Stella sono perfettamente d'accordo con te, attenzione però a generalizzare e a voler per forza uniformare il mondo vegetale al nostro modo di vedere, purtroppo si tende troppo spesso ad umanizzare qualsiasi cosa soprattutto se non la capiamo.
Misurare le reazione dei vegetali con il nostro metro credo sia sbagliato, cercare a tutti i costi di trovare nell'anatomia delle piante dov'è posizionato il sistema nervoso, il cervello o come facciano i rampicanti a "vedere" il tutore senza avere gli occhi, credo sia un metodo errato.
Se un fenomeno ci è sconosciuto è troppo comodo dire che è impossibile solo perché non lo capiamo e non è standardizzato ai nostri parametri.
Il signore delle Opuntia e il fatto che le piante possano riconoscere l'assassino è ovvio che sono delle forzature giornalistiche per rendere il sevizio sensazionalistico nello stile Cazzenger!!!
Certo è che se lo stesso servizio fosse andato in onda, semmai con una impaginazione diversa, all'interno di una trasmissione tipo Superquark, invece che in Cazzenger, credo che lo avremmo visto con occhi diversi, non credete?
Però se intervistano un professore universitario che studia la Neurobiologia vegetale il quale dice che stanno studiando la presenza di un sorta di sistema nervoso, paragonabile a quello del mondo animale e che ancora non hanno capito il meccanismo di trasmissione delle informazioni all'interno dei vegetali, io qualche dubbio me lo porrei, siamo sicuri di aver capito tutto sulla percezione che le piante hanno del mondo che le circonda?
Lo stesso Maffei, che tu citi, dice che fino a pochi decenni fa, nessuno avrebbe potuto immaginare che la piante comunicano tra loro e questa ricerca è un evento epocale nello studio dei vegetali, tale da aprire nuove prospettive di ricerca.
Come giustamente dici tu, forse dell'anatomia delle piante conosciamo tutto o quasi, però siamo sicuri di aver scoperto proprio tutto?
Secondo me porsi delle domande è sempre legittimo, visto che non ne ne sappiamo abbastanza e gli stessi studiosi non riescono a darsi risposte a fenomeni per noi incomprensibili, non sarebbe forse il caso di aprire qualche porta al dubbio?
Se così non fosse e se nella vita ci fossero solo certezze, probabilmente la terra sarebbe ancora piatta e Galileo non sarebbe mai apparso sui libri di storia!
_________________ Eduardo
“Se non conosci il nome, muore anche la conoscenza delle cose.” Carl Nilsson Linnaeus
"Secondo me porsi delle domande è sempre legittimo, visto che non ne ne sappiamo abbastanza e gli stessi studiosi non riescono a darsi risposte a fenomeni per noi incomprensibili, non sarebbe forse il caso di aprire qualche porta al dubbio? "
Giustissimo, condivido in pieno l'approccio di Edus.
Anch'io però ho un dubbio (uno dei tanti, per la verità): visto che le risorse per la ricerca scarseggiano, non sarebbe auspicabile sapere qualche cosa di più sulla finalità di questi progetti, sui costi e sulla ricaduta in termini di benefici reali?
E' vero, molte scoperte sono state fatte per caso ma, visto che ci sono milioni di persone che soffrono la fame, non varrebbe la pena stabilire delle priorità?
Invece di respingere in toto e di demonizzare gli OGM, sarebbe così sbagliato utilizzare parte dei fondi pubblici - a salvaguardia del sacro principio della "libertà di seme" - per finanziare ricerche in questo campo?
_________________ Non sempre darsi da fare è la cosa migliore. Se Romeo avesse aspettato un po’ prima di suicidarsi sulla tomba di Giulietta, i due sarebbero felicemente invecchiati insieme... (Kathrin & Sascha)
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Inviato: Mar 02 Ott 2012, 13:38 Oggetto:
Stella Mar 02 Ott 2012, 13:38
Come ho già detto non credo sia sbagliato porsi delle domande, altrimenti non difenderei la ricerca, e non starei neanche qua a cercare di spiegarmi. Ma le cose descritte in questo servizio non hanno niente a che fare con questo..e potrei riderci su se fossero solo ricerche un po' fantasiose, fatte in privato, ma nel momento in cui ci sono di mezzo dei fondi, e della falsa informazione, il discorso si fa un po' più serio.
Edus..ti posso fare un piccolo esempio, per spiegare quello che voglio dire, partendo da qualcosa che hai detto tu “Però se intervistano un professore universitario che studia la Neurobiologia vegetale il quale dice che stanno studiando la presenza di un sorta di sistema nervoso, paragonabile a quello del mondo animale e che ancora non hanno capito il meccanismo di trasmissione delle informazioni all'interno dei vegetali(...)”
-il professore universitario in questione è Giuseppe Frenguelli. L'ho cercato, e dalla sua scheda http://www.agr.unipg.it/dbvba/ba/freng.htm mi sembra di aver capito che la così detta neurobiologia vegetale non appaia tra i suoi insegnamenti, nel suo Cv, e non ne ho neanche trovato traccia nell'attività scientifica, e nelle pubblicazioni. Forse si è appassionato di recente a questa nuova disciplina.
-Neurobiologia vegetale. Prima d'ora non l'avevo neanche mai sentita, e per ovvi motivi..sarò un po' scettica, ma per me sarebbe come dire “fisiologia cardiaca vegetale”. Allora ho semplicemente dato un'occhiata su wikipedia, per capirci qualcosa.
“La neurobiologia vegetale è la nuova e controversa disciplina scientifica che studia come le piante superiori siano capaci di ricevere segnali dall’ambiente circostante, rielaborare le informazioni ottenute e calcolare le soluzioni adatte alla loro sopravvivenza.”..e poi..”Che le piante non possano pensare e che non abbiano neuroni, sinapsi od un cervello, è invece creduto dalla maggioranza degli scienziati sui dati sperimentali che per ora abbiamo.
L'interpretazione antropomorfa dei fenomeni vegetali fatta dalla neurobiologia vegetale, si basa infatti su metafore ed analogie tratte dal mondo animale che, come tutto il vivente (piante incluse), sente e risponde agli stimoli. La differenza è nel modo di sentire e rispondere dei due gruppi (preneurale o "vegetativo" nelle piante) che però, portando ad effetti simili imposti dalla struttura biologica degli organismi viventi evoluti nello stesso ambiente, può indurre a comparazioni fuorvianti.”...sante parole
Bisogna veramente andarci cauti con quello che si sente in televisione..
Beh, anche se vado sempre con i piedi di piombo in tutte le cose, cosa dire allora delle proprietà terapeutiche dei minerali? (non parlo di proprietà fisiche che, bene o male, possono incidere sul nostro organismo). In questo caso sono ancora più cattivo e sarcastico su chi mi tesse lodi e miracoli.
Stella, visto che mi hai stimolato a cercare di più oltre a quello che ci ha presentato Cazzenger, ho scoperto tutto un mondo dietro a questa neurobiologia vegetale, esiste il LINV (Laboratorio Internazionale di Neurobiologia Vegetale), il responsabile è un ricercatore italiano, il prof. Stefano Mancuso, dell'Università di Firenze, ti prego di dare un'occhiata al sito è davvero interessate e ricco di informazioni ed articoli sull'argomento.
http://www.linv.org/linv_about.php
Ma se hai un paio d'ore di tempo ti consiglio di vedere questo video, sempre tratto dallo stesso sito, relativo ad una conferenza tenuta dal prof. Mancuso al Festival della Scienza dell'anno scorso:
http://www.festivalscienzalive.it/site/home/conferenze/utopia-tranquilla-delle-piante.html
Ti assicuro che la troverai molto interessante, è un po' lungo, però ti consiglio di vederlo fino alla fine, soprattutto dopo l'esposizione, poiché le domande poste dal pubblico, alle quali risponde lo studioso, sono proprio gli stessi temi di cui stiamo chiacchierando qui.
Sempre spulciando questo sito, in uno studio del 2006 il prof. Mancuso conclude:
"Nei prossimi anni, grazie agli studi di neurobiologia vegetale si chiarirà il ruolo dei neurotrasmettitori nelle piante, risolvendo il mistero del perché gli organismi vegetali posseggano quasi l’intera serie dei neurotrasmettitori che permettono al cervello di funzionare. Insomma, molte sorprese ci attendono grazie alle ricerche della neurobiologia vegetale.
Tramite le scoperte di questa disciplina, sarà possibile collocare le piante al posto che spetta loro fra le creature viventi con effetti concreti sia a livello scientifico/tecnico che etico e filosofico."
_________________ Eduardo
“Se non conosci il nome, muore anche la conoscenza delle cose.” Carl Nilsson Linnaeus
"..... visto che le risorse per la ricerca scarseggiano, non sarebbe auspicabile sapere qualche cosa di più sulla finalità di questi progetti, sui costi e sulla ricaduta in termini di benefici reali?
Anche a queste argomentazioni da un risposta indirettamente il filmato citato sopra, come fa osservare il prof. Mancuso tutta la nostra alimentazione deriva da vegetali, anche quella degli animali che poi noi mangiamo e il 98% (o 99% non ricordo) dei principi attivi utilizzati in medicina e in molti altri campi dall'uomo è di origine vegetale.
Quindi la ricerca in questo campo non è sicuramente uno spreco di tempo e risorse, poi però, come al solito bisogna vedere come vengono distribuiti i fondi e a chi soprattutto, se a scienziati meritevoli che credono in quello che fanno o a pioggia, agli amici degli amici, come purtroppo è costume italico. _________________ Eduardo
“Se non conosci il nome, muore anche la conoscenza delle cose.” Carl Nilsson Linnaeus
... però, come al solito bisogna vedere come vengono distribuiti i fondi e a chi soprattutto, se a scienziati meritevoli che credono in quello che fanno o a pioggia, agli amici degli amici, come purtroppo è costume italico.
questo non possiamo dirlo, perchè nella ricerca vien messa una miseria di capitale (sia pubblico che privato) e i ricercatori, in genere, sono dei morti di fame (con dei distinguo, ovviamente, ma che non fanno per niente la regola) _________________ Amos
Registrato: 27/09/09 13:51 Età: 36 Messaggi: 330 Residenza: Milano
Inviato: Mar 02 Ott 2012, 23:50 Oggetto:
Stella Mar 02 Ott 2012, 23:50
Non c'è problema Edus, se ho guardato Cazzenger, posso guardare anche quelli , domani gli do un'occhiata...comunque sono contenta di aver stimolato la tua ricerca!
Registrato: 30/05/09 13:11 Età: 64 Messaggi: 2084 Residenza: San Giuliano Terme (PI)
Inviato: Mer 03 Ott 2012, 15:35 Oggetto:
bruco6 Mer 03 Ott 2012, 15:35
Grazie Edus,
il filmato è davvero molto interessante e anche divertente. Un linguaggio semplice aiuta a comprendere cose davvero molto "complicate" e misteriose.....
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