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Tephrocactus articulatus cv. Black spines

 
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RobertoBr
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Inviato: Gio 01 Ago 2024, 14:39   Oggetto: Tephrocactus articulatus cv. Black spines
RobertoBr Gio 01 Ago 2024, 14:39
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Non ho trovato informazioni certe sulla validità e su cosa realmente indichi questa dicitura, così era cartellinata la pianta da cui ho fatto le talee e così continuo ad indicarla al momento, se qualcuno avesse indicazioni più accurate sarebbero ovviamente benvenute.

Anni fa avevo provato a mettere in aiuola il classico Tephrocactus articulatus var. papyracanthus, purtroppo pur essendo ancora attualmente viva questa pianta ha la caratteristica di perdere gli articoli alla minima sollecitazione specialmente durante la stagione fredda (infatti avevo piantato una pianta con 3 articoli e dopo un paio di anni gli articoli invece di aumentare si sono ridotti a 2 Very Happy più un numero imprecisato di talee).

Avendo sentito parlare di cloni caratterizzati da articoli più saldi quando ho visto la scorsa estate questa pianta da un'amica ne ho chieste due pale, ne ho fatto talee e già lo scorso autunno ognuna ha prodotto una nuova pala. In questo poco tempo ho constatato che effettivamente le pale sono decisamente più salde e durante questa piovosissima primavera ho potuto notare che la varietà sembra anche più resistente all'umidità (potrebbe essere un caso ma nelle stesse condizioni due piccole talee di papyracanthus si sono gravemente danneggiate mentre le due di "black spines" sono rimaste intonse e entrambe stanno fiorendo.

Attendendo di provarle in aiuola, chiedo se qualcuno le ha già coltivate e che impressioni ne ha tratto.

 

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Gianna
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Inviato: Gio 01 Ago 2024, 15:34   Oggetto:
Gianna Gio 01 Ago 2024, 15:34
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Pure fiorito? Io continuo a sperarci con queste piante ...
Qualcuno di noi ne aveva portato a Trento? O a Bologna? Pure io ora ne ho una a spina nera, sta buttando nuovi articoli, vedremo se effettivamente saranno più solidi. Non so da cosa dipenda poi la loro solidità, in Argentina non si staccavano nemmeno a camminarci sopra, perché in certi punti erano così infestanti che non sapevi dove mettere i piedi


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Gianna

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Andreroe
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Inviato: Gio 01 Ago 2024, 20:23   Oggetto:
Andreroe Gio 01 Ago 2024, 20:23
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A Bologna arrivavano sul banchetto sempre quelle talee con spine scure e rivolte verso il basso. Intendi quelle, Gianna?
Nemmeno a me sono mai fiorite.


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Andrea
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RobertoBr
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Inviato: Gio 01 Ago 2024, 23:37   Oggetto:
RobertoBr Gio 01 Ago 2024, 23:37
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Sarà stata la fortuna dei principianti oppure è una varietà più portata alla fioritura, d'altronde la var. papyracanthus non mi è mai fiorita in questi 3 anni probabilmente a causa dei continui traumi.

Mi ricordo del tuo reportage dall'Argentina Gianna, eravate stati proprio tu e Roberto a parlare di cloni più "solidi".come ho scritto anche altrove io ho proprio notato che certe condizioni climatiche, o comunque cicli stagionali, accentuano la fragilità con cui i cladodi si staccano. Un'altra ipotesi, oltre alla differenza genetica ovviamente, potrebbe essere che in habitat queste condizioni non vengano mai raggiunte. Se vado ora a tirare per le spine una pala la sento abbastanza ancorata, non da poterci camminare sopra Very Happy, ma nemmeno da volare via al primo colpo d'aria come in inverno.

Andrea, la mia ha spine rivolte un po' in tutte le direzioni, ma tendenzialmente più verso l'alto che verso il basso

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BobSisca
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Inviato: Dom 22 Set 2024, 17:56   Oggetto:
BobSisca Dom 22 Set 2024, 17:56
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Ciao a tutti, la pianta in questione é un Tephrocactus articulatus v. oligacanthus, che stando alla letteratura ha la peculiarità di essere molto prodigo di fioriture.
Varietà simile ma con spine piú larghe é la diadematus.
Altre forme o varietá sono: calvus, diadematus, oligacanthus, papyracanthus e syringacanthus.


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RobertoBr
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Inviato: Dom 22 Set 2024, 23:54   Oggetto:
RobertoBr Dom 22 Set 2024, 23:54
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Grazie Bob, in effetti avevo notato delle analogie ma sarà un fantasioso nome commerciale? Una vera cultivar? Un clone perpetrato all'infinito da un vivaio all'altro?
Io non ho trovato nulla di scientifico a riguardo, ma cercando delle informazioni sulla varietà oligacanthus ( anche nelle nostra galleria) si trovano sia esemplari identici a questi che esemplari che differiscono notevolmente.

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Inviato: Lun 23 Set 2024, 5:05   Oggetto:
BobSisca Lun 23 Set 2024, 5:05
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Sul volume "Small Opuntias" di Pilbeam, come anche su "Tephrocactus & Co." di Kießling ci sono delle foto che ritraggono la pianta in questione e qualche appunto di coltivazione, ma nulla di piú.
Posso dare un'occhiata anche nella monografia "The Subgenus Tephrocactus" di G. Leighton-Boyce, se trovo un riferimento in merito e poi eventualmente ci aggiorniamo.
In Gran Bretagna c'è il Tephrocactus Study Group, forse loro hanno la risposta al tuo quesito.


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Inviato: Lun 23 Set 2024, 6:19   Oggetto:
BobSisca Lun 23 Set 2024, 6:19
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Aggiungo qualche foto anche a dimostrare la grande variabilità di questa specie.
La prima foto é Tephrocactus articulatus v. oligacanthus a riprova delle sue generose fioriture.
Nelle altre due foto l'estrema variabilità con spine corte larghe e dure contro spine lunghe fino a 15 cm. sottili ed elastiche.

  Tephrocactus articulatus v. oligacanthus
Tephrocactus articulatus v. oligacanthus  
   


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