H.mirabilis la prima e H.cymbiformis la seconda
questo e' un mio vecchio scritto che ti puo' aiutare .
ciao Nando
Flash sulle Haworthia
Nando, 18.07.2002
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Note sulla coltivazione e riproduzione
Il genere Haworthia appartiene alla famiglia delle Liliacee,originarie del Sudafrica,sono piante di discrete dimensioni dalle forme diverse; a foglie tronche, come la truncata e sua varieta’ maughanii, a rosetta, come la cymbiformis, turgida, herbacea ecc.
Alcune assomigliano vagamene ad Ariocarpus, come la parksiana, altre sembrano delle splendide sculture, come le magnifiche e le emelyae, a me più care.
La gran parte vive a sud del 31°parallelo ma, in alcuni casi, si spingono fin oltre il 26°parallelo, come la koelmaniorum e la sua varietà mcmurtryi.
Le infiorescenze più o meno bianche e con sfumature che vanno dal rosa tenue allo scuro sbocciano lungo uno stelo, in alcuni casi ramificato, per la differente struttura delle infiorescenze sono divise in tre subgeneri: haworthia, hexangulares, robustipedunculares.
Le haworthia in natura crescono per lo più all’ombra di altre piante,tra le fessure di rocce, quindi ricevono i raggi solari diretti per un breve lasso di tempo,nei luoghi dove la vegetazione e’ rada e non vi e’ altro modo per proteggersi dalle eccessive radiazioni, alcune piante tendono ad interrarsi come la truncata, bruynsii, emelyae, maculata, altre come la arachnoidea e la bolusii si richiudono su se stesse. Infatti, se esposte ad un eccessiva luce solare, alcune possono bruciare gli apici fogliari, altre tenderanno a diventare rossicce e anche se l’aspetto cromatico potrebbe essere bello, un po’ soffrono.
Io uso schermare il tetto della mia serra con reti ombreggianti, così ricevono sole diretto solo nelle prime ore del giorno e al tramonto.
Le haworthia un po’ come tutte le succulente non amano i ristagni d’aria e quindi converrebbe collocarle in un luogo con una discreta ventilazione.
Coltivo le mie piante in una composta leggera usando in parti uguali pomice e lava vulcanica con granulometria compresa tra 2 e 5 mm, queste facilitano molto il drenaggio, e terra da giardino, qui da noi molto sabbiosa, vista la vicinanza al Vesuvio. A questo substrato si può aggiungere anche una piccola parte di terriccio per acidofile, ho notato che molte haworthia lo apprezzano.
Da un anno sto sperimentando una nuova composta perché in alcuni casi con haworthia un po’ difficili da coltivare, per nostra fortuna poche, si e’ verificato che queste perdessero le radici, tale substrato è formato da materiale inerte, lava molto fine e argilla espansa a chicco di riso, per la loro crescita aggiungo fertilizzante liquido alle annaffiature, tali piante hanno sviluppato un ottimo apparato radicale e crescono molto bene.
In Haworthias e’ apparso un articolo sulla coltivazione di haworthia in seramis, che e’sempre argilla espansa di piccola granulometria, da quello che ho letto e’ molto simile alla composta sopra indicata, purtroppo qui da me e’ impossibile reperire il seramis.
Per le haworthia si possono utilizzare sia vasi in terracotta sia in plastica, vanno bene i primi se situate in luoghi abbastanza umidi, se invece sono coltivate in climi asciutti sono da preferire questi ultimi. Io adopero quelli quadrati, sono leggeri, facili da ripulire e per la loro forma occupano lo stesso spazio di quelli tondi ma con più capienza di terreno e maggiore superficie, dando più spazio alle piante che accestiscono.
Incomincio a bagnare le mie piante in primavera per una celere ripresa vegetativa, lascio asciugare il terreno tra un’annaffiatura e l’altra. Con il sopraggiungere dell’estate, quando le temperature notturne in serra sono eccessive e l’attività vegetativa si arresta, le sospendo e a giorni alterni nebulizzo al tramonto dando loro un po’ di refrigerio. Riprendo le annaffiature in settembre per poi sospenderle alla fine di novembre. Non le lascio del tutto asciutte, durante la stagione invernale, abitando al sud e vicino al mare,le temperature di rado scendono sotto lo zero, nelle giornate soleggiate nebulizzo nelle prime ore del mattino, così prima che sopraggiunga la sera sono del tutto asciutte,in questo modo non avvizziscono molto.
Per le semine non ci sono grossi problemi,la germinazione avviene facilmente,basta preparare un composto sabbioso, ben drenato, mantenendo il substrato sempre umido. Io colloco le seminiere in sottovasi per fioriere, dove verso un dito d’acqua e le levo solo dopo che la germinazione e’ avvenuta.
La moltiplicazione per talea di getto è più facile e veloce, quando una haworthia accestisce, con un bisturi affilato taglio le nuove nate. Dopo aver fatto questa operazione lascio asciugare le talee almeno per una settimana in un luogo ventilato e all’ombra, poi le interro e le innaffio come le altre piante, in seguito formeranno proprie radici.
Quelle che accestiscono con difficoltà le riproduco per talea di foglia,stacco dalla pianta adulta alcune foglie esterne, per avere successo con questo metodo, bisogna prelevare solo foglie che hanno una buona riserva d’acqua nei loro tessuti, le lascio asciugare come le talee e le interro dalla parte staccata appena sotto la superficie del terreno di coltura. Dal punto di strappo dopo un po’ nasceranno nuove piantine fino a che la foglia non avvizzirà.
Da non molto tempo sono presenti nella mia collezione un discreto numero di ibridi, alcuni acquistati altri prodotti da me, sono piante molto belle, specialmente quelle variegate e hanno lo stesso vigore delle altre.
L’articolo e’ stato scritto con l’intento di far nascere la passione nelle persone che fino ad ora non conoscevano questo genere, io ho avuto la fortuna di abitare nelle vicinanze di un grande appassionato alle succulente, l’amico Pasquale Rocco, da lui per la prima volta vidi le haworthia, molte specie erano rappresentate e ho potuto visionare un innumerevole quantità di pubblicazioni e testi, fu amore a prima vista, lo ringrazio per avermi fatto avvicinare a questo affascinante mondo.
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