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Inverno e umidità
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+Kaktengo+
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Inviato: Sab 27 Ott 2012, 11:43   Oggetto:
+Kaktengo+ Sab 27 Ott 2012, 11:43
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La ventilazione serve eccome. Non è questione di abbassare il tasso di umidità ma di evitare di farla condensare sulle piante.
Non ho parlato di togliere l'umidità; in tal caso ci vogliono solo i deumidificatori purchè la serra sia ermeticamente sigillata.
Exwarrier i ventilatori in ambiente chiuso non abbassano la tempertura. La temperatura percepita sembra più bassa ma in realtà non lo è. Lo stesso effetto lo si può osservare con le previsioni metereologiche. La temperatura è una cosa e quella percepita è altro. Quest'ultima aumenta con la percentuale di umidità e diminuisce con la velocità del vento. Ripeto: questa variazione è la temperatura percepita e non quella reale.


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Inviato: Sab 27 Ott 2012, 14:59   Oggetto:
exwarrier Sab 27 Ott 2012, 14:59
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Beh, Salvatore, stiamo dicendo la stessa cosa! Quello che io affermo è che l'umidità non cala, ma casomai si sposta; forse, in caso di serre grandi, è quasi un bene che si condensi sulle vetrate perchè, in questo modo, la trasforma in acqua sottraendola all'aria dell'ambiente. Morale della favola: io sono per delle serre a tenuta stagna dove si possa mettere un deumidificatore serio perchè, voglia o no, aria bisogna far entrare ogni tanto e di sicuro ci arriva anche l'umidità in tal caso. Dirò di più: ho parlato tempo fa di sali deumidificatori e ho voluto fare una prova sperimentandoli in una serretta smontabile, rivestita in pvc; beh, durante la notte il tasso di UR rimaneva di qualche punto inferiore all'esterno; al mattino, tenendo ancora chiusa l'apertura, il tasso di umidità era più elevato all'interno come all'esterno! Conclusione: tutte le piante, anche quelle più resistenti, nel garage bello capiente e confortevole!


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Inviato: Dom 28 Ott 2012, 9:14   Oggetto:
Caray Dom 28 Ott 2012, 9:14
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Caspita Extrawarrior dovresti cambiare l’avatar in Terminator. Non stai genericamnete combattendo l’umidità, la vuoi addirittura eliminare! E se per caso ci riesci che ne ottieni? Una serie di pianticine da laboratorio, in un ambiente ermetico, l’aria debitamente selezionata forzata a una umidità quanto più vicina allo zero. Ma sei sicuro sia proprio quello di cui le nostre piante hanno bisogno?
Tanto per notare: nel momento in cui ti scrivo a Guadalajara abbiamo il 97% di umidità massima e il 44% di umidità minima. A Roma, da dove ti scrivo, abbiamo 93%-59% e a Gorizia abbiamo 88%-62%. Molto meglio di Roma e Guadalajara, come dicevo prima, tanto per notare! Quel che voglio dire è che forse dovresti rivalutare la soluzione che tutti scelgono. Ventilare l’ambiente. Rinunciare all’idea della guerra all’umidità e accontentarti di evitare fenomeni evidenti di condensazione. Questo per molti (e mi ci includo) è sufficiente. Salutissimi. Caray


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Inviato: Dom 28 Ott 2012, 11:40   Oggetto:
exwarrier Dom 28 Ott 2012, 11:40
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Very Happy Caray io sto facendo solamente un discorso teorico e, quando ho tentato di farmi istruire da un mio amico dell'Osmer-Arpa, si è messo a ridere e mi ha detto che è meglio lasciar stare che, tanto, alla fine, non saprei comunque come comportarmi Razz. Stanotte le mie piante erano immerse in un tranquillo 77% in garage, anche se gradirei fosse di meno, ma basta aprire un portone e arriva dentro una massa di aria umida. Se quest'inverno dovesse salire troppo, magari perchè avrò posteggiato la macchina bagnata, allora attaccherò il deumidificatore: meglio non correre rischi. Intanto la moglie ha già avanzato una richiesta: "non potrei mettere i gerani e i ciclamini nella serra, visto che rimarrà vuota?"


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Inviato: Dom 28 Ott 2012, 11:43   Oggetto:
exwarrier Dom 28 Ott 2012, 11:43
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Caray ha scritto:
Caspita Extrawarrior...

A proposito, storpiando il mio nick, hai quasi indovinato quello che doveva essere e che per un errore di battitura è diventato exwarrier invece di exwarrior, questo già tempo fa in altri "lidi" e così ho finito per tenerlo anche se non esatto.


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Inviato: Lun 29 Ott 2012, 8:05   Oggetto:
Caray Lun 29 Ott 2012, 8:05
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Alla fin fine arriviamo quindi alle medesime conclusioni: la guerra totale all'umidità è una utopia, eventualmente si può riuscire (come tu riesci pienamente) a controllare con successo l'umidità del garage.
Ma da buon romano che non ama molto il lavoro soprattutto se inutile, osservo che oltre la fatica fine a se stessa, stai anche evitando di dare una risposta alla seconda parte delle mie osservazioni: "Ma sei sicuro sia proprio quello di cui le nostre piante hanno bisogno?" .....

P.S.: A proposito del proposito, come diceva quello che non voglio nominare: "Vedi un po' che a furia di pensare male alla fine ci si azzecca pure! L'unica differenza è che non ti ho riconosciuto la categoria degli Ex e ho preferito interpretare Ex come Extra. Scusa, ma la mia interpretazione mi sembra molto più corretta. Ciao. Caray

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Inviato: Lun 29 Ott 2012, 15:56   Oggetto:
exwarrier Lun 29 Ott 2012, 15:56
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Very Happy tutta la vita che tutti mi dicevano di fare il politico, Caray Very Happy
Ad ogni modo, ti rispondo egualmente in maniera schietta: credo che nemmeno le piante sappiano quello che vogliono, altrimenti sarebbe troppo facile coltivarle e avremmo sempre gli stessi risultati. La pratica, invece, ci insegna che nemmeno l'esperienza ci da la sicurezza di fare le cose per bene; ci aiuta, sì, non lo metto in dubbio, ma a volte si prendono delusioni cocenti proprio dove si era più sicuri e con modi di operare che con anni davano risultati soddisfacenti. Poi viene il giorno che ci si ritrova con piante malate, tubercolose, anemiche... insomma, che non godono ottima salute e, magari, una sorella vicina invece continua tranquillamente a sorridere.


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Inviato: Lun 29 Ott 2012, 17:31   Oggetto:
seven Lun 29 Ott 2012, 17:31
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... Esatto Esatto Esatto Esatto Verovero!!!


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Inviato: Mar 30 Ott 2012, 6:29   Oggetto:
Caray Mar 30 Ott 2012, 6:29
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Te ne do atto Ex, hai assolutamente ragione, altro che sorella, pensa che nella mia famiglia io sono il sesto figlio (e per fortuna anche l'ultimo!) Comunque da parte mia posso dare per esaurita la discussione constatando che, come nella migliore tradizione, non siamo arrivati proprio a un bel nulla ...... se non vogliamo dire del piacere del parlare tanto per parlare a dei buoni amici di strada. Caray

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Inviato: Mar 30 Ott 2012, 16:11   Oggetto:
+Kaktengo+ Mar 30 Ott 2012, 16:11
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A grandi linee potremmo suddividere gli habitat in quattro ambienti:
- pseudodesertico e subdesertico;
- della steppa e della prateria;
- montuoso;
- della foresta tropicale e subtropicale.

Il primo ambiente è caratterizzato da grande siccità e da piogge a carattere torrentizio comprese fra i 500 e gli 800 mm. l'anno; al di sotto dei 250 mm. esiste il deserto vero e proprio, inospitale per le succulente, così come avviene ad esempio nel Sahara. La stessa cosa non accade per i deserti della Namibia, del Cile e del Perù dove la scarsità di precipitazioni è mitigata dall'apporto di umidità delle nebbie persistenti. Qui vivono molti cacti, fra i quali generi come Oroya, Borzicactus, Chamaecereus, Eriosyce, Eulychnia, Haageocereus, Neoraimondia, Oreocereus, Rebutia, ecc.

Si incontrano anche vaste pianure e altopiani come in Messico e nel sud-ovest degli USA (Texas, New Mexico, Arizona), vero regno delle Cactaceae fra le quali basta citare Mammillarie, Echinocereus, oppure montagne dalla nuda roccia dove crescono Aylostera, Echinofossulocactus, Weingarthia, ecc. In questi territori si verifica una forte escursione termica fra il giorno e la notte e fra l'estate e l'inverno, per cui possono verificarsi anche delle nevicate. Negli stati centrali del Messico si riscontra una enorme varietà di specie, tra le quali alcune fra le più apprezzate dai collezionisti come Ariocarpus, Atzekium, Pelecyphora, Obregonia. Nello stato di Hidalgo incontriamo il popolare Cephalocereus senilis, in quello di Baja California prospera Lophocereus schottii e Machaerocereus eruca; in altre zone i Pachycereus ed i Lemaireocereus.

Se ci spostiamo verso l'Equatore incontriamo la foresta equatoriale, tipica dell'America centrale, della Guayana, della regione Amazzonica e delle Indie Occidentali, territori tipici dei cactus epifiti, non parassiti, che per raggiungere la luce crescono sulle biforcazioni degli alberi dove si accumula anche l'humus. Qui prosperano Selenicereus, Hylocereus, Epiphyllum, Hoya, Rhipsalis, Schlumbergera in grado di assorbire l'umidità dell'aria con le loro radici aeree anche nei periodi in cui non ci sono piogge. Nelle Indie occidentali crescono rigogliosi i Melocactus assai esigenti in fatto di temperature.

Se scendiamo verso l'America del Sud in direzione del Venezuela, Ecuador, Perù, Bolivia, Cile, lato occidentale dell'Argentina settentrionale, si replicano molti generi del Nordamerica anche se con specie diverse; predominano i cerei specialmente quelli setolosi come Espostoa ed Oreocereus. Sugli altipiani vivono Matucana, Mila, Oroya. Sulle Ande cilene, e nel deserto di Atacama in Cile ci sono Browningia, Eulychinia, Neoporteria, Copiapoa. E' risaputa la difficoltà di coltivare piante di origine andina, specialmente peruviane e cilene dove in altezza il sole è schermato dalle nuvole, che mantengono una grande luminosità, senza tuttavia scottare l'epidermide delle piante come invece può accadere alle nostre latitudini, ove anche la durata dell'insolazione è troppo lunga. Dalle steppe e dalle praterie provengono molti generi ben noti agli amatori come Cleistocactus, Notocactus, Gymnocalycium, Trichocereus, Parodia, Rebutia, Lobivia, Echinopsis. Sull'Altopiano del Brasile incontriamo Cereus, Harrisia, Trichocereus. Il sud del Brasile, Paraguay, Uruguay sono caratterizzati ancora da molti Cereus, mentre le foreste costiere sono popolate dai Cactus epifiti. Anche la pampas accoglie generi come Trichocereus, Harrisia, Cleistocactus, Chamaecereus, Echinopsis, Gymnocalycium, Notocactus.

Quindi parlare di umidità ambietale è come parlare di nulla. Ogni pianta è una storia a se. Very Happy


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Inviato: Mar 30 Ott 2012, 16:29   Oggetto:
+Kaktengo+ Mar 30 Ott 2012, 16:29
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Solo a titolo di esempio per gli stati uniti fatevi una cultura sulle condizioni meteo di queste; Very Happy
Ariocarpus: Texas
Astrophytum: Texas
Bergerocactus: California
Carnegiea: California, Arizona
Cereus: Indie occid., Hawai
Coryphantha: Arizona, New Mexico, Texas
Echinocactus: California, Nevada, Utah, Arizona, New Mexico, Texas, Oklahoma
Echinocereus: California, Nevada, Utah, Arizona, New Mexico, Texas, Oklahoma, Colorado, Kansas, Wyoming, Sud Dakota, Nebraska
Epithelantha: Arizona, New Mexico, Texas
Escobaria: tutti gli stati occidentali e centrali, e quelli canadesi di Alberta, Saskatchewan, Manitoba
Ferocactus: California, Nevada, Utah, Arizona, New Mexico, Texas
Harrisia: Florida
Hylocereus: Florida
Leptocereus: Indie occidentali
Lophophora: Texas
Mammillaria: California, Nevada, Utah, Colorado, Arizona, New Mexico, Texas, Oklahoma
Melocactus: Indie occidentali
Neolloydia: Texas
Opuntia: tutti gli stati USA e quelli canadesi di B.Columbia, Alberta, Saskatchewan, Manitoba, Ontario
Pachycereus: Washington, Oregon, Montana, Idaho, Wyoming, S. Dakota, Nevada, Colorado, Kansas, Arizona, New Mexico
Peniocereus: Arizona, New Mexico, Texas
Pereskia: Florida
Pilosocereus: Florida
Rhipsalis: Florida
Sclerocactus: California, Nevada, Utah, Colorado, Arizona, New Mexico, Texas
Selenicereus: Florida, Texas
Stenocereus: Arizona
Thelocactus: Texas

Poi ne riparliamo. Accaldato


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Inviato: Mar 30 Ott 2012, 17:33   Oggetto:
Caray Mar 30 Ott 2012, 17:33
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Ehi +Kaktengo+, quello che dici è tutto chiaro. C'è una cosa però che non ho capito, che vogliono dire quelle faccine? Ciao. Caray


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Inviato: Mar 30 Ott 2012, 19:46   Oggetto:
+Kaktengo+ Mar 30 Ott 2012, 19:46
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Cosa vogliono dire le faccine Question
Very Happy Molto felice di essere "utile"
Accaldato Accaldato, sudato, esausto per il commento sproloquioso e pesantuccio.

Wink


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Inviato: Mar 30 Ott 2012, 22:59   Oggetto:
exwarrier Mar 30 Ott 2012, 22:59
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+Kaktengo+ ha scritto:
... per il commento sproloquioso e pesantuccio

Non direi, Salvo, è molto interessante invece quello che hai scritto e posso capire il sudore perchè è sempre un lavoraccio mettere insieme info di questo tipo. Ti ringrazio e terremo conto di quanto madre natura ci mette in difficoltà Very Happy


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Inviato: Mer 31 Ott 2012, 8:44   Oggetto:
Caray Mer 31 Ott 2012, 8:44
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Anche io ringrazio per il lungo lavoro di compilazione utilissimo per comprendere che spesso le nostre sono pure speculazioni intellettuali o viscerali, se preferite; a questo punto invece, vorrei che fossimo in grado di trarne le conseguenze e soprattutto di tradurle in termini operativi. Allora mi rivolgo a Exwarrior e domando: che vuoi dire/fare quando dici "Non direi, Salvo, è molto interessante quello che hai scritto ...... Ti ringrazio e terremo conto di quanto madre natura ci mette in difficoltà". E allora dicci come hai deciso di “tenerne conto” . Sinceramente il problema è proprio quello: Che fare? Quale soluzione dare? Facciamo una media ponderata delle esigenze dei cactus che mediamente popolano le nostre serre? Bene, ma se il divario è troppo grande, che facciamo strizziamo un occhio alla nostra cilena preferita, oppure alla Wittia amazonica ma poi al Pachicereus che gli diciamo "abbi pazienza"!?
Ecco il problema è sempre, solo questo. E debbo anche dire che la risposta di Kaktengo, per quanto molto utile perché ci ricorda i termini del problema, non fa che ribadire il quesito e ritornare alla preoccupazione di partenza: Come mettere d'accordo le esigenze della capra con quelle del cavolo. Più in là non va. Solo, sempre questa è la domanda e solo a questo dobbiamo dare una risposta traducibile in termini operativi. Se non siamo in grado di farlo, vuol dire che giriamo intorno al problema senza neanche inquadrarlo nel mirino nella completezza della sua portata. Caray

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