ok tom adesso so che la farina d'osso e' una cosa e la cornunghia un'altra . Comunque io mi riferivo alla ricetta del fertilizzante base . Ne approfitto per chiederti un paio di cose; ma sia la cornunghia che la polvere d'osso sono fertilizzanti a lenta cessione ? e poi volendo e' possibile crearsi un fertilizzante NPK personalizzato?
ok tom adesso so che la farina d'osso e' una cosa e la cornunghia un'altra . Comunque io mi riferivo alla ricetta del fertilizzante base . Ne approfitto per chiederti un paio di cose; ma sia la cornunghia che la polvere d'osso sono fertilizzanti a lenta cessione ? e poi volendo e' possibile crearsi un fertilizzante NPK personalizzato?
Sì, sono fertlizzanti a lenta cessione, è proprio questo che me li rende interessanti (non uso cornunghia comunque), sono dell'opinione che la cessione lenta e costante riproduca di più la natura che non l'appuntamento quindicinale con un fertilizzante in soluzione e a pronta cessione.
Il discorso, purtroppo, è complicato dal fatto che c'è scarsissima documentazione in materia, sto già in confusione col dosaggio e poi dovrò cercare di stabilire quanto tempo impiegano a decomporsi, è un discorso parecchio difficile che avrebbe bisogno di molta sperimentazione.
Mi trovi sensibile al discorso dell'NPK personalizzato, l'ho affrontato di recente in un altro Forum perchè è quello che ho fatto sino a poco tempo addietro, mi ero impostato un foglio Excel che mi permetteva di crearmi miscele a titolo di mio gradimento mescolando concimi di cui dispongo quali un 10:52:10, un 4:10:40, un 4:6:8, lo scopo era usare questi prodotti (acquistati per nulla in un negozio in svendita) per raggiungere, più o meno, un 8:16:24 che dovrebbe essere ottimale per i cactus.
Mi hanno spiegato che rischiavo di far cavolate perchè il discorso non è solo di equivalenze matematiche ma occorre tener conto di tutta una serie di fattori biochimici non alla portata di un dilettante, inclusa la parte anionica dei sali (solfati piuttosto che nitrati o fosfati).
Ho desistito da questa strada, non è alla mia portata, preferisco usare quei prodotti, così per come sono, per altre piante non cactacee e solo in alcuni periodi stagionali in cui ha senso usarli.
Se riesco a trovare il modo giusto di usare la farina d'ossa, allora abbinata al 4:10:40, ricco anche di microelementi e di cui ne possiedo diversi chili, potrebbe essere un'ipotesi interessante. _________________ Tom
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Inviato: Gio 01 Ott 2009, 7:41 Oggetto:
pachycereus Gio 01 Ott 2009, 7:41
ma guarda, il metabolismo delle piante è molto meno elaborato del nostro; io sono appassionato di piante, non di cactus e basta e ormai le cose nuove che posso apprendere giungono solo da siti specializzati come questo o leggendo monografie e non libri o siti generici sul giardino e le piante.
Qui ho trovato molte informazioni nuove e basilari ma anche - a mio parere - " estremismi colturali" che non modificano visibilmente l'aspetto delle nostre amate.
Succede, ho notato, quando una persona si dedica quasi esclusivamente ad un genere di piante e basta.
Ad esempio, come ho già scritto, chi coltiva le carnivore le bagna esclusivamente con acqua da osmosi considerando una blasfemia usare acqua di rubinetto non calcarea;
Gli specialisti delle dahlie scrivono che l'unico modo per farle durare in acqua è immergervele istantaneamente appena recise.
Chi si appassiona di prati ad agrostis sostiene che non si possano mantenere senza tagliarlo con dei particolari e costosissimi rasaerba inglesi o americani, che si comprano dopo odissee sfinenti.
E così via...
...per me una parte sono solo manie, come quella che scoppio per il tulipano nell'800.
COMUNQUE L'UNICA COSA RILEVANTE E' CHE L'EFFICACIA DI UNA SOSTANZA PER UNA PIANTA VA TESTATA SCIENTIFICAMENTE SU MOLTI ESEMPLARI COLTIVATI IN CONDIZIONI IDENTICHE E A CUI UNA PARTE VERRA' SOMMINISTRATA LA SOSTANZA E ALL'ALTRA NO.
COMUNQUE L'UNICA COSA RILEVANTE E' CHE L'EFFICACIA DI UNA SOSTANZA PER UNA PIANTA VA TESTATA SCIENTIFICAMENTE SU MOLTI ESEMPLARI COLTIVATI IN CONDIZIONI IDENTICHE E A CUI UNA PARTE VERRA' SOMMINISTRATA LA SOSTANZA E ALL'ALTRA NO.
Sono assolutamente d'accordo su tutto quanto hai scritto e più che mai sull'ultimo capoverso.
Io sono tutt'altro che un esperto, anzi, sono certamente un dilettante, ho conoscenza zero su orto/giardino, una modestissima conoscenza di piante d'appartamento e qualcosina in più di cactacee ma sempre nell'ambito del modesto amatore.
Mi diverte seminare i cactus, crescerli, regalarli agli amici, giocare un po' al chimico per nostalgie di formazione universitaria, niente di più.
Qualche prova comparativa cerco di farla ma mi mancano gli spazi necessari, dalla stessa bustina di semi, trattati in modo identico, ti vengon fuori piante rigogliosissime ed altre cagionevoli, se non si fa comparazione su larga scala già basta questo a confonderti.
Ma se ti capita di poter tirare una conclusione perchè hai sperimentato una cosa nuova su 100 piante diverse e tutte ti hanno dato un chiaro segnale, beh, è un gran risultato!
Lo so, non è facile che accada ma provarci è anche un passatempo divertente. _________________ Tom
concordo pienamente con te tom , comunque se riesci a mettere a punto quel fertilizzante fammi sapere , saro' contento di sperimentarlo sui miei cactus. un'altra cosa avevo da chiederti come dice elio nella sua ricetta per il fertilizzante base mischiare due parti di cornunghia una di perfosfato minerale ed una di solfato di potassio , adesso io mi chiedo , la cornunghia a un titolo di azoto intorno a 10 ma come faccio a sapere gli altri due che titolo anno??? tu me lo sapresti spiegare? te ne sarei grato..
la cornunghia a un titolo di azoto intorno a 10 ma come faccio a sapere gli altri due che titolo anno??? tu me lo sapresti spiegare? te ne sarei grato..
Non lo sapevo a memoria, è sufficiente fare una piccola ricerca con Google o Altavista e trovi che il superfosfato è più o meno uno 0-20-0
(ho trovato che esiste anche un triplo superfosfato che è uno 0-40-0)
e che il solfato di potassio è uno 0-0-50.
Ma, con due componenti minerali su tre, alla ricetta in questione io preferirei un NPK 8:16:24 o simile già pronto e senza rischio di errori. _________________ Tom
Registrato: 09/04/09 14:42 Messaggi: 198 Residenza: kk
Inviato: Ven 02 Ott 2009, 7:35 Oggetto:
pachycereus Ven 02 Ott 2009, 7:35
beh ma sperimentare è il bello della ns passione! Anche in cucina non seguo mai le ricette e quasi sempre il risultato è ok!
Dunque: evviva il tuo entusiasmo e curiosità.
...ma anche - a mio parere - " estremismi colturali" che non modificano visibilmente l'aspetto delle nostre amate.
Succede, ho notato, quando una persona si dedica quasi esclusivamente ad un genere di piante e basta.
COMUNQUE L'UNICA COSA RILEVANTE E' CHE L'EFFICACIA DI UNA SOSTANZA PER UNA PIANTA VA TESTATA SCIENTIFICAMENTE SU MOLTI ESEMPLARI COLTIVATI IN CONDIZIONI IDENTICHE E A CUI UNA PARTE VERRA' SOMMINISTRATA LA SOSTANZA E ALL'ALTRA NO.
Quoto. E' bello sperimentare, quando si può, per chi ha già raggiunto una certa esperienza in coltivazione. Ma un neofita se parte con le ricette con lo 0,0001% di questo e lo 0,0000001% di quell'altro componente miracoloso alla fine impazzisce, finisce sul lastrico ed ogni pianta che perde diventa una tragedia nazionale che lo manda in depressione _________________ I popoli non dovrebbero aver paura dei propri governi, sono i governi che dovrebbero aver paura dei popoli ("V for Vendetta" da Thomas Jefferson)
Registrato: 09/04/09 14:42 Messaggi: 198 Residenza: kk
Inviato: Lun 05 Ott 2009, 7:11 Oggetto:
pachycereus Lun 05 Ott 2009, 7:11
eh si: per me è come nella nostra vita: è importante non prendersi troppo sul serio come si dice.
Per cavalcare le sconfitte bisogna accettare che possano venire e, un po', anche scherzarci sopra.
In fondo la vita come la collezione deve darci piacere non patemi d'animo.
Riprendo questo post dichiarando di essermi arreso.
Ho intrattenuto una nutrita corrispondenza con Plagron ed ho scoperto che:
L'etichetta della farina d'ossa (Bonemeal) dice 3,5% N 16% P2O5 il che, nella usuale notazione NPK, significherebbe 3,5:16:0
Nel sito "professionale" Plagron www.pure.biz (faticoso identificare il prodotto perchè tutto è in lingua olandese) il prodotto viene indicato come un 6:10:0
Via mail il laboratorio mi dice che la notazione è in realtà errata perchè vuole intendere 6% N e 10% P (ATTENZIONE, P e non P2O5) per cui, rifacendo i calcoli, in termini NPK ne verrebbe fuori un 6:22,9:0
Se prendo per buona questa comunicazione del laboratorio allora vuol dire che in etichetta c'è 3,5:16:0 mentre si tratta di un 6:22,9:0
E questo basta già a scoraggiarmi (vi risparmio tutti i calcoli sottopostimi dal laboratorio).
Quanto al dosaggio riportato in etichetta (0,25 gr. per litro di substrato) il laboratorio ammette che si tratta di un valore molto basso ma lo giustifica dicendo che il prodotto non è destinato ad utenti particolarmente esperti quindi hanno preferito fornire un valore così basso dato che, alla stessa categoria di utenti, viene suggerito l'abbinamento con un paio di altri prodotti fertilizzanti.
A conclusione di tutto mi viene suggerito un dosaggio di 1,7 grammi per litro di substrato ma in abbinamento ad altri due loro prodotti "strani" ossia farina di corno ed estratto di melassa.
A questo punto ho ringraziato e non darò seguito ad ulteriore corrispondenza.
E siccome la cosa è diventata troppo complicata e mi sono rotto, molto probabilmente finirò col rinunciare ad usarla e seguirò il sano consiglio di Angelo circa un bel 8:16:24 + 4 Mg + microelementi che si chiama Flory4 ed ha un fratello gemello in Ferty 4.
Mi spiace non aver portato alcun contributo utile.
...E siccome la cosa è diventata troppo complicata e mi sono rotto, molto probabilmente finirò col rinunciare ad usarla e seguirò il sano consiglio di Angelo circa un bel 8:16:24 + 4 Mg + microelementi che si chiama Flory4 ed ha un fratello gemello in Ferty 4.
Mi spiace non aver portato alcun contributo utile.
Al contrario Tom, la tua esperienza è stata utilissima perchè:
1. ha dimostrato, ancora una volta, come la ricerca di ricette magiche (ti prego, passami il termine) sia tanto frustrante quanto, alla fine, vana
2. i consigli di Angelo è bene seguirli subito e risparmiarsi fatica
3. il buon flory 4 è già bell'e pronto, perchè complicarsi la vita?
4. le ns amate sono talmente tanto tolleranti (come già scriveva il prof. Lodi) che non solo crescono ma, spesso, prosperano anche in composte o in condizioni non canoniche o ottimali perciò, di nuovo, perchè complicarsi in maniera maniacale la vita?
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Registrato: 03/02/08 00:27 Età: 60 Messaggi: 100 Residenza: Reggio Emilia
Inviato: Mer 14 Ott 2009, 23:25 Oggetto:
Wito Mer 14 Ott 2009, 23:25
Io ho provato a coltivare gli astrophitum in una composta dove avevo sbriciolato delle conchiglie ma non ho notato differenze rispetto alla composta normale...
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