... ma vi propongo anche la mia:
il collezionismo è l'automedicazione, sotto forma di placebo, contro la malattia universale della paura della fossa . Come un bambino che una volta ho visto al parco giochi.: non voleva tornare a casa e si aggrappava ai pali della luce! Consapevoli che in realtà non c'è nulla di veramente nostro, noi diciamo: "ecco, accumulo cose che sono mie, così non le posso lasciare andare!".
Ed eccovi il sermone ricostruito
Questo è un pensiero che credo anch'io molto vero.
Invece per ciò che scrivi in precedenza..... aspetta un po' che me lo rileggo ....prossimamente.....ora troppo stanco _________________ "Molti fiori sono nati per fiorire non visti,
e sperdere la loro dolcezza nell'aria deserta"
Che bello avere una filosofa tra di noi!
Io dico la mia: son convinto che, se nascessimo soli, senza nessuno attorno che ci tramandi esperienze e ci faccia notare qualcosa, il significato di morte noi non l'avremmo, perchè è qualcosa che non c'è nel DNA. Infatti, in tenera età, un bambino non concepisce il significato di morte fin che non partecipa ad una dipartita e non riesce a fare dei ragionamenti.
Per la questione numeri: non li abbiamo inventati noi, ma esistono in natura, sotto forma di operazioni semplici o di equazioni complesse. Noi abbiamo trovato il modo di capirli dando loro una forma grafica e un significato. La legge di gravitazione universale non l'abbiamo inventata noi. Esisteva da quando è nato l'universo. Ad un certo punto l'uomo se n'è accorto e l'ha messa sulla carta con degli scarabocchi.
Per la questione numeri: non li abbiamo inventati noi, ma esistono in natura, sotto forma di operazioni semplici o di equazioni complesse. Noi abbiamo trovato il modo di capirli dando loro una forma grafica e un significato. La legge di gravitazione universale non l'abbiamo inventata noi. Esisteva da quando è nato l'universo. Ad un certo punto l'uomo se n'è accorto e l'ha messa sulla carta con degli scarabocchi.
Il numero come entità non credo che esista. Esiste come entità astratta, inventata da noi. Erano ad esempio i pitagorici che pensavano che il numero esistesse dentro le cose (vedevano tre sassi e dicevano: "dentro di loro c'è il tre!"). Che l'universo abbia delle leggi che si possono descrivere matematicamente è vero, ma non perché abbia in sè il numero. Inoltre se lo volete sapere, la nozione stessa di "legge scientifica" è oggi in crisi. Si cercano piuttosto delle regolarità nella natura che non delle leggi e a posto delle teorie, si parla di "modelli".
Ps: definizione di numero=> l'insieme degli insiemi che hanno gli stessi membri/Il risultato della funzione ricorsiva del contare.
Che dite, me lo merito il 109? O a Catania è vero che non insegnano niente?! comunque adesso voglio proprio smetterla perché sto stravolgendo un topic! Il problema è che la filosofia della scienza mi piace troppo... _________________ Silvia
Non so se a Catania insegnino meno o più come a Trieste... so che, un anno (o in prima media o in seconda superiore, e chi si ricorda?) ho avuto un'insegnante marchigiana di matematica... un disastro!!! Sapevo più io di lei. Io sono sempre stato un mago in matematica, da quando sono nato fino ai giorni nostri...ehmmm... forse la modestia mi difetta un poco per questi ultimi periodi....
Però.... come siamo finiti a parlar di queste cose?
era inevitabile che si passasse dalla tutela delle grasse "post mortem"....ad un dibattito filosofico sulla vita, il suo senso, lo spazio e il tempo...
Registrato: 04/06/10 21:23 Età: 81 Messaggi: 1630 Residenza: Trevignano Romano
Inviato: Gio 29 Nov 2012, 23:27 Oggetto:
giulia.b Gio 29 Nov 2012, 23:27
Ricordo un compagno di università che studiava psicologia e affermava che ogni collezione copriva un complesso.................maremma gatta quanti ne ho!!
A parte la filosofia - sempre interessante - spero di essere in me prima di morire e di sistemarle - sempre che non le abbia fatte morire prima - presso qualche orto botanico o qualche cactofilo perlomeno quelle che i figli non hanno gridato mia mia
_________________ giulia.b
Amami quando lo merito di meno, perché è allora che ne ho bisogno
(proverbio cinese)
Ci ho pensato anch'io al loro destino futuro (sempre ammesso che non le uccida prima io ), non ho figli, nè parenti o amici appassionati (a parte una zia anziana).
Magari lascerò due righe simil-testamento, non solo per le piante ma anche per i libri e il resto... che se non interessano a chi eredita, invece di buttare, si faccia un mercatino e il ricavato in beneficenza.
Almeno gli eredi non avranno un peso a cui non sono interessati, chi compra vuol dire che apprezza la pianta e cercherà di trattarla al meglio, in più ci sarà un aiuto economico a chi è nel bisogno.
Non sopporto lo spreco, quindi spero che tutte le cose che lascio vengano riusate o vendute, invece che buttate nella spazzatura. O se fare i mercatini può essere impegnativo si può dare tutto alla parrocchia, come premi per l'annuale pesca di beneficenza.
Per il discorso delle collezioni: anch'io ne ho tante, mi avete fatto riflettere e cercando di autoanalizzarmi credo che per me sia un non voler lasciare indietro nessuno, quasi come se l'oggetto escluso dalla collezione si sentisse abbandonato. Strano, non ho subito abbandoni particolari, ma ogni tanto mi viene fuori questo complesso.
_________________ Serena
Alive, aware, in awe
Before the grandeur of it all
Our floating pale blue ark
Of endless forms most beautiful
(Nightwish - Endless Forms Most Beautiful)
Tutti i fusi orari sono GMT + 1 ora Vai a Precedente1, 2, 3
Pagina 3 di 3
Non puoi inserire nuovi argomenti Non puoi rispondere a nessun argomento Non puoi modificare i tuoi messaggi Non puoi cancellare i tuoi messaggi Non puoi votare nei sondaggi Non puoi allegare file Puoi scaricare file