Beh ma pure io ho riparato alcune cactacee dalle piogge (che un poco di traverso hanno preso, a dire il vero), per precauzione più che altro
Un buon numero però se la sono presa tutta, soprattutto quelle "perdonatrici", come le chiamo io (Echinopsis e Trichocereus, Cereus) e gran parte delle succulente
Se mi dici che la temperatura non era il problema ma il ristagno allora abbiamo pensato la stessa cosa sin da subito!
4 giorni di vasi inzuppati di acqua sono tanti e rischiosi, non lo nego (e infatti le delicate sono riparate). Ciò non toglie che con queste temperature e il sole che si prospetta sia un qualcosa di fattibile
Non vedo gli stessi problemi di quando succede lo stesso ma con le temperature intorno lo 0
Proprio io che ho l'aiuola più stramba del mondo devo fare l'avvocato del diavolo
Il fatto è che la morte di una pianta non è così facilmente correlabile ad una temperatura, figuriamoci generalizzare per un'intera specie. Mi spiego meglio:
Se sperimento con un solo esemplare di una qualsiasi pianta e mi muore a -2 non posso dire ( come invece fanno in molti) questa pianta resiste fino a -2. Perché se prendo 10 piante della stessa specie avremo una distribuzione del tipo 5 muoiono a -2, 3 a -3 e 2 a -1. Se rifaccio la prova con 1000 piante qualcuna ( poche) moriranno a 2 gradi e altrettante sopravviveranno a -6. Se abbiamo un campione abbastanza significativo potremmo ottenere una curva di probabilità a campana, ovviamente le cose sono molto più complicate e irregolari (bisognerebbe stabilire la mortalità base indipendente dalla temperatura, standardizzare tutte le variabili, e senza contare che una stessa pianta potrebbe sopravvivere un anno a -3 e morire il successivo a -2)
Questa speculazione. Solo per dire che ogni volta che "spariamo un numero" in realtà stiamo fornendo solo il termine di una coppia di valori, una coppia temperatura-probabilità ( probabilità che spesso nemmeno conosciamo) . Ognuno di noi può tollerare una differente probabilità e di conseguenza una certa temperatura ad essa associata.
Le piante che muoiono "di freddo" sono davvero ben poche. La stragrande maggioranza muore per attacchi patogeni, ferite o scottature da gelo infette, piccoli traumi che degenerano. Tutto questo è strettamente legato all'umidità relativa atmosferica e alla temperatura. Una bella pioggia che schizza spore funginee e batteri su microferite ( anche una semplice puntura di insetto) che non asciugano immediatamente, un metabolismo rallentato, non c'è bisogno di andare sotto lo zero per perdere piante. si può certamente obbiettare che una pianta non è al sicuro nemmeno d'estate ed è verissimo. Ma più si scende di temperatura, più sale l'umidità, più si accorgiamo le giornate e l'intensità della radiazione solare e più questi eventi si fanno frequenti. Secondo me fino a dicembre questo incremento di probabilità è ragionevolmente trascurabile, e i vantaggi ottenuti superano il "costo" probabilistico di perdite. Ma è un "secondo me" dettato da valutazioni soggettive.
Bel post grazie
Non avevo considerato il fattore umidità in relazione all'abbassamento delle temperature, sbagliando
Resto però convinto che 10-20 gradi non siano pericolosi ma anzi "perfetti" per la crescita, con tutti gli aumenti di rischio e altro correlati
Anche perché il rientro post-invernale viene fatto anche a temperature minori, non capisco perché ora invece ci si affretti a ritirarle
Giusto
A me è capitato con quelle giornate belle di metà/fine febbraio, a cui seguono gli ultimi geli notturni di marzo
Così ne ho ammazzate più di quante ne siano morte stando fuori tutto l'inverno
Sono d'accordo che nel range di temperatura 10min-20max le piante possano essere bagnate senza grossi problemi, però non le definirei condizioni ideali di crescita; sono sicuramente ottime temperature di transizione da una fase vegetativa ad una di riposo e viceversa, ma la crescita esplosiva delle piante (qui si generalizza, in realtà si dovrebbe considerare genere per genere, se non talvolta specie per specie) l'ho sempre vista nel range 15min-30/35max del periodo tardo primaverile.
Inoltre non mi limiterei a considerare la temperatura di per sè e basta, ma anche il periodo dell'anno in cui la abbiamo; alle medesime temperature 15min-30max di giornate tardo estive o di inizio autunno, infatti, non ho mai visto se non accenni di nuova vegetazione, ma mai una vera e propria crescita (tralasciando le brevidiurne).
Quindi, tornando al discorso iniziale, la domanda che mi porrei non è tanto se bagnare in questo periodo con temperature 10min-20max sia pericoloso o meno, ma piuttosto se sia utile o meno alla pianta.
Personalmente ho dato l'ultima bagnatura a fine settembre con temperature molto simili a quelle da voi descritte e non bagnerò più fino a fine marzo non tanto perchè un'ulteriore annaffiatura data ad ottobre o a novembre sarebbe fatale, ma semplicemente perchè sarebbe pressochè inutile poichè non andrebbe a sostenere una nuova vegetazione e quindi i potenziali benefici sarebbero inferiori ai potenziali rischi.
_________________ "Chi muore in una battaglia che non è la sua non sarebbe mai dovuto nascere"
Punto di vista che condivido assolutamente
Bagnare se la pianta è inattiva è inutile, espone ai rischi di marciume (ma questo vale anche con la stasi estiva) e/o si rischia di arrivare ai veri freddi di inizio novembre con il terreno bagnato (ma con le cactacee non credo ci sia questo problema, con il sole di questi giorni la composta si asciuga senza problemi)
Io continuo a vedere le piante in crescita sinceramente, anzi alcune hanno ripreso dopo il blocco durante metà agosto (con 35 gradi di massima ho notato solo alcuni singoli esemplari crescere)
Coltivo soprattutto Aloe che vanno a braccetto con queste temperature, ma anche molte cactacee sono attive, altre invece sono ferme (ad esser preciso gran parte delle Sud Americane, Echinopsis Cereus Espostoa )
Rod, forse me lo sono perso io, ma credo che nessuno qui abbia mai sostenuto che innaffiare oltre fine settembre sia utile. Figurati che quest'anno ho bagnato l'ultima volta verso fine agosto .
Quello che si sosteneva era proprio che non fosse pericoloso esporle alla pioggia, o che per lo meno il rischio fosse accettabile se paragonato a ritirarle al buio ( nel discorso originale, poi ampliato a causa del nostro divagare ad un generico ritiro in questi giorni giudicato da qualcuno come eccessivamente precoce )
Quello che dici comunque è inappuntabile sia per quanto riguarda il non considerare la temperatura come unica variabile, sia sul fatto che non si può ragionare in termini generali ma bisognerebbe riferire il discorso alle singole specie, e sia sulle considerazioni sulla ripartizione della crescita tra autunno e primavera.
Però attenzione a una cosa: non leghiamo troppo strettamente la crescita all'attività vegetativa. Ci può essere una grande attività vegetativa anche senza crescita, già di per sé ogni singola cellula vegetale ha un suo fabbisogno energetico di base già solo per il semplice restare viva senza svolgere altre funzioni, in più l'energia solare viene utilizzata per sintetizzare le molecole necessarie a adattare il metabolismo all'ambiente, produrre ormoni, enzimi, produrre le sostanze necessarie a rispondere agli stress ( composti antigelo, composti antiossidanti, produzione di tutti i vari metaboliti secondari antimicrobici, inspessimento delle pareti cellulari ecc.. ecc.) una pianta non deve solo crescere, deve prima di tutto fare tutto il necessario per sopravvivere e ogni attività richiede energia. L, energia solare di questo periodo Inoltre ( anzi direi soprattutto) viene utilizzata per accumulare carboidrati non strutturali, ovvero il carburante necessario a a passare l'inverno e aiutare la ripresa vegetativa primaverile. E come dicevo qualche messaggio più su l'optimum del processo CAM si ha intorno a temperature notturne di circa 10 gradi quindi anche se non le vediamo crescere non significa che non stiano lavorando.
Poi è chiaro che con queste temperature la pianta usa pochissima acqua per svolgere questo processo quindi si, certo, annaffiare è inutile, e forse anche rischioso (quanto è ben diffile dirlo). Ma se l'alternativa è togliere carburante alla pianta è bene valutare pro e contro.
Io rimango dell'opinione che far passare ai neofiti che ci leggono per imparare, il concetto che se si inzuppano ora non è un problema (o non è così rischioso) rischia di far fare danni.
Da me in questa stagione il sole è spesso coperto, o non scalda bene, il cielo è velato, l'umidità elevata; una composta zuppa si asciuga in almeno 2 settimane nei vasi da 10.
Per cui consiglio sicuramente a chi si avvicina ora a questo mondo di ripararle almeno dalla pioggia.
Roberto dovresti scrivere un libro!
Concordo sul fatto che il tema centrale riguardava il fatto che le piante potessero prendere la pioggia anche in questo periodo (non in generale ogni anno ma con le caratteristiche climatiche del momento), poi si è divagato. Direi che anche tu come me tendi a fare bei voli pindarici
Se dovessi consigliare a qualcuno come bagnare, gli direi di non farlo più da ottobre in poi. Probabilmente io tendo a dare un po' troppa acqua, anche in questi giorni le piante che vedo in attiva vegetazione le sto bagnando. Sbaglio e questo spiega come mai tendo ad avere sempre perdite per marciume ogni anno, anche perché uso vasi belli capienti (d'altra parte, però, chi regge i miei metodi cresce velocemente)
Sul fatto che le Aloe/Haworthia/Gasteria non vadano innaffiate tendo un po' a dissentire, le bagno anche a gennaio quei (pochi) giorni in cui c'è bel tempo (sempre che mostrino segni di disidratazione)
Vedo però che ho alcune lacune riguardo la crescita delle succulente, mi servirebbe un bel lock down 3 per migliorare le mie competenze😂 (scherzo ovviamente)
Io rimango dell'opinione che far passare ai neofiti che ci leggono per imparare, il concetto che se si inzuppano ora non è un problema (o non è così rischioso) rischia di far fare danni.
Da me in questa stagione il sole è spesso coperto, o non scalda bene, il cielo è velato, l'umidità elevata; una composta zuppa si asciuga in almeno 2 settimane nei vasi da 10.
Per cui consiglio sicuramente a chi si avvicina ora a questo mondo di ripararle almeno dalla pioggia.
Un neofita però non dovrebbe leggere questo topic, io stesso con abbastanza anni di esperienza (ridicola comunque in confronto a voi) non mi sento all'altezza di questi esperimenti e prove
Io vivo nel bel mezzo della pianura padana (Novara) e questi giorni fa fresco, ma al sole fa piuttosto caldo, non sono d'accordo che non scaldi e ci metta 2 settimane ad asciugare un vaso da 10. In questi giorni ho addirittura preso il sole per mantenere la tintarella... si sono pazzo probabilmente
Giancarlo, comprendo il tuo punto di vista. Mettiamo il bollino giallo come nei film di una volta, la lettura del programma è consigliata solo se accompagnata dalla consapevolezza della follia dell'autore
Non ho mai negato che ci siano dei rischi insiti nell'esporre le piante alla pioggia in questa stagione, anzi mi pare di averlo ribadito più e più volte. Ho poi espresso un mio giudizio, presentandolo sempre e soltanto come mia opinione personale. Se poi continuate a darmi fiducia la colpa è vostra Se c'è una cosa a cui sto sempre attento è proprio a puntualizzare quali sono i dati di fatto scientificamente provati e quali invece siano le mie opinioni o esperienze personali
Ripeto, posso anche essere preparato in altri campi della botanica, ma nel campo delle cactaceae mi considero a mia volta un neofita, in più ciò che faccio è un esperimento che sicuramente non rispecchia la pratica comune, quindi non può basarsi su statistiche solide e il risultato non è affatto garantito, ma questo non credo di averlo mai nascosto.
la mia intenzione non è fornire delle ricette, ma solo portare delle argomentazioni che ognuno se vuole può poi mettere sul piatto della sua personale bilancia, e carpire da voi tutte ciò che posso mettere sui piatti della mia.
Io credo sia molto meglio conoscere le piante che conoscere regole, anche se la prima opzione costa qualche (molti) errore in più.
Il fatto è che questo post - che ho visto solo da poco - rischia di essere fraintendibile. In molte parti ho letto commenti che ritengono eccessivo ritirare le piante in questo periodo, ma se siete d'accordo nel dire che è inutile dar da bere in questo stesso periodo allora forse c'è il pericolo di aver fatto passare il messaggio sbagliato. Personalmente, leggendo i vostri commenti, ho inteso che voi lasciate le piante (peraltro senza specificare i generi) sotto alla pioggia fino a novembre perchè tanto non ci sono rischi.
Magari ho interpretato male io, ma dato che questo è un forum che viene molto seguito, allora è meglio fare chiarezza. La tua risposta al mio intervento, ad esempio, ha fatto capire che anche tu smetti di dar da bere con l'avvicinarsi dell'autunno, e che quindi l'intero post serviva forse più per rassicurare chi non ha fatto in tempo a ritirare le piante e si sono prese pioggia in questo periodo.
Ma secondo me questo messaggio prima non passava molto.
Per "ritirare" le piante io intendo far sì che queste non prendano più acqua quando piova e non iniziare già a chiudere la serra con le pareti laterali; questa chiusura - compatibilmente con il meteo - di solito la faccio tra metà e fine novembre, perchè comunque trovo utile far prendere alla piante più aria possibile. Poi una volta chiusi i tamponamenti laterali ho una stufetta elettrica che impedisce alle temperature di andare sotto zero.
E' vero che l'attività delle piante non è unicamente limitata alla crescita, anche se comunque è finalizzata a ciò per la gran parte; ma le piante succulente possono compiere tutto il resto delle loro attività fisiologiche con le riserve idriche già immagazzinate, non necessitando di annaffiature "fuori stagione".
Citazione:
Sul fatto che le Aloe/Haworthia/Gasteria non vadano innaffiate tendo un po' a dissentire, le bagno anche a gennaio quei (pochi) giorni in cui c'è bel tempo (sempre che mostrino segni di disidratazione)
Non credo che qualcuno abbia detto questo; infatti la maggior parte delle Haworthia, molte Gasterie e anche alcune Aloe provengono da zone a precipitazioni invernali; molte Aloe poi gradiscono annaffiature fino a tardi.
Proprio per questo sarebbe bene parlare di singoli generi (se non specie) quando si affrontano questi argomenti.
In questo periodo sono d'accordo anche nel dire che se viene inzuppato un vaso dal 9 in su, ci mette più di una settimana ad asciugarsi. Dopotutto la pianta beve poco e le temperature non aiutano molto.
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Un neofita però non dovrebbe leggere questo topic, io stesso con abbastanza anni di esperienza (ridicola comunque in confronto a voi) non mi sento all'altezza di questi esperimenti e prove
Un neofita deve poter leggere ogni argomento del Forum, per questo dovremmo cercare di non essere fraintesi; poi magari è solo colpa mia che mi sono dovuto recuperare tutte queste pagine in una sola volta leggendo velocemente e mi è arrivato il messaggio sbagliato
PS. per non essere frainteso a mia volta.
Il mio discorso ovviamente non vale per le piante che sono adatte sopportare situazioni di gelo e di pioggia in contemporanea e che quindi potrebbero essere messe in una aiuola scoperta, come varie Agave, Opuntia, Echinocereus, ecc
Tuttavia anche queste piante, se tenute in vaso, tendo a trattarle come le altre facendo passare loro un inverno asciutto.
Una pianta in vaso è più sensibile di una pianta in terra piena, soprattutto al freddo. _________________ "Chi muore in una battaglia che non è la sua non sarebbe mai dovuto nascere"
Ieri sera il meteo della mia città dava 14 gradi e leggera nebbia. Io stavo benissimo sul mio terrazzino, poi sono uscito di casa e nella zona di campagna sembrava essere un'altra latitudine! Nebbia e faceva freddo, al che io con il mio semplice giubbottino stavo soffrendo
Sto sempre di più dando importanza alle famose "bolle di calore" presenti nelle città, quello di sopra è un esempio, ma tutto l'inverno (e anche estate al contrario ahimè) percepisco questa differenza. La nebbia lo scorso anno, stando chiusi in casa, l'avrò vista si e no un paio di volte
L'ho sempre considerata una cosa di poco rilievo ma secondo me fa una differenza molto importante, potrebbe spiegare perché posso lasciare così tante succulente fuori senza danni (ma anche le tartarughe da acqua dolce )
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