Nessun polverone siamo solo parlando di coltivazione di cactus comunque vorrei correggerti su alcune cose.
Si, mi sembra che la cosa susciti un buon interesse
Le più piccole sono sicuramente le meno visibili, ma mediamente tutte durante la stagione delle pioggie torrenziali estive vengono ricoperte da fango e detriti di ogni tipo, rimanendo letteralmente sepolte vive. Almeno questo sapevo, ho sempre visto immagini di trigonus e retusus spuntare dalla terra per le sole punte, ma tu sicuramente puoi raccontarcelo meglio di me se sei stato in loco.
In ogni caso, farei una breve riflessione. Considerare l'habitat come ambiente favorevole forse è un errore di valutazione.
L'habitat è un miracolo, rarissimo, frutto di millenni di severe selezioni, e tali condizioni spesso cozzano con quello che facciamo noi in coltivazione.
Semplificando, se una pianta in habitat vive sul filo della carbonizzazione, non è consigliabile fare lo stesso in vaso.
Pensiamo ad esempio alla semina, sarebbe il colmo della pazienza seminare sotto il sole cocente. Eppure questo avviene in natura.
Il sole di suo è un elemento da considerare sfavorevole.
Divagando un pò, ammetto che io come te amo le piante cresciute in pieno sole. E però sul fatto della sensibilità, anche con le più feroci, mi capita che non succede niente per mesi, anni, e poi basta quella mezzora di calore fatto bene a braccetto con ventilazione zero, per fare danni.
Per giocare con questi rischi dobbiamo essere scrupolosi e pazzoidi al tempo stesso. A nessun coltivatore professionista verrebbe in mente di farlo, nemmeno per le Agavi. Non ci pensano lontanamente.
Siccome lo sono abbastanza pazzoide e non sono per niente un buon coltivatore, gioco puntualmente, coprendo a luglio e ad agosto con reti ombreggianti (retine coprenti al 10%). Lo faccio perchè il sole pieno mi regala spine che mi emozionano, fioriture puntuali e abbondanti. Poi purtroppo pago sempre un conto ogni fine estate: feriti, ustionati e deceduti vari. Ma è più forte di me, non mi piacciono proprio le piante perfette. Il sole invecchia anche le piante, e però mi piacciono proprio con quell'aspetto.
Ecco, nel caso di Ariocarpus non ci trovo alcun tipo interesse o beneficio in questa pratica, le farei soltanto stentare nella vegetazione facendogli passare una stagione infernale. Piante bruttine quando stressate e quando stressate difficilmente tornano indietro. Mi resterebbe soltanto il rischio di cucinarle.
Ho estrapolato questo pezzettino che mi ha incoraggiato
“Need light shade to full sun”, inoltre su Instagram seguo una ragazza messicana appassionata di Ariocarpus.
Nei video che lei fa nel deserto crescono nei posti più disparati chi in pieno sole chi sotto altre piante belle riparate.
Aggiungo qualche foto chiedendole il permesso perché le trovo molto belle.
Spero solo si troveranno bene sennò sarò costretto a cederli
Belle foto e bei ricordi - Alla fine noi abbiamo discusso e sicuramente ognuno di noi restera' delle sue idee e tu probabilmente ti troverai piu' confuso di prima.
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