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Inviato: Gio 05 Set 2024, 12:14 Oggetto:
Giovanni Gio 05 Set 2024, 12:14
Mi ha colpito la parte in cui parla della germinabilità che cresce al calare della concentrazione salina. Tendenza che immagino si possa estendere anche alle altre piante, che sceglierebbero di germinare in presenza di pioggia, dando ragione a chi bagna le semine con acqua demineralizzata
Allora, eccomi qui.
Devo dire che ho individuato altre due alofite interessanti, guardandomi meglio attorno, entrambe succulente, ma di una non ho né foto né nome .
Pazienza, tanto c'è tempo il prossimo anno visto che questo paesino è meta fissa (non lo nominerò perché ogni anno arrivano più turisti e sarebbe bello se fosse il contrario visto, si sta demolendo e costruendo sempre di più).
L'alofita succulenta che ho identificato è una qualche specie di Limoniastrum (spero, è l'opzione piu attendibile) , è ovviamente una pianta un po' snobbata e devo scavare per ottenere informazioni più scientifiche. Posso solo dire che l'ho vista crescere a pochi metri dal mare in una zona sassosa e non scogliosa.
L'ispirazione di questa pianta è proprio il Limonium, dalle foto in rete le infiorescenze sembrano uguali ma quelle che ho visto io in Croazia sono strane... Devo indagare.
Comunque, passiamo al cuginetto, il caro Limonium cancellatum. Devo dire che è una pianta bellissima, una specie di blossfeldia delle plumbaginacee per le sue dimensioni.
Nasce spesso sotto la protezione dell'unica pianta che le sta vicino, ovvero il finocchio marino. Spesso le piante aggregate producono infiorescenze più grandi e vistose rispetto agli esemplari nati in luoghi "complicati", cioè più esposti o dove l'acqua drena in fretta. In effetti le foglie assomigliano a quelle della sassifraga, non si possono dire succulente ma sopportano la siccità prolungata molto bene.
I fusti sono legnosi e corti, seguono le crepe delle rocce ma nelle piante più vecchie sono ben evidenti, ancor più nei cadaveri ormai senza foglie o steli. Le foglie hanno un portamento a rosetta ma spesso una pianta possiede più rosette, da ciascuna di queste parte (presumo) in primavera inoltrata uno stelo che si potrebbe dire esageratamente grande, viste le dimensioni e la differenza con il ridottissimo diametro che questo ha in prossimità della sua origine. I fiorellini viola sono molto visibili tra le rocce bianche, compensando le dimensioni. La fioritura si protrae fino a settembre. Non ho ancora capito quanto arrivi a vivere questa pianta, ma secondo me la vita media potrebbe aggirarsi attorno ai 4 anni. Non ho identificato i semi purtroppo.
L'apparato radicale è molto robusto, necessario quando ci si deve fare spazio ed ancorarsi alle fenditure nella roccia, si può trovare una foto online di un'esemplare conservato in un erbario.
In commercio questa piantina non si trova, ma a me piacerebbe tantissimo averne una perché è fin troppo affascinante.
Un'altra alofita presente in queste zone è la Limbarda crithmoides, così chiamata per la sua somiglianza con il finocchio marino. Ho ottenuto con successo una talea di questa pianta da una roccia dove poi la madre è stata distrutta, quindi alla fine ho causato un danno minore. In ogni caso, la Limbarda produce molteplici rami che possiedono a loro volta cespi di foglie riuniti in rosette. Produce fiori gialli, anche in questo caso era ancora in fiore a Settembre. Cresce vicino all'acqua ed alcuni esemplari vengono colpiti dalle mareggiate, è una pianta longeva, forse quanto la Sarcocornia: di quest'ultima pianta vedo gli stessi esemplari vivi da quando ho memoria, almeno da 6 anni ed anche allora erano così grandi. Tuttavia mi sembra che ultimamente si stiano deteriorando.
Tornando alla Limbarda, credo che la sua resistenza alla salsedine sia maggiore rispetto alla sua resistenza alla siccità. L'esemplare che ho a casa aveva le foglie appassite al mio ritorno dalla vacanza, sono stato via 10 giorni. Non ha ancora fiorito, ma ne ho ottenuto altre due talee. Vedrò cosa accadrà nei prossimi anni.
Ed ora, spazio alle immagini.
 
Un'altra foto di Crithmum, una pianta di finocchio marino nella sua integrità. Anche per lei, la fioritura è protratta a settembre inoltrato.  
La pianta di Limoniastrum, vista completa.  
Close-up delle foglie carnose e cerose. Sì, ne ho presa una piccola talea (ma davvero piccola, ho fatto del mio meglio per lasciare in pace la pianta, chiunque mi insulti evidenziando il mio brutto gesto ha ragione).  
Questi appartengono al presunto Limoniastrum, non capisco se sono boccioli o frutti.  
Questo è il L. cancellatum più grande che io abbia visto, sarà stato più di 15 cm di diametro con le infiorescenze. Sarà una pianta molto vecchia.  
La base compatta della pianta e le rosette.  
Un esemplare di Sarcocornia glauca / Salicornia fruticosa moto anziano, ancora in vita.  
Un esemplare di S. glauca molto anziano, NON PIÙ in vita.  
Una grande pianta di Limbarda crithmoides nel suo portamento tipico.  
Altre Limbarda.  
Un'altro esemplare, vecchio, con un portamento un po' diverso.  
Un'esemplare giovane.  
Fiore di Limbarda visto da vicino, i semi assomigliano per forma e metodo di distribuzione a quelli del tarassaco, però i ciuffi appartenenti a Limbarda formano "sfere" più piccole e compatte.
_________________ Giovane appassionato
L'ultima modifica di Seba24 il Gio 05 Set 2024, 13:07, modificato 1 volta
Spero davvero che abbiate apprezzato, ci ho messo molto a pensare e mettere per iscritto tutto ciò che potevo esprimere su queste piante ed a raccogliere immagini. E non sapete quanto fossero pericolosi alcuni degli scogli sito delle fotografie!
Potrei avere commesso qualche errore di scrittura.
Immagino che questa sia la fine del viaggio...
Il finocchio marino si propaga facilmente da seme ed è piuttosto facile da coltivare, ne tenni un vaso con un po' di piante per diversi anni ( mi ci facevo le frittate ) finché un inverno un po' più freddo o umido non se l'è portato via
No, non abitavo ancora nemmeno qui, stava fuori contro un muro, praticamente senza riparo.
Devo ammettere che la trattavo alla stregua di una qualsiasi verdura in un vaso con terra da orto e concimazioni generose, soggetta a raccolta indiscriminata ogni inverno si conciava malissimo perdendo quasi tutte le foglie ma a primavera ricacciava davvero rigogliosamente. Poi appunto mi sono morte tutte, non so se per il freddo, per la troppa umidità o per una commistione delle due cose.
C'è anche da dire che io avevo raccolto i semi sulla costa meridionale della Sicilia, assai probabile che le popolazioni della costa nord adriatica siano più rustiche
Senza dubbio, grazie per la testimonianza.... Io magari provo a coltivarla un po' più a come è abituata in habitat che come ortaggio, poi se vedo che va bene faccio sempre ora a seminarne altra per papparmela!
Ho apprezzato tantissimo questo diario di viaggio. Molto pensato e ben scritto. Belle le foto, è stato un bel viaggio che mi hai fatto fare. Tutto molto interessante e complimenti per la passione che hai, che coltivi e che così bene trasmetti.
Penso che dopo aver letto questo post, mi soffermeró con ancor più interesse ad osservare ogni forma di flora 🙂
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