Inviato: Sab 09 Gen 2010, 13:47 Oggetto: L’IDROPONICA: UNA TECNOLOGIA DEL FUTURO ALLA PORTATA DI TUTT
Papavero Sab 09 Gen 2010, 13:47
http://www.youtube.com/watch?v=O5iMYZhhrrQ
Spesso, quando parliamo d’idroponica non vediamo nell'occhio dei nostri interlocutori nessun
segno di cognizione.
E quando spieghiamo che è una coltura eseguita direttamente nell'acqua, senza terra, e per
di più nella plastica, vediamo il loro sguardo tingersi d'incredulità o riempirsi di scetticismo, o
addirittura di disapprovazione.
Eppure, la nostra tecnologia rappresenta uno degli sviluppi più sensazionali di questi ultimi
anni, e ha già avuto un'espansione formidabile in Australia, Canada, Stati Uniti e Olanda, per
citare solo alcuni tra i paesi più interessati.
Che cos'è l'idroponica?
L’idroponica è l’arte di coltivare delle piante nell'acqua. La parola viene dal greco «hydro =
acqua», e «ponos = lavoro». Il concetto è stato «riattualizzato» all'università di Berkeley, in
California nel 1930 dal Dott. W. E. Gericke.
Ma questo metodo di coltura esiste fin dalla notte dei tempi.
Tutti abbiamo sentito parlare dei giardini sospesi della Babilonia, ma anche di quei popoli
che vivono sui bordi dei laghi in alta montagna, come il «Titicaca» in Perù o l'«Inle» nel
Myanmar, e che coltivano il loro orti sulla superficie dell'acqua, sulla pacciamatura, su delle
colonie di giacinti d'acqua*, o su altri substrati locali.
Nella coltura idroponica, come sui laghi di montagna, le piante vivono al di sopra dell'acqua e
le loro radici sono bagnate da una corrente dinamica di soluzione nutritiva.
Quantunque un certo numero di piante come il riso, i nenuferi o certe piante carnivore si
siano bene adattate a degli ambienti con poco ossigeno o perfino stagnanti, la maggioranza
mostra poca tolleranza alla mancanza di ossigeno.
In effetti, quando una pianta manca d’ossigeno nella sua zona radicale, si asfissia, anche se
è annaffiata abbondantemente. Una causa ricorrente di mortalità delle piante d'appartamento
è proprio dovuto a un eccesso d’annaffiatura. È quello che succede spesso anche in
«idrocoltura» (da non confondere con l’idroponica), un sistema di coltura in vaschette con
stoppini immersi in una soluzione nutritiva in generale «stagnante».
Le piante possono quindi svilupparsi nell'acqua, ma non in qualsiasi condizione: bisogna che
l'acqua sia «viva».
Ciò che bisogna sapere è che qualunque sia l'ambiente dove crescono, terra, aria o acqua,
le piante assorbono il loro nutrimento sotto forma di ioni disciolti in presenza d’ossigeno.
Nell'acqua, man mano che il nutrimento e l’ossigeno vengono consumati vanno reintegrati. È
questo il ruolo dell'idroponica, sistema di coltura fuori terra, che stimola la crescita della
pianta controllando le quantità d’acqua, di minerali e soprattutto d’ossigeno disciolto nella
soluzione nutritiva.
Il concetto di base è abbastanza semplice: quando le radici di una pianta sono sospese
nell'acqua in movimento assorbono ossigeno e nutrimento rapidamente. Se il tenore di
ossigeno è insufficiente, la crescita della pianta sarà lenta. Ma se la soluzione ne è satura, la
crescita della pianta sarà accelerata. Il ruolo del coltivatore è di coordinare in modo ottimale
l’apporto di acqua, di fertilizzante e di ossigeno con i bisogni della pianta, in modo da
ottenere un rendimento eccellente e dei prodotti di prima qualità.Per questo deve tenere conto di un certo numero di altri fattori, come la temperatura, il tasso
d'umidità, l’intensità della luce, il livello di CO2, la ventilazione, la genetica della pianta, ecc.,
essenzialmente come si comporterebbe un giardiniere premuroso.
E voi direte, ma quali sono i vantaggi?
L’idroponica interessa a un grande pubblico: i «semplici» amanti, i collezionisti privati o
vivaisti e gli specialisti della coltivazione in serre di piccole, medie o grandi dimensioni. A
questi si aggiungono i più svariati centri di ricerca, le scuole, le associazioni. In breve tutti gli
appassionati delle piante.
Le sue applicazioni sono multiple come i suoi vantaggi:
• Utilizzo ottimale del potenziale genetico di una varietà.
• Miglior controllo della nutrizione della pianta.
• Netto miglioramento del rendimento e della qualità.
• Accorciamento significativo del ciclo di crescita – produzione per alcune specie.
• Utilizzo più efficace dello spazio.
• Eccellente tasso di riuscita della propagazione.
• Notevole risparmio di fertilizzante e soprattutto d’acqua, in un pianeta dove comincia
davvero a scarseggiare.
• Assenza totale di diserbanti, naturalmente. Spesso si userà la lotta integrata per evitare
fungicidi e pesticidi.
• Il vigore e la durata di vita eccezionali delle piante avviate in idroponica e poi trapiantate
in terra aprono delle prospettive commerciali enormi.
• Nell'insegnamento, per tutte le età, l’idroponica meraviglia grandi e piccoli. In diversi
paesi è stata introdotta nei corsi scolastici e universitari.
• Infine, l’idroponica ha provocato degli enormi balzi in avanti nel mondo scientifico. Ha
aperto delle nuove prospettive nella ricerca sulle piante, in particolare per quanto
riguarda il loro nutrimento. Da 50 anni, questo metodo viene usato in tutti i grandi centri di
ricerca per la sua affidabilità, la sua precisione e la varietà delle sue applicazioni.
Come tutte le cose, l’idroponica può dare dei buoni o dei cattivi risultati in funzione di chi la
pratica e dei suoi scopi.
1. Può servire come coltura di massa per produrre dei pomodori senza gusto e delle rose
senza profumo. Ma può anche offrire dei prodotti con le migliori qualità nutritive,
profumati, e pieni di sapore.
2. Può essere un fattore di inquinamento, ma può essere anche applicata nel rispetto della
natura e dell’ambiente, nutrire una grande parte del pianeta, e permettere a dei paesi in
via di sviluppo di produrre le proprie colture, anche quando il suolo non è fertile e l'acqua
è scarsa.
Spesso ci viene chiesto se i prodotti della coltura idroponica sono biologici o no. Non lo sono.
Un'omologazione «bio» non potrebbe essere accettata per principio perché si tratta di una
coltura «fuori suolo». Per quanto riguarda i fertilizzanti, non esiste ancora un vero
fertilizzante «biologico» per l’idroponica. Ma troverete dei fertilizzanti idroponici con una
formulazione così precisa che non lasciano nella pianta, né prodotti tossici, né metalli
pesanti. Accompagnata da una politica di lotta integrata in campo fitosanitario, l’idroponica
rappresenta un'alternativa di coltura ecologica per eccellenza.
Oggi le varianti della nostra tecnologia sono numerose: NFT, Drip System, Ebb & Flow,
Aero-idroponica. Queste vengono applicate sempre più frequentemente nei paesi
industrializzati, dove è possibile trovare delle enormi distese di colture (ortaggi, frutta, piante
in vaso e fiori recisi), particolarmente in Australia, in Canada e in un numero crescente di
paesi del Sudest asiatico.
Continuero con la realizzazione di un impianto alla portata di tutti!!!!!
molto interessante la coltura idroponica, ben fatto anche il video...ma è tipo lapillo o roba del genere che viene messa nei vasi al posto del terriccio!? non sapevo neanche che potesse esistere una coltura del genere, è la prima volta che ne sento parlare..
_________________ - la stupidità degli altri mi affascina, ma preferisco la mia. "ennio flaiano"
- non ti stancare di strappare spine, di seminare all'acqua e al vento, la storia non miete a giugno, non vendemmia ad ottobre, ha una sola stagione il tempo
Ciao Papavero,
Ok, un bell'articolo, ma mi sto chiedendo tutto questo cosa c'entra con i cactus e le piante grasse?
Per caso stai sperimentando una coltivazione di cactus o succulente in idroponica???
Le succulente hanno bisogno di stare completamente asciutte tra una bagnatura e un'altra. Non è radicchio.
_________________ "Molti fiori sono nati per fiorire non visti,
e sperdere la loro dolcezza nell'aria deserta"
Allora , molte cose nn sono kiare , semplifico tutto!!!
Groucho le piante grasse nn hanno bisogno di asciutto ma di ossigeno! se prendiamo un cactus e lo mettiamo in un semplice bikkiere con acqua l ossigeno svanisce e la pianta muore per asfissia. Negli impianti idroponici per esempio c e una pompa ke ossigena sempre l acqua, quindi l asfissia diventa solo un lontano miraggio, poi ci sono colture in cui si puo immergere tutto l apparato radicale oppure solo in parte. Se noi in terra annaffiamo una pianta la pianta ne trae beneficio poi l acqua ristagna e poi si asciuga, questi sono tutti shock ke limitano la crescita delle piante, nell idroponica sono continui sia la crescita ke i nutrimenti e quindi la crescita si incrementa circa del 50%, essendo una coltura fuori-suolo nn si usa la terra quindi niente terra niente malattie e niente sostanze tossike per debellare quest ultime!!
molto interessante la coltura idroponica, ben fatto anche il video...ma è tipo lapillo o roba del genere che viene messa nei vasi al posto del terriccio!? non sapevo neanche che potesse esistere una coltura del genere, è la prima volta che ne sento parlare..
Ciao Jerry, ci sono dei vasetti ke si kiamano pot in cui si posiziona la pianta, nel pot si usa inserire un substrato idoneo alla pianta stessa, ne abbiamo vari tipi alkuni molto noti altri meno:argilla espansa, vermiculite,perlite,fibra di cocco,lana-roccia e tante altre.In effetti il loro ruolo e quello trattenere nutrienti , acqua ed ossigeno.
   
L'ultima modifica di Papavero il Sab 09 Gen 2010, 14:44, modificato 1 volta
L'obbiettivo di coltivatori amatoriali non è quello di far crescere le piante velocemente (forse vivaisti commerciali saranno più interessati) ma quello di far crescere le piante cercando di compararle il più possibile alla natura. La tua proposta mi sembra assai contro natura. Comunque sfido chiunque a tenere qualsiasi succulenta continuamente umida per tanti mesi e a non farla marcire.
Ma insomma, hai tue esperienze da far vedere di succulente coltivate con questi sistemi??
_________________ "Molti fiori sono nati per fiorire non visti,
e sperdere la loro dolcezza nell'aria deserta"
Direi che sia opportuno e corretto citare la fonte da dove si riportano certi interventi specie se sono o possono essere documenti (testi o foto) coperti da diritto d'autore. Quindi, Papavero, credo sia decisamente meglio se eviti di riportare stralci o interi documenti non tuoi ed inserisci direttamente il link come ha fatto Gianna.
_________________ I popoli non dovrebbero aver paura dei propri governi, sono i governi che dovrebbero aver paura dei popoli ("V for Vendetta" da Thomas Jefferson)
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Inviato: Sab 09 Gen 2010, 14:51 Oggetto:
ange Sab 09 Gen 2010, 14:51
Groucho ha scritto:
Ciao Papavero,
Ok, un bell'articolo, ma mi sto chiedendo tutto questo cosa c'entra con i cactus e le piante grasse?
Per caso stai sperimentando una coltivazione di cactus o succulente in idroponica???
Le succulente hanno bisogno di stare completamente asciutte tra una bagnatura e un'altra. Non è radicchio.
Quoto, ma che c'azzecca con le cactacee?
_________________ Enzo.
" meglio tacere e sembrare stupidi, che aprire bocca e togliere ogni dubbio" (Confucio)
Cari Ragazzi, molti di voi si imbattono negli innesti per incrementare la crescita delle piante. Le colture fuori suolo sono la stessa cosa....tutto qui, mi sembra scontato dire ke se si ha un incremento del 30- 40 oppure 50% le cose saranno un po piu difficili, e quindi anke da parte vostra deve esserci una approfondita ricerca, perke questa teknika viene si usata per esempio per gli astro su pereskiopsis per esempio, ma se girovagate su internet troverete il materiale migliore sollu su articoli ke parlano di cannabis, ed io nn voglio essere bannato! Poi dovete leggere solo quello ke c e scritto all inizio e aspettare ke metta un altro post in cui si parla dell esecuzione tecnika e la realizzazione perke e tutto molto complesso, e quindi se volete correre e quindi nn procedere per gradi nn arriverete da nessuna parte.
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