Per fortuna salvo inconvenienti da questa estate non avrò più il "problema" vasi, ma mi sono sempre chiesto che importanza avesse il vaso per le nostre piante. C'è chi dice che deve essere piccolo, leggermente più grande della pianta, chi grande, di coccio, di plastica, quadrato, tondo. E poi mi viene in mente le nostre nonne che tenevano/tengono tutt'oggi le piante grasse i così detti mondi (li chiamano così nell'alta Toscana gli Echinopsis) nelle scatole del latte o nelle latte di metallo della conserva e hanno piante enormi che in estate si riempiono di fiori, con della terra presa nell'aia concimando le piante con la pollina (cacca di gallina) E noi? ci facciamo venire l'emicrania nel scegliere il vaso, la terra ecc.....come complicarsi la vita.

Ah, c'è solo da dire pero' che gli Echinopsis sono veramente di poche pretese ... facile coltivarli, non muoiono praticamente mai in qualunque modo tu li tenga: mi sarebbe piaciuto vederle le nostre nonne alle prese con altri generi ...

_________________
Gianna

....Chissà.....Giuseppe Lodi nelle serre bolognesi non credo avesse le competenze attuali, ne i materiali moderni ed è un uomo che ha fatto scuola in questo campo. Se hai l'occasione di sfogliare il suo libro "le mie piante grasse" potrai vedere tu stessa che i vasi sono di coccio (come me ), alcuni enormi esageratamente grandi e la composta è quella per l'epoca..altro che lapilli & compagnia cantante. L'unica cosa "moderna" che usava erano gli abbeveratoi per i canarini prima di latta e poi le prime plastiche per la semina.
La mia è solo una riflessione niente di più niente di meno.