Registrato: 17/04/08 18:57 Età: 38 Messaggi: 1579 Residenza: Catania
Inviato: Gio 18 Feb 2010, 20:45 Oggetto: Correva l'anno 1940...
fabius Gio 18 Feb 2010, 20:45
...quando, in questo stesso giorno, in una via di Genova, nasceva uno dei più grandi cantautori del nostro tempo: Fabrizio De Andrè.
Bambino vivace prima, ragazzo difficile poi, scoprì la sua più grande passione, la musica, proprio ad un passo dalla laurea e, come si fa per un grande amore, lasciò tutto per seguirla, trovando soprattutto se stesso. Insieme al suo grande amico d'infanzia, Paolo Villaggio, tentò di sbarcare il lunario come artista di strada, e proprio come accade agli artisti di strada la fortuna arrivò all'improvviso, grazie a un suo classico divenuto senza tempo: La canzone di Marinella. Il carattere molto duro non influenzò per niente il suo animo, molto vicino agli "ultimi" del modo ("...se non sono gigli son pur sempre figli, vittime, di questo mondo...").
Raggiunto il successo la sua vita si divise tra quel mondo che disprezzava, quello dei borghesi, e un mondo tutto suo in cui rifugiarsi per trovare le poesie che avrebbe diviso con l'Italia.
La sua vita andò avanti così, tra gioie, come la nascita dei figli, il riconoscimento delle sue opere, e dolori, come il rapimento, la censura italiana e i problemi con l'alcool, risolti grazie ad una promessa strappatagli dal padre in punto di morte. La sua vita andò avanti così, fino all'11 gennaio del 1998, quando un tumore lo ricongiunse a Marinella, a Jones il suonatore, e a tanti altri personaggi che grazie a lui continuano a suonare nelle nostre radio e nei nostri computer.
Ci ha fatto sognare. Facci sognare ancora; tanti auguri, Faber!
Fabio
_________________ Pensavo: bello che dove finiscono le mie dita debba in qualche modo incominciare una chitarra...
One thing I can tell you is you got to be free!
Ricorda, Signore, questi servi disobbedienti alle leggi del branco...
Ciao Fabio....conosco le sue canzoni a memoria....
L'ho sempre seguito, amato e odiato....aveva un carattere particolare...ma una sensibilità particolare...
Persona schietta schiva ma geniale....
Ho festeggiato ieri il suo compleanno....ascoltandolo...e null'altro.....
Grazie di essertene ricordato....
Faber, nato a Genova, cresciuto nel mondo, ha per un periodo della sua vita pogiato gli occhi sulla sardegna e, nonostante il rapimento, non ha mai smesso di amarla.
Io nata in sardegna, appena sbarcata a Genova ho voluto fare il percorso De Andrè, Via del Campo, il quartiere della Maddalena, sant'ilario, quelle zone dalle quali i "borghesi" di genova mi suggerivano di stare lontana. Le ho viste, le ho vissute, le ho respirate, e sono nel mio cuore come poesia grazie a lui. Spesso le sue parole riecheggiano ancora dagli altoparlanti del negozio di musica che mostra la sua chitarra e mette a disposizione un quaderno dove tutti coloro che lo desiderino lasciano una dedica a Faber.
Poeta, sociologo, grande osservatore di tutto ciò che c'è nel mondo, ha osservato e raccontato senza mai giudicare.
Mi associo al suo ricordo.
Vi ringrazio per esservi associati! Soprattutto è un onore scoprire che le prime a rispondere sono state 2 genovesi!
Grazie...l'onore è stato il mio nel avere avuto la possibilità di conoscere una persona simile...e sapere che tante persone ancora oggi lo ricordano e amano le sue poesie e le sue splendide ballate.... _________________ LA MARINAIA PATTY
Registrato: 23/04/09 17:48 Età: 76 Messaggi: 2110 Residenza: Zena
Inviato: Sab 20 Feb 2010, 17:02 Oggetto:
ange Sab 20 Feb 2010, 17:02
Abbiamo in casa tutti i suoi cd, piace in particolare a mia moglie.
Patty dice" aveva un carattere particolare....persona schiva"...verissimo, era genovese, chi più chi meno, abbiamo noi tutti, queste caratteristiche nel nostro dna.
Grazie Fabio, ciao.
_________________ Enzo.
" meglio tacere e sembrare stupidi, che aprire bocca e togliere ogni dubbio" (Confucio)
Abbiamo in casa tutti i suoi cd, piace in particolare a mia moglie.
Patty dice" aveva un carattere particolare....persona schiva"...verissimo, era genovese, chi più chi meno, abbiamo noi tutti, queste caratteristiche nel nostro dna.
Grazie Fabio, ciao.
conosco genova da un pò, eppure non essendo genovese, pian piano inizio a capirli, ma de andrè era un pò diverso, lui non si è mai chiuso, schivo forse per ciò che riguardava la sua intimità, ma apertissimo nei confronti del mondo. I genovesi nei secoli hanno imparato a difendersi , come tutti quelli costretti a vivere in un "porto", dove le "invasioni" sono all'ordine del giorno, lui invece che spaventarsi ha saputo osservare , imparare, accogliere. L'ho incontrato una volta sulla Tirrenia, viaggiava come tutti gli altri, parlando con chi lo circondava, senza pregiudizi nè alterigia.
Un grande poeta, nessuno può negarlo.
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