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L'innesto
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Lucz
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Inviato: Ven 15 Ott 2021, 19:26   Oggetto: L'innesto
Lucz Ven 15 Ott 2021, 19:26
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Ciao a tutti cactofili e buona serata, apro questo topic per fare una grossa domanda a tutti: cosa ne pensate dell'innesto? Fra tutte le conversazioni lette ed avute, ho sempre percepito un generale astio verso questa pratica controversa. Io ho iniziato a coltivare a 7 anni, da solo, facendomi strada senza la possibilitá di avere pareri da esperti oppure anche solo di conversare con appassionati,quindi la percezione che io ho da sempre avuto di questa pratica é positiva, se praticata in maniera pertinente e maturata totalmente da me stesso. A mio avviso, se l'innesto viene fatto per salvare in extremis una pianta altrimenti spacciata é una cosa indispensabile e importantissima da sapere, ma assume una connotazione negativa quando viene utilizzato solo per far crescere in modo veloce le piante solo per fini commerciali, oppure quando vengono comprate piante rarissime e difficili da tenere, solo per sfizio da chi magari non é in grado di prendersene cura, e vengono in estate per farle sopravvivere. Personalmente ho fatto solamente innesti utili a salvare piante morenti oppure per esercitarmi in previsione di problemi, però mi piacerebbe sapere se voi praticate oppure date le piante per spacciate, quando sembrano morenti. Tutti i metodi sono personali, nulla da giudicare, solo scambio di idee per una sana conversazione scientifica

Vi allego la foro di una semina di Parodia ottonis che é marcita poco tempo fa e ho innestato su chamaecereus

 

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Simo98
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Inviato: Ven 15 Ott 2021, 19:32   Oggetto:
Simo98 Ven 15 Ott 2021, 19:32
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Tecnica che non ho mai provato, non mi ritengo ancora all'altezza. Non ho nulla contro come invece fanno molti, personalmente non mi piace "estaticamente", ma in generale tendo a sgradire tutto ciò che sembra artificiale (anche se la stessa coltivazione di succulente in Italia è artificiale Very Happy )
Sono molto curioso sugli effetti che l'innesto ha sulla pianta ospite, tra cui velocizzazione della crescita, sopravvivenza in caso di mancanza di clorofilla e soprattutto sul "trasferimento" della capacità di resistenza al freddo, questo tema l'ho solo letto e non ho approfondito, potrebbe essere una supercazzola Very Happy

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Lucz
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Inviato: Ven 15 Ott 2021, 19:40   Oggetto:
Lucz Ven 15 Ott 2021, 19:40
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Ciao Simo, grazie per la risposta. In realtá si, le piante innestate sono più resistenti al freddo, ma non di troppo, dipende sempre dalla pianta, Una Matucana su un Echinopsis ovviamente non va tenuta sotto una certa atemperatura lo stesso. Invece é una tecnica molto importante per tenere in coltivazione cultivar di Astrophytum tipo i kikko o i ruri shell (questi meno) , ma anche gli syowa, che su radici proprie alla lunga perdono le loro peculiaritá

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Gianni
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Inviato: Ven 15 Ott 2021, 19:51   Oggetto:
Gianni Ven 15 Ott 2021, 19:51
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Io personalmente innesto solo per 2 motivi:
1. per riproduzione di piante rare/costose/lente: cioe' o per ottenere semi rapidamente o per fare talee da radicare

2. per poter coltivare o salvare piante molto rare che difficilmente sopravvivono su radici proprie.
In realta' su questo punto sono ancora un po' combattuto, perche' davvero trovo orribili tutti gli innesti, anche se tollero quelli fatti su piante giovani e col portainnesto completamente nascosto. Ad es avevo innestato un Pachypodium brevicaule di 1 anno sulla radice di un semenziale di P. lamerei, per cui l'innesto era assolutamente naturale, invisibile. Dopo 5 anni il portainnesto era completamente fuso con la marza, indistinguibile. Purtroppo la pianta l'ho appena data via, quindi non ho foto.

Non lo uso per salvare piante "comuni" malate.

Ci sono piante innestate che perdono completamente il loro fascino. Ad esempio, il fascino di un Ariocarpus e' sia la radice, sia il fatto che la pianta cresce bassa mimetizzandosi col suolo. Vederli attaccati in cima a cactus colonnari e' uno scempio. Non innesterei mai un Ariocarpus per salvarlo, preferisco lasciarlo morire. Trovo bellissime le piante coltivate wild, e l'innesto e' esattamente l'opposto di questa filosofia di crescita. Ovviamente e' un'opinione personale.

Comunque sono curioso di vedere altre risposte, magari cambio idea Sorriso

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Andreroe
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Inviato: Ven 15 Ott 2021, 20:21   Oggetto:
Andreroe Ven 15 Ott 2021, 20:21
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Io sono perfettamente d'accordo con Gianni Sorriso
Capisco che, per chi ne fa una professione, sia importante ottenere quantità notevoli e sicure di semi e polloni.
Se però penso al mio piccolo di coltivatore hobbystico, ciò che mi piace di più è vedere come una pianta nasce, cresce e si trasforma nel suo naturale evolversi e questo, si sa, a volte comporta anche la morte...
Quello che mi interessa insomma è l'osservazione dell'evento naturale "pianta" e non la sua forzatura, qualunque essa sia.
Lo stesso vale per gli ibridi, in particolare per quegli orrori giapponesi Very Happy
...la natura ci da già infiniti spunti senza crearne di artificiali, come spesso ci mostra BobSisca (e non solo) nelle sue splendide fotografie Intesa


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Andrea
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Inviato: Ven 15 Ott 2021, 22:45   Oggetto:
Lucz Ven 15 Ott 2021, 22:45
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Secondo me é giusto fare il possibile per salvare una pianta. Se una che é apprezzabile solo in wild é morente, si può sempre innestare e poi raffrancare tempo dopo, da ristabilita

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Inviato: Sab 16 Ott 2021, 5:24   Oggetto:
Gianni Sab 16 Ott 2021, 5:24
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Anche il portainnesto è una pianta Intesa e io non la mutilerei solo per salvarne un'altra: preferisco il portainnesto integro e la marza morta piuttosto che un mostro di Frankenstein. Piuttosto provo a radicare direttamente il pezzetto di pianta, non è che lo butto via. Poi non tutte le piante affrancate riacquistano un aspetto naturale: sempre per rimanere in tema Ariocarpus, quelli affrancati crescono in altezza per sopperire alla mancanza di radice napiforme come organo di riserva.
Comunque ognuno ha il suo punto di vista, e io non sono così dogmatico contro l'innesto. Alcune delle mie Euphorbiae preferite sono innestate, perché su radice propria non si trovano.

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Giancarlo
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Inviato: Sab 16 Ott 2021, 6:22   Oggetto:
Giancarlo Sab 16 Ott 2021, 6:22
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Se c’è l’evento avverso od un nostro errore a procurare un grave danno ad una pianta alla quale teniamo, o anche una triste e lenta agonia per i motivi più disparati, io dico: perché no?
Personalmente non pratico gli innesti e mai acquisterei piante innestate, tuttavia in certi casi non lo trovo criticabile.
Teniamo conto che in molti altri ambiti la consideriamo cosa indispensabile, ad esempio piante da giardino, da frutta o ornamentali, la vite, ecc ecc scusate le banalità di primo mattino, buongiorno Sorriso


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Inviato: Sab 16 Ott 2021, 8:19   Oggetto:
snippyna Sab 16 Ott 2021, 8:19
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Buongiorno 😃, anche a me non piacciono gli innesti, se ne vedono certi davvero orribili, non ne ho mai comprato ma ne ho una, il classico gymno rosso innestato su hylocereus che ormai è con me da parecchi anni, mi era stata regalata. Però non sono contraria, per esempio , ho ordinato delle pereskiopsis per imparare a fare gli innesti sulle semine, per curiosità, per cercare di salvare quelle piccole plantule albine che stranamente ancora sono vive, quindi farò qualche prova con i semenzali, ma appunto solo con quelle che andrebbero a morte certa 😃


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Jess
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Inviato: Sab 16 Ott 2021, 9:14   Oggetto:
Lucz Sab 16 Ott 2021, 9:14
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Io uso per portainnesto polloni di piante come chamaecereus, Echinopsis ed opuntia, che sono molto rustiche e se l'innesto funziona male si riprendono alla grande. Ovviamente però innesto solo piante di dimensione non ingente

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Inviato: Sab 16 Ott 2021, 10:04   Oggetto:
snippyna Sab 16 Ott 2021, 10:04
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Non sapevo si potesse innestare anche su chamacereus, su opuntia ho provato dieci giorni fa, ho innestato semine di astrophytum variegato che a un anno erano molto piccoli, su tre solo uno pare abbia funzionato, sicuramente non ho attaccato sui vasi linfatici, sto leggendo molto per imparare ma senza pratica non si impara davvero 😅


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Inviato: Sab 16 Ott 2021, 11:36   Oggetto:
Lucz Sab 16 Ott 2021, 11:36
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Per centrare i vasi linfatici di deve piazzare la marza in modo sfalsato: se vedi nella foto che ho messo si nota bene che non é perfettamente centrata, ma poi dopo metto un paio di foto in cui si vede meglio, con un altro innesto. I chamaecereus ho scoperto essere buoni per questa pratica, resistono bene anche se non fanno crescere in modo veloce e a me sta bene, mi basta che la pianta sia viva ed abbia un ritmo di crescita normale, non la vorrei pompare

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Inviato: Sab 16 Ott 2021, 13:17   Oggetto:
Rosaedela Sab 16 Ott 2021, 13:17
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Di base anche io non sono un'estimatrice degli innesti. Non mi piacciono visivamente, come dice Gianni un Ariocarpus innestato non si può vedere, non ha senso. Senza contare che molte piante vengono deformate o perdono parte delle loro caratteristiche, se innestate.
Nonostante ciò, occasionalmente anche io innesto. Un qualche semenziale che voglio essere certa di non perdere, qualche pianta in difficoltà. Ci sono per esempio gli Austrocactus ( Andrea giuro, io di innestati non ne ho 😄) , che un mio conoscente sostiene convinto vadano innestati, perché crescono molto velocemente e formano rapidamente allegre famiglie. Come anche la Cintia knizei, che pollona velocemente se innestata. E i polloni sono molto facili da togliere e far crescere su radici proprie. Poi io vado quasi sempre a togliere le piante innestate, una volta raggiunta la grandezza ideale, per farle radicare per conto proprio. E il portainnesto non lo butto, prospera felice e mi regala molti nuovi portainnesti, pronti per le emergenze.
Sicuramente è anche un discorso di quanto uno è ingordo 🙂


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Inviato: Sab 16 Ott 2021, 13:18   Oggetto:
snippyna Sab 16 Ott 2021, 13:18
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Si, si vede dalla foto, so che anche nelle pereskiopsis i vasi linfatici non sono al centro ma un po’ decentrati, credo una volta che ti fai l’occhio poi diventi più facile trovarli, ma nell’opuntia non ho notato bene dove fossero diciamo che ho fatto una prova un po’ così , senza prestare davvero attenzione 😅


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Inviato: Sab 16 Ott 2021, 16:56   Oggetto:
chiara7 Sab 16 Ott 2021, 16:56
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Ciao! Per rispondere alla domanda originaria di Lucz, ovvero cosa ne pensiamo degli innesti, io non ho un pensiero preciso, nel senso che:

da un lato li vedo come forzature inutili da parte dei venditori per proporre a degli acquirenti (che probabilmente non hanno minimamente idea di cosa stanno comprando e di come coltivare una cactacea) piante che altrimenti non esisterebbero (penso a tutti quei poveri Gymno rossi o gialli che svettano in cima ad altissimi portainnesti

dall'altro un modo per far crescere più velocemente delle specie estremamente lente (ad esempio gli Aztekium), in modo tale da poterle vendere dopo pochi anni rispetto alle piante non innestate; quindi forse è un po' una scorciatoia.

Non ho mai preso in considerazione tale pratica per cercare di salvare le mie piante; faccio di tutto per garantirgli le condizioni di vita più decenti possibile, in caso di insorgenza di malattie le tratto come posso, ma poi devono cavarsela in modo naturale!

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