ho fatto qualche ricerca, la parola orostachys in greco non esiste, dal che deduco che sia parola composta da oros=monte e stachys=spiga. Stachys è maschile, se l'etimologia è corretta.
Ok, patra, ma i termini botanici non derivano dal greco moderno. Sono sempre termini latini o con desinenza latina se derivano dal greco antico (ma a volte mantengono la desinenza greca) o latinizzati se hanno origine dal nome di una persona.
Stachys, in greco antico, è maschile.
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Inviato: Dom 02 Nov 2008, 18:11 Oggetto:
patra Dom 02 Nov 2008, 18:11
OK, brava!! Proprio questo volevo capire. Allora i botanici hanno trasformato in latino tutti (o comunque molti) i nomi di piante che effettivamente sono in greco, per cui la grammatica in uso è quella del latino.
Quanto alla lingua, io parlo il greco moderno e non quello antico. Chiaramente questo mi aiuta molto a capire le origini di moltissime parole, però so che nella grammatica ci sono molte differenze, non sapevo anche nei generi.
In effetti, tu dirai "e che cavolo c'entra?". Semplice curiosità.
Ciao ciao!!
_________________ "La geometria condurrà l'anima verso la verità" - Platone
Sì, patra, il latino è la lingua della nomenclatura scientifica. Non sono sicura, comunque, del genere della parola orostachys, perché l'etimologia l'ho dedotta io, appunto, dal greco antico e non so se, nella latinizzazione ha mantenuto il genere maschile del termine greco stachys.
_________________ Antonietta
L'ultima modifica di Antonietta il Dom 02 Nov 2008, 18:41, modificato 1 volta
ho fatto qualche ricerca, la parola orostachys in greco non esiste, dal che deduco che sia parola composta da oros=monte e stachys=spiga. Stachys è maschile, se l'etimologia è corretta.
Allora, la parola è, come dice giustamente Anto, composta, e non esiste in greco perché è un nome appositamente creato per un genere di piante...
Però in latino Stachys (spiga) è femminile. Infatti, tutte le specie del genere Stachys (Famiglia delle Labiatae, molte specie, anche comuni, nella flora italiana) sono femminili.
Ho fatto una ricerca: anche il genere Orostachys è femminile (sono risalito alla diagnosi originale di Berger e ho verificato sull' IPN, Index of Plant Names).
Dunque, Orostachys è femminile... _________________ Gabri da Livorno
"Lo scorrere dei giorni
è una tempesta implacabile...
ma amicizia ed affetto
hanno radici inestirpabili"
Ok, allora, Gabri, visto che hai trovato la diagnosi originale di Berger, femminile! Ma esiste in latino il termine stachys? L'ho cercato, ma non l'ho trovato (ho trovato spica e arista).
Ok, allora, Gabri, visto che hai trovato la diagnosi originale di Berger, femminile! Ma esiste in latino il termine stachys? L'ho cercato, ma non l'ho trovato (ho trovato spica e arista).
Certo che esiste!
Stachys è un termine usato dal solito Plinio, che indicava una pianta non ben identificata...Poi Linneo ha creato un genere Stachys per sistemarci alcune Lamiaceae (o Labiatae, come sono più conosciute...).
Un problema risolto... _________________ Gabri da Livorno
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è una tempesta implacabile...
ma amicizia ed affetto
hanno radici inestirpabili"
Sfogliando Sassi viventi di Cole, in cerca di info sul periodo di fioritura in habitat, ho trovato un paragrafo interessante che potrebbe sciogliere il mistero di cultivar.
Trascrivo la definizione.
(derivante da culti-vated var-iety, varietà coltivata) = 'insieme di piante coltivate che si distinguono chiaramente per qualche carattere morfologico, fisiologico, citologico, chimico, o altro), e che mantiene, quando viene riprodotto (per via sessuata o asessuata), i suoi caratteri distintivi.
Le cultivar comprendono, inter alia, mutazioni che differiscono dalle naturali e normali popolazioni selvatiche per uno o più caratteri, ad es. colore aberrante della pianta e/o fiore. Possono essersi originate in natura, o essere state prodotte in coltivazione, ad es. mediante incroci selettivi.
La categoria di cultivar è la più bassa tra i nomi che vengono attribuiti alla classificazione delle piante. Tuttavia, mentre i nomi botanici dei taxa naturali sono in forma latina o latinizzata, alle cultivar vengono dati 'nomi di fantasia', a meno che non fossero stati pubblicati originariamente con un rango botanico.
cv. oggi indicata da virgolette singole, as es. L. optica 'Rubra' (non più cv. Rubra). Il termine 'cultivar' include tutte le forme di colore aberrante (acf), ma anche altre forme caratteristiche che sono state prodotte in coltivazione mediante incroci selettivi in modo da ottenere una popolazione con una peculiare caratteristica del colore o del disegno della faccia, del colore dei fiori etc.
Un giorno troverò anche i periodi di fioritura in habitat
Sfogliando Sassi viventi di Cole, in cerca di info sul periodo di fioritura in habitat, ho trovato un paragrafo interessante che potrebbe sciogliere il mistero di cultivar.
Caro Paolino,
ho scoperto sfogliando il Codice di Nomenclatura Botanica che esiste anche un "International Code of nomenclature for cultivated plants", nel quale il termine "Cultivar" viene definito, e dove ci sono le indicazioni sugli epiteti corretti da usare...
Devo cercarlo, poi ti farò sapere... _________________ Gabri da Livorno
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