che bello questo reportage!!
una domanda, qual'è il fattore che ha inciso nella velocità della crescita?
per tenerlo così "piatto" basta dare poca acqua?
Non ho risposte certe, ma secondo me una maggior velocità di crescita viene permessa da una maggiore dimensione del vaso.
Ho notato un cambio di ritmo quando è passato da un vaso 9x9 ad uno 12x12 che all'inizio poteva anche sembrare un po' sovradimensionato. L'ho notato anche con altri Ariocarpus.
La forma piatta invece mi verrebbe da collegarla sia alle annaffiature diradate (bagno ogni 3 settimane), sia alla composizione del terriccio, credo che una componente di terra argillosa e di marna sia importante.
_________________ "Chi muore in una battaglia che non è la sua non sarebbe mai dovuto nascere"
credo che una componente di terra argillosa e di marna sia importante.
provo a fare un passo avanti, la marna/terra argillosa, cosa dà di diverso rispetto ad un altri tipo di terriccio?
Su due piedi due cose, si compatta, e quindi meno ossigeno alle radici, e meno sostanze nutritive rispetto a torba (ad esempio)
sono sempre stato interessato a capire perché piante in marna/terra di campo abbiano un aspetto diverso da piante in altri tipi di terreno
anche e innaffiature aiutano, e anche la dimensione del vaso, verosimilmente sarà un insieme di tutti
L'ossigenazione delle radici, per come ne abbiamo sempre sentito parlare nei "manuali", non so fino a quanto possa essere importante.
Inizialmente ero molto scettico nel provare ad utilizzare substrati argillosi proprio per questo motivo, ma dopo averlo fatto non ho riscontrato alcun problema di asfissia e quindi ho iniziato a pensare che l'ossigenazione potesse essere più un mito che non una reale esigenza delle piante.
Per il resto, non ho le competenze per rispondere, le mie sono semplici osservazioni che peraltro ho effettuato su un numero limitato di piante per cui vedo gli effetti ma non ne conosco le cause "chimiche", magari Gianni o Robertobr possono aiutarci.
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Inviato: Mer 01 Ott 2025, 14:42 Oggetto:
Giovanni Mer 01 Ott 2025, 14:42
Robic ha scritto:
Rod ha scritto:
credo che una componente di terra argillosa e di marna sia importante.
Su due piedi due cose, si compatta, e quindi meno ossigeno alle radici, e meno sostanze nutritive rispetto a torba (ad esmepio)
No, i terreni argillosi danno problemi dal punto di vista fisico, ma sono i migliori dal punto di vista chimico, per la capacità di immagazzinare i minerali _________________ Non esistono piante da interno
ti dico questo perchè spesso vedo delle piante, in vasi minuscoli non rinvasate da una vita, che sono cresciute davvero belle compatte, una volta rinvasate poi si rigonfiano e crescono.
e la cosa comune per quello che posso aver notato è appunto il vaso stretto e una terra molto (troppo) compatta che limita secondo me la crescita "bonsaizzando" la pianta
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Inviato: Mer 01 Ott 2025, 15:34 Oggetto:
Giovanni Mer 01 Ott 2025, 15:34
La pianta cresce in virtù delle condizioni meteorologiche, pedologiche e di esposizione alla luce e al vento. Migliorando queste, nei limiti della genetica, risponde.
La coltivazione in vaso è una condizione innaturale per vari motivi, non ultimo la disponibilità di terreno in cui cercare nutrimento, quindi se diamo terra fresca e in quantità maggiore la pianta sceglierà di crescere e lo farà.
Un terreno compatto è un problema per l'asfissia radicale, per la difficoltà a riprendere acqua una volta asciutto e per la lentezza con cui la perde (nel nostro caso), come la torba del resto. Ma noi non coltiviamo in torba pura, né in pura argilla o perlomeno la maggior parte di noi. Tornando alla compattezza, dal punto di vista fisico le radici non hanno alcuna difficoltà a penetrare il terreno, spaccano addirittura la pietra, con ovvie differenze tra le specie
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Inviato: Mer 01 Ott 2025, 15:42 Oggetto:
Giovanni Mer 01 Ott 2025, 15:42
@Rod: l'asfissia radicale non è un mito, è una condizione, però, legata soprattutto alla presenza dell'acqua. Un terreno asciutto, per quanto compatto, sarà molto difficilmente impermeabile ai gas.
Certo, non lo intendevo in assoluto, ma nei termini in cui è stata sempre proposta nei "nostri" manuali di coltivazione stando ai quali il terreno doveva per forza essere sciolto pena l'asfissia radicale.
Nella mia limitata esperienza ho invece notato che anche in substrati di per se molto compatti per via della componente argillosa e marnosa, le piante non presentano alcun problema.
Mi viene anche da pensare alle piane alluvionali in cui crescono ad esempio i kotschoubeyanus che indeterminati periodi vengono addirittura allagate
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