Molto interessante ... purtroppo a noi consumatori finali, in maggioranza ignoranti in materia (nel senso che ignoriamo, non sappiamo) ci fanno credere ciò che vogliono loro
Io, ormai, ho rinunciato a far battaglie perchè ho visto che contro l'ignoranza non val la pena discutere. Come dice l'autore dell'articolo: "i soldi sono suoi" e allora che li butti pur via chi si lascia infinocchiare dalla coltura (o cultura, a sto punto?) biologica.
In generale io amo sempre punzecchiare proprio tirando fuori i prodotti minerali (senza contare le piante) che il sottosuolo ci permette di estrarre e che sono lungi dall'essere salutari. Prendiamo, ad esempio, lo zolfo, il piombo, il rame.... Certo, a maneggiarli così non danno problemi, ma trovarceli nelle bevande, un poco alla volta la nostra salute certamente ne risentirà. Nella mia zona ci sono sempre stati problemi legati alla presenza di mercurio nell'Isonzo, grazie a dei giacimenti in Slovenija. Per generazioni si è bevuta l'acqua contaminata da un prodotto che, però, è "naturale".
Un po' di paraocchi, come nel bio, ce l'ha anche chi ricorre esclusivamente all'erborista, rifiutando il farmacista perchè i prodotti di sintesi "fanno male" senza nemmeno sapere cosa c'è in quella tisana che beve per far sparire i propri malanni.
Io ho avviato da un anno circa una piccola azienda biologica, produciamo ortaggi.
Credo dalla mia esperienza, ancora limitata, che non sia solo questione di trattare o non trattare, ma di concezione diversa che si ha della terra, della relazione tra terreno , piante, insetti e ambiente, rispetto all'agricoltura convenzionale che praticavamo prima.
Prima la terra era sfruttata per ottenere il massimo, diversi raccolti in un anno, per poter fare crescere qualcosa si doveva ricorrere a concimi chimici. Adesso invece la coccoliamo: alterniamo alle colture gli erbai che arricchiscono il terreno di azoto e di humus, e che tenendola coperta la difendono dal sole o dalla pioggia che bruciano o dilavano organismi e sostanze che la rendono piu fertile, poi ogni tanto una bella botta di letame...
A volte è vero, é necessario trattare: noi usiamo piretro o azadiractina, tossicissimi tutti e due, per distribuirli ci si copre la pelle e si usa la mascherina: la differenza sta nel fatto che non sono resistenti alla luce, sono fotolabili, per cui non ne rimangono residui.
Altri insetticidi non permessi in agricoltura biologica rimangono sugli ortaggi per giorni, anche settimane.
Di solito però non li usiamo, ci preoccupiamo di avere piante diverse, che attirano insetti diversi e generalmente perdiamo qualche pianta, addirittura abbiamo piante bersaglio, che si sacrificano per farsi mangiare da insetti golosi che si fermano lì e non disturbano più.
Il rame effettivamente é un problema, per non metterlo sui pomodori li mettiamo sotto serra e guai a bagnare le piante...
Le micotossine: molti raccolti di mais sono stati distrutti nella mia zona perche trovati carichi di tossine cancerogene sviluppate per il caldo. Chi ha coltivato biologico ha avuto meno questi problemi perche è diversa in partenza le selezione dei semi: si tende a preferire nel bio specie rustiche, sementi magari di vecchie varietà, più resistenti ad esempio alla mancanza d'acqua
Sono d accordo che questo non vale probabilmente per grandi aziende, in cui l'importante è vendere e avere la quantità più che la qualità.
Ognuno chiaramente ha le sue idee e le sue posizioni , non voglio convincere nessuno, ma io conosco i miei sforzi e la mia fatica per produrre buone verdure, più sane possibile .
Scusate per il lenzuolo
_________________ Dovremmo costruire monumenti ai momenti insignificanti delle nostre vite: la felicità è retta da questi maestosi pilastri di noia.( G. Picco)
Cristina
Non saprei...
In natura esistono sostanze tossiche e veleni di ogni genere...
Vuol dire che per questo siamo autorizzati a crearne altri per i nostri usi?
Non sto pensando solo al benessere dell'essere umano, ma anche all'ecosistema.
Che fine fa una sostanza chimica di sintesi utilizzata su un campo?
Come si "riassorbe" in natura? In questo c'è differenza rispetto ad una sostanza naturale?
Poi personalmente rimango sempre dell'idea che tutto è relativo.
Viviamo in un mondo inquinato, dove al massimo possiamo scegliere il "meno peggio".
L'autore dell'articolo non è meno talebano della sua interlocutrice immaginaria, ed è pure intellettualmente disonesto, prima di tutto nel trattegiare questa sua interlocutrice come un'idiota decerebrata. Ma non si limita a questo: il rotenone non è più ammesso bio dal 2011, ben due anni prima che lui redigesse l'articolo; e sul drink al diflobenzuron, vorrei vederglielo bere: se non mure subito, muore di cancro qualche anno dopo. E questo non è l'unico passo che dimostra la sua disonestà: ce ne sono altri, come quello sulle micotossine: infatti ha "dimenticato" di dire quali sono le maggiori cause del loro sviluppo sui cereali conservati, come ha dimenticato di dire quali sono le cause dell'abnorme sviluppo di fusarium, aspergilli pythium e compagnia bella, sviluppo da ricercare sicuramente nelle sempre peggiori condizioni dei suoli, come ha dimenticato di dire che su molti degli anticrittogamici che il rame permette di evitare grava il forte sospetto di cancerogenicità; Naturalmente, non cita tutti gli anticrittogamici naturali senza controindicazioni, a partire dallo zolfo, le cui virtù sono conosciute da secoli, o bicarbonati, o alcuni derivati del silicio. Da ultimo, ma non meno importante, ha dimenticato che pochi decenni di approccio sbagliato e predatorio dell'uomo sul piano di concimazioni e lotta antiparassitaria hanno creato danni recuperabili nel giro di qualche generazione. Il giusto approccio con l'agricoltura biologica è stato mirabilmente descritto da Titta, ed io non saprei dire meglio; Gli estremismi sono sempre sbagliati, e l'articolo è una dimostrazione perfetta di questa tesi
Registrato: 08/09/10 18:53 Messaggi: 8307 Residenza: Marino Roma
Inviato: Gio 21 Ago 2014, 15:07 Oggetto:
seven Gio 21 Ago 2014, 15:07
L'articolo è fastidioso, direi di un pregiudizievole malcelato.
Di uno che ti spiattella in faccia la propria boria e fa dell'ignoranza altrui, la propria arma.
A parte questo, trasmette uno stimolo, quello di andare a verificare di persona, di interessarsi al problema, di documentarsi a prescindere dalle varie posizioni.
Anche se difficile districarsi dalle macchinose strategie della grande distribuzione, e dalle cose che fa comodo non dire.
Poi.....lasciar fare alla terra, quello che ha sempre fatto, quello che sa fare bene, tutt' al più con qualche aiuto da parte dell'uomo......ma non troppo !
Vorremmo tutti che i prodotti fossero coltivati dove la terra è fertile di suo, dove l'acqua è limpida e l'aria è pura, e di conseguenza il prodotto non potrà che essere d'eccellenza.
Ma e' un'utopia.
_________________ Serena.
" Il più grande nemico della conoscenza non è l'ignoranza, ma l'illusione della conoscenza." - Stephen Awking -
Se sapeste le battaglie che si stanno facendo in alcune zone, anche ben delimitate, del Friuli con gli OGM..... l'Europa dice una cosa, la Regione dice un'altra... la procura detta legge... e avanti con gli incappucciati e le lotte senza quartiere. Non c'entra con il biologico, ma è sempre un argomento affine... io butto il sasso....
Che ci siano dietro interessi enormi è indubbio, ma che il problema esista lo è altrettanto, e non mi riferisco soltanto al biologico, ma anche allo sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali, intendendo con queste anche i suoli, sempre più sfruttati da pratiche al limite del criminale. Non mi sento ambientalista fanatico, ma sono convinto che nel campo delle produzioni agricole bisogna rivedere molto.
Ho letto solo ora. Chi ha scritto l'articolo non si rende conto di aver fatto una grossa gaffe. Dà degli stupidi a quelli che credono a tv, pubblicità, ecc. e poi si aspetta che, dopo essersi svegliati dalla stupidità grazie al suo richiamo, si bevano ogni sua parola.
In pratica: o le sue parole ci svegliano a quindi NON dobbiamo credere ciecamente a quello che leggiamo nel suo articolo, o rimaniamo stupidi e allora possiamo credere a ogni sua parola.
Scusate ma chi si mette in cattedra, credendosi superiore, mi da fastidio. Anche se fosse tutto vero, come minimo mi aspetto il rispetto per chi la pensa diversamente, rispetto che l'autore non ha avuto.
Poi per il bio, io credo che tutti abbiamo la testa per capire che ci sono pro e contro in ogni scelta, quindi dobbiamo informarci personalmente, per quanto è possibile, sui metodi dei coltivatori e valutare di conseguenza.
_________________ Serena
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