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Inviato: Lun 21 Dic 2020, 22:02 Oggetto:
DanielD Lun 21 Dic 2020, 22:02
Edus ha scritto:
Ora la domanda è: il periodo di riposo invernale a secco, con temperature basse, niente acqua e luce sufficiente è una condizione indispensabile e necessaria perché la pianta si "ricarichi" per la stagione successiva?
Ecco per esempio io questa cosa del ricaricarsi non l'ho mai capita fino in fondo. Ho sempre pensato che le piante rallentassero per proteggersi dalle condizioni avverse ma effettivamente se non ricevono un determinato periodo di freddo possono non fiorire l'anno successivo. Forse il freddo stimola le gemme a fiore, come avviene per le piante da frutto? Dalle reminiscenze di agronomia mi ricordo che qualche autore aveva calcolato le ore di freddo necessarie affinché la pianta da frutto fiorisse, e che c'entravano gli ormoni in qualche modo, ma non mi ricordo quali. Può essere quindi che il freddo, piuttosto che la luce, sia condizione fondamentale per far sì che avvenga la fioritura in alcuni cactus?
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Inviato: Lun 21 Dic 2020, 22:27 Oggetto:
Gianni Lun 21 Dic 2020, 22:27
Si', si chiama vernalizzazione, ed e' il bisogno di essere sottoposti a basse temperature per un tempo prolungato per fiorire. Come hai detto avviene per certe piante da frutto, come i ciliegi, che devono restare sotto i 5C per 2 mesi per fiorire.
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Inviato: Lun 21 Dic 2020, 22:35 Oggetto:
Gianni Lun 21 Dic 2020, 22:35
Il meccanismo molecolare e' stato studiato, almeno in Arabidopsis. Da quello che ricordo, il motivo per cui certe piante devono vernalizzare e' che alla pianta serve sapere esattamente quando e' inverno (piuttosto che autunno), e questo e' necessario per sincronizzare la fioritura (e la produzione del frutto) con la primavera.
Lo stesso principio si applica a molte specie animali, che hanno bisogno di certi stimoli ambientali per riprodursi.
Pero' questo risponde solo in parte alle domande di Massimo, che credo volesse sapere cosa cambia tra tenere una pianta al buio piuttosto che alla luce nei mesi invernali. Ossia: a cosa serve la luce nei mesi invernali, col metabolismo ridotto al minimo?
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Inviato: Lun 21 Dic 2020, 22:45 Oggetto:
Gianni Lun 21 Dic 2020, 22:45
Ok ho letto molto rapidamente qualche articolo sulla vernalizzazione: non e' solo la temperatura, ma anche il fotoperiodo ad influenzare l'espressione di geni che influenzano la fioritura.
Qui c'e' un esempio, per chi e' interessato.
Discussione molto interessante ma aggiungerei anche che le piante che eziolano tendono sempre a rivolgere i loro rami verso la fonte di luce piú vicina, questo almeno é quanto ho potuto osservare.
Se poniamo le piante al buio assoluto queste non avranno una fonte di luce dove rivolgersi. Come giá scritto da Rod, in natura molte specie vengono completamente sepolte o si interrano loro stesse nel terreno, queste piante però non eziolano mai, che io sappia. Forme di eziolamento in natura le ho potute osservare in Sedum e Sempervivum, quando entrano in concorrenza con altre specie a crescita più rapida.
_________________ Ci sono cose piú importanti nella vita che aumentarne continuamente il ritmo
Quello che accade nelle piante durante l'inverno, e quindi anche con la luce invernale, è la reinizializzazione. La pianta imposta il tiro per le nuove fioriture, elimina le scorie della fotosintesi, risolve qualche problema, malgrado tutto prende nuova forza.
Ma la discussione è divisa tra chi dice come ricoverare le piante e chi vuole sapere a cosa serve la luce durante l'inverno.
A mio parere la luce che diamo alle nostre piante è molto poca rispetto a quello che dovremmo effettivamente dargli in qualsiasi stagione, e questo si nota da un semplice confronto con le piante in habitat. Togliere ancora pià luce quando si potrebbe dare di più, semplicemente per comodità dovrebbe essere evitato.
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Inviato: Mar 22 Dic 2020, 10:24 Oggetto:
DanielD Mar 22 Dic 2020, 10:24
Gianni il fotoperiodo influisce sicuramente, ho dato un'occhiata veloce al libro di fisiologia vegetale riguardo la fioritura (DISCLAIMER: contenuto molto noioso e nozionistico), riassumo quello che ho trovato:
Le piante posseggono un 'oscillatore endogeno', una molecola (in particolare una proteina) che funge da orologio molecolare interno che scandisce lo scorrere del tempo e che è sostanzialmente indipendente dal ciclo giorno/notte. Infatti, se l’oscillatore endogeno fosse un segnale che si accumula nelle cellule al buio o con la luce, il cambiamento della lunghezza del giorno (es. forzatura al buio, come nel nostro caso) ne annullerebbe il ritmo, tuttavia questo non avviene. Avviene invece che, per avere la fioritura, un segnale di luce deve coincidere, in un determinato momento, con quello del ciclo circadiano (cosiddetto modello della coincidenza).
In particolare abbiamo che:
- Nelle piante longidiurne, es. Arabidopsis (nella figura, colonna sinistra): La fioritura è data dall’accumulo di una proteina (proteina CO), l’oscillatore endogeno di Arabidopsis che viene espresso nella foglia. La sua produzione segue un ritmo circadiano ma rimane "intatta" solo in presenza di luce (al buio è velocemente degradata). Il picco di produzione di questa proteina si ha verso il crepuscolo, indipendentemente dalla stagione in cui si trova la pianta o dalla sua esposizione e quindi, se le giornate sono brevi e fa buio presto, la proteina CO è degradata e la fioritura non avviene (figura A), ma se le giornate sono lunghe, vi sarà coincidenza tra la presenza di luce e la produzione di CO, e quindi si ha la fioritura (figura B).
- Nelle brevidiurne, es. riso (nella figura, colonna destra). Con un andamento circadiano identico a quello di CO, un'altra proteina (Hd1), al contrario di CO, inibisce la fioritura quando il segnale di luce coincide con la sua espressione. Così, nei giorni corti, Hd1 non viene prodotta perché non si ha coincidenza tra il ritmo circadiano e la luce. La proteina, che normalmente reprime la fioritura, non essendo prodotta, non può bloccare la fioritura che quindi può avvenire (figura C).
Spero che non sia troppo complicato, mi ci sono un po' intortato anche io che l'avevo studiato tempo fa... Ovviamente questo è uno dei meccanismi possibili, non so se possa essere un meccanismo universale per tutte le piante o se vi siano altri fattori che possano influenzare significativamente la fioritura.
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Inviato: Mar 22 Dic 2020, 12:30 Oggetto:
eleonorarossi Mar 22 Dic 2020, 12:30
interessante argomento, ho imparato altre cose nuove.
Per me il problema o i problemi invernali non si pongono le mie piante sono fuori al balcone: primavera, estate, autunno, inverno. a tutti
Ritorno al post dopo un bel po' e guarda cosa mi trovo! Fantastico! Pensavo che la discussione si fosse conclusa con la prima pagina di commenti e non ho più controllato, invece è andata avanti ed è stata molto produttiva a quanto vedo. Mi fa piacere e ringrazio per i contributi.
Provo a mettere la parola finale per tornare al reale problema dell'inizio.
Come spiegavo questa è la prima volta che adopero questa soluzione, vi farò sapere la risposta delle piante. Per ora nessuna complicazione, anzi, le piante sembrano belle informa. Come dicevo un minimo di luce ogni giorno arriva, anche se non per troppo tempo. Purtroppo mi sono ritrovato costretto a questa scelta, ho da poco cambiato casa, ho un fiume vicino che alza considerevoli volumi di nebbia e umidità la mattina presto, non me la sono quindi sentita di continuare a lasciarle fuori.
Queste sono comunque l'esposizione minima e quella massima che raggiungono le piante nel mio garage.
Le temperature si aggirano tra i 7 e gli 8 gradi.
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