Ilga, il link che hai messo non riesco a vederlo. Tra le altre cose mi interessava perchè mi pare di aver capito si parlasse di Echinomastus.
Io ho un impiantino ad osmosi inversa, essendo un ex acquariofilo, e uso quella sia per le semine che per le piante adulte.
Per alcune piante (tipo le Rebutie) mi era stato suggerito anni fa di aggiungere acido fosforico in rapporto di 1ml ogni 5litri d'acqua. Ultimamente però non lo faccio più.
Una cosa importante che ho letto su una rivista della Cactus & co. di qualche anno fa era un'articolo che diceva che non importa se dura o meno dura, ma di cercare di bagnare sempre con la stessa acqua, poichè le piante assorbono acqua per osmosi. Cioè modificano le radici in base alla "pesantezza" dell'acqua, in modo da variare la pressione osmotica interna e far si che l'acqua venga risucchiata al loro interno. Se somministriamo una volta acqua dura e una volta acqua dolce (con conseguente variazione di ioni- e ioni+ e quindi di ph), la pianta sta continuamente ad adattare le radici per l'assorbimento e non è mai pronta ad assorbirne a piena regola.
In pratica per una pianta che riceve abitualmente acqua di rubinetto sarà dannoso bagnarla poi con acqua piovana o comunque leggera/acida, e viceversa.
E comunque personalmente resto dell'idea che dietro a tutto ciò ci sia molta teoria, perchè per mia piccola e modesta esperienza quando ho dato acqua dura, dolce, insomma quello che avevo alle Lopho, ai turbinicarpus ma anche a neochilenia, copiapoa e altre, troppa tutta assieme, ho sempre avuto spaccature della pianta da troppo assorbimento.
Magari ne assorbissero poca, bagnerei con tutta un'altra tranquillità. Soprattutto le prime annaffiate che dò in questo periodo.
_________________ "Molti fiori sono nati per fiorire non visti,
e sperdere la loro dolcezza nell'aria deserta"
Ringrazio Ilga per avercelo segnalato, è interessante anche se, devo essere sincero, mi lascia un po' perplesso.
_________________ Non sempre darsi da fare è la cosa migliore. Se Romeo avesse aspettato un po’ prima di suicidarsi sulla tomba di Giulietta, i due sarebbero felicemente invecchiati insieme... (Kathrin & Sascha)
Acc...solo ora ho letto, mi dispiace per il ritardo, fortunatamente scsebnic ha già provveduto !
Per quanto attiene al problema acqua, quando le piante sono all'esterno usufruiscono di quella piovana ma non sono organizzata per raccoglierne in quantità tale da poterle innaffiare sistematicamente per tutta la stagione; ragazzi quando si lavora e c'è anche una famiglia servono i salti mortali anche per le cose più ovvie, figuriamoci per le " raffinatezze". Per fortuna l'acqua da noi è medio-dura, al meglio delle mie possibilità cerco di prepararmi la quantità che stimo necessaria uno o due giorni prima di innaffiare.
Io dopo aver letto l'articolo di cui sopra ho iniziato ad innaffiare le piante acidulando l'acqua con l'aceto ottenendo un'acqua con un Ph pari a 6-6,5. Non ho osservato dei grossi cambiamenti anche se le piante sembrano essere in ottima salute, che già potrebbe essere un buon risultato di per se.
Attenzione ad usare acido acetico (aceto) se non si è in possesso di un misuratore PH. Ma anche se lo avete, problemi vostri ad usarlo. Da non impiegare mai con concimi e nè col ferro chelato. Faccio solo un esempio: col ferro reagisce formando idrogeno!!!!!
Che abbasi il ph è vero e quindi rende l'acqua meno dura ma sappiate che lascia tanti residui di sali vari, legandosi egli stesso con molecole di basi presenti nel terreno.
Lasciate stare le msisture (è un consiglio) e riguardatevi il post.
Ultima cosa: se vogliamo rendere un'acqua più tenere dobbiamo togliere da quest'ultima qualcosa. Se invece ci mettiamo qualcosa, vero è che possiamo giungere allo stesso fine ma ritrovandoci poi con tante schifezze nella composta non misurabili. Schifezze che ci dovranno per forza stare se invece di togliere aggiungiamo. Matematico, no?????????
Dalle piante assolutamente no. Dai batteri si ma ......... batteri anaerobici è cioè in assenza di ossigeno. Sai che puzza. Di sicuro con la proliferazione di batteri anaerobici marciumi a volontà.
invece sto provando ad acidificare con acido citrico (ne ho una scorta enorme), passando da 7.6 a 6.6 pH (10 volte più acido!!!). aggiornerò sui risultati.
Grazie Ferochepassione!
Forse 1 (grado?) in meno sulla scala pH è un po' troppo, diminuirò un po'.
Ho notato che - grazie al potere chelante dell'acido citrico - alcune macchie dovute ad accumuli di rame e di "calcare" sulle superfici delle piante si sono molto attenuate. L'acido citrico è utilizzato nei prodotti a base di ferro per aumentarne la disponibilità e l'assorbimento. Per adesso non è seccato niente!!!
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