmi convincere, per esempio, che dare l'olio di neem ogni dieci giorni sia meglio di dare un insetticida sistemico due volte all'anno. Sia in termini di efficacia che economici ed ecologici.
La tecnica colturale è l'unica pratica "ecologica" applicabile, ma diventa complicato se allevi centinaia di piante in una serra.
Ah, tutto questo sproloquio e non ti ho risposto: non esiste, secondo me, alternativa efficace senza effetti collaterali.

Sono abbastanza d'accordo, però ci sono delle differenze etiche secondo me tra molecole seriamente pericolose ed altre. La mia domanda è da intendersi più come: ok, so che i rimedi naturali senza complicazioni sono inutili o quasi, però vi domando quali molecole voi usiate per prevenire infezioni tra le vostre piante senza ricorrere a molecole troppo dannose. Ad esempio, c'è molta differenza tra un insetticida Closer, pericoloso per eruzioni cutanee, ed un Malathion, cancerogeno accertato

Io adopero il bicarbonato di potassio, che preso in tempo funziona.
Secondo me non dipende dal numero delle piante, ma dal clima
impazzito, una settimana caldo rovente, la settimana dopo pioggia
e fresco.
Ciao

Vedo che nessuno critica o commenta la mia soluzione ai funghi.
Ho forse detto una sciocchezza?

È un formulato che non ho mai usato, ma sono andato a vedere. Per chiarire anche il mio commento precedente: non penso che sia una sciocchezza o che certi metodi di lotta non siano efficaci, dei limiti però li hanno. Hanno funzione soprattutto preventiva e sono necessari molti interventi.

Non userei mai un pesticida sistemico per le ragioni che puoi intuire.
Vero che con metodi naturali devi intervenire spesso e alle volte non
funzionano, ma l'ambiente è più importante.ciao

Il punto è che non sono sicuro che un trattamento a settimana sia meglio che trattare qualche pianta con un sistemico all'occorrenza. Poi, io ho qualche decina di piante, non qualche centinaio di ettari sui quali passo con l'aereo per irrorare.
Anche per l'aereo, i termosifoni e tante altre cose che abitualmente usiamo si potrebbe usare uno slogan che ne pregiudichi la fruizione in nome di un ideale alto.

Non è un ideale alto ma un dato di fatto, le Api stanno sparendo
pian piano e i pesticidi ne sono una delle cause principali.
Poche piante tu poche io, poche altri fanno un tanto.
Quanto ad aerei , riscaldamento , taglio degli alberi per fre villette
a schiera no comment

Dire che una molecola per funzionare debba essere dannosa per l'ambiente è del tutto sbagliato ( e comunque non penso che tu, Giovanni, la intendessi al 100% così). Per alcune specie ad esempio basta il sapone per sciogliere le membrane cerose come per le cocciniglie, mentre alcune, e parlo delle specie fungine, richiedono vere e proprie interruzioni di una parte del metabolismo per essere sconfitte. Ci sono comunque dei livelli di pericolosità ed io intenderei usare molecole che hanno sicuramente una controparte negativa in ambiente, però vanno usate correttamente. Non si può dare il fitofarmaco alle piante con lo spruzzino sul balcone o in giardino senza protezioni per sé stessi o per l'ambiente

Fosetyl alluminio? Certo non ci inzupperei i biscotti a colazione, ma è un po' meno dannoso rispetto ad altri e devo dire che lo trovo molto efficace.

È un sistemico 🤷

Si certo, visto che Lucz chiedeva un sostituto al tebuconazolo che è un sistemico, ho dato per scontato che cercasse un altro principio attivo con quelle caratteristiche

Sì, l'ho scritto in relazione allo scambio precedente, per sottolineare che la bocciatura aprioristica di una categoria [di qualunque natura] non è sempre la scelta più razionale

Ahhh scusa non avevo inteso.

Comunque sono scelte soggettive in cui la razionalità è un fattore marginale.
Io personalmente vengo dal mondo agricolo, in un mese usavamo più fungicidi di quanti ne possano usare tutti i cactofili messi insieme....in dieci vite, e siamo in Europa dove c'è la regolamentazione più restrittiva del mondo. Nel senso: nobile l'intenzione, quantomeno dubbia la rilevanza. Soprattutto in un mondo in cui qualsiasi attività, anche le più inaspettate come scrivere un messaggio su questo forum, ha una serie di implicazioni ecologiche ben maggiore di quelle di una passata di tebuconazolo (attività estrattive e industrie chimiche per gli hardware, smaltimento degli stessi, mantenimento dei data center.....ecc ecc) solo che le conseguenze sono meno immediate e arrivano in luoghi in cui certo il nostro sguardo non si sofferma spesso.
Poi ripeto apprezzabilissima l'intenzione.e sacrosanto il discorso "qualcuno da qualcosa dovrà pur iniziare" ma allo stesso tempo non riesco a prendere seriamente una spruzzata di tebuconazolo in giardino, non nella soverchiante immensità dell'impatto delle attività antropiche, né nelle sue conseguenze sull'ecosistema (quale ecosistema poi? Che 3/4 di noi vive in città e quasi tutti gli altri tra campi di cereali o ortofrutta) né sulla salute dell'utilizzatore ( che se per sbaglio mette una mascherina quella che respira trattando è aria più pulita del solito).