Con un po' di ritardo desidero condividere con voi la mia partecipazione alla prima manifestazione italiana contro la vivisezione (o sperimentazione animale) tenutasi a Roma il 25 settembre.
Saremo stati in 10 000 persone, tutti uniti dal desiderio di dire no ad una pratica che ancora porta morte e, quel che è peggio, terribile sofferenza fisica e psicologica agli animali.
E' stato un pomeriggio bellissimo. Ho conosciuto Rita Dalla Chiesa e Veronica Pivetti, che hanno sfilato con noi.
Ognuno puo' pensarla come vuole riguardo alla vivisezione, ma la mia idea a riguardo è chiara: io non mangio carne nè derivati animali, ma so che le idee sono tante.
mentre la sofferenza è uguale. gli urli di un animale costretto ad un esperimento non si scordano. i suoi occhi disperati. i gesti per liberarsi dal dolore sono intollerabili da vedere. Queste cose io non le condivido.
Sfido a guardare per intero un video dedicato alla vivezione....

E mi ha disgustato il silenzio dei media che, il giorno seguente, hanno silenziato la manifestazione. qualche trafiletto qua e là, come se fossimo stati in 10 alla manifestazione. L'assordante silenzio dei media nei confronti di una mobilitazione del
genere conferma sempre di più che l'informazione viene inibita nel momento
in cui si attaccano le lobby farmaceutiche, nel momento in cui si cerca di
fare informazione in merito ai crimini nascosti compiuti nei laboratori di
vivisezione e negli allevamenti di animali destinati ai laboratori stessi.
Diversi articoli (con qualche rara eccezione) hanno riportato molte
informazioni fuorvianti e non contenenti le reali motivazioni del corteo
(si è detto di tutto: da corteo organizzato dalle associazioni
esclusivamente contro la direttiva UE alla manifestazione indetta per
difendere i cani randagi). Evidentemente era più importante dedicare ore
di servizi sui problemi vari piuttosto
che informare veramente su quanto stesse accadendo per le strade contro
una delle forme di tortura più radicate nella nostra "cultura": la
vivisezione.

io c'ero e ho gridato a pieni polmoni ma è terribile pensare che anche ora, mentre scrivo al pc, milioni di animali sono in terribile sofferenza nascosti in uno stabulario.
ciao a tutti...

Purtroppo qualsiasi tipo di iniziativa che parte dal basso non trova posto nel circo mediatico italiano, salvo non si presti a una qualche forma di strumentalizzazione.
Personalmente non sono vegetaliano, ma l'idea di far soffrire degli esseri viventi per una crema antirughe o un bagnoschiuma silvestre mi disgusta.
Mi fa ancora più schifo però un lavoratore extracomunitario che muore nell'indifferenza delle piantagioni di pomodori pugliesi, o una signora come una delle due che hai menzionato, tanto viva in battaglie politicamente corrette come questa, buone per la propria immagine quanto assente o addirittura deleteria in altre questioni magari sgradite al datore di lavoro...una signora che non ha remore nello sponsorizzare materassi con l' "’imbottitura invernale: super lana Merino. Pregiata e finissima" ( http://www.all-creatures.org/anex/sheep-wool-01.html ) di un'azienda dall'interessantissima storia.

Beh, si, certo, una delle due ha pure pubblicizzato una marca di prosciutto....ma almeno era lì, con noi, un sabato pomeriggio che avrebbe potuto trascorrere in modi piu' divertenti. Erano lì e non mi pare che abbiano ricevuto molta pubblicità per via di avere manifestato.
e, certo, ci sono sempre tanti altri problemi al mondo, come il lavoratore extracomunitario o la droga o i problemi della fame nel mondo, ma il punto è che ci sara' SEMPRE qualcosa di piu' importante di un animale e della sua sofferenza. E quindi gli animali e i loro diritti rischiano di venire sempre dopo quelli di noi bipedi; per me non è giusto.

Per me è una battaglia giustissima, se la accompagni anche ad altre. Sono sicuro che non sei un animalista modello salotto, che non sei un'opportunista ed una persona ipocrita, che persone del genere fanno schifo a te tanto quanto disgustano me.

Tutte le battaglie sono giuste, se alla fine risolvono ingiustizie e soprusi,
che sia per salvare un popolo intero, che sia per salvare l'unghia incarnita
dell'ultimo asinello di uno sperduto paesino, è sempre un contributo
a migliorare il mondo e alla fine chi ha salvato l'asinello non sarà meno
importante di chi avrà salvato un popolo intero
xchè a quel punto quell'asinello aiuterà il popolo nel cammino della rinascita.....
la mia è solo una metafora ma credo che capirete