Potrei potare le radici di un Ferocactus quando è diventato una belva, altrimenti dovrei dargli un metro di vaso, è quasi inevitabile.
Posso testimoniare che chi fa il coltivatore di professione addirittura le radici nemmeno le tocca nel momento del rinvaso, Ariocarpus soprattutto. E nel momento in cui compri la pianta, terriccio e radici sono perfetti.
Una pianta marcisce quando si da troppa acqua.
Se lo scopo è quello di spingere la pianta abbassando il rischio marciumi allora la teoria quadra.
Evidentemente gli Echinocactus cosi come gli Ariocarpus maltollerano frequenti bagnature anche se si fa uso di fungicida specifico per marciumi. Ora per abbassare tali rischi dovrei storpiare le piante? Per me questo non significa saper coltivare.
Per coltivare io intendo, adeguarsi alle esigenze delle piante, non il contrario.
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Inviato: Gio 03 Ago 2017, 23:16 Oggetto:
Oneshoot84 Gio 03 Ago 2017, 23:16
È ovvio che la riduzione delle radici non scongiura totalmente la marcescenza e non lo detto di certo;
Di sicuro per gli ario da' una spinta in più in termini di crescita; per logica se le parti terminali di un apparato radicale muoiono è ovvio che da quella parti protrebbero nascere dei problemi;
Ripeto io lo applicata a marzo e ho notato una spinta in termini di crescita e son sicuro che attorno al fittone sia nato un apparato radicale periferico nuovo ( meglio il nuovo o il vecchio?)
Cmq sia ognuno la pensa come vuole..
Divertiamoci e sperimentiamo
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