Inviato: Mer 15 Ott 2008, 15:36 Oggetto: Cactacee innestate
ilga Mer 15 Ott 2008, 15:36
Stavo riflettendo su questa tipologia di piante poichè pur non amandole particolarmente mi trovo ad averne alcune; in relazione alle modalità di coltivazione, ferme restando le necessità di esposizione, sarei dell'opinione che per quanto concerne innaffiature e composta i soggetti innestati perdano le loro caratteristiche precipue ed il riferimento da tener presente, in relazione alle due variabili sopracitate, sia quello del portainnesto, mirtillo, echinopsis, trico..... Vorrei sentire qualche vostro parere in proposito.
gli innesti sono praticati affinchè le piante abbiano una o più marce in più.
Per avere marce in più, vengono scelti dei portainnesto di rapida crescita e forti.
E' inevitabile che un aztekium innestato su myrtillocactus perda la sue caratteristiche.
Io anche non ho mai amato gli innesti, e all'inizio li trattavo come le altre piante.
I risultati che ottenevo non erano splendidi. Spesso il portainnesto moriva o si atrofizzava.
Nella peggiore delle ipotesi il fascio di collegamento con la marza veniva chiuso e addio pianta.
I risultati sono cambiati da quando ho cominciato ad alzare il gomito.
Ora innaffio gli innesti fino a novembre tranquillamente, sospendo nei periodi più freddi di dicembre e febbraio e riprendo per altri 10 mesi.
In pratica li innaffio e li lascio in tensione tutto l'anno.
Le marze sono tutte più in forma e ottengo molti polloni dalle colonnari.
Per me questo è il trattamento da adottare per tutti gli innesti.
La crescita della marza, si può "regolare", usando portainnesti più meno lenti e con il tipo di innesto che si fa.
In base a come si combinano i fasci delle piante si dovrebbe ottenere un tipo di spinta diverso. Anche la parte di portainnesto si utilizza influisce, come pure tagliare o meno le ricrescite.
Ovviamente non si otterrà mai lo stesso risultato che coltivare un pianta franca.
Trovo anch'io molto interessante quanto riferisci e sopratutto nuovo,infatti non mi sembra di aver mai letto note particolari per la coltivazione delle innestate in questo o altri forum. Ho una luethi innestata su trico, un'escobaria innestata su echinopsis..un paio di turbini e un ortega macdougallii (fresco d'innesto e di pochi cm che mi è stato regalato proprio ieri) tutti innestati su mirtillo . Di questi solo un paio richiesti per la delicatezza della coltivazione, altri subiti per una sorta di mania dei vivaisti. Attualmente mi sembrano tutti abbastanza in forma, compresa la luethi che ha aggiunto due nuovi polloni ai 4 che aveva all'acquisto in primavera. Quindi secondo la tua esperienza asciutta ridotta ai soli mesi più rigidi, anche se questo mi crea non poche difficoltà; infatti spesso da me si è verificato che i mesi più rigidi siano stati proprio febbraio e marzo( della serie Natale con la giacca e Pasqua con il cappotto) e questo mi porterebbe a dover navigare .....a vista per regolarmi sulla fattibilità delle innffiature in relazione alle temperature ed alle previsioni. A questo punto mi interesserebbe sapere anche come ti regoli sulle concimazioni, nei periodi vgetativi ovviamente, e sui rinvasi. Proprio ieri infatti un vivaista ha detto a mia sorella che non conviene mai ripulire le radici del portainnesto, nello specifico si riferiva alla luethi, che va semplicemente trasferito così com'è nel nuovo alloggio con il solo rabbocco di composta.
ho scritto un libro!!!! scusa ma l'argomento per me è talmente nuovo ed interessante che faccio fatica a fermarmi......ma ora freno!!!!
Continuo a riferirti la mia esperienza, ma prendi tutto comunque con le molle.
Ovviamente anche io navigo a vista durante i mesi invernali, tenendo presente che le mie piante sono in serra al "calduccio" (per modo di dire), e che comunque le piante non devono vegetare.
Le innaffiature sporadiche invernali sono soltanto un modo per tenere arzillo il portainnesto e indurlo a far lavorare. Oltretutto mi è capitato spesso di spaccare le marze a seguito di innaffiature, dopo un lungo periodo di secca dei portainnesti.
Quindi, in autunno-inverno, non do mai concime. Le piante non devono vegetare, altrimenti con la poca luce peggiorerebbe ancora di più l'aspetto della povera marza.
Per il resto, nelle altre stagioni, cicli di innaffiatura e concimazione come per le altre... forse qualcosina di più, tenendo presente che questi grandi portainnesti per muoversi, hanno bisogno di qualcosa di più.
Sul discorso terriccio, non so cosa dirti. Quella di non smuovere le radici è una tecnica che uso se mi accorgo che il terriccio non è sfruttato.
Ma non credo che un Trichocereus abbia da ridire qualcosa se gli si toccano le radici. La coltura in vaso richiede il cambio di terriccio per tutte le piante.
Oltretutto le piante grasse in particolare, non avendo foglie, scaricano le sostanze di scarto dalle radici, rendendo il terriccio, praticamente tossico a lungo andare.
Non so se hai presente quelle piante che dopo anni nello stesso vaso diventano gialle pur concimandole e facendole stare in piena luce?
Quello dovrebbe essere l'effetto di una sorta di avvelenamento da terriccio ormai tossico.
Ciao Marco sono incerta fra trico e echinopsis: mi sbilancio dalle spine azzarderei un trico ( con beneficio d'inventario )
Ciao cactus, ribadisco trovo utilissime queste informazioni che danno modo di esplorare aspetti che non sempre emergono facilmente, presi come siamo dalla gestione dell'immediato. Effettivamente anche io mi sono posta il problema del rinvaso delle innestate, sopratutto ai fini della mera manipolazione, dando per scontata la pulizia delle radici . Infatti tempo fa avevo compiuto la prima prova su un esemplare acquistato all'iper (doppio alibi in caso di perdita : urgenza di rinvaso causa composta, pianta non pregiata ). Ho seguito la prassi, trovando per la verità radici un pò misere, ed ho normalmente rinvasato in composta classica. La pianta sembra stare bene e non presenta particolari problemi. Certo che se proietto questo sulla luethi .......aumentano le ansie che avevo in parte superate, essendo innestata su di un trico che, se da un lato ne pregiudica l'estetica, certo è in grado di fornire qualche garanzia in più per la sua forza. Al momento giusto tuttavia credo preprio che rinvaserò in modo completo e vedremo come andrà.
Aggiungo che trovo utlissimo l'inserimento della "Scuola " ( deformazione professionale !!! ) e ritengo che anche la trattazione di argomenti come questo, che talvolta possono sfuggire se inseriti in coltivazione , sarebbe estremamente utile aimeno per i meno esperti come me.
Scusate, ho scritto un altro lenzuolo
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Inviato: Gio 16 Ott 2008, 13:14 Oggetto:
fegele Gio 16 Ott 2008, 13:14
Io l'anno scorso ho rinvasato una luethi innestata su trico, pulendone le radici, come per tutte le altre e non ho avuto problemi
Probabilmente mi è andata bene perchè nella mia ignoranza, non mi sono nemmeno posta il problema
Ciao Claudia,
io credo che gli innesti siano cosi diffusi proprio per facilità di gestione.
Potrei togliere il vaso e alloggiare il vecchio pane di terra in un vaso più capiente con terriccio nuovo, ovvero liberare le radici completamente. La differenza non sarebbe molta per il tipo di piante che si utilizzano.
Di sicuro però, se non libererai le radici, tra qualche anno, avrai una luethi su un mirtillo di 10 cm in un vaso da 22.... Non è proprio il massimo.
Poi le sostanze di scarto di cui ti parlavo, altro non sono che radici morte.
Le normali piante in autunno perdono le foglie e insieme ad esse le materie di scarto di un anno di fotosintesi. Le foglie sono piccole industrie che producono anche scarti. Ma le piante grasse, non hanno foglie, ed eliminano queste sostanze di scarto mettendo fuori uso parti di radici come se fossero foglie.
In inverno o in primavera, troveremo molti cadaveri di radici, che andrebbero eliminati. Io al rinvaso "pettino" le radici, eliminando tutto quello che viene via facilmente.
Di solito i portainnesti, per mole, sono grandi produttori di radici e di scarti. Anche di più se invogliati a vegetare.
L'ossessione per la gestione di una pianta bellissima o rarissima a volte porta alla paralisi, a non far niente. Ed è peggio che sbagliare.
Io ne ho accoppate parecchio in questo modo.
Almeno con gli innesti però, non mi fascerei la testa, oltretutto se perdiamo le radici, o il colletto marcisse, si può tagliare e far radicare nuovamente senza problemi.
Finchè rimane qualche cm si può sbagliare, vai tranquilla!
La scuola è una bella idea, vero! Ma non la frequenta nessuno!!
Forse sarebbe il caso di bocciare di più
Io non amo particolarmente le piante innestate, però recentemente me ne è stata regalata una e questa discussione sugli innesti è giunta proprio al momento giusto ed è interessantissima, tanto che me la salverò nel mio archivio. Un grazie, quindi, a Claudia e cactus.
Io non demorderei per quanto attiene alla scuola che, ribadisco, mi sembra un'ottima idea. Inizialmente almeno non mi preoccuperei tanto dell'interattività, perchè quello della scuola è una modalità nuova,perchè richiede un attimo di impegno in più anche nel porre quesiti ( devi essere dentro un problema o devi avere qualcosa di concreto da porre ), perchè siamo quasi al momento della dormienza e forse l'interesse immediato per le notizie è meno rilevante; L'importante è creare l'abitudine alla consultazione, creare un " luogo " in cui trovare notizie che in rete, se non hai una certa confidnza con le lingue, non trovi. Se fosse così facile suscitare interesse, insegnare sarebbe una passeggiata ma, fidati, non è così purtroppo. Perseveranza, infinita pazienza e ....amore per le cose di cui parli e con il tempo i risultati arrivano, almeno nelle percentuali che puoi prevedere in relazione al vario mondo che può attraversare un forum.
Spero di non essere andata troppo OT
Registrato: 09/05/08 07:54 Messaggi: 593 Residenza: Napoli
Inviato: Ven 31 Ott 2008, 17:00 Oggetto:
nataly Ven 31 Ott 2008, 17:00
Poco tempo fa ho acquistato un bel A.asteias. Solo al rinvaso ho scoperto che era un innesto.... anzi il primo innesto nella mia collezione. il portainnesto era completamente interrato e aveva delle radici favolose. ora che l'ho rinvasato come lo curo? niente acqua? lo posso tenere in serra fredda?
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