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Simo98
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Inviato: Sab 21 Ago 2021, 10:55   Oggetto:
Simo98 Sab 21 Ago 2021, 10:55
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Direi che i miei dubbi sono stati mitigati Very Happy
Grazie per i vostri interventi

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chiara7
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Inviato: Sab 21 Ago 2021, 21:13   Oggetto:
chiara7 Sab 21 Ago 2021, 21:13
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RobertoBr ha scritto:
Giancarlo, non so quale sia la politica generale e nel caso mi adeguerò, ma per mio conto ritengo che brevi digressioni vivacizzino la discussione e umanizzino piacevolmente l'interlocutore. Non so a voi ma a me piace parlare con delle persone reali, non con degli avatar.

BobSisca, si, all'estremo di questo adattamento mi vengono in mente cactus dei generi peniocereus e ancor più pterocactus. In questo caso la parte indispensabile alla sopravvivenza della pianta è un grosso tubero ben protetto dal terreno anche a profondità notevoli, e da questo si dipartono fusti poco voluminosi che in caso di evento estremo possono morire ed essere sostituiti velocemente e con un dispendio di energia modesto. Personalmente coltivo pterocactus tuberosus ed è una pianta molto interessante, è incredibile la sproporzione tra la parte epigea e quella ipogea, anche in esemplari giovani come i miei.


Sì queste digressioni sono la parte più interessante del forum!

A proposito di Pterocactus tuberosus, ne ho giusto ricevuto uno qualche giorno fa... Avresti dei consigli per la sua coltivazione? Per me è proprio una pianta sconosciuta!

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flotti
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Inviato: Sab 21 Ago 2021, 21:35   Oggetto:
flotti Sab 21 Ago 2021, 21:35
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Il Pterocactus tuberosus è una pianta direi quasi "infestante" fa moltissimi rami che si staccano e radicano con estrema facilità, mi hanno detto che per migliorare la fioritura e la forma si puo potare.


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RobertoBr
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Inviato: Sab 21 Ago 2021, 21:55   Oggetto:
RobertoBr Sab 21 Ago 2021, 21:55
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Ottimo,
Chiara, io lo coltivo da relativamente poco e in maniera piuttosto insolita, i miei consigli trovano il tempo che trovano.
L'unico suggerimento che mi sento di dare senza dubbi è quello di scegliere un vaso molto profondo per consentire il corretto e libero sviluppo del suo massiccio apparato radicale fittonante, in un vaso normale le radici si spiralizzano sul fondo.
Poi personalmente coltivo la pianta madre nell'aiuola e qualche talea ( radicano con estrema facilità) nella mia barbara miscela da vaso magra che consiste in (non rabbrividite) in miscela per calcestruzzo quindi circa metà sabbione e metà pisello. E vabbè, che non ero normale lo avevate già capito no? Very Happy

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chiara7
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Inviato: Dom 22 Ago 2021, 22:35   Oggetto:
chiara7 Dom 22 Ago 2021, 22:35
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Che composta bizzarra! Mai sentito nulla di simile!

Grazie per le dritte! Immagino che abbia una buona resistenza al freddo se la pianta madre è nella famosa aiuola... Avevo trovato dati un po' discordanti in merito, chi dice che resiste "solo" fino a -2°C, chi fino a - 15°C. Spero sopporti l'inverno Veneto in serretta con gli altri!

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RobertoBr
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Inviato: Lun 23 Ago 2021, 1:16   Oggetto:
RobertoBr Lun 23 Ago 2021, 1:16
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Si è nell'aiuola, ma da troppo poco tempo. Per ora ti posso dire solo che ha superato brevi gelate a -3 senza subire alcun tipo di danno. Comunque se si vanno a guardare i dati climatici nella parte meridionale del suo areole si può vedere come minime assolute anche sotto i -10 siano abbastanza diffuse. Quindi secondo me è realistico pensare a un -15 per popolazione meridionali.

La composta è un miscuglio con cui mi sono trovato bene per i miei scopi, trattiene molta acqua senza però creare ristagni, non è igroscopica, trattiene il calore e favorisce la formazione di un robusto apparato radicale che resta perfettamente intatto quando si svasa. Alle specie più esigenti aggiungo un po' di terriccio.
Di contro significa che di per sé la composta non contiene nutrienti, e quelli che si apportano vengono lisciviati con facilità.
Man mano per i vasi uso quasi solo più questa.
Avevo fatto qualche esperimento in merito alla reale capacità di immagazzinare acqua dei materiali, devo cercare i dati poi magari apro una discussione a parte.

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RobertoBr
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Inviato: Lun 23 Ago 2021, 2:20   Oggetto:
RobertoBr Lun 23 Ago 2021, 2:20
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Fatto, se può interessare
https://forum.cactofili.org/viewtopic.php?p=487823#487823

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RobertoBr
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Inviato: Mar 24 Ago 2021, 15:11   Oggetto:
RobertoBr Mar 24 Ago 2021, 15:11
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Giancarlo, so che ne stavamo parlando nell'altra discussione, ma lo metto di qua perché ha più attinenza.

  Queste sono talee di chamaecereus fatte a settembre, foto fatta a fine febbraio, coltivate in pura sabbia ovviamente all'aperto. Poco dopo questa prima foto le ho concimate con il classico concime liquido per piante grasse ( potrebbe essere quello della Flortis ma non ne sono sicuro) dopodiché non le ho più concimate, solo acqua.
    E questa è la foto di oggi

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BobSisca
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Inviato: Sab 28 Ago 2021, 17:59   Oggetto:
BobSisca Sab 28 Ago 2021, 17:59
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Riprendo questo interessante post, aggiungendo che i Pterocactus é vero che resistono a temperature anche di diversi gradi sotto lo zero, ma durante la stagione estiva gradiscono una pausa dalle irrigazioni, in pratica resistono al freddo ma patiscono il caldo, considerando il clima della Patagonia ci può stare. RobertoBr, tieniti cari questi Chamacereus silvestri (o come si chiamino oggi) a furia di ibridarli la specie pura é diventata non comune.


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ibiseremita
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Inviato: Sab 28 Ago 2021, 22:27   Oggetto:
ibiseremita Sab 28 Ago 2021, 22:27
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Quando si parla di temperature attenzione che se avete il termometro a 1 metro da terra che vi segna 0 gradi, la temperatura a livello del suolo può benissimo essere di meno 3

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RobertoBr
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Inviato: Sab 28 Ago 2021, 23:50   Oggetto:
RobertoBr Sab 28 Ago 2021, 23:50
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È vero BobSisca, appena inizia a fare davvero caldo smettono di produrre nuovi cladodi, le talee che avevo all'ombra invece hanno messo fuori una nuova crescita proprio nel momento più caldo. Io comunque ho solo pterocactus tuberosus, che come areale è abbastanza "nordico", ma probabilmente per quelli diffusi più a sud il fenomeno sarebbe ancora più accentuato.
Una cosa che ho notato però, correggetemi se dico una stupidaggine, è che nella stagione primaverile, quando è in crescita attiva ed è ben idratato i rami hanno un portamento bello espanso orizzontalmente, mentre quando entra in stress idrico tira su tutto "chiudendosi" su se stesso. Se in queste condizioni viene bagnato torna lentamente quasi al portamento espanso. Quindi, nonostante abbia notato la stasi vegetativa, ho creduto fosse opportuno fornirgli comunque un po' di acqua senza esagerare, vi assicuro che sono un assetatore senza pietà, ma sembrava proprio in sofferenza. Complice probabilmente le condizioni estreme a cui lo sottopongo.

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Inviato: Dom 29 Ago 2021, 0:05   Oggetto:
RobertoBr Dom 29 Ago 2021, 0:05
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Se possiedi un chamaecereus sai che è praticamente impossibile perderli, anche senza tenerli stretti Very Happy
Penso di avere piantine ovunque, i polloncini che si staccano radicano in qualsiasi condizione, chi volesse talee si faccia pure avanti.
Comunque è una pianta che sa farsi apprezzare nella sua semplicità, una di quelle piante che danno molto senza chiedere assolutamente nulla in cambio.

  Chamaecereus silvestrii
Si espande rapidamente e regala fioriture abbondanti e straordinariamente prolungate nella stagione
Chamaecereus silvestrii  
    E piace molto anche alla fauna locale

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RobertoBr
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Inviato: Dom 29 Ago 2021, 0:21   Oggetto:
RobertoBr Dom 29 Ago 2021, 0:21
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Ibiseremita giusto, non l'ho specificato, le minime che ho fornito sono prese con un termometro di massima e minima posto ad un'altezza di poco più di 50 cm in una posizione libera da ostacoli e corpi che possano disturbare la misura.
Questo perché sia confrontabile, le temperature al suolo variano significativamente in uno spazio brevissimo, basta una diversa esposizione, la presenza di un sasso o di un'altra pianta per generare un microclima in un microclima.

Sull'argomento ho letto con piacere "the climate near ground" di Rudolf Geiger ( lo si trova anche online). È un libro vecchio ma l'ho trovato davvero molto utile in quanto tratta l'argomento a tutto tondo, rivelando fenomeni a volte controintuitivi, ai quali magari e difficile prestare attenzione per esperienza diretta.
Dopo averlo letto mi son reso conto di parecchi errori che ho fatto nella progettazione dell'aiuola. Se dovessi, come spero, riuscire ad ingrandire il progetto avrei diversi spunti di miglioramento che devo in buona parte a questa lettura.

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chiara7
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Inviato: Dom 29 Ago 2021, 10:31   Oggetto:
chiara7 Dom 29 Ago 2021, 10:31
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Ringrazio tutti per le informazioni sullo Pterocatus tuberosus...vediamo come evolve la situazione e se riuscirò a cavarmela anche con lui! Very Happy

A proposito di Chamacereus silvestrii, io ho avuto un'esperienza negativa questo ultimo inverno, credo abbia sofferto il periodo di secca da ottobre a marzo. Era diventato tutto sottilissimo e di colore violaceo. A maggio l'ho cambiato di posizione e l'ho esposto alle intemperie. Diciamo che ora si è completamente ripreso al 75%, mentre il resto è ancora sottile e violaceo. Visto l'ottima riuscita in piena terra da parte di Roberto, quasi quasi le parti ancora bruttine le stacco e le pianto in un'aiuola e vediamo che fanno!

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Inviato: Dom 29 Ago 2021, 16:14   Oggetto:
RobertoBr Dom 29 Ago 2021, 16:14
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Io posso solo descrivere la mia esperienza personale, il chamaecereus è una delle prime cactaceae che ho provato a coltivare in questo modo. Mi aveva incuriosito leggere di una piccola stazione naturalizzata nella mia regione ed ho pensato che se poteva sopravvivere in natura senza cure, avrebbe potuto sopportare anche un clima leggermente più rigido se gli avessi fornito condizioni più favorevoli.

In inverno anche il mio cambia colore, come molte altre cactaceae, ciò è una naturale e fisiologica risposta allo stress ossidativo causato da freddo, sole e siccità. La pianta produce pigmenti protettivi, se guardi la prima foto delle talee che ho messo puoi vedere un accenno di questa colorazione.
Invece non ho mai osservato l'assottigliamento dei fusti, cioè perdono turgidità e si restringono un po', ma si riprendono in fretta ai primissimi caldi.

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