Ho modificato un po' la composta pronta aggiungendo un po' di lapillo(spezzato con le mie sante manine!) e adakama ed eliminato eventuali grumi o rametti.
Di sicuro non rinvaserò i Lithops in questa composta, ma credo che per le altre possa essere accettabile... Ci sono altri generi che richiedono substrati quasi esclusivamente minerale?
Intanto ci ringrazio per i preziosi consigli!
Torno su questa discussione dopo un anno di test.
Ho utilizzato questo substrato pronto praticamente per tutte le mie piante , escluse le lithops, per le quali ho fatto una composta praticamente solo di inerti..., e ho potuto vedere i risultati!
Premesso che prima erano tutte in substrati osceni (dalla classica torbaccia in cui le vendono a substrati pronti "commerciali" con sabbia e torba ), le piante stanno tutte visibilmente meglio!
Il drenaggio è molto buono, il substrato si asciuga velocemente e, dopo un anno, non dà segni di compattamento (tipico della torba).
Insomma, mi sembra un buon compromesso per gli "amatori" alle prime armi come me, che spesso hanno grossi problemi a reperire i materiali per costituirsi il proprio substrato personalizzato.
Di certo non è una soluzione professionale, ma, per esperienza diretta (come dicevo io lavoro nei vivai....) posso garantire che in molti casi, anche in vivai specializzati, si utilizzano substrati che sulla carta non sono "specifici" o ottimali (per esempio so che vengono utilizzati in maniera massicccia terriccci denominati "pomice" che, di fatto, contengono torba molto grossolana e pomice di ganulomentria grossa! ).
l'akadama è un substrato fantastico, la uso molto per i miei bonsai, ma ha caratteristiche del tutto diverse dai minerali inerti quali lapillo pomice (in realtà anche questi tra loro sono diversissimi e interagiscono col substrato in maniera diversa il lapillo è molto più "carico" di microelementi rispetto alla pomice che rilascia al substrato nel tempo e un minor contenuto di silice) e anche da kiriuzuna e kanuma rimanendo sui giapponesi.
L'aka si differenzia dagli altri inerti silicei per la sua struttura, gli altri minerali hanno di solito una struttura silicea regolare determinata dalla velocità di raffreddamento del magma e dalla fase eruttiva in cui vengono espulsi questo determina anche la composizione minerale vera e propria del substrato e la porosità. L'aka è formata da un silicato di alluminio amorfo questo gli da delle caratteristiche proprie ben differenti dagli altri inerti,
è molto più soffice e ha un'elevata capacità di ritenzione idrica rispetto agli altri inerti questo offre un'ottima penetrazione alle radici garantendo una maggior radicazione delle piante, ma è anche un difetto poichè nel tempo la sua forma originale non dura, col tempo infatti e soprattutto con gli sbalzi termici tende a sfaldarsi e sgretolarsi e se usata pura a compattarsi quindi, se sottoposta a temperature sotto lo 0 va sostituita del tutto ad ogni stagione (non è il caso in questione visto le piante trattate e per fortuna non il mio in generale visto che dove vivo raramente si arriva sotto i 3-4 gradi in inverno) a temperature maggiori resiste per 3-4 stagioni ma poi è consigliabile rinvasare e sostituirla, quindi se si prevedono intervalli tra un rinvaso e l'altro più lunghi è consigliabile metterla in miscela con una buona percentuale di altro inerte (lapillo pomice kiriu ecc) che garantisca comunque una durata della struttura originale ed evita il compattamento del substrato anche se l'aka comincia a sfaldarsi. Altra caratteristica propria è un substrato allofano questo fa si che l'aka ha la capacità di trattenere elettricamente sulla sua superficie gli ioni positivi dei sali (cationi) di una soluzione per cederli poi alle radici della pianta con molta facilità "scambio cationico", cosa significa in parole povere, l'aka ha la capacità di trattenere gli ioni dei sali disciolti, quindi i sali del concime, e di rilasciarli gradualmente alla pianta. Questo evita il "dilavamento" del substrato con le irrigazioni, proprio perchè lei è in grado di catturare gli ioni (concimi) che non vengono così catturati e trascinati via dall'acqua ma li accumula (fino a saturazione) per cederli gradualmente alle radici della pianta. In poche parole è un substrato meraviglioso conoscendo i piccoli difetti che ha, consiglio di usarlo in totale sostituzione del terriccio universale, io la uso così anche per i bonsai solo akadama ed altri inerti eliminando del tutto il terriccio, il nutrimento lo acquisirà l'aka alla prima concimazione rilasciandolo gradualmente alle radici e a differenza del terriccio universale che tra irrigazioni e le radici che gli sottraggono i nutrienti dopo poco diventa del tutto privo di sostanze, l'aka grazie alla sue capacità di scambio cationico fornirà il suo "servizio" illimitatamente
_________________ L'uomo è la specie più folle, venera un invisibile Dio e distrugge una Natura visibile. Senza rendersi conto che la Natura che sta distruggendo è quel Dio che sta venerando.
Hubert Reeves
Molto interessante Peppe, se ne era già parlato anche in precedenza, ma il tuo intervento completa il quadro. Ti risulta che ci siano in commercio tipi diversi di akadama oppure sono più o meno tutti uguali?
Del compattamento sei sicuro al 100%? Ho informazioni diverse da chi lo usa da anni senza incorrere in questo tipo di inconveniente. Potrebbe dipendere dal tipo di coltivazione (e quindi bagnature) diverso? Bonsai/cactacee.
Grazie infinite
assolutamente si maggiori sono le bagnature e più velocemente tende a sgretolarsi e altro fattore sono le escursioni termiche quando si scende sotto lo zero l'akadama comincia a sgretolarsi ancora più velocemente, questi sono fattori assolutamente trascurabili visto le coltivazioni di cui si parla qui, sia la frequenza di irrigazioni che il freddo intenso.
Nei bonsai tendo sempre a metterla in miscela e non metto più del 30-40% di aka il resto pomice e lapillo (o kiriuzuna molto simile al lapillo come proprietà solo meno porosa) in percentuali variabili a seconda se conifere o latifoglie, il lapillo è molto più ricco di microelementi ferrosi rispetto alla pomice e le conifere gradiscono molto di più un substrato ricco di questi microelementi, coltivandoli in inerti puri senza terriccio in estate qui da me li irrigo 2 volte al giorno mattino e sera... 1 volta la settimana invece irrigo tutte le "grasse" ed effettivamente ho notato una tenuta maggiore, lo so consigliate 1 volta al mese in media come irrigazione ma considerate che qui da me in luglio agosto le temperature stanno a 33-34° di media con frequenti picchi oltre i 40° caldo secco, i substrati si asciugano in 1 solo giorno e come detto i bonsai sono costretto ad irrigarli 2 volte al giorno altrimenti durerebbero ben poco...
si ci sono diverse qualità di akadama la migliore è la "hard quality duble red line" questa ha una durata maggiore rispetto alle altre ma in media costa un po di più
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Hubert Reeves
PS la marca è Ibaraki (non ricordavo) e già tra questa marca ci sono 2 qualità la hard quality e la hard quality doble red line che costa di più... comunque questa è la selezione migliore di aka, entrambe le confezioni sono ottime, la hard quality doble red line è solo molto più "pulita" da pulviscolo e granulometria molto uniforme
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Hubert Reeves
Grazie delle informazioni Peppe,. Io sto utilizzando l'akadama in piccole quantità per "completare" il substrato pronto per cactacee di cui parlavo. Dopo un anno di utilizzo non ho notato segni di compattamento in nessuno dei vasetti, neppure in quelli che bagno con maggior frequenza (per esempio Ledebouria socialis).
Confesso che, finora, non ho mai concimato le mie grasse, ma le proprietà dell'akadama in questo senso sono molto interessanti.
Si Vale l'aka è un substrato favoloso, a parte il prezzo, io se uso akadama come detto la uso come sostituta del terriccio universale proprio perchè anche se inerte grazie alle sue caratteristiche di allofona e alla sua capacità di scambio cationico è infinitamente superiore, alla prima concimazione è piena di "sostanze" che rilascerà pian piano... se non ne ho a disposizione uso il terriccio comunque gli inerti non mancano mai a casa mia...
male che vada ho sempre un saccone di pomice e uno di perlite... a Modica c'è un vivaio specializzato solo in bonsai e grasse (che poi il proprietario è pure il segretario del club bonsai di Modica che frequento) in cui almeno queste due le trovo sempre a quintali!!! il problema che se ci vado in vivaio o un prebonsai o qualche grassa me "l'appioppa" sempre ... però esigo lo sconto sulla pomice
Ps la perlite pura è impareggiabile per la radicazione invece...
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Hubert Reeves
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