Signore e signori, buona sera. Sono il torinese dei due oleandri e della collezione di Echinopsis (ridimensionata dall'ultimo inverno, putroppo).

Una delle due azalee che ho in cura, quella arrivata per prima (tre o quattro anni fa), ha sofferto di clorosi fin da subito a causa del substrato commerciale non abbastanza acido... per fortuna fiorisce di nuovo grazie ad una concimazione spinta a base di concime universale NPK 6-6-10 completo di chelati di ferro. Memore del precedente errore ho rinvasato la seconda (arrivata lo scorso anno) appena ho potuto metterci le mani... ora cresce in torba bionda di sfagno purissima, il substrato più acido che abbia potuto ottenere (pH dichiarato 3,5!!!): ciononostante sta andando in clorosi ferrica (foglie nuove che schiariscono lasciando le nervature più scure) pur essendo stata concimata di recente con lo stesso "universale". A questo punto non c'è altra spiegazione se non l'acqua del rubinetto calcarea (quella con cui annaffio tutto), ma come può essere così calcarea da creare dei problemi pur in presenza di un substrato di tale acidità? Sto per caso sbagliando diagnosi? Per favore, datemi un vostro parere...

@Sawaru ciao! Allora, secondo me il problema sta proprio nel calcare dell'acqua che usi per annaffiare le piante! Il fatto è che, nonostante il giusto substrato e la concimazione, il calcare crea una sorta di "barriera" nelle radici impedendo a queste ultime di poter assorbire dal terreno i minerali necessari per il corretto sviluppo della pianta. E questo succede per tutte le acidofile. Io ti consiglierei di usare acqua piovana per le annaffiature, ma se non fosse possibile, userei acqua del rubinetto decantata almeno una notte prima di usarla, per fare modo che il calcare si depositi sul fondo, oppure acqua demineralizzata, ma non certo acqua ricca di calcare. Spero di esserti stata utile, facci sapere

Grazie. C'è un modo per "depurare" il substrato dal calcare immesso con l'acqua?