Inviato: Lun 09 Feb 2009, 17:18 Oggetto: [COMPITO] Etimologia dei generi
scriciolo_28 Lun 09 Feb 2009, 17:18
E' da un po' che nessuno parla di etimologia....
mi chiedevo se era possibile parlarne, ma partendo dai vari generi e poi passare alle specie....
Cioè... finora abbiamo, avete (perchè sono ignorante e molto) detto etimologia delle varie specie, ma se prima partissimo dal genere di una pianta per poi inoltrarci nelle specie???
Finora se ne è parlato di alcune piante a casaccio e poi degli astrophytum e poi più nulla....
Assurdo? Non so, ditemi voi.
Ciao Eli,
non è per niente assurdo, è una cosa che si può fare senza problemi...
Poi si potrebbe fare una specie di tabella con tutti i nomi in ordine alfabetico e i relativi significati, da aggiungere di volta in volta...
La parola agli...informatici, su questo argomento non voglio più mettere lingua, viste le esperienze passate...
_________________ Gabri da Livorno
"Lo scorrere dei giorni
è una tempesta implacabile...
ma amicizia ed affetto
hanno radici inestirpabili"
Posso cominciare io con l'etimologia di alcuni generi in ordine alfabetico.
ACANTHOCEREUS Br. e R.Dal greco akantha = spina e dal latino cereus = di cera.
AEONIUM webb. e Berth. Dal greco aionius = immortale, sempreverde.
AGAVE L. Dal greco agauòs = magnifico.
ALOE L. Dall'arabo alloch, nome della pianta; in ebraico halat = amaro.
APOROCACTUS Lem. Dal greco aporos = intricato.
ARIOCARPUS Scheidw. Dal greco aria e karpos = frutti simili a quelli del Sorbus aria.
Ma dove la vedi la polemica Eli? Io credo che sia una scusa per darmi qualche mazzata...
Ho detto solo che non entro nel merito di come debba essere stilata la tabella (o l'elenco, il file...), tutto qua... _________________ Gabri da Livorno
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hanno radici inestirpabili"
Spedisco il mio tema da alunna lascio le correzioni ai prof.
Etimologia cactaceae .
APOROCACTUS : il nome deriva dal greco àporos, “impenetrabile”, unito a cactus,probabilmente per l’impenetrabile groviglio che fanno i lunghi fusti della maggioranza delle specie, strisciando al suolo .
CEREUS : il nome deriva dal latino cereus, “cero”, a causa della forma e del portamento del fusto, eretto e colonnare.
CHAMAECEREUS : il nome deriva dal greco chamaì, “in terra” , con l’aggiunta del nome del genere Cereus
alludendo al suo portamento prostrato.
CLEISTOCACTUS : il nome deriva dal greco kleistòs, “chiuso”, unito al nome Cactus perché i fiori schiudono scarsamente la corolla .
ECHINOCEREUS : il nome deriva dal greco echino,”riccio” con il nome Cereus , dato che questo genere era una volta compresso appunto in Cereus , e ne fu scisso per alcune differenze botaniche.
EPIPHYLLUM : il nome deriva dal greco epi, “sopra” e phyllon, “foglia”, a causa dei fiori che nascono sui fusti appiattiti simili a foglie.
LOBIVIA. Il nome è formato dall’anagramma di Bolivia, dove furono originariamente trovate alcune specie.
LOPHOPHORA. Il nome deriva dal greco lòphos, “cresta”e phoréo, “porto”, e si riferisce alle areole inermi ma molto lanose e rilevate.
MAMMILLARIA: il nome deriva dal latino mammilla, “mammella”, perché tutte le specie posseggono tubercoli, talvolta anche molto rilevati.
NOTOCACTUS: il nome deriva dal greco nòtos, “meridionale” e cactus, forse perché tutto il genere è originario del Sud-America.
OPUNTIA : il nome deriva dal greco Opus, Opunte, antichissima città della Grecia, capitale della Locride.Da essa prese il nome Opuntia, usato già da Plinio per indicare una pianta spinosa non identificata che vi cresceva, che certo non era l’attuale genere in quanto,essendo americano era sconosciuto a quell’epoca. Il nome comune “fico d’india”, dovrebbe in realtà riferirsi soltanto a Opuntia ficus indica.
RHIPSALIDOPSIS: il nome deriva dal greco opsis, “aspetto” unito a quello del genere Rhipsalis, a causa dell’affinità dei due generi.
RHIPSALIS: il nome deriva dal greco rhips, “giunco” o “ lavoro in giunchi”, a causa dei suoi rami sottili che si intrecciano crescendo.
SETICEREUS: questo cactus, benché si trovi ancora così nomenclato in orticoltura, è stato oggi ascritto al genere Borzicactus, nome dato per ricordare Antonino Borzì (1852-1921) botanico italiano che fondò l’Orto Botanico di Messina e quello di Palermo.
SOEHRENSIA: il nome ricorda J. Soehrens, collezionista di cactus nel Sud-America.
TRICHOCEREUS: il nome deriva dal greco thrichòs, “pelo” e Cereus, a causa delle areole di queste succulente.
ZIGOCACTUS: il nome deriva dal greco zygòs, “giogo” e da cactus, riferendosi al modo in cui gli articoli sono congiunti.
ECHINOCEREUS : il nome deriva dal greco echino,”riccio” con il nome Cereus , dato che questo genere era una volta compresso appunto in Cereus , e ne fu scisso per alcune differenze botaniche.
Cereus a forma di riccio (per aspetto dei corpi fruttiferi)
Tutti i nomi generici composti con il suffisso "Cereus" indicano appunto dei generi di cacti colonnari una volta compresi nel genere Cereus, e sono accompagnati da aggettivi che ne indicano una peculiarita particolare.
Alcuni esempi:
CEPHALOCEREUS: Cereus munito di testa (per la presenza di uno pseudocefalio nelle specie tipiche)
HYLOCEREUS: Cereus di foresta (per la sua crescita in zone forestali)
LEMAIREOCEREUS: Cereus dedicato a C. Lemaire, botanico francese, autore di un prezioso libro sulle piante grasse)
MACHAEROCEREUS: Cereus a pugnale (per la peculiarità delle spine)
OROCEREUS: Cereus di montagna (per la provenienza delle specie tipiche)
PACHYCEREUS: Cereus spesso (per la larghezza del suo fusto)
SELENICEREUS: Cereus della luna (per la sua fioritura notturna)
ARROJADOA: Dedicato a M. Arrojado Lisboa, esploratore botanico brasiliano
ASTROPHYTUM: Pianta a stella (per la forma dei corpi fruttiferi)
BERGEROCACTUS: Dedicato ad A. Berger, botanico ceco di inizio '900
BROWNINGIA: Dedicato a W.E. Browning
CARNEGIEA: Dedicato ad A. Carnegie, mecenate
COPIAPOA: Da Copiapo, provincia del Cile dalla quale provengono molte specie
DENMOZA: Anagramma di Mendoza, provincia del'Argentina dalla quale proviene questo genere
DISOCACTUS: Cactus doppio (a causa dei segmenti interni ed esterni del perianzio florale, di uguale lunghezza)
DOLICHOTHELE: Dal lungo capezzolo (per la forma dei tubercoli)
ECHINOMASTUS: Per i tubercoli spinosi
EPITHELANTHA: Con il fiore sul capezzolo (per la zona di comparsa dei fiori)
ESCOBARIA: Dedicata ai fratelli Rómulo e Numa Escobar, messicani
FEROCACTUS: Cactus feroce, selvaggio (per la robustezza delle spine)
FRAILEA: Dedicata a M. Fraile, spagnolo, curatore delle Cactaceae dell'U.S. Department of Agriculture di Washington
GYMNOCALYCIUM: Dal calice nudo (per i boccioli florali nudi)
HATIORA: Anagramma di Hariota, nomen novum (dedicata a T. Hariot, botanico del cinquecento).
n.b.: De Candolle nel 1834 creò il genere Hariota, ma essendo preoccupato dall'omonimo genere Hariota di Adanson (1763), Britton & Rose nel 1915 lo rimpiazzarono con il nuovo nome Hatiora _________________ Gabri da Livorno
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MALACOCARPUS: Dal frutto soffice
MATUCANA: Nome di un piccolo villaggio del Perù
MONVILLEA: Dedicata a M. Monville, studioso di piante
MYRTILLOCACTUS: Cactus mirtillo, per l'aspetto del frutto
NEOPORTERIA: Nuova Porteria, dedicata a C. Porter, entomologo cileno
PELECYPHORA: Che porta un'accetta (per la forma dei tubercoli)
PERESKIA: Dedicata a Nicholas Claude Fabry de Peiresc
PERESKIOPSIS: Simile a Pereskia
n.b.: il suffisso -opsis significa simile a...
REBUTIA: Dedicata a P. Rebut, venditore di piante
STETSONIA: Dedicata a F.L. Stetson
THELOCACTUS: Cactus a capezzolo (per la forma delle costolature tubercolate) _________________ Gabri da Livorno
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