Visto che pare interessare aprirei una discussione sul carbone e le sue proprietà. Ne ero rimasto affascinato in passato e dopo aver approfondito in via teorica l'ho provato come ammendante anche con buoni risultati, mai però su succulente. Le proprietà e le interazioni del carbone nel suolo sono molteplici e complesse, provo ad accennare le principali.
Iniziamo dalla prima che è saltata fuori ovvero la funzione antibatterica. Il carbone effettivamente si è dimostrato in diverse prove di campo in grado di controllare le popolazioni di alcuni patogeni ed in particolare patogeni funginei causa di marciumi radicali come phytophtora o rhizoctonia. Questo risultato viene raggiunto attraverso diversi meccanismi: in primo luogo il miglioramento delle proprietà fisiche del substrato e in secondo luogo tramite un effetto diretto sulla popolazione microbica del suolo. Il carbone vegetale con la sua elevata porosità è un habitat perfetto per una grande varietà di microorganismi utili come batteri, funghi micorrizici e saprofiti ecc... che migliorano la crescita e la salute della pianta ma anche direttamente altri microorganismi predatori o in competizione con gli organismi patogeni. Funge in questo senso come ottimo substrato di un ecosistema microbico complesso e sano, e in un ecosistema sano i rapporti tra prede e predatori o tra competitori per una risorsa fanno in modo che ogni popolazione sia in equilibrio e non proliferi a dismisura.
La stessa porosità è importante anche nel determinare le sue proprietà fisiche, i pori lo rendono un materiale leggero e allo stesso tempo gli permettono di immagazzinare acqua, nei nostri substrati può fare da regolatore del contenuto idrico come la comune pomice, assorbendo gli eccessi momentanei e cedendo successivamente acqua alle piante quando il resto del substrato è ormai asciutto.
Le proprietà chimiche invece sono più variabili, dipendono molto dal materiale di partenza e ancor più dalla temperatura di pirolisi. Se il carbone ottenuto ad alte temperature ha una CSC di 30/40 meq/100g (che è un valore assimilabile ad esempio ad un buon lapillo) i carboni ottenuti a bassa temperatura e carenza di ossigeno hanno CSC molto più elevata oltre 300 meq/100g valori che si trovano solo in certe argille o in sostanza organica. Questo significa avere un ottimo "volano" nel suolo che fornisce una stabilità chimica necessità per una buona e regolare nutrizione delle piante. (Attenzione però perché quando viene usato per la prima volta questo enorme contenitore è vuoto e se non si provvede a riempirlo con una contemporanea fertilizzazione rischia di immobilizzare i nutrienti del substrato)
Solitamente il carbone non ha un potere fertilizzante diretto, ma in alcuni casi se il materiale di partenza è ricco di elementi il carbone può essere anche fonte di alcuni elementi nutritivi in particolare fosforo e potassio. In ogni caso il carbone ha un effetto alcalinizzante sul suolo (il che è ben accetto dalla maggior parte delle cactaceae) rendendo più disponibili molti nutrienti già presenti ma più difficilmente "estraibili" dalle piante.
Sicuramente ho dimenticato qualcosa di importante, e mille altri piccoli effetti secondari potrebbero essere sfruttati in particolari situazioni come aerazione, albedo, permeabilità alle radici e molti altri. Quello che emerge è comunque la capacità di questo materiale di favorire la stabilità chimica, fisica e biologica del substrato che si riflettono in una miglior crescita e salute della pianta che a sua volta sarà in grado di affrontare meglio stress biotici e abiotici
Un interessante esperimento sull'uso del carbone nella coltivazione di astrophytum, che va a dimostrare come la sua aggiunta alla composta vada a incrementare crescita in altezza e in diametro, numero e lunghezza delle spine, crescita radicale, numero e durata dei fiori, numero e peso dei frutti, resistenza a stress da freddo e resistenza a rhizoctonia solani.
molto interessante, come sempre i tuoi posts ...
io comunque, come dicevo nell'altro thread, lo uso in proporzioni infinitesimali; non posso dare indicazione più precisa, perché le mie unità di misura sono ... le palette! 😅
diciamo che la composta tipo è: 5 palette di sabbia, 10 di ghiaia e 10 di terra di campo mischiata con terriccio (universale o per cactus) con l'aggiunta di 2-3 cucchiai di carbonella frantumata e una paletta di cocci di mattone frantumati ... tutto ad occhio, certo non una ricetta di pasticceria! 😂
_________________ Ciao
Sergio
'Scuse me while I kiss the sky ...
preciso che l'aggiunta di pezzetti di mattone e carbone di legna è citata in un libro "cult" per tutti i cactofili, "le mie piante grasse" del Prof. Lodi ...
vi si cita anche l'uso di gusci di vongole, per aggiungere contenuto di calcio alla composta; avete esperienza in merito? io, in quanto consumatore compulsivo di spaghetti con le vongole, non avrei problemi a reperirli 😉
_________________ Ciao
Sergio
'Scuse me while I kiss the sky ...
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Inviato: Sab 19 Feb 2022, 15:10 Oggetto:
Gianna Sab 19 Feb 2022, 15:10
Sì, esatto, se ne parlava proprio un paio di giorni fa con Giuse di questa cosa.
Riporto qui cosa appunto è scritto nel libro del Lodi circa l'uso del carbone
Come dicevo nell'altro post lo uso da anni della composta senza aver mai notato controindicazioni ma anche senza averne mai potuto testare l'effettiva utilità non avendo mai fatto una prova.
Lo ricavo dalla carbonella vegetale per BBQ, la pesto fino a renderla una polvere sottile.
Date le quantità in cui lo si consiglia di utilizzare non credo vada ad influire sulle caratteristiche fisiche del substrato.
Io ad esempio uso un cucchiaio abbondante da minestra su un secchio di composta da circa 8 litri.
Un altro utilizzo che ne faccio da circa 3-4 anni consiste nello spolverare leggermente le radici delle piante appena svasate per poi rinvasarle subito senza aspettare giorni per permettere loro di asciugare e cicatrizzare le piccole ferite che si provocano nel rinvaso.
Devo però dire che mi è capitato di rinvasare subito anche senza usarla e non ho notato perdite.
_________________ "Chi muore in una battaglia che non è la sua non sarebbe mai dovuto nascere"
Rod, dipende, credo che come dici tu, se usato in piccole quantità e ridotto in polvere influisca solo a livello biologico e marginalmente chimico. Credo però che se usato in percentuali del 5, 10 o 15% come nell'articolo che ho postato l'influenza ce l'abbia eccome. Tieni presente che la granulometria è grossolana (57% nella frazione >5mm) e se un 15% di inerte in più o in meno si fanno sentire figuriamoci la stessa quantità di un materiale attivo.
C'entra poco con i cactus lo so, ma nel mio piccolo avevo fatto una prova buttando 5 carrette di carbone ricavate da scarti di potatura in un angolo di circa 2X1m di orto su terreno pesante. Ti assicuro che quando era ora di vangare la mia schiena poteva tangibilmente misurare un sensibile miglioramento delle proprietà fisiche del suolo
Sul cospargere le radici per evitare infezioni, dovrei sinceramente approfondire la cosa, ma mi viene naturale pensare che l'effetto sia dovuto più agli ossidi di calcio e potassio (calce viva) presenti come inevitabile sottoprodotto di combustione, specialmente se il carbone è realizzato "artigianalmente" ( non penso che il Lodi negli anni 70 comprasse la carbonella al Brico )
Quanto poi al non rispettare i presunti tempi di asciugatura, nei rinvasi mi trovi totalmente d'accordo. Ma il discorso si farebbe lungo e polemico
Sergio, sicuramente il materiale dei gusci di vongola è quello giusto, ma credo che i tempi di rilascio potrebbero essere leggermente lunghi.
Comunque le spine dei cactus sono composte da cellulosa e lignina, non penso che un'aggiunta di calcio possa essere così rilevante. L'unico modo per avere spine lunghe e robuste è avere piante sane, nutrite con equilibrio e tanto sole. Il calcio può al massimo rientrare nel fattore "nutrite con equilibrio"
grazie Roberto!
concordo in pieno sul l'effetto benefico del "tanto sole" per quanto riguarda le spine: da quando ho avuto la possibilità di dare un'esposizione ottimale alle mie piante, i risultati sono stati strabilianti!
P.S.: anche io, a volte, rinvaso subito e non ho notato perdite... ma non dirlo troppo in giro ... shhhhh ...
_________________ Ciao
Sergio
'Scuse me while I kiss the sky ...
Scusa ho detto una castroneria, non solo cellulosa e lignina, bensì cellulosa e altri polisaccaridi. La lignina è presente solo in alcuni taxa
Il senso di quello che volevo dire comunque non cambia, era solo per correggere l'errore
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