Per mia, modesta, esperienza posso dire che per le cactacee globulari, sono importanti due fattori. Durante il riposo invernale le temperature devono essere "basse" io le tengo in una stanza non riscaldata con temperature comprese tra i 5° ed i 7° il che blocca completamente la vegetazione. Ovviamente Sclerocactus, Pediocactus, quasi tutte le Escobaria, Neowerdermannia, qualche Gymno e Rebutia restano fuori all'aperto solo riparati dalle intemperie. Non coltivo (ne ho solo qualcuna) Copiapoa ed Eriosyce perchè vanno in vegetazione quando sono costretto a metterle dentro e di conseguenza eziolano. Ultimo ho potuto constatare che maggior é l'apporto di luce durante il riposo maggiore e piú copiosa sará la fioritura. Ogni coltivatore é legato geograficamente ad un determinato microclima che puó variare anche nel raggio di pochi chilometri, per cui credo che sia arduo cercare la "ricetta giusta".
_________________ Ci sono cose piú importanti nella vita che aumentarne continuamente il ritmo
Scusate, non era mia intenzione deviare dall'argomento, avevo tirato in ballo la questione solo in relazione a questo.
Secondo me è imprescindibile capire se stiamo parlando di tenere una pianta al buio per un mese o per sei.
Il mio non voleva assolutamente essere una valutazione negativa sulla pratica di ritirare le piante ad ottobre, mi dispiace se è stata intesa così, perché a prescindere dalla mia posizione personale credo sia una scelta talmente personale che ci sia poco spazio per parlarne, la mia era una semplice constatazione di un dato di fatto.
La mia riflessione era invece un'altra: se si ritirano le piante ad ottobre in un ambiente luminoso queste vanno avanti con la fotosintesi e accumulano energia, e stessa cosa nei mesi tardo-invernali o primaverili. Se invece questi mesi li passano al buio totale saranno quantomeno un'opportunità persa.
Se il periodo di stazionamento al buio è più corto ( diciamo da metà dicembre a metà febbraio quando qui al nord si presentano le galate più intense) l'effetto sarà sicuramente minore.
La seconda questione si riallaccia comunque lì. Cioè che è bene sottolineare che il fatto che una pianta non sia in una fase di crescita non significa affatto che il suo metabolismo sia fermo, anzi! prendiamo ad esempio un abete cresce per 20 giorni all'anno determinati da temperatura e fotoperiodo, tutto il resto dell'anno è impiegato ad accumulare le energie per quel piccolo intervallo l'anno successivo e si può certamente dire che nei nostri climi è la strategia impiegata dalla maggioranza delle piante perenni. In base alla mia esperienza ( e solo in base ad essa, non ho altre fonti) sono portato a pensare che qualcosa di simile, forse in modo più attenuato, avvenga anche in molte cactaceae. Comunque sia questo significa che se teniamo una pianta al buio questa non solo non ha occasione di accumulare energia, ma dovrà addirittura attingere alle sue riserve per mantenere il suo "metabolismo basale". E qui si torna appunto al fatto che un conto è attingere a riserve che non possono essere ricaricate per un periodo breve e un conto è farlo per mesi e mesi
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Inviato: Lun 04 Ott 2021, 20:03 Oggetto:
Tchaddo Lun 04 Ott 2021, 20:03
Ma io non ho dubbi sul fatto che sia meglio lasciarle al sole 365 giorni l'anno, possibilmente anche durante il ricovero. Ma non per tutti è possibile. Credo che la questione sia se le piante possono sopportare assenza (o estrema scarsità) di luce durante la stasi invernale senza subirne danni evidenti. Poi che sarebbe meglio con la luce credo sia pacifico e condiviso da tutti...
Chi mi conosce un pochino sa bene quale sia il mio metodo di indagine preferito.
Un piccolo chamaecereus è appena finito in una scatola al buio in un ambiente non riscaldato e asciutto, ne uscirà solo a fine marzo.
Nella stessa scatola a metà dicembre ci finirà anche un altro chamaecereus che invece uscirà a metà febbraio.
Io non ce la farei, sono debole😝 di solito tendo ad eccedere con sole ed estremi di temperatura in inverno. Infatti lascio le mie piante a temperature un poco troppo basse del consueto, lo ammetto, e molte volte troppo al sole. Infatti tutte le piante che arrivano fresche nella mia collezione, sia regali che acquisti, all'inizio patiscono sempre un po' i miei metodi di coltivazione, ma poi riesco sempre a trovare una quadra per tutti, cosí riescono a stare in sole pieno sempre e a resistere a temperature basse. Questo tipo di forza nelle piante penso sia un risultato che si ottiene solo mantenendole in massima luce anche in inverno, ma non penso che lasciarle al buio per qualche mese possa fare cosí male
Registrato: 04/06/20 03:24 Età: 39 Messaggi: 44 Residenza: Milano
Inviato: Lun 04 Ott 2021, 21:42 Oggetto:
Tchaddo Lun 04 Ott 2021, 21:42
RobertoBr ha scritto:
Chi mi conosce un pochino sa bene quale sia il mio metodo di indagine preferito.
Un piccolo chamaecereus è appena finito in una scatola al buio in un ambiente non riscaldato e asciutto, ne uscirà solo a fine marzo.
Nella stessa scatola a metà dicembre ci finirà anche un altro chamaecereus che invece uscirà a metà febbraio.
Si accettano scommesse
Idolo!!
Non dimenticare il "gruppo di controllo", magari qualche misurazioncina ai chama che rimangono wild la farei, giusto per confrontare e validare i risultati
Simo98, senti, io di prove ne ho fatte a decine ma un’asciugatura rapida come tu dici non ho quasi mai avuto occasione di osservarla.
Di certo avviene con i vasi di coccio e in estate, altrimenti rimane molto umida più a lungo.
Anche per settimane, ai 5 gradi menzionati.
A mio avviso, composta totalmente intrisa d'acqua con 5 gradi di minima per alcune piante potrebbe non essere ottimale. Solitamente io le lascio all'asciutto, in quelle condizioni
Chi mi conosce un pochino sa bene quale sia il mio metodo di indagine preferito.
Un piccolo chamaecereus è appena finito in una scatola al buio in un ambiente non riscaldato e asciutto, ne uscirà solo a fine marzo.
Nella stessa scatola a metà dicembre ci finirà anche un altro chamaecereus che invece uscirà a metà febbraio.
Si accettano scommesse
Per poi paragonare fioritura e crescita? Seguo con interesse. Mi piacerebbe sapere più nel dettaglio quali meccanismi fisiologici sono alla base di questo fenomeno, ma capisco che è un tipo di conoscenza molto "accademica"
Per Giancarlo e Lucz, apriamo un altro topic?
In ogni caso, un vaso con composta per cactacee (70-90% inerti) ed esposta al sole tutto il giorno si asciuga in un paio di giorni, una settimana se parliamo di vasi belli grossi
Non so che composte utilizziate voi, ma questo è quanto osservo
Se invece si parla di un vaso di una succulenta con 50% di terra (magari torbosa) e esposizione mezz'ombra, sono assolutamente d'accordo con voi, ci mette molto più tempo
Sul discorso dei 5 gradi di minima e terreno bagnato:
Immaginate di vivere nel Sud Italia zona costiera (io non ci vivo ma ho una casa che visito spesso), gli inverni sono caratterizzati da minime di 5-10 gradi e massime di 15-20. Non di rado d'inverno ci sono periodi in cui piove ininterrottamente per giorni o che comunque è molto umido e cielo coperto (come al Nord in questi giorni), di conseguenza i vasi si inzuppano per bene con minime di appunto 5 gradi (e almeno per qualche giorno all'anno si scende anche a 2-3, soprattutto se piove). A questi seguono giorni ben soleggiati in cui le massime salgono sui 15-20 (ma minime notturne sempre 5-10)
Voi vi mettereste a riparare le piante? A ricoverarle in serra? In Sicilia le piante le tengo tutte esposte alle intemperie (chi va da innaffiarle se no....) e non ho mai avuto un marciume post inverno
Non venite ora a dire che il Sud è diverso perché no, quello che noi sperimentiamo ad ottobre-novembre è quello che c'è al Sud in dicembre-gennaio
Tornando al punto, io non ho risposte, ma un'ulteriore spunto di riflessione...
Pensando al comportamento che hanno le mie piante: ogni anno i primi fiori di Echinofossulocactus compaiono a fine febbraio e della Mammillaria bombycina a marzo, in periodi in cui da me alcuni giorni le temperature sono ancora sottozero! Ciò mi fa pensare che forse la dormienza di alcune piante non sia legata esclusivamente alla temperatura esterna, ma forse percepiscono il fotoperiodo crescente (oltre all'aumento della temperatura).
E se queste specie stessero al buio tutto l'inverno fiorirebbero così precocemente? Io non sono coraggiosa come Roberto e non intendo provare!
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Inviato: Ven 08 Ott 2021, 21:17 Oggetto:
Gianni Ven 08 Ott 2021, 21:17
Io non ero intervenuto perche' purtroppo non ho una risposta, cioe' non so quanto bene o male le piante possono tollerare un periodo al buio, visto che appunto la risposta dipende da tantissimi fattori: il tipo di pianta, la durata del confinamento al buio, la temperatura...
Purtroppo non so, a livello molecolare, come il tipo di luce/temperatura/fotoperiodo incidono sul comportamento di certe piante piuttosto che di altre.
Per sapere gli effetti di tenere una pianta in un armadio per 1-3 mesi, bisogna fare la prova e raccogliere dati. Visto che questo tipo di coltivazione e' una cosa che a me non interessa, non mi sono mai documentato in proposito.
E' un tipo di coltivazione che non voglio intraprendere, non solo per la salute delle piante, ma anche e soprattutto per la mia sanita' mentale, mia e di chi deve condividere con me questo hobby (non voglio pensare alla faccia di mia miglie se dovesse trovare piante anche negli armadi...)
Gianni grazie comunque per il tuo intervento, scusa se ti ho "tirato per la giacchetta".
Non ho competenza in materia, però ragionando per logica: se alcune piante durante l'inverno vanno in stasi, questo non significa che spengono l'interruttore e sospendono completamente le attività.
I vegetali, a differenza degli animali, producono in proprio le risorse di cui hanno bisogno, ma necessitano della luce per il processo, pertanto, anche se minima, penso che l'attività fotosintetica continui comunque, l'assenza totale di luce non credo sia benefica, quindi per non andare in riserva, in assenza di radiazione luminosa sono costrette ad attingere alle riserve accumulate, rischiando così di incorrere in eventuali deperimenti se tali risorse non dovessero essere sufficienti.
È ovvio che dipende dalla specie e dalla durata del periodo di buio, e certamente bisognerebbe considerate le variabili climatiche locali, però anche se non avessi una serra, non mi azzarderei mai a tenere le mie piante al buio.
_________________ Eduardo
“Se non conosci il nome, muore anche la conoscenza delle cose.” Carl Nilsson Linnaeus
Ci dimentichiamo troppo spesso che una pianta nasce e cresce in un luogo con le medesime cicliche condizioni per tutta la vita, nella stessa posizione o quasi.
A me già fare una transumanza mi dà un ansia pazzesca figuriamoci metterle dentro l'armadio.
Visitando orti botanici è affascinante vedere come il loro sforzo (di quelli più forniti) è dare alle piante un ambiente quanto più vicino alle loro esigenze.
Ci si trovano piante esotiche in serre con nebbia artificiale, umidità al 100%, lampade e molto altro mentre le piante grasse sono sempre quelle buttate in padiglioni dove rimane spazio, con molta luce, buona ventilazione (umidità quanto più secca) e al coperto.
Quindi, le nostre piante sono semplici e hanno veramente poche pretese per resisterci. E' sufficiente un semplice cassone ben concepito su un balconcino ed il gioco è fatto.
Inoltre non dimentichiamoci che ci sono molte piante che non hanno addirittura bisogno di essere ricoverate affatto e che invece chiudiamo spesso negli stipiti in inverno.
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