La nostra foto galleria cactofila
La top 100
Forum dove si condivide la passione per cactus e succulente


Coltivazione all'aperto ai piedi delle alpi
Vai a Precedente  1, 2, 3 ... 9, 10, 11 ... 30, 31, 32  Successivo
 
   Indice forum -> Coltivazione
Precedente :: Successivo  
Autore Messaggio
Lucz
Master
Master


Registrato: 16/08/20 14:32
Età: 20
Messaggi: 1627
Residenza: Edolo, alta Valcamonica

Inviato: Mer 13 Ott 2021, 21:17   Oggetto:
Lucz Mer 13 Ott 2021, 21:17
Rispondi citando

Parlando per esperienza mia, abito in collina molto vicino sia a montagne che a pianura, in una zona di transizione da collina a montagna diciamo. Le mie minime invernali stanno sui costanti -2 o -3 quasi ogni notte, l'anno scorso qualche giorno senza raggiungere lo zero lo ho avuto e la minima assoluta é stata -9,con circa 19 giorni complessivi di neve nel periodo invernale. In questo periodo le minime vanno dai 3 ai 6 gradi mentre di giorno dove ho le piante fa molto caldo, siccome é un desolatissimo terrazzo sempre al sole. Nonostante il caldo diurno, non me la sento mai di bagnare in questo periodo, siccome a mio avviso quelle minime non sono adatte ad un terreno bagnato. Non solo fará fatica ad asciugare, ma le piante si gonfieranno e dato che da novembre la minima inizia di solito ad andare sotto zero, rischieranno di patire il gelo. Quest'inverno/anno non so come andrá, ma solitamente opero cosí, se può servire la mia esperienza personale

Top
Profilo Invia messaggio privato
ibiseremita
Senior
Senior


Registrato: 29/10/20 00:03
Messaggi: 953
Residenza: Colline novaresi

Inviato: Mer 13 Ott 2021, 21:37   Oggetto:
ibiseremita Mer 13 Ott 2021, 21:37
Rispondi citando

Sono d'accordo con Lucz; io da metà ottobre non bagno più nulla (tranne i Melocactus una volta al mese in inverno) anche se non tocco temperature rigide come le sue

Top
Profilo Invia messaggio privato
Simo98
Partecipante
Partecipante


Registrato: 23/05/21 08:31
Messaggi: 358
Residenza: Novara

Inviato: Mer 13 Ott 2021, 22:19   Oggetto:
Simo98 Mer 13 Ott 2021, 22:19
Rispondi citando

Concordo nell'interrompere le innaffiature e ne abbiamo già parlato su questo topic
Personalmente non bagno da fine settembre, tranne alcune che si sono prese la pioggia di inizio ottobre (che ora ho riparato in modo che non la prendano più) e molte succulente, soprattutto aloe, che continuo a bagnare (senza esagerare)

Ibiseremita: si, da me fa certamente più freddo, ma ci sono importanti differenze tra le temperature meteo ufficiali e quelle da me registrate. Secondo il meteo lo scorso anno i primi geli ci sono stati dal 20/11 (ma con massime oltre i 10), per tutto dicembre ci sono state minime notturne intorno lo 0 (minima assoluta -1) alternati a giorni con minime di 4/5, a gennaio ha gelato molte notti con picco di -4, a febbraio pochi geli sporadici ma un -3. Nemmeno un giorno con gelo tutta la giornata
Valori che variano tra le fonti, io mi baso sulla stazione meteorologica usata dal comune (non ci sono comunque differenze di grande impatto)
Il mio termometro, posto in un terrazzo a Sud, in una casa in centro città e cinta su tre lati da altre case, registra sempre 1.5/2/2.5 gradi in più. In fin dei conti quindi al massimo si è arrivati a -2 e i geli effettivi sono stati pochi. In giardino invece la differenza con le temperature ufficiali quasi si annullano
Io odio il freddo e il clima padano, ma non mi sembra un clima così proibitivo per generi "attrezzati". Il vero problema sono le massime basse, che si alzano solo nei pochi giorni di sole, che ci fregano, e l'umidità ambientale molto alta
I Ferocactus non li ho mai testati, ma ho letto di varie esperienze in cui vengono considerati tra le specie testabili (anche Roberto ne sta testando uno)

Top
Profilo Invia messaggio privato
ibiseremita
Senior
Senior


Registrato: 29/10/20 00:03
Messaggi: 953
Residenza: Colline novaresi

Inviato: Mer 13 Ott 2021, 22:36   Oggetto:
ibiseremita Mer 13 Ott 2021, 22:36
Rispondi citando

Non parlo di T: "ufficiali ma di quelle di una rete privata del Centro Meteo Lombardo che ha stazioni meteo a norma NOAA (come la mia) e che coprono abbondantemente tutto il territorio lombardo e anche il novarese (http://www.centrometeolombardo.com/temporeale.php)
E' chiaro che le T. che misuri in centro città sono sempre più alte di quelle della campagna aperta o anche solo della periferia
Se dovessi basarmi sulle temperature ufficiali, per il mio paese sarebbero tutte sballate perchè si basano sulla stazione meteo della Malpensa o di Novara -Cameri: infatti le mie misurazioni sono sempre più alte
Per quanto riguarda l'umidità, è chiaro che in questa stagione e fino alla primavera è costantemente alta soprattutto di notte; di giorno può anche diminuire di molto: oggi per esempio è passata dal 92% delle 8 di mattina, al 40% delle 16 per poi risalire all'attuale 88%; ma anche in serra l'umidità c'è e ci sarà sempre se fuori è alta perchè una serra non è ermeticamente sigillata e l'aria che ha al suo interno è quella esterna per forza, a meno di metterci dentro un ventilatore e un deumidificatore che gira 24/24h ma allora diventa non più un hobby il nostro ma uno stress continuo

Top
Profilo Invia messaggio privato
RobertoBr
Senior
Senior


Registrato: 17/08/21 01:34
Età: 32
Messaggi: 792
Residenza: Vestigné

Inviato: Mer 13 Ott 2021, 23:59   Oggetto:
RobertoBr Mer 13 Ott 2021, 23:59
Rispondi citando

Sono molto contento che si parli dell'argomento, anche ampliandolo, però è meglio precisare, c'è esterno ed esterno. I vasi possono essere spostati in angoli riparati dalla pioggia neve e tenuti quasi asciutti,inoltre anche se si bagnano possono riasciugarsi (anche se il tempo per farlo in inverno si allunga di molto). Nella mia aiuola le annaffiature le sospendo già molto prima, ma la pioggia bagna comunque, e seppure con un drenaggio perfetto e nonostante la superficie si asciughi, in profondità un po' di umidità c'è sempre. È chiaro che molte specie che se la cavano nel primo scenario non possono affrontare il secondo. Parliamo pure di entrambi i casi, ma teniamo bene a mente questo distinguo.

Per quanto riguarda i ferocactus bisogna valutare la specie, cylindraceus mi ha resistito in aiuola alle intemperie e -9. Ho anche un glaucescens che tengo in un vaso che sposto attaccato al muro esposto a sud, parzialmente protetto da un balcone sovrastante e anche lui resiste benone. Quest'anno poi ho provato a mettere un wislizenii...vedremo.
Comunque come genere hanno specie interessanti che si spingono parecchio a nord e ad est, ma molti arrivano dalla baja California, costa californiana, sonora...non si può pretendere troppo da loro.

Quest'anno ho messo anche un oreocereus celsianus che sembra avere una buona resistenza sulla carta, vedremo però sul lapillo Very Happy

Delle altre specie citate non ho esperienza diretta, ma alcune considerando l'areale mi sembrano un po' azzardate, ma sarebbe un vero piacere essere smentito


Cactus, ma questo campo arido? Cosa sarebbe?? Sono curioso



L'ultima modifica di RobertoBr il Gio 14 Ott 2021, 9:54, modificato 1 volta
Top
Profilo Invia messaggio privato
Simo98
Partecipante
Partecipante


Registrato: 23/05/21 08:31
Messaggi: 358
Residenza: Novara

Inviato: Gio 14 Ott 2021, 7:55   Oggetto:
Simo98 Gio 14 Ott 2021, 7:55
Rispondi citando

Certo Roberto, le nostre condizioni diverse ma penso condividerai il fatto che, se una pianta resiste in vaso è papabile per la prova in aiuola, ma anche il contrario
Quali generi ti fanno sospettare? Ho deciso di provare solo quelli che hanno possibilità, e il peruvianus che è troppo ingombrante....

Top
Profilo Invia messaggio privato
RobertoBr
Senior
Senior


Registrato: 17/08/21 01:34
Età: 32
Messaggi: 792
Residenza: Vestigné

Inviato: Gio 14 Ott 2021, 9:49   Oggetto:
RobertoBr Gio 14 Ott 2021, 9:49
Rispondi citando

È appunto per via di alcuni generi citati che ho fatto un distinguo.
Ad esempio Carnegiea è uno dei pochi su cui sono stati fatti studi accurati sulla resistenza al freddo, e il risultato è che a -8/-9 (temperatura della pianta, non dell'aria) puoi dargli un ultimo saluto. Il fatto che in alcune zone de suo areale si raggiungono quelle temperature causa ad ogni evento freddo una moria di semenzali mentre quelli più grandi resistono con pochi o nessun danno perché il freddo è troppo breve per raffreddarli ( a parità di condizioni congela prima una tazzina da caffè che un grosso barile), quindi il successo riproduttivo è legato ad una serie di anni in cui queste temperature non si presentano. Il saguaro è certo una pianta iconica e penso che qualunque cactofilo vorrebbe i giardino, e io stesso sono stato moooolto tentato, ma secondo me è difficile che si adatti a meno di mettere a dimora un esemplare grande (quindi un investimento importante e comunque ad alto rischio). Invece in vaso riparato è fattibile ( sempre una mia opinione)
Per pachycereus pringlei che si ferma ben più a sud, si può fare un discorso simile ma ancora più rischioso

Stetsonia (gran Chaco) e ancora di più neobuxbaumia (Messico meridionale) praticamente non sperimentano nel loro habitat quasi nessuna gelata....non mi sembrano piante con cui tirare la corda.

Poi ripeto le piante sono in grado di sorprenderci in maniera inaspettata e le condizioni a cui le sottoporresti mi par di capire non siano così estreme. Dipende un po' dallo spirito con cui intendi farlo Smile
Se lo fai con curiosità per sperimentare, e mettendo in conto la possibilità più che concreta di perdere qualche pianta, perché no?

Top
Profilo Invia messaggio privato
Simo98
Partecipante
Partecipante


Registrato: 23/05/21 08:31
Messaggi: 358
Residenza: Novara

Inviato: Gio 14 Ott 2021, 10:34   Oggetto:
Simo98 Gio 14 Ott 2021, 10:34
Rispondi citando

Io parlo di sempre di lasciarli all'esterno ma coperti da piogge e, se Gela pesantemente, eventualmente anche con TNT e Nylon
In piena terra non ho proprio la possibilità di sperimentare, e in vaso esposti a intemperie mi sembra troppo azzardato
Carnegiea e P.Pringlei hanno superato due inverni, li ho testati perché negli habitat di origine possono sperimentare leggere gelate e ci sono esperienze positive da coltivatori (sempre coperti)
Le altre che hai citato hai ragione, ma avendone vari esemplari voglio testarli
Ripeto però che le mie micro-condizioni sono abbastanza favorevoli, penso che potrei tenerle tutte fuori tranne le Euphorbie e simili
Manca il coraggio e anche la disponibilità di piante (testo sempre quelle in cui posso riparare almeno 1 pollone in casa)
Il peruvianus secondo te ha senso testarlo? Ho difficoltà q trovare fonti accurate sulla sua distribuzione essendo ormai ubiquitario in centro e sud america, hai qualche dato in più?

Top
Profilo Invia messaggio privato
cactus
Amministratore


Registrato: 23/12/05 08:53
Messaggi: 18377

Inviato: Ven 15 Ott 2021, 15:36   Oggetto:
cactus Ven 15 Ott 2021, 15:36
Rispondi citando

Citazione:
Cactus, ma questo campo arido? Cosa sarebbe?? Sono curioso


Il campo arido sarebbe la mia più che arida serra. Very Happy

Ho capito che come senti parlare di campi ti si accende la lampada Idea

Top
Profilo Invia messaggio privato
RobertoBr
Senior
Senior


Registrato: 17/08/21 01:34
Età: 32
Messaggi: 792
Residenza: Vestigné

Inviato: Ven 15 Ott 2021, 15:51   Oggetto:
RobertoBr Ven 15 Ott 2021, 15:51
Rispondi citando

Eh cactus, hai proprio capito bene! Very Happy Very Happy Very Happy


Simo sul cereus peruvianus ho sentito dire tutto e il contrario di tutto, io non ho mai avuto questa specie quindi non ti so dire.
Tieni presente però che Cereus peruvianus non è un nome valido, il che non sarebbe un problema senonché è stato (e viene ancora in certi casi) utilizzato per indicare sia il cereus hilldmannianus che il cereus repandus.
Entrambe le specie sono ampliamente coltivate ed è difficile risalire al loro areale di origine, ma si suppone che hilldmannianus provenga da una ampia zona a cavallo tra Brasile e Argentina, Uruguay e Paraguay compresi. Invece il repandus proverrebbe dall'area caraibica, probabilmente Venezuela.
Quindi una bella differenza!!!

Top
Profilo Invia messaggio privato
Simo98
Partecipante
Partecipante


Registrato: 23/05/21 08:31
Messaggi: 358
Residenza: Novara

Inviato: Ven 15 Ott 2021, 19:14   Oggetto:
Simo98 Ven 15 Ott 2021, 19:14
Rispondi citando

Andrò a fortuna... Very Happy

Top
Profilo Invia messaggio privato
RobertoBr
Senior
Senior


Registrato: 17/08/21 01:34
Età: 32
Messaggi: 792
Residenza: Vestigné

Inviato: Sab 23 Ott 2021, 11:31   Oggetto:
RobertoBr Sab 23 Ott 2021, 11:31
Rispondi citando

Robertobr
Citazione:
Ma no povera Very Happy
Però ci sono due questioni a suo svantaggio.
La prima è legata alla coltivazione: diventa enorme in poco tempo e pollona in modo incontenibile anche a distanza notevole. Il che non è compatibile con una piccola aiuola. Cioè, se si vuole ottenere un effetto scenografico è la pianta ideale, ma se invece si vuole avere un po'di "biodiversità" nell'aiuola è da evitare.

Il secondo è la reale resistenza al freddo (in particolare al freddo umido). Il fatto che agave americana è un complesso di sottospecie e varietà pressoché inestricabile distribuito su un areale climaticamente
molto vario, alcune addirittura sono forme totalmente domestiche, la propagazione è quasi esclusivamente vegetativa ed è pressoché impossibile risalire all'areale originario di una determinata popolazione (sempre che ci sia).

La mia avventura è iniziata proprio a causa di una americana marginata, un pollone che non sapevo dove mettere, lo misi in terra e da lì parti la rovina Very Happy Very Happy . Poi ho dovuto espiantarla proprio a causa dell'invasività e metterla in un vaso.
Nonostante tutto non è affatto una delle piante più resistenti al freddo, anzi, negli inverni rigidi ne esce piuttosto malconcia. Penso che il suo successo sia dovuto agli stoloni che ricacciano anche in caso di morte della parte aerea ( mi è successo con piccoli esemplari). In ogni caso nelle mie zone c'è una stazione che viene fatta risalire ad inizio 900, quindi direi che comunque sa come cavarsela.

Ho anche una minuscola franzosinii, ma siccome resterà minuscola ancora per poco devo ancora decidere come gestirle....


Simo
Citazione:
Non pensavo non fosse oggettivamente resistente al freddo (intendendo gelo + intemperie)
È praticamente l'unica succulenta che ritrovo in piena terra dalle mie parti, negli ultimi anni l'hanno messa praticamente ovunque Very Happy (e la cosa non mi piace granché, perché stonano con la vegetazione del Nord Italia)


Abbiamo entrambi la tendenza a divagare Very Happy , forse qui è più pertinente.
Ovviamente possiede un certo grado di tolleranza al freddo, ma non è una pianta che spicca per questa caratteristica. Da me in collina se ne vedono parecchi esemplari, ma in piano dove ristagnano freddo e umidità non ne ho mai visti. Ti faccio qualche esempio

  Una delle mie "grandi" esposta a -9, parzialmente riparata. I dani sono evidenti, ma non gravissimi
    Alcuni esemplari più piccoli nelle stesse condizioni, gravemente danneggiati ( una di quelle è poi morta). Notare bene L'Astrophytum ( che è quello che ho postato ieri fiorito) e il fero, entrambi incolumi. Direi che non rispecchia l'opinione sulla resistenza al freddo più diffusa vero?
    Stesso clone, esposto a -11 e un po' più umidità. Completamente gelato.

Top
Profilo Invia messaggio privato
RobertoBr
Senior
Senior


Registrato: 17/08/21 01:34
Età: 32
Messaggi: 792
Residenza: Vestigné

Inviato: Sab 23 Ott 2021, 11:34   Oggetto:
RobertoBr Sab 23 Ott 2021, 11:34
Rispondi citando

Credo che il limite per i piccoli esemplari sia proprio quello ( intorno ai -10), esemplari più grandi potrebbero spingersi anche un po' più giù sulla colonnina di mercurio, ma senza esagerare.
Sarebbe interessante invece capire la resistenza degli stoloni sotterranei, ma non ne ho proprio idea

Top
Profilo Invia messaggio privato
Simo98
Partecipante
Partecipante


Registrato: 23/05/21 08:31
Messaggi: 358
Residenza: Novara

Inviato: Sab 23 Ott 2021, 12:12   Oggetto:
Simo98 Sab 23 Ott 2021, 12:12
Rispondi citando

Da me però sotto i -5 si va raramente, -10 sono stati raggiunti nel 2011/12 e ricordo bene i commenti Very Happy
Rispetto a dove vivi tu credo sia meno freddo ma più umido, quindi penso che un'aiuola come la tua sia più complessa da attuare
Le temperature relativamente "miti" permettono anche la crescita di non succulente tipicamente da zone più calde come ulivi, oleandri e vari tipi di palme
Riguardo la considerazione sui falsi miti della resistenza al freddo, volevo proprio farla sull'altro topic ma non andare OT come al solito (ma ci sono andato comunque Very Happy )
Hai pienamente ragione, c'è l'errata convinzione che le grasse siano impossibili nei nostri giardini. L'Agave americana è l'unica che vedo spesso nei giardini (mai però in campagna come da Roma in giù), chiassà perché quando ci sono altre piante notoriamente resistenti (alcune Opuntie, Echinocereus ecc)

Top
Profilo Invia messaggio privato
RobertoBr
Senior
Senior


Registrato: 17/08/21 01:34
Età: 32
Messaggi: 792
Residenza: Vestigné

Inviato: Lun 25 Ott 2021, 20:33   Oggetto:
RobertoBr Lun 25 Ott 2021, 20:33
Rispondi citando

Mah, non cercherei la spiegazione nella "possibilità di" , ma nella "probabilità": l'agave americana cresce velocemente è una pianta di impatto scenografico e si riproduce con facilità estrema. Producendo innumerevoli polloni si diffonde rapidamente tra un proprietario all'altro a costo zero (non penso che nessuno abbia mai comprato la classica agave americana o la marginata, a me l'hanno regalata e a mia volta ho ormai regalato decine di figlie). Così facendo L'eventualità che qualcuno si sia trovato con qualche pollone di troppo che non vale nulla, e piuttosto che buttarlo lo abbia messo da qualche parte nel suo giardino si sarà ripetuta innumerevoli volte nella storia. A quel punto una pianta del genere grande e insolita avrà sicuramente catturato l'occhio di innumerevoli giardinieri di passaggio anche a distanza che avranno provveduto a ripetere la cosa e diffondere il costume.

Certo ci sono piante molto più resistenti, è vero, ma anzitutto manca la reperibilità, specialmente in tempi non recenti, poi la crescita è sicuramente molto più lenta, sicuramente qualcuno avrà staccato e regalato qualche pollone di echinocereus, ma sicuramente con meno frequenza e il ricevente a sua volta avrà impiegato anni a vederlo crescere e gli attribuirà sicuramente un valore affettivo ed economico tale da evitare di metterlo a rischio. E supponiamo anche che lo abbia fatto e la pianta si sia adattata, di certo non sarà visibile a distanza come un'Agave e sarà fruibile solo da chi va a visitare il giardino. Rimanendo quindi con buone probabilità un evento isolato nel tempo e nello spazio.

E poi aggiungerei, ma qui bisogna chiedere conferma ai cactofili di lungo corso, credo che la proliferazione di specie disponibili sul mercato sia un fenomeno piuttosto recente. Le piante grasse delle nonne del nord sono sempre state agave, echinopsis, euphorbie e qualche opuntia, non credo di aver visto molto di più Very Happy
Sicuramente non escobarie, pediocactus ed echinocereus. E si sa, i veri influencer delle mode botaniche sono sempre le nonne Very Happy

Top
Profilo Invia messaggio privato
Mostra prima i messaggi di:   
Nuovo argomento   Rispondi
Indice forum -> Coltivazione Tutti i fusi orari sono GMT + 1 ora
Vai a Precedente  1, 2, 3 ... 9, 10, 11 ... 30, 31, 32  Successivo
Pagina 10 di 32

 
Vai a:  
Non puoi inserire nuovi argomenti
Non puoi rispondere a nessun argomento
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi votare nei sondaggi
Non puoi allegare file
Puoi scaricare file


Powered by phpBB © 2001, 2005 phpBB Group
phpbb.it