Ciao a tutti!
Avrei la possibilità di portare a casa dal posto dove lavoro della “castina” cioè calcare, cioè CaCO3 per il 99.8% in forma di pietrisco da 6 7 cm, che si potrebbe eventualmente frantumare. Da quanto ho letto qui http://www.living-rocks.com/adult.htm sembrerebbe che gli Ariocarpus ne trarrebbero giovamento.
Voi che ne pensate ed eventualmente in che percentuale dovrei aggiungere il carbonato di calcio?
Grazie dell’aiuto.

io credo che il gesso sia più velocemente disponibile del calcare. Ma non ho esperienza di Ariocarpus!

Grazie,
da quello chh ho capito dell'articolo su Living rocks penso tu abbia ragione, ma credo che anche il calcare possa andar bene: altri pareri, magari da qualche esperto di ario?
grazie

Premesso che non sono esperto, ti posso dire comunque che quella "roccia" se è simile alla mia, non è che vada molto bene.
Tempo fa ci avevo provato ad usarla, ma ho scartato l'idea perche troppo dura e sotto certi aspetti taglente.
Per ottenere il giusto compromesso, il carbnato di calcio e solfato di calcio, devono essere per così dire "friabili", risultando così più facilmente disponibili alla pianta mediante piccole oscillazioni del ph del substrato.
Per questo io uso guscio d'uovo sminuzzato che è appunto composto da CaCo3, % di CaSo4 e in piccola parte da azoto a lenta cessione simile alla cornunghia.
Ne metto un cucchiaino per litro di composta prevalentemente minerale formata da 60% di pomice, 35 e più % di akadama, il resto se di resto se ne può parlare, è composta da minima percentuale di organico misto ad argilla sminuzata( dico sminuzzata perche quando è secca sembra un sasso tanto è resistente).
Diciamo che per il momento non ho notato differenze rispetto a quelli coltivati in sola pomice e akadama visto che è presto per trarne una qualche conclusione.
Di certo però .. posso dire che non ci sono stati effetti indesiderati.
Crescono bene, e sono di bell'aspetto.
Ciao.