ormai sono 3 anni(o forse più) che provo.. anzi non provo a coltivare succulente lasciando fare tutto a madre natura e quanto pare se la cava bene direi
In piena terra tutto l'anno!
Ottimo Angelo, dalle tue parti farei anche io la stessa cosa, anche se mi lascia un po' perplesso il periodo freddo e piovoso, che tu anche se meno di me avrai!? Magari da te piove poco? Mi riferisco a piante che più di altre non gradiscono l'umidità, hai avuto problemi?
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Inviato: Mer 27 Apr 2016, 16:24 Oggetto:
Lele57 Mer 27 Apr 2016, 16:24
....e grazie, prova a cambiare residenza e vai a stare nei dintorni di che so Milano, Torino, Bologna e poi fai la prova un'altra volta e "facci" sapere
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Inviato: Mer 27 Apr 2016, 17:04 Oggetto:
Gianna Mer 27 Apr 2016, 17:04
Scusa Lele ma non capisco questo tuo intervento: è ovvio che dalle nostre parti non si può ... Questa è un'esperienza di coltivazione, come ha detto Angelo messe lì e basta, mai curate: forse qualcuna non ce l'ha fatta, dopotutto anche in Sicilia può cadere troppa pioggia e forse l'umidità non manca nemmeno lì ...
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Inviato: Mer 27 Apr 2016, 17:29 Oggetto:
Lele57 Mer 27 Apr 2016, 17:29
Dico solo che è normale che in Sicilia si possano mettere in piena terra visto il clima (vedi Vullo) mi sembra che chi vive nel sud Italia non abbia le problematiche di altre zone d'Italia, visto che li non hanno problemi di gelate e/o nevicate a meno che non abiti sul cucuzzolo dell'Etna. Per tanto mi sembra superfluo farlo apparire come una cosa "straordinaria". E poi con il mio intervento non credo di aver offeso nessuno ho messo anche la linguaccia in quanto il mio intervento voleva essere scherzoso...ragazzi relax, si campa così poco su sta terra non serve incavolarsi per un non nulla, ci sono cose più serie che non un "imbecille" (il sottoscritto ) che dice la sua cavolata giornaliera.
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Inviato: Mer 27 Apr 2016, 17:49 Oggetto:
Gianna Mer 27 Apr 2016, 17:49
Ah, ma mica mi sono incavolata
Ma non credo che lo scopo di Angelo fosse quello di farci vedere delle piante che da lui possono vivere per terra, questo è ben noto che la Sicilia non ha il clima che abbiamo noi al nord: ma lui ha detto messe lì e non curate, non protette, piantate nella terra che c'è; io aspetterei le sue risposte, forse non è poi così facile come si pensa
ciao Massimo, le piante che vedi sono quelle che fin'ora hanno resistito a pioggia, umidità anche se non sempre persistente. Altre non c'è l'hanno fatta vuoi perchè il terreno non è molto idoneo perchè a forte componente argillosa e credo anche a un ph basico ma su quest'ultimo aspetto dovrei fare delle prove per averne a certezza. Solo che a fronte di una moltitudine d problemi che spesso ci creiamo, le piante si adattano quasi sempre e col tempo si abituano.Le fioriture imminenti ne sono una prova.
Riguardo alla quantità di pioggia,quest'inverno è stato mite anche sulle precipitazioni ma l'hanno scorso ne è caduta tantissima. Alcuni grusonii, ad es. non c'è l'hanno fatta.
Gianna, ricordi bene anche se non l'avevo messo io in piena terra. Il lamerei non c'è l'ha fatto poichè era a ridosso di un terrazzino che convogliava tutta la pioggia proprio nella sua sommità Credo che in un'altra posizione avrebbe potuto resistere.
Riguardo all'esperimento, vedo che ragioni come tutti quelli che pensano che basta mettere le piante fuori in sicilia per coltivarle.Ti sbagli e anche di grosso.Prova a lasciare fuori degli echinocereus pentacanthus, pulchellus,longisetus, rayonesensis, knippelianus,freudembergeri, tutta la sezione della Wilcoxia, etc etc,per non parlare di mammillarie, turbinicarpus( che non c'è l'hanno fatta) e vedrai che la lista dei defunti non la conti più. Inoltre , prova tu a coltivare quando ti arrivano 40/43° abbinati a un forte vento di scirocco e vedrai quante piante già abituate al sole, diventano bianche senza un minimo di clorofilla che ne attesti la vitalità lasciandoti con un palmo di naso.Molte delle piante che vedi, texensis,Melocactus azureus,ariocarpus, notocactus, li ho già ombreggiati in funzione dell'arrivo della bella stagione. Se così non fosse, mi ritroverei con delle piante...albine.
Oltretutto troppo caldo abbinata all'umidità serale sono condizioni ideali per le cocciniglie .Certamente i vantaggi di temperature gradevoli, di una stagione anticipata e posticipata, hanno un buon impatto sulle piante ma non sono tutte ..spine e..fiori. Ognuno si adatta alle condizioni in cui vive senza dare per scontato che tutto, in altre parti sia facile.Mi sembrava anche di averlo specificato :
angelo ha scritto:
che provo.. anzi non provo a coltivare succulente lasciando fare tutto a madre natura...
le altre..
da sx: E.pectinatus,E. grusonii,Astrophytum capricorne, E. eneglmannii (acicularis), Tephrocactus articulatus v. papyracanthus.
Certo non è semplice, pioggia e cocciniglia vanno affrontate.
Mi sorprende il grusonii, avrei pensato che sarebbe stato il più adatto a vivere così, allo stato brado ... si impara sempre qualcosa.
Forse lavorando sul substrato, rendendolo molto più drenante ... chissà.
Comunque tienici aggiornati, siamo curiosi di vedere gli sviluppi
Mi piace un sacco la tua idea di provare a vedere con un bel po' di varietà quelle che se la possono cavare.
Cosa non darei per poter fare anch'io una cosa del genere.
Anch'io come Massimo penso che con un substrato più adatto potresti avere ancora più soddisfazioni
Registrato: 17/04/15 09:43 Messaggi: 1203 Residenza: Castelli Romani
Inviato: Mer 27 Apr 2016, 22:52 Oggetto:
cmr Mer 27 Apr 2016, 22:52
Un particolare che vi sfugge (a tutti) è che non basta mettere delle piante in terra per fare una coltivazione "nature". Le piante mostrate sono, in molti casi, cotte dal sole e hanno un colore rosso-mattone innaturale. Se sfogliate un qualsiasi reportage da habitat-mex vi accorgerete che le nostre amate crescono si nel deserto ma, specialmente quando hanno modeste dimensioni, al riparo di qualche cespuglio, dietro un masso, in una pineta, in collina su versanti esposti a nord: vogliamo chiamarla "mezz'ombra molto luminosa"?
Credo che in molti casi di morte della pianta, il motivo sia da cercare nella errata esposizione, piu che in fenomeni atmosferici avversi (in Messico quando piove fa i tornado) o caratteristiche chimico-fisiche del terreno (considerando che le differenze nella crescita delle piante tra un terreno e l'altro sono trascurabili).
_________________ "Lasciami tutte le rughe, non me ne togliere nemmeno una. Ci ho messo una vita a farmele venire." A. M.
interessante considerazione, ma mi vengono subito in mente i saguari, molte agavi, i cactus della lava, ecc.
Credo che in molti casi la posizione di crescita sia dovuta più al fatto che il seme lì ha potuto germogliare perchè microambiente meno esposto a vento, predatori...
E poi in habitat sole, luce, temperature, sono certamente più estreme che in Sicilia.
Vedo che Giancarlo ha fatto le giuste considerazioni.Una cosa è seminare, crescere per alcuni anni una pianta e poi sdradicarla letteralmente dal suo microclima e col suo substrato cercando di farla adattare a condizioni del tutto diverse in cui è vissuta, un'altra è l'essere nata nel posto in cui vivrà fino all'ultimo dei suoi giorni.
Che le funzionalità di un terreno riguardante struttura e soprattutto il ph siano fattori di poco rilievo è frutto di convinzioni personali.Immagini in habitat , anche a qualche centinaio di metri di distanza della stessa specie mostrano cespi o/e piante rigogliose e fiorifere ma anche cespi o/ piante poco sviluppate e con pochi fiori.Oltretutto dipende anche da dove nasce un seme che di certo non è stato deciso da fattori umani come nel mio caso e che soprattutto, non si è voluto o potuto tenere conto, di un fattore importantissimo: la quantità di precipitazioni che variano di anno in anno. L'immagine dei texensis mostrano qualche pianta in sofferenza, questo perchè nel 2015 le precipitazioni locali sono stati di gran lunga superiori a quelle dell'inverno 2016 e la pianta ne ha beneficiato non poco , soprattutto dall'ombreggiamento "naturale" dovuto all'erba spontanea che ne è nata.Cosa che quest'anno non è avvenuto e che non piove seriamente da oltre 70gg!!
Mi sembra più che normale che una pianta assuma quella colorazione tipica di chi non è stata idratata da lungo tempo per cercare di preservare la sua vitalità.
Ma tutto cio' puo' saperlo solo chi ha vissuto queste esperienze e non certo basandosi su supposizioni tratte da immagini fatte ad alcune migliaia di chilometri di distanza.
Riguardo all'esposizione scelta, ancora una volta vedo che sfugge il senso del mio topic e cioè nessuna pretesa di coltivare ma lasciando alla natura il compito di portare avanti, per quanto possibile,la vita di queste piante.Per l'ombreggiamento mi sembrava già di averlo menzionato:
angelo ha scritto:
..li ho già ombreggiati in funzione dell'arrivo della bella stagione.
In ogni caso, se avessi voluto veramente coltivarle, ne avrei creato le condizioni diciamo "ideali" ma la mia intenzione non era quella di fare da balia, dovranno fare tutto da sole e mi pare che alcune piante abbiano capito il mio pensiero.
Massimo, Giancarlo, la moria di quache grusonii è certamente un problema di drenaggio infatti erano posizionati in un posto pianeggiante in cui, probabilmente l'acqua risiedeva più a lungo.Altre a qualche decina di centimetri, non hanno avuto alcun problema.Di fatto, per mia esperienza è una specie molto resistente alla pioggia purchè abbia un terreno idoneo.
_________________ angelo
io certo , vivo molto più a nord di Angelo che abita in quel di Palermo , ma anche io ho fatto esperimenti analoghi.
piante in terra piena non ne ho più , almeno non qui , ne ho alla casa di mio fratello in campagna.
qui però tengo tutte , o quasi , con rarissime eccezioni le mie piante all' aperto , tutto l'anno.
me lo posso permettere perchè abito a Cagliari ? non lo so , senza andare molto lontano nel tempo posso dire che con i morti degli ultimi 3 anni ci si faceva una rispettabilissima collezione e io passo magari immeritatamente per uno bravino con le piante
perchè allora lo faccio ? un pò perchè non sono capace di allevarle standogli sempre sopra , quando lo faccio con piante che mi sono costate molto e che ho da poco finisco per fare più danni che altro e poi perchè fondamentalmente non mi va di farle vivere differentemente , quelle che partono partono ma quelle che restano hanno tutto un'altro carattere.
credo che i vivaisti non selezionino abbastanza le piante , e se ne compri 10 uguali 4 non saranno attrezzate geneticamente per sopravvivere senza concimazioni assidue , temperature e umidità controllate , fungicidi e antiparassitari a palla , ne sono convinto
per questo se seminassi , cosa che non faccio , acquisterei mille volte i semi prodotti dalle piante di Angelo o da quelle di Carlo e non quelli che mi vende Vattelapesca e lo stesso e a maggior ragione vale per le piante e se fossi abbastanza conseguente dovrei scegliere la pianta che magari ha subito un attacco di ragnetto e l'ha superato brillantemente da sola invece di quella col colore migliore.
Sono andato un pò fuori dal seminato , piante in terra piena non ne ho ma questa ciotola ha 80 cm di diametro , mai fatto un cambio del terriccio , non ce n'è nessun bisogno , i due notocactus ( perchè così si chiamavano al tempo ) sono lì da almeno 20 anni , mai dato una goccia di concime mai dato un antiparassitario , prendono il sole solo dalla prima mattina fino alle 13 circa , poi sono in ombra, molto raramente do acqua in piena estate , mai negli altri periodi e non uso coperture di sorta.
le altre fotografate hanno passato l'inverno ( tranne la abdelkuri ) dove sono ora , sono parzialmente ombreggiate da un viburno che le protegge anche dalla grandine e prendono il sole tutto il giorno , altre piante sono in angoli simili.
PS nella ciotola non esiste nemmeno 1 cocciniglia , di nessun tipo , ce ne sono invece in qualche altro vaso , tutti di recente acquisizione , il lapillo in superfice l'ho messo da poco , il terriccio è terra di campo per metà , il resto ghiaino da cava
     
_________________ Beppe
nessuna pianta , guardata ogni giorno , muore d' improvviso.
Registrato: 17/04/15 09:43 Messaggi: 1203 Residenza: Castelli Romani
Inviato: Gio 28 Apr 2016, 16:48 Oggetto:
cmr Gio 28 Apr 2016, 16:48
E’ vero, le mie considerazioni non si basano su osservazioni personali in habitat.
Ma non ho la volontà (ne la copertura finanziaria ) per questa avventura e, allora, leggo, osservo e ascolto i racconti di chi c’è stato e cerco di farne tesoro
Citazione:
...la mia intenzione non era quella di fare da balia, dovranno fare tutto da sole e mi pare che alcune piante abbiano capito il mio pensiero.
Affermazione rispettabilissima ma non facilmente condivisibile.
I tubercoli arsi dell’Ariocarpus retusus, del grusoni e il color terracotta dell’Astrophytum sono li a dirci che stanno bruciando per il troppo sole: forse queste non avranno capito il tuo pensiero, ma nemmeno tu stai capendo la loro richiesta di aiuto. O la stai ignorando.
Per quanto riguarda l’importanza del pH, certamente avrete letto la tabella a pag.27 di “Copiapoa in their environment” dove vengono riportati i valori del pH del terreno in cui crescono alcune copiapoa. Si va dal 5,3 (acido) della C. serpentisulcata, al 8,4 (neutro-basico) per la C. longistaminea. Quanti coltivatori di copiapoa conosciamo nel mondo che tengono da conto questa tabella?
Tanti anni fa venne a Roma il Prof. Desmond Cole, il papà di tutti i lithops. Tenne una conferenza epocale in cui ci confidò un piccolo segreto. Quando si recava in habitat a raccogliere lithops, non faceva mai mancare anche di raccogliere un sacchetto da 2-3 chili del terreno in cui cresceva quella determinata specie in quanto credeva che il terreno avesse avuto un qualche ruolo nello sviluppo particolare di quella pianta. Poi ci ha rinunciato optando per un terriccio base
E’ vero che saguari, agavi, ferocactus o copiapoa o altri crescono sparati in faccia al sole, ma quando erano piccoli stavano riparati e crescendo (piano, piano, piano…) si sono abituati a vivere in queste condizioni estreme…ma in quanti anni? Decine? Centinaia?
Scusate ma lo trovo un ragionamento crudele; ti metto li: se campi, campi, se crepi vuol dire che non hai capito il mio pensiero o non ti sei abituato _________________ "Lasciami tutte le rughe, non me ne togliere nemmeno una. Ci ho messo una vita a farmele venire." A. M.
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