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Inviato: Ven 28 Ago 2020, 18:31 Oggetto:
giulius Ven 28 Ago 2020, 18:31
grazie mille paolo per le informazioni molto interessanti. io quest'anno voglio provare a bagnare leggermente nei mesi autunnali. ho visto che qui a torino città è un paio d'anni che fa temperature anche in inverno abbastanza miti. l inverno scorso le ho coperte con solo tnt e non ho avuto neanche una perdita
Ma grazie a voi! Le mie volevano soltanto essere riflessioni condivise.
Massimo, la staticità di una serra chiusa è mortale.
Marco, io ho i miei dubbi riguardo alle nebulizzazioni pro cera, ma dovendole fare, o di mattina o di sera, non le farei in estate, farei come fa Giulio, in autunno.
Giancarlo, anche io spesso penso a cosa succederebbe se mescolassimo le carte Ed è proprio qui che vi volevo.
In verità, la natura ci ha pensato. Tornando a sud, nella terra delle verdi prospera una cerosa che alcuni relazionano al gruppo cinerea: la Copiapoa dealbata.
Effettivamente è proprio una cerosa, anche se atipica, in quanto ha le spine molto più fitte e sviluppate, e la cera molto irregolare, farinosa che talvolta, in alcune popolazioni, sfuma addirittura al verde. Una cerosa modificata!
E questa pianta prospera in un contesto che non sembra appartenerle, quasi come fosse di un altro pianeta, a centinaia di kilometri dalle vere cerose. E' probabile che centinaia di anni fa proliferasse nella fascia grigia insieme alle sorelle e che per qualche motivo più o meno banale (la sua stazza imponente) oggi sia scomparsa da quella fascia.
Invece, se andiamo in terra di cerose, tutto quello che non ha cera, se la passa davvero malino. La taltalensis ad esempio, pianta spinosissima, malgrado vive nella stessa valle delle cenerose, è una pianta rarissima, che fatica a sopravvivere. Sarà forse che malgrado le folte spinazze, non riesca a procurarsi abbastanza acqua dalle folte nebbie? Oppure che l'insistente nebbia faccia marcire facilmente le piante? O magari l'assenza di cera la renda vulnerabile ad altro o la traspirazione senza cera diventi più veloce favorendo la perdita di liquidi vitali in questo ambiente? Forse verosimilmente un pò di tutto? Lasciamo tanti dubbi a chi ha voglia di approfondire, ma fisserei il fatto che la mancanza di cera ha penalizzato questo esperimento della natura.
Ultimo esempio, per finire almeno le fasce , a nord, nella zona che chiamo rossa, si è insediata in qualche modo, la Copipoa calderana ssp. atacamensis, che altro non è che una forma di calderana, (una pseudocerata di fatto) molto più sfortunata in quanto a colonizzazione. C'è chi pensa che sia una calderana trasferitasi centinaia di chilometri a nord e che non ha avuto fortuna e che tra cento anni non esisterà più, o chi invece pensa che sia la calderana ssp. calderana dissociatasi, trasferendosi più a sud e trovando fortuna.
In un verso o nell'altro, la natura gioca a rimescolare le sorti selezionando la migliore soluzione per portare avanti la vita.
E questo genere credo sia magico anche perchè si presta a farci osservare questi piccoli pasticci o grandi miracoli del tempo.
Insomma, quando vi dicono ".. non hai una bella cera", non ve lo dicono a caso.....
Massimo, la staticità di una serra chiusa è mortale.
Preciso a scanso di equivoci che la mia serra è completamente aperta da marzo a novembre, rimuovo cioè le 8 finestre laterali, la porta di ingresso e il sottotetto, e nei tre mesi più freddi le finestre sono comunque semiaperte, tranne la notte o nei giorni che si va sotto zero, pochissimi quindi.
La presenza del tetto e il muretto tutto intorno, nonché una parte del policarbonato, fanno la differenza rispetto a “nel mezzo al prato”, sia in termini di ventilazione, sia di temperatura e di umidità.
Come già accennato in altro post sto cercando una soluzione.
P.s.: se sei d’accordo Paolo proverei a raccogliere le tue riflessioni, quelle di Marco ecc. ecc. e vedere se ne esce qualcosa di utile.
E' più o meno la manovra che faccio io, soltanto che devo azzeccare il momento giusto di farlo, perchè a volte prendo delle lessate madornali... soprattutto nel periodo primaverile e soprattutto perchè le mie sono in terrazzo.
Serve basculante, ovviamente, e nel mio caso resta sempre acceso ... forse un ventilatore supportato da un estrattore potente ... ma sarà inevitabile un consumo elevato di corrente. Non so, ma la soluzione tutto fuori e qualche ombreggiante leggero (rete antigrandine) mi sembra più complicata da realizzare ma migliore, poi vi aggiornerò.
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