si +8°, +6° è nella pagina prima per la Uebelmannia e basta, speriamo che Marco legga e ci supporti, che poi è quello che conta, in casa non ho ne 8° e neppure 16°, per cui preferisco rischiare fuori (almeno per ora).
Ciao Massimo si parte dal fatto concreto che....squadra che vince non si cambia.
Se quindi le tue piante le hai tenute sempre così e non ti hanno mai dato problemi, perchè cambiare???
Un'altro discorso sono le temperature a cui si riferiscono tutte le tabelle e sono le temperatureMinime a cui le piante resistono..........
Quelle delle tabelle si riferiscono proprio a quello, cioè le temperature sotto le quali le piante, molto probabilmente schattano.
Ovviamente si parla sempre di piante in buona salute, asciutte e con unmidità ambientale bassa.
Le Uebelmannia come scritto sopra sono piante da clima tropicale e difficilmente nello stato brasiliano di Mihas Gerais le temperature arrivano a quei minimi.
Normalmete la le temperature in quelle zone vanno dai 13°/18° in invernali ai 24°/28° estivi.
Per quanto riguarda i Pachypodium, anche i miei (lamerei, namaquensis, geayi, e saundersii) non perdono le foglie pur tendoli in casa, un paio di volte durante l'inverno do loro una leggera annaffiatura
Astro io do alle Uebelmannia come ai Melocactus così come ai tutte le altre succulente che faccio svernare in casa una leggera bagnata un paio di volte durante l'inverno.
Se tieni le piante a + 4 + 8 non serve ma se le tieni in casa a tempperature da appartamento allora una leggera bagnata non guasta
Però ripeto, squadra che vince non si cambia
_________________ Marco
Non acquistiamo piante prelevate in natura
Registrato: 23/04/09 17:48 Età: 76 Messaggi: 2110 Residenza: Zena
Inviato: Gio 30 Gen 2014, 18:15 Oggetto:
ange Gio 30 Gen 2014, 18:15
UEBELMANNIA:
Questa pianta è un cactus particolare per diversi motivi: composta, atmosfera, temperatura, riposo e concimazioni. La composta deve essere prevalentemente organica, 60% terriccio di foglie misto a torba e 40% inerti, io direi esclusivamente pomice o pozzolana, perchè trattengono meglio l'acqua rispetto al lapillo e la sabbia. L'atmosfera che questa pianta predilige è quella satura di umidità, consiglio di coltivarla sopra un sottovaso ampio pieno di acqua, il vaso con la pianta non deve toccare l'acqua del sottovaso, ma posizionato ad almeno un cm. al di sopra, tutto ciò per favorire un microclima umido. La temperatura è il tallone di Achille, mal sopporta temperature al di sotto dei 10 c° per cui bisogna ripararla in casa o in serra riscaldata. Evitare qualsiasi spiffero di vento, ama l'aria stagnante che favorisce l'umidità. Il riposo deve essere ferreo da inizio ottobre a fine marzo ed inoltre evitare di bagnare nel periodo 15 luglio 15 agosto, quando va in stasi vegetativa. Le concimazioni possono essere effettuate con concime NPK trivalente ove il tenore di azoto N può essere più elevato rispetto al normale concime per cactus. NB: per una buona crescita la pianta va nebulizzata ogni sera da inizio aprile a fine settembre e nel periodo restante almeno ogni dieci giorni. Inoltre essendo una pianta che non ama molto i terreni calcarei (dato che usiamo acqua da rubinetto dura per annaffiare) è bene darle tre annaffiature con ferro chelato ad inizio aprile, metà luglio e fine settembre. Infine data l'alta umidità e le nebulizzazioni serali al fine di scongiurare attacchi fungini si consiglia di nebulizzare una volta al mese per tutto l'anno con ossicloruro di rame (comunemente detto verderame). Ah dimenticavo, luce intensa ma no sole diretto che l'asciugherebbe subito.
Si tratta di una pianta che non vuole vedere raggi diretti mai!!
Cresce sempre all'ombra di altre piante ed quasi impossibile da vedere nel suo ambiente naturale.
Vuole caldo umidissimo nel periodo di crescita e durante il periodo invernale di riposo, nebulizzazioni frequenti, ma assolutamente moderate. Cioè non far gocciolare acqua nella composta.
La composta non deve essere eguale a quella degli altri cactus, ma deve essere della stessa qualità dei cactus epifiti, inerti quanto basta al drenaggio ma percentuale superiore di terriccio di foglie con piccola aggiunta di gesso idrato.
Le macchie sulla parte basale delle piante sono normalissime. Per ovviare a ciò, ma non in modo totale, usare ossido di rame almeno una volta ogni due mesi.
Per le concimazioni non dimenticare due trattamenti ad inizio primavera e fine estate di ferro chelato, essendo una pianta che predilige terreno altamente acido come le epifite, ma con aggiunta di gesso idrato (calcio), bisogna intervenire col ferro affinchè non venga bloccata la crescita dal calcio contenuto nell'acqua di irrigazione e dal gesso. A lungo andare se non si interviene in tal modo la pianta si ammala di clorosi ferrica come accade per tutti i cacti delle foreste.
Questa scheda è opera di Salvatore Formicola, io seguo le sue istruzioni e mi trovo benissimo.
_________________ Enzo.
" meglio tacere e sembrare stupidi, che aprire bocca e togliere ogni dubbio" (Confucio)
Bene, non so come ringraziare sia Marco che Enzo, direi più che esaurienti le vostre indicazioni, un grazie anche a Salvatore che seguo assiduamente su FB.
Chi mi ha "raccontato qualcosa" sulle Uebelmannia è stato un po' troppo sintetico ed ha omesso cose importantissime.
Anche io ho fatto la mia parte, pensando di trattarle come le Parodie in fatto di temperature e composta, e non facendo ricerche specifiche che normalmente faccio, non so neppure perché ho valutato attendibili le indicazioni ricevute, di solito verifico e mi documento meglio ... sbagliando s'impara.
Grazie ancora amici, un aiuto prezioso davvero
Registrato: 26/07/07 14:10 Età: 48 Messaggi: 167 Residenza: Roma
Inviato: Ven 31 Gen 2014, 17:55 Oggetto:
rokko4ever Ven 31 Gen 2014, 17:55
La uebelmannia pectinifera è stata sempre una delle mie preferite... ne ho solo una innestata su myrtillocactus ma la prossima primavera vorrei provare a tagliarla dall'innesto e a farla radicare... speriamo bene!
Devi eliminare completamente il portainnesto dalla marza
Il mirtillocactus penetra molto profondamente
Poi la Uebelmania non è una pianta che staccata dall'innesto radica mlto facilmente
Ci sarebbe un'altro sistema per salvare la capra e forse anche i cavoli
Anzichè staccare completamente la marza dal portainnesto, se la stessa è di notevoli dimensioni: puoi tagliare una spessa porzione della stessa (circa 3/4) lasciando la fetta inferiore della Uebelmannia attaccata al portainnesto.
Devi spargere sul taglio della fetta che hai lasciato attaccata al portainnesto del fungicida, Cupravit blu WG Bayer o simile, sarebbe meglio il mancozeb ma è pericoloso e ci vuole il patentino
Fai una poltiglia con Cupravit, un goccio di alcool denaturato, acqua e un buon ormone radicante: mischia il tutto e spalmala sul taglio della parte che hai staccato, lascia asciugare il tutto completamente e poi appoggiala al terreno e incrocia le dita
La parte che hai lasciato attaccata al portainnesto dovrebbe pollonare e la parte che hai staccato dovrebbe radicare
Ovviamente tutto questo trameggio devi farlo a tempo debito
_________________ Marco
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