Inviato: Gio 18 Nov 2010, 10:03 Oggetto: Incunabulum
tatella2000 Gio 18 Nov 2010, 10:03
.... Lo so, il termine sembra quasi una roba a.... luci rosse
In realtà è molto interessante, per me
Gli incunaboli vengono definiti i libri stampati tra la seconda metà del 1400 al 1500,
ovvero tutti i libri stampati dopo la prima Bibbia realizzata da Johann Gutenberg (1452 - 1455).
Inutile dire che sono i testi più rari e costosi, Wikipedia riporta che al mondo ve ne sono
450mila (110mila in Italia), in tanti anni questo è il secondo che vedo in libreria dove lavoro,
il suo prezzo si aggira intorno ai 15mila euro
spero non mi accusiate di fare pubblicità mi pareva una cosa bella da condividere con tutti voi
 
molte pagine sono fitte di annotazioni manoscritte      
la data di stampa 1474
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Cerco un attimo che valga una vita intera (G.Casanova)
Bellissimo! Adoro i vecchi libri, questo poi...! pensa che emozione a tenerlo in mano (sarà perché lavoro in ambito tipografico?)
Pensavo addirittura che non fossero in vendita, ma tutti relegati in musei e biblioteche... ma nella tua libreria come vengono conservati?
In effetti la maggior parte è conservata come dici tu nelle biblioteche ecc (e per fortuna!)
ma ce ne sono anche in commercio, nelle librerie antiquarie più importanti
vengono trattati spesso, noi lo abbiamo messo in un vecchio rettilario a forma di teca
sei tipografa? stampi libri?
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Inviato: Ven 19 Nov 2010, 12:24 Oggetto:
eleonorarossi Ven 19 Nov 2010, 12:24
che meraviglia.... libri antichi non ne ho mai visti, però per mia fortuna ho visto dei tomi scritti su pelli di animali e vi assicuro che è un emozione che non si può descrivere, ho visto anche delle pergamene scritte in latino dell'anno 1000. Il frate che ce le mostrava aveva i guanti per aprirle.
grazie
facci sapere più cose possibili su questo libro!!!
eccoti servita!
Paulus Venetus o Paulus Nicoletti.
LOGICA PARVA o SUMMULAE LOGICAE. Milano, Christophorus Valdarfer (a cura di Boninus Mombritius), 14 dicembre 1474. Incipit: "[C]onspiciens in circuitu librorum ....."; In fine: "Quid ratio possit logices /arguta probandi / dogmata, de Veneto littore Paule doces’ [...] per Boninum Mombritium / Anno Incarantionis Domini / M.CCCC.LXXIIII / Die vero Decimaquarta Mensis Decembris / Mediolani Impressum".
Cm.20x14,8. Testo latino, in caratteri gotici, a due colonne, Carte 78 non numerate, una carta bianca in fine. Legatura allentata in pelle marrone, assai consunta, montata direttamente sulle carte di guardia, priva di cartone ai piatti. Mancanze ai capitelli. Una minima parte della sguardia anteriore è stata asportata, e rende visibile la pelle sottostante. Segni di antichi laccetti mancanti ai piatti. Esemplare con iniziali e segni di paragrafo finemente vergate ad inchiostro rosso alle prime 35 carte, le rimanenti con spazi bianchi per i capilettera. In particolare, all'Incipit, nella “C” iniziale è ritratto l'autore con un testo in mano. Alcune iniziali lavorate internamente ad inchiostro nero. Due tavole nel testo alla carte [a3 verso] e alla carta [a8 recto] con schemi logici che illustrano i vari passaggi del testo. Le prime 24 carte sono interamente chiosate a inchiostro da mano coeva, dalla carta 36 il testo è integro e non sono più segnati i capilettera ad inchiostro rosso. All'ultima carta bianca, dopo il colophon, annotazioni manoscritte di mani diverse (secoli XV e XVI) con le trascrizioni di alcune definizioni tratte presumibilmente dal testo. Alcune tracce di tarlo che mai inficiano il testo. In particolare si annota lavoro di tarlo al margine interno delle ultime 16 carte, al margine superiore alle ultime 8 carte e al margine inferiore alle ultime 15 carte. Alcune gore al margine interno che, eccetto alle carte 18-20 dove i capilettera sono lievemente sbiaditi, non compromettono il testo. Seconda edizione di questo importante testo di logica aristotelica ad opera di Paolo Nicoletti, meglio conosciuto come Paolo Veneto (Udine, 1369 - Padova, 1429). Teologo, monaco agostiniano, ambasciatore della Repubblica di Venezia in Polonia, studiò ad Oxford e fu insegnante di filosofia a Padova sul finire del XIV secolo. Punto di riferimento per la filosofia scolastica, ancor oggi Paolo Veneto è oggetto di studio quale esponente di spicco nell'ambito della logica “nominalista”. La "Logica parva" viene citata in differenti modi: "Logica parva, logica, logica brevis, summula, compendium logica" (cfr. Perreiah). Fu scritta all'incirca nei primi anni del 1400 ed è sicuramente uno dei testi di logica aristotelica più in uso nel secolo XV. L'importanza di questa opera è testimoniata anche dal fatto che nel 1496 divenne il testo adottato per l'insegnamento della logica a Padova. Questa edizione della "Logica Parva", stampata dal Valdarfer e curata da Boninus Mombritius, insigne umanista milanese, è importante anche per la storia della tipografia a Milano. Negli anni '70 del Quattrocento la stampa, ancora agli albori in Italia, si diffuse a Milano dove molti stampatori si trasferirono per trovare terreno fertile nella nuova impresa. Tra questi Christoforus Valdarfer, il “teutonico”, come lo chiama Mombritio nei distici che chiudono questa edizione. Valdarfer si era trasferito dalla Germania a Venezia dove rimase fino al 1471 gestendo una stamperia che produsse ben 13 edizioni (registrate). Nel 1473 era a Milano socio di Filippo Lavagna e di Cola Montano (cfr. Rogledi Manni), dal 1474 iniziò a stampare per proprio conto. Il primo libro con la sua attestazione venne alla luce nel 1474 (S. Ambrosius, 7 gennaio 1474). Questo è il terzo libro che stampò a Milano, in collaborazione col Mombritius, editore dell'opera. E' proprio Mombritio che nei 5 distici finali spiega la nascita dell'impresa, oltre a dare una emozionante descrizione dell'importanza che andava assumendo la stampa, che vale la pena riportare nella versione italiana: "Come la ragione abbia la possibilità di dimostrare i sottili principi della logica, / tu, [Paolo] Veneto , lo insegni. / Proponi la tua arte, ma sai che essa non giova per nulla ai lettori, / poiché è noto che ovunque i libri sono assai rari. / Quando Cristoforo Valdafer, tedesco [= proveniente dalle regioni germaniche], / si accorse di questo, diede il libro alle stampe, / ne fece numerose copie, ed è ormai possibile acquistarle / per pochi soldi [= una piccola quantità d’argento]: è sufficiente una piccola somma. / Adriatico, rendi grazie al tedesco [lo stampatore], (come a colui) grazie alla cui arte il tuo Paolo diviene molteplice". Saxius afferma inoltre che questa testimonianza del Mombritio è la prima che abbia riscontrato sui testi: "Primus, qui mihi occurrerit Mombritii labor, est liber Summularum Pauli Veneti, quem hoc anno Mediolani edidit Christophorus Valdarfer ... " (Saxius, p. 148). L'importanza di questo tipo di edizioni viene sottolineato dal Pollard: "There were some dozens of books, large, unreadable, picked from the literature of the three preceding centuries, without which no monastic library felt itself complete, and the German printers made their profit by turning out numerous editions of these, many copies of which have come down to us in a preservation so excellent as to suggest that they were very little read". Il nostro esemplare è stato collazionato e confrontato con la copia presente nella Biblioteca Ambrosiana di Milano, questo ha permesso di verificare la completezza dell'opera, nonché di poter constatare che la nostra copia è maggiormente curata grazie all'intervento del lettore (capilettera, paragrafi e tavole). La prima edizione, recentemente registrata da ISTC ("Incunabula Short Title Catalogue of British Library"), è citata per la prima volta da Goff [P-219] nel 1964 che ipotizza che l'opera con data di stampa 14 luglio 1472 sia stampata a Bologna ad opera di Azzoguidi. L'attribuzione attuale del ISTC è : "Padua ?, Platea, 14 luglio 1472". Di questa edizione sono attualmente censiti solo due esemplari, presso la Biblioteca Nazionale a Parigi e presso la Annmary Brown Memorial a Providence, Rhode Island. Questa incerta attribuzione del luogo di stampa genera a sua volta altre incertezze: l'incipit di questa edizione registrato da BNF ("[C]ircospiciens") non coincide con quello del nostro esemplare e delle edizioni successive alla nostra, così some non coincide il numero delle carte. Questo potrebbe far pensare che l'editio princeps del 1472 (che non è stato possibile verificare direttamente ma solo attraverso le descrizioni dei repertori: Goff P219; AmBCat 408 H. 13034) non coincida nemmeno nella stesura del testo definitivo che invece è rappresentato dalla nostra edizione. Questo apre quindi nuove ipotesi circa l'importanza del testo in oggetto. Esemplare di notevole suggestione e fascino. > Di questa edizione, citata come rara da Santander (n°1055) già nel 1807, oggigiorno sono censiti solo 16 esemplari: 9 in Italia (di cui 2 mutili), 3 in Gran Bretagna, 3 presso la Nazionale di Parigi, 1 negli Stati Uniti. Goff, P220. Hain, 12500. Pell, Ms, 9096 (8937). CIBN, P-86. IGI, 7349. Rhodes (Oxford Colleges), 1334. Bod-inc, P-062. Sheppard, 4885. Pr, 5876. ISTC, ip00220000. GW, M30327. Bibliografia citata: - Perreiah A. R., "Paul of Venice: A Bibliographical Guide" (Bowling Green, Oh.,1986); Saxius Joseph Antonius Saxius: "Historia literario - typographica Mediolanensis" (Mediolani, 1745); Teresa Rogledi Manni: "La tipografia a Milano nel XV secolo" (Firenze, 1980); Santander: "Dictionnaire bibliographique choisi du quinzieme siecle" (Bruxelles, 1807); Pollard: "The Trained Printer and the Amateur, and the Pleasure of Small Books" (London, 1929).
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