Il discorso è iniziato (e Roberto eventualmente mi correggerà) settimana scorsa, quando in praticamente tutto il Nord Italia pioveva a dirotto e lo ha fatto per un paio di giorni. A questo periodo è seguito bel tempo (sole e temperature primaverili) che stiamo vivendo in questi giorni
Io ho asserito che, se le piante si fossero bagnate a causa di queste piogge, secondo me non ci sarebbero stati problemi, perché sarebbero seguiti 10/14 giorni di sole e temperature "sicure" (10-20)
Si è discusso poi a riguardo perché c'era chi controbatteva dicendo che una composta zuppa a queste temperature non si asciuga se non in tanto tempo, o che non fossero temperature così tranquille
Poi si è divagato sul fatto che, molti, ricoverano le piante già ai primi di ottobre (in casa o in serra, ma non come hai fatto tu) a causa della temperatura notturna ritenuta bassa (intorno ai 10 gradi), quindi discorso slegato da quello precedente
Non abbiamo detto di innaffiare fino a novembre, ma che se le piante fossero bagnate in questo periodo, non ci sarebbero stati problemi (o meglio, il rischio è ragionevolmente contenuto)
Come detto io probabilmente sbaglio a bagnarle ancora, devo imparare molto, ma il discorso era nato perché alcune piante che lascio non riparate causa spazio, si sono inzuppate e non ero preoccupato di eventuali danni
Devo dire che però parlo di generi rustici, Echinopsis Cereus Espostoa Cephalocereus, Olocereus, oltre alle già citate succulente Liliaceae (i generi che ritengo più delicati, sono assolutamente riparati e vengono anche ricoverati in inverno), e anche Roberto nella sua aiuola ha piante "che possono farcela"
Rod, capisco perfettamente che la lettura di questo, come altri miei post, sembra un'istigazione a delinquere dalle buone pratiche di coltivazione. , ma non mi accusate di traviare chi si approccia Io sottolineo continuamente il carattere sperimentale del mio progetto, metto sempre in guardia dai pericoli insiti.
Se guardi nella fattispecie di questo caso ho espresso argomentazioni a favore e argomentazioni contro in egual misura, e quando ho espresso quello che era la mia posizione personale ho sottolineato la soggettività di quel famoso "ragionevolmente contenuto". Ma se ho detto qualcosa di sbagliato vi prego di farmelo notare, sono il primo a voler correggere i miei sbagli.
Il discorso era un raffronto tra vantaggi e svantaggi di un ritiro precoce al buio, o comunque un ambiente non del tutto favorevole, è chiaro che se l'alternativa è tra stare fuori alla pioggia o in una serra come si deve con temperature regolate e ottima luminosità il discorso è del tutto superfluo
Probabilmente avendo visto le mie piante (che abitualmente vengono ritirate) resistere inzuppate di neve sciolta a -9 tendo forse sottovalutare eccessivamente i rischi di un inzuppamento a +10
Per quanto riguarda il generi che sperimento personalmente comunque li ho specificati verso l'inizio di questa discussione, quando il discorso si è spostato sono stato io il primo a mettere in guardia dai possibili errori di un'eccessiva generalizzazione.
Comunque non vorrei che il discorso si polarizzasse, non ho mai messo in dubbio l'efficacia di metodi più "convenzionali" anzi, penso che le due posizioni "estreme" non siano antitetiche, ma completamentari applicabili anche contemporaneamente su soggetti o in tempi diversi o nella vasta gamma delle loro sfumature intermedie. l'importante è essere consci di vantaggi e svantaggi e rischi di ogni possibilità.
Citazione:
E' vero che l'attività delle piante non è unicamente limitata alla crescita, anche se comunque è finalizzata a ciò per la gran parte; ma le piante succulente possono compiere tutto il resto delle loro attività fisiologiche con le riserve idriche già immagazzinate, non necessitando di annaffiature "fuori stagione".
Io non mi riferivo alle riserve idriche, parlavo di riserve energetiche
Resto convinto che chi ha la possibilità di riparare in serra faccia una scelta ottima, sempre che sia una di quelle "professionali" e non quelle con umidità al 100% e che di notte alzano la temperatura di un paio di gradi ad essere gentili. In fin dei conti a parte i fortunati del Sud Italia costiero, tutti gli altri sono esposti a rischi, chi alti (Nord Italia) o più contenuti nel Nord-centro zone costiere. Ho letto di stragi in quelle ondate di gelo in riviera, Liguria o Roma da far rabbrividire
Il punto è poi che la maggior parte delle persone (forse non in un forum specializzato, ma nella popolazione generale) le ripara in casa a temperature minimo sui 15 gradi e/o al buio. Credo che provare a lasciare all'aperto quelle rustiche sia preferibile
Ovviamente nessuno dice di lasciare all'aperto con -10 un'Euphorbia o un Aloe Vera
Grazie cactus, sia del complimento che del consiglio.
Pterocactus tuberosus... in effetti sapevo che il Deserto del Monte aveva un inverno freddo ma secco, sono andato a vedere qualche dato climatico di località associate a qualche field number di questa specie e in effetti gli inverni sono di una siccità incredibile al nord e anche nel sud un po' più umido i valori sono al massimo la metà di quelli della mia zona. Non immaginavo ci fosse così tanta differenza
Di contro però ho letto che anche se tende a perdere la parte aerea negli inverni più severi, il tubero ha invece una discreta resistenza. Conta che in natura si trova a 20/30 cm di profondità. ( Io l'ho messo a una decina) la cosa è ovviamente impraticabile in vaso, dove anzi ho visto va di moda esporlo come fosse un caudex, presumo ( magari a torto) che la cosa abbia risvolti importanti sulla sua rusticità, in fondo a 10 cm di profondità gli estremi termici sono già molto attenuati...
Comunque dopo il tuo commento sono particolarmente contento di aver prodotto durante l'estate qualche talea che ho in vaso.
Guarda, se dovessi constatare che non è adatto a stare in aiuola non saprei che farmene delle talee che ho fatto radicare. Certo sono piccole, nulla di che, ma dovessero ancora interessarti te ne regalerò volentieri una.
Resto convinto che chi ha la possibilità di riparare in serra faccia una scelta ottima, sempre che sia una di quelle "professionali" e non quelle con umidità al 100% e che di notte alzano la temperatura di un paio di gradi ad essere gentili. In fin dei conti a parte i fortunati del Sud Italia costiero, tutti gli altri sono esposti a rischi, chi alti (Nord Italia) o più contenuti nel Nord-centro zone costiere. Ho letto di stragi in quelle ondate di gelo in riviera, Liguria o Roma da far rabbrividire
Il punto è poi che la maggior parte delle persone (forse non in un forum specializzato, ma nella popolazione generale) le ripara in casa a temperature minimo sui 15 gradi e/o al buio. Credo che provare a lasciare all'aperto quelle rustiche sia preferibile
Ovviamente nessuno dice di lasciare all'aperto con -10 un'Euphorbia o un Aloe vera
Io in estate tengo le mie piante: una decina di Ferocactus,poi Echinopsis, Echinocereus, Mammillarie varie, Rebutia, Gymno vari, lobivie e Notocactus Parodia, due Matucana, Tephrocactus, un po di lithops e poco altro (crca 200 piante tra grandi e piccole) in serra praticamente aperta su due lati; la serra è 4x2 quindi poca roba ma tanto da riparare le piante dalla pioggia; in inverno, trasporto i Fero, i Lithops alcune Lobivia e Mammillaria, le Matucana, i 4 Melocactus, alcuni Notocactus e Parodia e le poche altre sensibili al gelo, in una stanza fredda con luce da una finestra (la T. è sui 10-12 gradi)
Le altre, resistenti al gelo, le lascio nella serra con le due finestre aperte anche di notte e la T. al massimo arriva a 2-3 gradi sotto zero per pochissime notti; è chiaro che la condensa in certe notti si forma ampiamente sul soffitto della serra ma di giorno scompare immediatamente ai primi raggi del sole (se è coperto il cielo, praticamente non c'è mai condensa perchè non c'è rugiada).
Ho una stazione meteo professionale in funzione da 11 anni e quindi ho un monitoraggio ampio e sufficiente sulle condizioni meteo del mio giardino e per es. l'inverno scorso la T. minima è stata -4,4 per una notte e le notti sottozero sono state una ventina ma nessuna giornata di gelo cioè con la T. costantemente sotto zero per tutto il giorno; ed è stato un inverno "freddo" perchè quello precedente ha avuto una T. minima di -1,2 e le notti sottozero sono state 3 in tutto inverno
Le famose ondate di gelo, ultime che io ricordi che, sì hanno fatto strage, ma di tutto non solo di cactus, sono state quelle dell'inverno 1985-86 quando ancora l'inverno era inverno e da me nevicò 3 giorni di fila con 70 cm di neve alla fine dell'ondata di gelo; da allora se ne fa 20 in tutto l'inverno c'è da essere contenti
Tutto questo discorso per dire cosa: che ognuno dovrebbe scegliere piante che resistono alle condizioni climatiche della propria area e ritirarle o meno a seconda di dove vive e della possibilità che ha di gestirle...certo se uno ha 3mila piante e abita a Cervinia non c'è echinopsis che tenga!
Poi una bella nebulizzata di Previcur Energy (volendo anche nell'acqua di innaffiatura) o di un altro tetra/pentaconazolo a Maggio e una a Settembre e poi una nebulizzata al mese da Novembre ad aprile di Pasta Caffaro NC e le piante hanno già una bella copertura contro le malattie fungine o ruggine dovute all'eventuale umidità
Per inciso abito sulle colline novaresi vicino al lago d'Orta a 450 metri di altezza
@ ibiseremita: abbiamo condizioni molto simili, quasi sovrapponibili;
anche io ho una stazione meteo (Netatmo) ed i valori riscontrati sono quasi identici; e anche l'altitudine (500 mslm);
non dispongo di serra, per cui per me le uniche alternative disponibili sono:
1) stanza fredda con finestra basculante e finestrino, 7-12 C, a seconda della temperatura esterna.
2) portico con esposizione SE, con rari episodi di pioggia o neve da riporto;
Tricho, Echinopsis, Sedum e Sempervivum sotto portico, le altre dentro;
lo scorso anno ho ritirato il 22/11, il target per quest'anno - tempo permettendo - è lo stesso;
in questi giorni minime 7-10 massime 20-25 ...
Ideali, direi ... finché dura ... 🙂
_________________ Ciao
Sergio
'Scuse me while I kiss the sky ...
Ho esattamente le tue condizioni, e vivo nella stessa provincia di Ibiseremita
Lo scorso inverno è stato freddo e ho riparato dal 17/11 a inizio di marzo, nel 2019 invece avevo riparato da gennaio a fine febbraio
All'esterno ho sempre lasciato Echinopsis e Trichocereus, i vari resistenti al gelo (come Espostoa, C.Strausii, Cephalocereus senilis), Carnegiea, P.Pringlei, Grusonii, Mammillaria elongata
Quest'anno testerò Ferocactus, Cereus (di cui un Peruvianus 1 metro...), Neobuxbaumia e Stetsonia
Gli unici che ho e non rischio sono Polaskia e Myrtillocactus
(Si ho la passione per i colonnari )
Se proverò specie che andranno in contro a morte fatemi sapere
Il mio grande problema sono le Aloe/Haworthia/Gasteria, ne ho tante e la stanza fredda non si espande purtroppo
Le uniche testate sono A.Maculata, A.Broomi e A.Arboresens
Per questo topic come quello di Roberto sono oro...
Le condizioni sono diverse ma mostra chi potenzialmente può farcela e vale la pena provarlo nelle nostre situazioni
per il momento non ho molte succulente (non cactacee), X cui riesco ancora a stiparle tutte nella stanzetta fredda;
non avevo pensato a C. strussii ed E. lanata, ma, vista la loro "pelosità" 😂
X restare sui colonnari, hai esperienze con Oreocereus e Pachycereus?
_________________ Ciao
Sergio
'Scuse me while I kiss the sky ...
Di Espostoa non solo la Lanata ma anche Melanostele
Pachycereus si, ho testato con successo il Pringlei
Orocereus no ma è sempre citato tra le resistenti al gelo
Tutte rigorosamente asciutte e nel mio terrazzo a Sud si raggiungono per pochi giorni temperature sotto 0 e mai continuate, se capita un inverno come nel 2012 (-10 per tre giorni) sono cavoli amari...
Riguardo allo Pterocactus, soffre solo l’umidità o é una questione anche di temperature ?
Mi sa che con i miei nuovi non ho tante speranze…
Io li avevo messi in ombra e a terra fuori, li ho persi di questo periodo, al massimo novembre, entrambi ... A unisono hanno fatto valigia.
Ci sono rimasto malino perchè erano con me da molto, quindi acclimatate abituate alla fatica del campo arido, ed è per questo che ci piacevamo. Gli davo quello che cercavano. Loro ripagavano fiorendo e togliendomi i pensieri di dovermi applicare. Non spiego questo loro atteggiamento
Ah, dovevano essere state gemelle, perchè non figliavano nemmeno a cannonate.
Infatti, malgrado ne avessi prese da diversi e lontani fornitori, mi dissero poi che di solito tutte le piante in commercio sono sterili tra loro perchè provenienti tutte dallo stesso clone.
Una storiaccia.
L'ultima modifica di cactus il Mer 13 Ott 2021, 20:58, modificato 1 volta
Simo98, le mie condizioni meteo per quanto riguarda il freddo notturno, normalmente sono migliori di quelle che si trovano in pianura; se sei di Novara avrai sicuramente minime più basse di me anche se abito più in alto come quota; lo rilevo giornalmente da una cartina meteo del CML che raggruppa tutte le stazioni meteo private ( ma a norma NOAA) di Lombardia e zone adiacenti; le mie minime sono sempre 1-2,5 gradi più alte di quelle della pianura anche più prossima
Io i Ferocactus li ritiro non mi fido a fargli prendere qualche notte sotto zero anche se di poco
L'ultima modifica di ibiseremita il Mer 13 Ott 2021, 21:39, modificato 1 volta
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