Gianni, ammiro il tuo coraggio, hai scritto questo post già sapendo che saresti venuto lapidato vivo 😂 Hai la mia stima. Anche io condivido il tuo pensiero,nel senso che le uncinate (ho anche un Ferocactus che ogni volta che ci passo vicino mi si attacca al maglione e viene sradicato dal vaso) sono veramente,veramente noiose. D'altra parte senza queste caratteristiche spine, sono certa che non mi piacerebbero..penso che mi sentirei anche un po' eticamente non nel giusto, a mutilarle solo per mia comodità 🙂
Stavo pensando e se il buon Gianni l'avesse fatto apposta proprio per provocare questa discussione?
Comunque, guarda caso in questi giorni, sto travasando proprio centinaia di senilis, con le spine!
Quindi questa foto delle mie senilis "acrobatiche" la dedico a Gianni.
_________________ Eduardo
“Se non conosci il nome, muore anche la conoscenza delle cose.” Carl Nilsson Linnaeus
Gianni the provocateur...secondo me poi era sicuro di colpire proprio il sensibilone Eduardo 😆🤣
Comunque questa discussione ha ricordato anche a me il difficile trapianto delle belle piantine di Mammillaria thornberi ssp. yaquensis donate da Edus. È stata una vera lotta, alla fine sono ricorsa anche io alle pinzette. Ma a tagliare tutti quegli uncinetti, penso che ne sarei uscita ancora più matta!
Sergio (finalmente ricompari!) sai che gli uncini del terribile Fero mi si sono già infilati un paio di volte sotto la pelle, in estate, quando non portavo maglioni. Una spina si è addirittura spezzata così. Altro che piercing!
Registrato: 28/03/13 17:03 Messaggi: 5302 Residenza: San Francisco, California
Inviato: Sab 12 Feb 2022, 23:02 Oggetto:
Gianni Sab 12 Feb 2022, 23:02
Eheheh si' immaginavo le reazioni, e onestamente, se avessi letto io un post cosi' avrei reagito ugualmente: ma che ti e' saltato in testa?!?
La mia unica giustificazione, come ho detto, e' che spuntare le spine ha un effetto minimo sull'estetica della pianta (a meno di non avere un debole per gli uncini), nullo sulla biologia della pianta (almeno in vaso, in habitat gli uncini hanno varie funzioni), e nullo sul benessere della pianta (tagliare la punta delle spine e' come spuntarsi le unghie, non provoca sofferenza). Ognuna di queste obiezioni, se fondate, mi avrebbe fatto desistere. E ovviamento non l'ho fatto per capriccio, ma per il benessere mio e della pianta, che sicuramente soffre di piu' a essere sradicata qualche volta (anche se raramente) che a perdere 5mm di spina.
Edus, non mi piace provocare, ma sapevo che questo post avrebbe avuto questa reazione . L'ho fatto perche' avevo finito di lavorare un po' prima, ero annoiato, volevo scrivere qualcosa sul forum, visto che ultimamente lo faccio di rado, e non avevo altro da dire...
Cioe' un paio di altri argomenti interessanti li avevo, ma avrebbero richiesto troppo tempo. Questo era facile facile, e poi non si sa mai, tra le risposte viene sempre fuori qualcosa di interessante.
Ecco una delle mie senilis, quella a cui ho spuntato le spine di piu'. Nelle altre si nota ancora meno.
Mammillaria senils var. rectispina
Mammillaria senils var. rectispina
L'ultima modifica di Gianni il Dom 13 Feb 2022, 3:12, modificato 1 volta
Registrato: 28/03/13 17:03 Messaggi: 5302 Residenza: San Francisco, California
Inviato: Dom 13 Feb 2022, 3:24 Oggetto:
Gianni Dom 13 Feb 2022, 3:24
Lucia, certo, se compro un Ferocactus e' proprio per le spine, per cui non le taglio certo. Oltretutto tagliare le spine di un Fero e' ben altro lavoro
A proposito di mutilazioni, ma qui vado fuori tema: in vari stati qui negli USA e' pratica comune rimuovere le ultime falangi delle zampe anteriori dei gatti (si chiama "declawing"). E' una vera e' propria mutilazione, fatta dal veterinario in anestesia, che ha il risultato di produrre un gatto senza artigli. Una bella comodita' per i padroni, ma una cosa orribile per il gatto, che ovviamente, oltre a non graffiare le persone, non puo' piu' arrampicarsi, e usare gli artigli per rimanere in equilibrio, e non puo' difendersi da altri gatti/animali se lasciato libero di uscire.
Ovviamente quasi nessuno si indigna per la pratica della castrazione di cani e gatti. A livello comportamentale, ormonale etc, questa pratica comune ha un impatto anche maggiore della rimozione degli artigli.
E come ho detto, qui negli USA e' quasi normale, e praticamente nessuno si indigna. Anzi, spesso i padroni di casa richiedono agli affittuari di rimuovere gli artigli ai loro gatti come clausula contrattuale d'affitto.
Una delle tante cose orribili perpetrate da noi umani.
Registrato: 09/11/20 10:08 Messaggi: 444 Residenza: Firenze
Inviato: Dom 13 Feb 2022, 9:17 Oggetto:
DanielD Dom 13 Feb 2022, 9:17
È una questione di rischi benefici. Rimuovo qualcosa per ottenerne un vantaggio, in alcuni casi la castrazione in un animale limita alcune patologie, in altri casi ci è comoda per evitare di avere decine di cuccioli o per limitare alcuni comportamenti, ma solitamente è un vantaggio per noi.
Detto questo, Dante ha previsto un apposito girone infernale per chi mozza le spine della M. senilis 😂 (era veggente).
Oh cielo, mi hai fatto accapponare la pelle con questi racconti. Ma hai colpito nel segno: ogni tanto bisogna sapere ridimensionare le cose. È vero che sterilizzare i gatti è meglio che lasciare generare un esercito di randagi malaticci e infelici...e come dici tu, tagliare qualche uncino alle piante in cattività, provoca ancora minor danno, e va anzi a proteggere la pianta. Per quanto riguarda le unghie dei gatti, viene da pensare che è una vera crudeltà, a puro scopo egoistico.
Ma come tu dici, sono fatti che piano piano possono andare rientrare nella normalità. E anche lì, andrebbero saputi ridimensionare! Perché ho fortissimi dubbi, che sia una cosa giusta da fare! Io la mia cagnetta non l'ho sterilizzata, ma ho fatto cose altrettanto innaturali, durante tutti gli anni che ho lavorato come addestratice di cavalli. E quando sono uscita da quel mondo, mi si è tolto un peso dal cuore.
Ogni tanto, per esempio quando vedo le meravigliose avventure di
Steven Brack, che Rod condivide sul forum, mi viene il senso di colpa anche per il solo motivo di voler coltivare queste splendide piante selvagge in vaso.
Mi sento anche poco nel giusto quando uso le lampade, consumando energia a puro scopo egoistico. E si, ogni tanto mi sfiora l'idea che dovrei iniziare a coltivare solo piante resistenti al clima dove abito, da potere tenere in giardino...e ogni tanto mi sfiora l'idea che forse la mia passione, la mia energia, potrei incanalarle in qualcosa di più utile al mondo. Ma poi la routine di tutti i giorni, la frenesia, l'abitudine...posso dare la colpa a mille cose,ma rimane il fatto che mi muovo pigramente nella direzione per me migliore 🙄
@DanielD: grande, il girone per i mozzatori di spine! 🙌
@Rosaedela: Lucia, la cosa fondamentale è avere coscienza del mondo che ci circonda e degli effetti che possiamo causare, comportandoci di conseguenza per ridurre al minimo gli impatti; ogni forma di integralismo è, come del resto in tutti i campi, controproducente e deleteria ...
@Gianni: grandi news dagli States ... il declawing proprio lo ignoravo ... forse avrei preferito continuare ad ignorarlo 😰 ... mai generalizzare, assolutamente, ma la mia stima sul "born in the USA" medio continua a decrescere ... del resto, basta pensare che puoi liberamente andare al supermercato a comprarti un UZI o un AK-47 o equivalente, o che puoi andare a Capitol Hill con le corna da bisonte in testa a fare l'imbecille ...
comunque, a quanto viene via una M. senilis cv. rectispina? sarei interessato! 🤣🤣🤣
_________________ Ciao
Sergio
'Scuse me while I kiss the sky ...
All' Homo sapiens la capacità di trovare una giustificazione razionale ed universale al soddisfacimento dei suoi desideri soggettivi e relativi (gretti o moralmente elevati che siano)
Non conta quante volte tagli una spina per raddrizzarla, stai pur certo che la prossima nascerà comunque storta
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