Registrato: 28/03/13 17:03 Messaggi: 5346 Residenza: San Francisco, California
Inviato: Sab 12 Ott 2013, 11:14 Oggetto:
Gianni Sab 12 Ott 2013, 11:14
Uccidere un animale per mangiarlo e' un atto naturale. Siamo animali onnivori, non vegetariani (lo dimostra la nostra dentatura, il nostro apparato digerente....). Si potrebbe discutere se l'allevamento in se' e' un atto "naturale": e' una pratica che abbiamo scoperto/inventato 5 mila anni fa, e che ci ha aiutato nel nostro cammino evolutivo, e che non ha eguali nel regno animale (anche le formiche ci si sono ingegnate parecchio, ma con risultati minori ). Alla fine l'allevamento tradizionale e' un mutuo scambio: noi forniamo protezione, cibo e riparo all'animale allevato, e lui in cambio... beh, lo sapete.
Quello che e' innaturale (e immorale) e' trattare gli animali da allevamento come oggetti inanimati, tolgiere loro la dignita' di esseri viventi. Quindi anche io sono completamente d'accordo con Daniele.
Sulla caccia non sono contrario in principio; lo sono pero' quando va a perturbare un fragile equilibrio, come quello in cui abbiamo costretto la maggior parte degli animali che ancora vivono in liberta'.
Ero venuto sul forum per parlare di piante, ma mi diverto di piu' a parlare di "off topics"! E come dice Massimo, ho avuto il piacere di incontrare moltissime persone con cui e' piacevole discutere, e che ormai mi sembra quasi di conoscere!
No no Gianni.....le formiche sono bravissime ad allevare afidi sulle mie piante da frutto .................
Gianni ha scritto:
Ero venuto sul forum per parlare di piante, ma mi diverto di piu' a parlare di "off topics"! E come dice Massimo, ho avuto il piacere di incontrare moltissime persone con cui e' piacevole discutere, e che ormai mi sembra quasi di conoscere!
Il tuo commento fa tanto piacere al forum _________________ "Molti fiori sono nati per fiorire non visti,
e sperdere la loro dolcezza nell'aria deserta"
Uccidere un animale per mangiarlo e' un atto naturale. Siamo animali onnivori, non vegetariani (lo dimostra la nostra dentatura, il nostro apparato digerente....).
secondo me questa affermazione non vale più per la nostra società (ovviamente escludendo chi lo fa di lavoro e chi ha una fattoria).
l'uomo moderno, per mangiare, non deve uccidere, ma va a fare la spesa.
e dire che la carne che acquistiamo proviene da un animale che è stato ucciso per essere mangiato è una razionalizzazione che però non corrisponde a ciò che pensiamo quando acquistiamo della carne.
se mettiamo un uomo contemporaneo davanti a due tavoli con un coniglio ancora vivo su di uno, ed una "bistecca" (mettiamo, di coniglio pure questa) sull'altro, sono sicuro che non avrà nessun problema a cucinarsi la seconda...ma prima di arrivare ad uccidere il coniglio dovrà essere portato all'estremo della fame.
almeno..questo è quello che farei io; quindi non credo che possa ancora dirsi che uccidere un animale per mangiarlo sia un atto naturale. _________________ "Chi muore in una battaglia che non è la sua non sarebbe mai dovuto nascere"
Registrato: 28/03/13 17:03 Messaggi: 5346 Residenza: San Francisco, California
Inviato: Dom 13 Ott 2013, 14:30 Oggetto:
Gianni Dom 13 Ott 2013, 14:30
beh, per essere mangiato l'animale deve essere ucciso, non importa da chi. Questo intendevo: gli animali (uomo incluso) uccidono altri animali per nutrirsi. Questo atto di uccidere per nutrirsi e' naturale.
E' vero che, soprattutto nei paesi occidentali, per moltissime persone la carne non viene vista come il prodotto dell'uccisione di un essere vivente, ma questo e' un altro discorso. Ci si avvicina al banco carni (con i prodotti impacchettati, implasticati, "sterili") come ci si avvicina al banco della frutta. Andare dal macellaio e' gia' un po' diverso, perche' si possono vedere ancora parti della carcassa dell'animale.
Questa "spersonalizzazione" della carne non e' una cosa buona. Ci fa perdere il contatto con l'animale che ha prodotto quella carne. Comprare una bistecca non e' come comprare una mela. Non solo per il diverso costo ambientale, ma anche per il diverso costo "emotivo", "morale". Una mucca non e' un albero: ha esigenze diverse, soffre in modo diverso, merita un rispetto diverso. Ma basta comparare un frutteto con un moderno allevamento intensivo per capire come la realta' sia stata capovolta.... Credo che le cose potrebbero essere un po' diverse se si ricordasse continuamente alle persone che la carne che comprano viene da un essere vivente.
esatto, è quello che intendevo dire, si è perso (per lo meno in larga parte) il contatto con l'animale che ha prodotto la carne, carne che si acquista esattamente come si può comprare un formaggio o un frutto.
_________________ "Chi muore in una battaglia che non è la sua non sarebbe mai dovuto nascere"
Registrato: 28/03/13 17:03 Messaggi: 5346 Residenza: San Francisco, California
Inviato: Dom 13 Ott 2013, 15:18 Oggetto:
Gianni Dom 13 Ott 2013, 15:18
purtroppo quando si devono nutrire milioni di persone, per di piu' abituate (male) a mangiare carne quasi tutti i giorni, e' difficile che si possa tornare ad un allevamento piu' tradizionale.
Penso che per prima cosa bisognerebbe far fare alle persone un giro in un allevamento intensivo.... fa passare la voglia di mangiare carne/uova/latte.....
I miei parenti (dalla parte di mia madre) sono agricoltori/allevatori.... oltre a produrre vino e oilo hanno galline e conigli, e avevano una quarantina di mucche (poi date via). Da piccolo ho passato intere estati aiutando i miei zii nelle varie faccende agricole (Rod, io il coniglio non avrei nessun problema a ucciderlo ). E' una cosa che adesso mi manca moltissimo.
Mia moglie proviene da una famiglia di macellai; non ha mai ucciso un coniglio o una gallina e non lo farà mai... però la carne le è sempre piaciuta anche se, quando lavorava con suo padre, praticamente doveva accontentarsi, quasi, degli avanzi: prima i clienti! Un poco come il discorso del calzolaio che va in giro con le scarpe rotte.
Nel giro dei parenti, so di qualcuno che, con tutto che aveva allevamento di qualcosa, non era capace di uccidere i suoi animali perchè ci si affezionava, nonostante fossero in numero non proprio esiguo.
Per parlare dello sport, io quando vedo catturare un pesce e poi buttarlo di nuovo in acqua, magari con qualche carezza e con parole gentili.... insomma: l'hai ferito, l'hai fatto soffrire.... "va, vivi... è giusto che tu viva, così può prenderti all'amo anche qualcun altro"
Registrato: 28/03/13 17:03 Messaggi: 5346 Residenza: San Francisco, California
Inviato: Dom 13 Ott 2013, 15:53 Oggetto:
Gianni Dom 13 Ott 2013, 15:53
Citazione:
insomma: l'hai ferito, l'hai fatto soffrire.... "va, vivi... è giusto che tu viva, così può prenderti all'amo anche qualcun altro"
hai ragione.... io da piccolo adoravo pescare, poi ho iniziato a pensare a come ci si deve sentire ad essere tirati tramite un gancio di ferro fuori dal proprio ambiente naturale.... bbrrr..... ora non pesco piu'....
A pescare sono andato anch'io, e ogni tanto vado tutt'oggi, al mare con gli amici.
Forse il fatto di non vedere la preda soffrire fin tanto che non esce dal'acqua può dare meno fastidio.
Le ultime volte però mi dava fastidio anche infilzare quei bei vermoni all'amo. Bisogna che non ci pensi più di tanto....
....però poi quando sulla gratella c'è una bella orata....è beh!!
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Registrato: 08/09/10 18:53 Messaggi: 8307 Residenza: Marino Roma
Inviato: Dom 13 Ott 2013, 20:25 Oggetto:
seven Dom 13 Ott 2013, 20:25
Come tutti vado in macelleria e compro carne.
La vedo in pezzi e per me e' solo carne.
Se fossero animali ancora vivi, e dovessi farli uccidere........
sono sicura che li lascerei vivere, e non mangerei piu' carne di nessun tipo.
_________________ Serena.
" Il più grande nemico della conoscenza non è l'ignoranza, ma l'illusione della conoscenza." - Stephen Awking -
Questo argomento non avrà uno sbocco, penso. Probabilmente non tutti abbiamo sviluppato certe sensibilità e dubito che si possa trovare posizioni condivise in questi argomenti. Personalmente credo che la maggior parte dei cacciatori siano deboli, nel senso del cedimento ad una delle tante debolezze umane. L'esempio proposto da Daniele riesce a spiegare questo molto bene. Certo, esistono persone insensibili, in grado di prendere il fucile e sparare al proprio cane perché non riporta la preda o se ne ciba, ma la maggior parte dei cacciatori credo non si pongano il problema dell'uccisione, ma solo il gusto di sparare e sapete bene cosa può rappresentare il fucile per un uomo, ma anche per una donna.
Per chi è contrario alla caccia è difficile accettarlo.
Non ho mai imbracciato un fucile per cacciare e mai lo farei, non vado abitualmente a pesca, ma potrei andarci e non avrei la minima difficoltà a uccidere il pesce appena pescato per cibarmene. Non andrei a pesca sapendo di non poterli mangiare, questo mai. Se avessi fame e dovessi uccidere per cibarmene un animale selvatico, non l'ho mai fatto, ma penso lo farei senza problemi. Siamo tanti, con idee diverse, talune ben radicate, espresse e sostenute con convinzione, ma non escludo la possibilità che qualcuno uccida per il gusto di uccidere sostenendo invece di essere un appassionato cacciatore o pescatore.
Molti fanno cose senza sapere esattamente quello che fanno e questo credo possa essere il più grave dei problemi.
Registrato: 08/09/10 18:53 Messaggi: 8307 Residenza: Marino Roma
Inviato: Lun 14 Ott 2013, 20:08 Oggetto:
seven Lun 14 Ott 2013, 20:08
Quando ho iniziato a capire che la caccia non era semplicemente ' tirare per far centro', la cosa che mi veniva da pensare era la grande superficialita' e faciloneria di alcuni cacciatori.
Uno di loro continuava a dirmi che sicuramente parlavo cosi' perché avevo guardato le mie vittime negli occhi.
Loro si vantavano di avere sangue freddo, cosa che io non avevo, io invece dicevo che erano semplicemente dei vigliacchi e che il sangue freddo lo avrebbero dovuto misurare di fronte a dei leoni, non con dei minuscoli tordi o chessoio.
Ma ripeto molti vanno a fare battute di caccia per ritrovarsi insieme, per appostarsi all'alba, per il contatto con la natura, per comunicare senza parlare e senza fare alcun rumore, per entrare in simbiosi con i cani.
Bei momenti rotti dal rumore del primo sparo.
_________________ Serena.
" Il più grande nemico della conoscenza non è l'ignoranza, ma l'illusione della conoscenza." - Stephen Awking -
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