Che misura avresti scelto Natalie per il mio Fero?
Personalmente avrei usato un vaso più largo anche per la Parodia...
Per quanto riguarda il Ferocactus... è una pianta che per crescere bene necessita di tanto spazio, terra e nutrimento (e sempre al sole ovviamente ). Quindi il vaso deve essere capiente, non enorme... ma nemmeno un ditale . Non troppo basso e più largo della pianta stessa compreso le spine. Circa cosi
Se ci si vuole "specializzare" nella coltivazione delle cactacee secondo me è buona norma poter disporre di vasi quadrati o tondi, di coccio o plastica, di tutte le misure possibili esistenti....quando io mi appresto a rinvasare una pianta la "provo" in parecchi vasi per decidere quale misura sia migliore per lei in funzione del suo apparato radicale e della sua grandezza. Se hai ordinato dei vasi, una volta arrivati sei ancora in tempo a svasare almeno il Ferocactus e sistemarlo in un vaso un po' più capiente, ciao.
Ma che premura avete di rinvasare? La pianta va avanti anche all'aria, senza dubbio meglio che nella composta in cui si trovava, specie in periodo di dormienza (teorica quest'anno). Io, personalmente, anche me le dimentico a volte. Il Fero che ho svasato tempo fa e' ancora nudo e non si lamenta
Nel rinvaso sono buoni i suggerimenti di Luca, avere più vasi a disposizione aiuta molto. Sul fatto di lasciare le piante a radice nuda, cosa praticata da hobbisti e professionisti, io mi sono sempre chiesto: "Ma le radici più sottili non seccano? E se seccano non compromettono niente?
Ci sono piante che non amano i rinvasi e forse la maggior parte ce lo dimostrano non appena rinvasate, nei mesi successivi crescono e fiorisco meno ...
Lasciarle così tanto all'aria, anche se in ombra, non lo so, non può invece nuocere?
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Inviato: Lun 27 Gen 2014, 11:48 Oggetto:
Gianni Lun 27 Gen 2014, 11:48
si Massimo, penco che i peli radicali (la zona di assorbimento) si seccano e muoiono.... ma poi la pianta fa infretta a riformarli.
Anche io ogni tanto rinvaso subito (non ci so resistere! ), ma il rischio e' che qualche microorganismo del suolo puo' penetrare tramite la ferita e infettare la pianta (anche se il terreno e' asciutto contiene comunque tracce di umidita', sempre presente a livello atmosferico).
Bel lavoro comunque!
Grazie Claudio
Ognuno di noi fa le prove, esperimenti e variazioni nella propria coltivazione. Ma secondo me, ripeto, dal mio punto di vista è sempre meglio dare le risposte o i consigli più possibile corretti e sicuri... specie ai neofiti (poi ognuno, a casa sua, fa come crede). Può sempre capitare (non capita spesso, ma non si sa mai) che questi informazioni le leggerà un neofita che deve rinvasare un Ariocarpus (gli esperti coltivatori di ario consigliano di lasciare ad asciugare la pianta svasata per ben 30 giorni). Se poi a quella persona marciranno le piante giustamente la colpa sarà nostra e di questo forum (è già successo).
Comunque non tutte le piante possiamo trattare nello stesso modo, c'è chi non dice niente... ma c'è anche chi non perdona . Prima di fare le prove bisognerebbe imparare a conoscere, almeno un pochino, le piante e loro esigenze... e non fare come dice il proverbio : "gatta frettolosa fa i gattini ciechi"
Comunque il lavaggio delle radici, con una lunga asciugatura in seguito, va fatta una volta soltanto... dopo l'acquisto, per eliminare la torba e la composta non idonea. Le volte successive (se la pianta è coltivata in modo corretto) basta darle una scrollata e passare in un vaso più grande
Ho scritto un romanzo ... pardon me
Natalie, ciò che dici sui rinvasi successivi è importante, una volta utilizzata la composta giusta è più facile senz'altro dare alle piante vasi più grandi e, come dici tu. anch'io preferisco scuotere appena le radici, cercando di evutare danneggiamenti. In questi casi solitamente rivaso subito, la composta che uso cerco sempre di prepararle qualche giorno prima per farla asciugare al meglio, in casa.
Comunque non tutte le piante possiamo trattare nello stesso modo...
...Le volte successive (se la pianta è coltivata in modo corretto) basta darle una scrollata e passare in un vaso più grande...
Sono d'accordo sulla prima parte , ma in fatto di scrollatine, non sempre è sufficiente anche in piante già rinvasate con tutti i crismi. Se così non fosse, non si riuscirebbe a rinvasare con tutto il panetto qualche volta. Se prendiamo, ad esempio, le Parodie (o Notocactus che dir si voglia), se uno non usa il classico 1/3+1/3+1/3 di composta, ma quello di 50+50%, si troverà le radici ingarbugliate e, allora, o lascia il panetto così, oppure deve pulire e magari lavare.
_________________ Amos
..se uno non usa il classico 1/3+1/3+1/3 di composta, ma quello di 50+50%, si troverà le radici ingarbugliate..
forse non ho ben capito quello che intendi, ma non credo che "l'ingarbugliamento" delle radici dipenda dal tipo di composta, è solo una questione di crescita.
poi, ovviamente, in una composta minerale è più facile districarle e pulirne, ma questo è un altro discorso.
comunque, di solito, pure io mi limito ad una pulizia molto sommaria delle piante già rinvasate in composta che conosco
_________________ "Chi muore in una battaglia che non è la sua non sarebbe mai dovuto nascere"
Provo ad interpretare Amos (non sarà facile ).
Il senso è proprio quello della composta più organica, le radici crescono, il rinvaso slitta di un anno, e ti ritrovi col mappazzone da sbrogliare.
Con la composta più minerale il fenomeno è meno evidente, poi entro certi limiti: tieni la pianta nel vaso per dieci anni e la composta sarà inevitabilmente un groviglio serrato di radici.
Io non so se le radici crescono piu' in fretta con la composta piu' organica; quello che intendevo era che il materiale inerte difficilmente si attacca alle radici e, quindi, con una scrollatina se ne va: ma se e' poco allora il rimanente e' terriccio e rimane attaccato alle radici. Per certe piante (non ho tirato a caso i Notocactus) la proporzione tra terriccio e inerte e' di 1:1, almeno stando a certe tabelle che io seguo. In questo caso, allora, se ne escerano pochi di sassolini scrollando le radici
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