Ciao, vorrei raccontarti la mia storia, la storia di una piantina messa in venduta nella grande distribuzione organizzata, dove molto spesso chi ti prende non ha coscienza delle tue necessità.
Io e tante mie sorelle siamo arrivate nel negozio a estate ormai finita, qualche settimana dopo che altre piantine come noi erano state vendute con l’incentivo di un involucro su cui era stampata una lettera, così da poter creare un nome ed essere regalate. Molte di noi e anche qualche “letterina” hanno passato l’inverno nel negozio e qualcuna non ce l’ha fatta.
A primavera i clienti sono tornati a prenderci, ma io continuavo a rimanere nel mio posticino, nonostante fossi nella prima fila. Poi un giorno è successo il fatto.
Una cliente della folta fila ha poggiato involontariamente la sua borsa di stoffa su di me; le mie spine uncinate si sono aggrappate e nel momento in cui è avanzata mi ha sollevata dal mio vasetto portandomi con sé. Quando poi è stato il momento di pagare la spesa, ha appoggiato la borsa sulla cassa, con me sotto che mi agganciavo sempre più; e solo quando l’ha risollevata se ne è accorta, grazie alla terra sabbiosa che avevo perso!
Il cassiere ha tentato di togliermi dalla borsa, e, non riuscendoci, mi ha tirato via staccandomi tutte le spine che vi si erano attaccate. Poi mi ha rimessa nel vasetto e ha ripreso il lavoro per smaltire la fila.
Io ero tristissima, nessuno mi avrebbe più scelta, non avrei nemmeno avuto la mia possibilità.
Un paio di ore più tardi il cassiere, ormai finito il turno, si è fermato davanti a me, mi ha guardata con aria dispiaciuta e… mi ha portata a casa con lui! E le sorprese non erano finite!!! Ora sono in compagnia di tante altre piantine! Mi hanno detto che non è proprio il babbo più capace del mondo, ma che ci mette tanto amore!
Ed eccomi nel mio nuovo vasetto, persino fiorita!
Zio Sergio (Radi) senza saperlo mi ha anche dato un nome: Mammillaria bocasana.
 
_________________ Davide |