Non ti devi scusare, Roberto. Ho provato a scervellarmi per capire che potesse essere, ma da solo non ci sono proprio arrivato e alla fine ho chiesto per risparmiare l'autocombustione degli ultimi neuroni disponibili!

Ora il primo scalino da superare sarà quello di farla sopravvivere, poi se si sviluppa quello di produrre talee che emettano radici e poi vedremo se la storia avrá un futuro

Mi sembra un ottimo programma tienici aggiornati

Io invece ho fatto un'altro ragionamento, (non necessariamente giusto )

Si tratta di una pianta dall'ecologia particolare, e leggendo il poco che sono riuscito a trovare come osservazioni di prima mano nel suo habitat si capisce come sia una pianta che ama il freddo, l'umidità e i terreni piuttosto pesanti. Ad esempio qui http://tephro.com/index.php/the-journal/article-index-by-journal.html?id=30 si trova una descrizione di piante che crescono su terreno torboso sulle rive di torrenti montani, piante in fioritura sotto un leggero manto di neve mattutina....

Stante queste premesse mi è venuta l'idea che in effetti la tarda primavera e l'estate dei nostri climi potrebbero essere un periodo di particolare stress per questa pianta, mentre queste fresche umide giornate siano l'optimum climatico della specie.

Per questo ho già staccato un po' di talee e dopo averle disinfettate le ho poste a radicare in una miscela di sabbia silicea e terriccio che manterrò leggermente umida per tutto l'inverno, coprendole durante le gelate più intense.
La pianta madre invece, dopo aver disinfettato le piccole ferite, essendo ancora innestata l'ho tenuta asciutta e al riparo, probabilmente più avanti potrei anche ritirarla se le condizioni meteo si facessero estreme. se il primo tentativo dovesse fallire spero in questo modo di avere a primavera ancora del materiale da trattare in maniera più convenzionale a primavera

Ovviamente se poi vi ritrovaste con troppe piante e voleste sbarazzarvene, io vi posso fare il favore di prenderne un paio...

Non vendiamo la pelle dell'orso prima di averlo ucciso, anche perché da ciò che si legge in giro quest'orso ha la pelle dura

Aggiornamento, alla fine ho lasciato tutto fuori... bene ma non benissimo.
La pianta madre era riparata contro il muro, molte delle foglioline più vecchie si sono seccate, la pianta comunque è sopravvissuta e sta iniziando proprio ora ad emettere nuove foglie. La mia impressione è però che le mazzate le abbia prese non nelle giornate più fredde, ma nelle giornate calde di foehn seguite da gelate molto secche ( parlo indicativamente di -3/-4 e u.r. al 20-40%) mi sembra sia quella la combinazione che non gradisce affatto.

Per quanto riguarda le minuscole talee, a parte qualche perdita, sono per la maggior parte vive, pur non bellissime e non mostrando ancora i segnali di ripresa.
Le ho annaffiate in abbondanza ( la pianta madre invece l'ho tenuta a secco per paura di fare marcire il portainnesto). Fino a fine gennaio erano in ottima forma, poi con le prime giornate di sole caldo hanno iniziato a patire la disidratazione, me ne sono accorto troppo tardi e le ho spostate in una posizione più ombreggiata, ma per qualcuna è stato troppo tardi.
Il problema è che sono troppo piccole, basta tardare un attimo a bagnare e si vedono subito le foglioline in sofferenza. Sicuramente una pianta adulta e radicata sarà più resiliente, ma per ora la situazione è molto delicata. Non a caso quelle morte erano quelle di dimensioni minori. Forse bisognerebbe lasciarla crescere sul portainnesto finché i polloni non sono più grandi.

Bob le tue? Novità?

La mia pianta ha trascorso l'inverno in casa, temevo che il portainnesto non reggesse le temperature minime. Ho tagliato qualche piccola talea che ho lasciato fuori ma al riparo. La pianta in casa é rimasta tale e quale, mentre le talee si sono seccate. Bisognerebbe essere in grado di far sviluppare le talee almeno ad una dimensione adeguata per farle sopravvivere, io credo che nonostante le temperature ancora instabili ora possa metterla fuori. Certo si potrebbe provare ad innestare qualche pollone su Opuntia imbricata anziché O. subulata che non regge i rigori invernali, insomma almeno io, ho ancora tanta strada da fare.

Ah ma di strada ne ho ancora tantissima davanti anche io, e soprattutto non sono del tutto convinto che quella per cui mi sono avviato mi porterà effettivamente da qualche parte.
Comunque è interessante sentire che anche a te si sono seccate....corrisponde all'idea che mi sono fatto, cioè che sia una pianta sensibile alle carenze idriche, per lo meno a questo stadio.