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Brevi note storiche sulla Mammillaria melanocentra

 
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Lepismium
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Inviato: Ven 01 Dic 2023, 13:44   Oggetto: Brevi note storiche sulla Mammillaria melanocentra
Lepismium Ven 01 Dic 2023, 13:44
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PARTE I

[1.] Descrittore e descrizione di Mammillaria melanocentra.
La descrizione della specie si deve ad Heinrich Poselger (1818-1883), chimico botanico e raccoglitore sul campo che prese parte alle operazioni di controllo confinario tra Stati Uniti e Messico (1850-1856). I cactus raccolti nell’occasione venivano spediti all’erbario di Jena, segnatamente a D. Dietrich, mentre la collezione vera e propria di Poselger si trovava a Berlino.

Il nome di Posleger tra le mammillarie conta tre ricorrenze: due come descrittore (la bocasana oltre a quella in oggetto) ed una come dedicatario: M. poslegeri.

A p. 348 del volume Taxonomic literature: a selective guide to botanical publications and collections si apprende che il coinvolgimento di Posleger in Messico giunge sino al 1851, ossia a quattro anni prima della scoperta e descrizione della nuova specie.

Rientrato dal Nuovo Mondo viveva di mezzi propri in Berlino, ove curava una notevole collezione di cactus e succulente, già menzionata sopra.

La collezione viene ben descritta in tre pagine del fascicolo n. 9, del settembre 1919, di Monatsschrift für Kakteenkunde, per noi moderni appassionati imprescindibile rivista diretta dal dottor Vaupel.

Vi si legge, in una retrospettiva collettiva di ricordi sul Posleger, compilata dai maggiori cactofili dell’epoca che il dottore possedeva pressoché tutte le specie di cactus allora conosciute.

Conservava, come se fossero delle mummie, gli esemplari che aveva spedito dalle Americhe, entro grandi teche di vetro.

Alcuni collezionisti erano stati autorizzati a cercare dei semi rimasti conservati nelle “mummie” degli Ariocarpus.

Era particolarmente misogino, tanto da non volere più intrattenere rapporti con chi gli dichiarava che aveva intenzione di contrarre matrimonio. Non era sposato e si faceva aiutare nella coltivazione della collezione da alcuni servitori. Qui consentitemi un rimando a Marguelis, The cactus hunters: l'autore è un geografo ma si diffonde a lungo e spesso sul simbolismo dei cactus. Pensate alla frequenza con cui ricorre il richiamo alle mammelle (presumibilmente bovine, invero) tra le nostre piante: Thelocactus, Mammillaria, Epithelanta, se poi andiamo agli animali abbiamo il Mastodonte e così via. Devo dire che-per quanto sia botanicamente infondato- a me viene naturale immaginare alcuni cactus di genere maschile, ad esempio Echinofossulocactus o Lepismium, altri femminili, come Mammillaria, Copyphantha (sarà il nome latino che fa inclinare per l'uno o l'altro genere; ma ad esempio per me Copiapoa è una pianta maschile).

La collezione di Posleger fu ereditata dai nipoti, che non nutrivano alcun interesse per i cactus, la maggior parte di essi venne così inviata all’orto botanico di Berlino.

Nonostante fosse un chimico e potesse così disporre prontamente di preparati insetticidi, ebbe una infestazione di cocciniglia che gli rovinò molte piante colonnari, tra le quali un Echinocereus pectinatus.

Ora, la specie nuova Mammillaria melanocentra viene descritta nell’annata 1855 dell’Allgemeine Gartenzeitung (Giornale di giardinaggio universale), quindi dopo che Posleger era tornato – contro la propria volontà – dal Messico. Il testo stesso riferisce che l’esemplare gli era stato spedito.

(immagine 1: Giornale di giardinaggio universale. Un giornale dedicato al giardinaggio ed a tutte le scienze con esso collegate)

Nel numero 3 della ventitreesima annata (1855, appunto, per l’esattezza domenica 20 gennaio) Posleger pubblica l’articolo d’apertura: Descrizione di alcune nuove specie di cactus. (immagine 2)


Vi si legge che: “Tra i Cactus, che mi sono stati inviati ad inizio d’anno dal Messico, si trovano le seguenti nuove specie”. La prima è Mammillaria pachytele, sinonimo di M. magnimamma, subito dopo troviamo la nostra.

Non è noto chi sia stato a spedire l’esemplare, proveniente dai pressi di Monterey (la grafia ha una sola “r”, ma si tratta comunque di Monterrey in Nuevo Leon. Lo attesta, tra l’altro, la provenienza delle altre Mammillaria descritte nell’articolo, alcune trovate a Saltillo altre a La Rinconada, che verosimilmente è il nome di un villaggio nei pressi di Garcia, sempre in Nuevo Leon), dove appunto si trova Monterrey.
Sulla base dei tre dati geografici, si può pertanto individuare approssimativamente il luogo di rinvenimento del tipo (v. immagine 3).


L’autore descrive l’esemplare (nella versione tedesca fornisce anche delle misure) e così “7-9 spine radiali, forti, diseguali, lunghe da 3 a 11’’’, quelle inferiori sono le più lunghe. In età giovanile si presentano nere, successivamente grigio chiaro e nere sulla punta”.

Il giornale non contiene una illustrazione, ma Britton e Rose ci rimandano alla Iconografia cactacearum, Blühende Kakteen, vol 3, tavola 129, riprodotta in bianco e nero, come figura 73 alla p. 82 del loro IV volume. Qui sotto l’originale, che ritrae la prima immagine nota di Mammillaria melanocentra (immagine 4).

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Inviato: Sab 02 Dic 2023, 17:56   Oggetto:
Lepismium Sab 02 Dic 2023, 17:56
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Il Forster, nel suo Manuale Handbuch der Cacteenkunde in ihrem ganzen Umfange: nach dem gegenwartigen Stande der Wissenschaft bearbeitet und durch die seit 1846 begrundetet Gattungen und neu eingefuhrten Arten vermehrt (Manuale della scienza dei cactus, edatto secondo lo stato attuale della scienza e ampliato con i generi stabiliti dal 1846 e le specie di nuova introduzione) edizione 1886, include la descrizione della melanocentra mutuandola dal Posleger (pp. 368 e s. del primo volume).

A quanto già reso noto dall’Allgemeine Gartenzeitung aggiunge un dettaglio sulla fioritura: “Fiorisce con fiori rosa-rossi, con tepali più chiari sui bordi”, si desume pertanto che le piante presenti in Europa avevano fiorito. Siamo in epoca precedente all’Iconographia Cactacerarum (per intenderci quella che appare sempre appena si entra nella pagina Internet degli acquisti di Uhlig), perciò il Forster descrive necessariamente per scienza propria.

Nel IV volume dedicato alla botanica della monumentale Biologia Centrali-Americana non la troviamo menzionata.

Nel 1890 a Berlino si tiene una grande mostra botanica, dal 25 aprile al 5 maggio; Ferdinand Haage senior redige un resoconto per la rivista Gartenflora che inizia così:
In che misura la passione e l’interesse per i Cactus abbia preso piede, lo si può constatare ictu oculi in questa esposizione”. Per l’effetto anche i prezzi di alcune piante rare erano andati aumentando. Continua poi parlando della molto ricca e bella collezione del commerciante H. Hildmann di Brikenwerder, che presentava esemplari sani e forti. Tra essi rilucevano principlamente il rato Echinocactus haselbergi, con i suoi fiori rosso scarlatto, come pure “ la bella Mammillaria melanocentra con una corona idi fiori rosa”, tanto da meritare la medaglia d’argento dell’associazione.

In trentacinque anni, dunque, la pianta si era ben radicata in Europa, soprattutto in Germania, fioriva regolarmente e veniva compravenduta (più avanti la troveremo regolarmente sui cataloghi, ma di questo infra ).

Schumann, in Die Sukkulenten del 1892 non aggiunge altro rispetto al Posleger e Foster e non si avranno particolari notizie sino al 1898, quando nel Monatsschift für Kakteenkunde (mensile per la scienza dei cactus) Karl Hirsch Zehlendrof riporta un avvistamento [i] in situ[/]

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Inviato: Mar 05 Dic 2023, 14:34   Oggetto:
Rod Mar 05 Dic 2023, 14:34
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Sono sempre interessanti questi excursus storici, riescono a calarti in quello che era un mondo completamento diverso da oggi. Chi non ha mai sognato di essere uno di quegli esploratori alla ricerca di nuove piante ed alla scoperta di aree ancora tutte da indagare?
Grazie per la condivisione


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