Inviato: Mar 16 Feb 2016, 10:50 Oggetto: Le prime cinque
Luca Mar 16 Feb 2016, 10:50
Facendo un piccolo sforzo di memoria sono facilmente risalito alle prime cinque piante che hanno dato inizio alla mia collezione, è sorprendente comunque come ogni singola pianta mi ricordi una giornata particolare, un incontro, un' emozione, sono affettivamente legato a tutte in quanto fanno parte della mia memoria. Le prime cinque sono tuttora in splendida forma.
Pachycereus pringley, era fine inverno, l' ho trovata in un grande vivaio generico, mi sono detto....starebbe bene sul tavolino in sala.....
Cephalocereus senilis, anche lui era in quel vivaio, dopo una quindicina di giorni di tentennamenti sono tornato a prenderlo e lì forse è iniziata la mia rovina...
Mammillaria backebergiana, arrivata a casa con mia moglie che la comprò da una venditrice ambulante, ha resistito alcuni anni in casa sul calorifero, nel suo vasetto torboso e all' ombra.
Mammillaria meyranii e Orocereus trollii, preso ormai da acquisto compulsivo durante un' uscita di lavoro ho deviato presso un vivaio che aveva una certa selezione di grasse e le ho prese, portate subito a casa
in moto vi lascio immaginare il macello che ho trovato nel sacchetto
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Inviato: Mar 16 Feb 2016, 13:42 Oggetto:
Gianna Mar 16 Feb 2016, 13:42
Chissà perché, ma spesso si inizia con delle colonnari ...
Prime esperienze all'epoca delle superiori, studiavo con una composizione di grasse sulla scrivania, naturalmente non sopravvivevano a lungo ... soprattutto i Lithops, poveri
Poi qualche pollone donatomi dalle zie, Echinopsis, Aporocactus flagelliformis ...
Poi una Euphorbia trigona, piccola talea comprata al mercato, pianta cresciuta poi a dismisura ...
Sicuramente, come dice Luca, di queste piante ci si ricorda tutto, persino del sacchettino con cui si sono portate a casa
I primi 3 furono regalati da una signora che non poteva piu occuparsene,
2 Gymnocalycium baldianum,uno a fiore bianco,e l'altro rosso,e l'immancabile
Echinopsis eyriesii,poi al garden una Rebutia muscula,,e al supermercato una Parodia warasii.
Tanti anni fa un amico che lavorava in una serra di piante grasse,in occasione di una cena mi ha regalato una ciotola che conteneva un grusonii,un polylopus,un leningausii,un trichocereus.
Del grusoni non ho più memoria ma le altre le ho ancora e sono qui
 
Questa è alta quasi quattro metri e sta per toccare il tetto della serra  
Il leningausii anche se vecchio ed acciaccato continua a fiorire  
Questo pachanoi e quello della foto sotto sono talee della pianta madre che ho lasciato nel giardino della vecchia casa.  
Registrato: 08/09/10 18:53 Messaggi: 8307 Residenza: Marino Roma
Inviato: Mar 16 Feb 2016, 21:53 Oggetto:
seven Mar 16 Feb 2016, 21:53
Mia nonna amava le grasse.......mia madre ama le grasse .
In pratica ne ho sempre viste intorno a me sin da piccola, ma mi lasciavano ancora indifferente e diffidente.
Data la mia iperattivita' , spesso avevo anche incidenti causati da spine ; a volte lievi, a volte meno lievi.
Era domenica ed avevo la febbre. Mia madre usci' per comprarmi le medicine e mi porto' anche tre (non cinque mannaggia !) accattivanti " nanopiantine " con spinette ancora innocue....e......
Dicendomi che avrebbe voluto comprarmi qualcos'altro ma i negozi erano chiusi.
Le ricordo benissimo ! Si trattava di un Echinocereus pectinatus, un Ferocactus latispinus ed una Stapelia.
Piccole, coloratissime e bellissime !
Avevo 10 anni .
_________________ Serena.
" Il più grande nemico della conoscenza non è l'ignoranza, ma l'illusione della conoscenza." - Stephen Awking -
Invece la mia numero uno fu un pollone di Echinopsis specie tuttora ignota.
Ricordo il luogo e la dinamica dell'incontro. Ricordo la terra che usai per darle un alloggio, il vaso di coccio abnorme per un polloncino con un accenno di radice.
La sera stessa trovai uno stand pieno di piante grasse di ogni tipo in una fiera a Roma e mi hanno fritto di brutto.
Io una crassula ovata: in albergo in montagna due rametti si " ruppero" e ne feci una pianta che sta ancora con me.
Subito dopo 4 piante di semprevivi .
Infine le spinette di un chamaecereus silvestrii recuperato morente dal prato di una casa dove era stato buttato.
Tutte vive ed in ottima salute.
Era il primo anno di matrimonio e alla Fiera di Padova acquistammo diverse piante. Le spinose (più o meno) erano solamente due, una Euhorbia eritrea e una Opuntia che non pensai mai di classificare. Crebbero in maniera spropositata. L'Euphorbia dopo diversi anni pensò bene di morire, mentre l'Opuntia sopravvisse anche al trasloco, per poi passare ad altri causa le dimensioni.
Forse ho già raccontato qualcosa, ma tanto i più se ne saranno ormai dimenticati
Le prime cinque non le ricordo, di sicuro un Echinocactus grusonii c'era! La mia passione per le piante in generale inizia da giovanissimo e le piante grasse (senza spine) in particolare mi sono sempre piaciute, per quanto era facile propagarle, Sedum e Crassula in casa non sono mai mancate. Poi, circa una trentina di anni fa, con Alessandro, un amico acquariofilo, entro in un garden e rimango folgorato dalla miriade di piantine (con e senza spine) presenti, all’epoca costavano davvero poco
Fummo presi immediatamente da acquisto compulsivo, ricordo bene che insieme visitammo anche altri garden e in poco tempo mi trovai oltre un centinaio di piante sul terrazzo, tutte rinvasate nel coccio e in un terriccio qualsiasi misto a sabbia da edilizia, su consiglio del primo garden. Poi il trasloco, gli impegni di lavoro … arriva la decisione di regalare tutto alle mie sorelle, e alcune ci sono ancora.
Qualche anno fa la fiamma, mai spenta, si accende all’improvviso e non sappiamo bene come e perché, ma un bel giorno mia moglie se ne torna a casa con qualche cactus preso al supermercato … il seguito è storia nota.
la mia prima è stata una Crassula hobbit (pianta vista per la prima volta in una casa durante un'escursione e subito me ne sono innamorato) comprata in un vivaio non specializzato per €2 grande pochi cm e ora è una bella pianta in salute, la seconda è stata una Crassula ovata ricavata da una talea "rubata" da una fioriera di una casa per vacanze, la terza un Aloe arborescens regalatami, la quarta un Sempervivum preso da un tetto di una casa in rovina, la quinta una Opuntia ignota presa su i colli euganei......a vedere bene le prime le ho quasi tutte "rubate"....che vandalo teppista....
Mia madre usci' per comprarmi le medicine e mi porto' anche tre (non cinque mannaggia !) accattivanti " nanopiantine "
Ma che belle medicine!
Mi pare di aver già raccontato i miei inizi.
Le piante mi sono sempre piaciute, da piccola ne avevo prese alcune al mercato, ricordo solo che c'era un aloe e altre cactacee (che io chiamavo "palline"), ma morivano tutte nel giro di massimo 3 mesi (povere! le tenevo in casa con poca luce e davo troppa acqua, tutte marcite). Così non le ho più prese convinta di avere il pollice marcio.
Da grande quando mi sono trasferita, avendo un bel balcone a sud, mi è tornata la voglia di provare a non farle morire. Mio padre mi ha passato un po' di succulente comuni (echeveria e sedum vari), ma la vera scintilla è stata un'altra.
C'è stata la festa nella chiesetta vicina, con pesca di beneficenza... ci vado, gioco, e vinco una piantina tonda e senza spine. Primo pensiero "che beeeella!!", secondo pensiero "mannaggia, le 'palline' sono delicate, anche questa morirà nel giro di 3 mesi". Messa nel vaso grande con le succulente di mio padre. Passa l'estate, l'autunno, l'inverno... alla primavera dopo è ancora viva. Così decido di darle un vaso tutto suo e di darle un nome così da informarmi meglio sulla coltivazione.
E' un Euphorbia meloformis, che è ancora con me, alla quale sono particolarmente affezionata essendo la capostipite, infatti considero lei la vera prima pianta. Da lì è stato amore e ne ho prese tante assieme, non ricordo le altre in ordine.
Un particolare: da quando ho iniziato a seminare e mi sono trovata piante ovunque senza sapere a chi dare i neonati... ho iniziato, quando grandi abbastanza, a fare vasettini tutti uguali e darli proprio a quella chiesetta per la pesca di beneficenza che si fa ogni anno. Ora contano su di me per le piante, prima dovevano comprarle.
_________________ Serena
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Inviato: Mer 24 Feb 2016, 11:04 Oggetto: L'antipatia
giulia.b Mer 24 Feb 2016, 11:04
Questa la scrissi nell'ormai remoto 2010 poco dopo la mia iscrizione al forum.
La mia per le mie bambine cicciottelle nacque dall’antipatia; e si nel lontano 1974 alla nascita del nostro primogenito mio marito al rientro a casa si presentò con un mazzo di fiori strepitoso e una piccola ma piccola pianta spinosa! Io odiavo da sempre le spine che mi ricordavano gli aghi delle iniezioni!! Apprezzai i fiori e trasferii la piantina nel terrazzo e non so per quanti anni rimase nascosta fra un grillage e la bignonia che vi si arrampicava, ma un mattino da quel piccolo vaso di 4 cm di diametro con mio enorme stupore spuntava un pompon di fiori gialli! Quella piccola piantina abbandonata a se stessa mai curata, disinfettata, nutrita, coccolata senza quasi più terra era una Parodia Leninghausii; mi commossi così tanto che da allora le mie bambine cicciottelle si sono centuplicate, molte che con il passare degli anni sono diventate gigantesche dopo il trasloco da Roma a Trevignano le ho dovute regale poiché qui c’è sempre vento e dopo tante cadute ho preferito separarmene per farle star bene; ma le vedo tutti i giorni uscendo da casa sono giù, ai piedi della collina in un bellissimo giardino di quasi sole succulente amate e coccolate, pensate che il proprietario grande appassionato autodidatta ha persino fatto costruire una serra per ripararle dai rigori invernali. La Parodia era diventata enorme finché lasciata al secondogenito che la chiedeva ossessivamente nel 2003 il DISGRAZIATO la sciò alle intemperie; la primavera successiva andando a casa sua se non l’ho ucciso deve ringraziare l’amore di mamma, quindi quella che vedete ora e una fenice nata dalle sue ceneri dal marzo 2004 a oggi.
 
5.6.2010  
8.2015
_________________ giulia.b
Amami quando lo merito di meno, perché è allora che ne ho bisogno
(proverbio cinese)
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