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Coltivazione all'aperto ai piedi delle alpi
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Seba24
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Inviato: Gio 19 Ago 2021, 10:34   Oggetto:
Seba24 Gio 19 Ago 2021, 10:34
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Spettacolare! Continuerò a seguire questo esperimento è davvero interessante e secondo me, fatti tutti i calcoli può venire fuori qualcosa di davvero meraviglioso! Basta vedere che fioriture hai ottenuto Sorriso


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Gianna
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Inviato: Gio 19 Ago 2021, 10:37   Oggetto:
Gianna Gio 19 Ago 2021, 10:37
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Grazie, allora spettiamo, non scordare la panoramica Intesa


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sergio_radi
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Inviato: Gio 19 Ago 2021, 10:40   Oggetto:
sergio_radi Gio 19 Ago 2021, 10:40
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Roberto,
non lo definirei scetticismo;
direi piuttosto curiosità, con un pizzico di sorpresa;
è incontestabile che il tuo esperimento si spinga oltre i canoni della coltivazione delle cactacee, così come normalmente praticata;
non lo definirei nemmeno border-line, è qualcosa che va oltre ...
ma non è una critica, sia chiaro, è solo una constatazione.
Ribadisco quello che ho detto sin dal principio: sono curioso!
per cui, se ti va, posta quanto vuoi, foto, informazioni, dettagli ...
tutto quanto ritieni possa essere utile ad alimentare questa interessante discussione.
per finire, quoto Lucz; anche a me piacerebbe provare, ma con le condizioni climatiche in situ non avrei mai il coraggio di farlo ...


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Ciao
Sergio
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Gianna
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Inviato: Gio 19 Ago 2021, 11:26   Oggetto:
Gianna Gio 19 Ago 2021, 11:26
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Diciamo che per qualche genere sicuramente questa coltivazione si presta, pure Bobsisca coltiva a Bressanone sotto la neve ... Chiaramente la nostra curiosità è riferita a qualche pianta citata Sorriso
Perciò condividi con noi questa tua esperienza, siamo qui per confrontarci Intesa


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Simo98
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Inviato: Gio 19 Ago 2021, 12:54   Oggetto:
Simo98 Gio 19 Ago 2021, 12:54
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Il fatto è che, secondo me, noi abbiamo un'idea distorta del mondo delle cactacee (ma direi in generale delle piante e natura nel suo complesso)
Come detto da Roberto, in natura alcune popolazioni se non addirittura singoli individui si trovano a dover affrontare condizioni al limite e diverse tra di loro. La maggior parte degli individui vive in X, ma magari una popolazione diversa vive in un ambiente molto più rigido
Ricordo di aver letto che questo avviene con i Trichocereus (di cui sono fissato) delle Ande, in cui alcuni gruppi si trovano a dover affrontare condizioni peggiori delle nostre (temperature e neve)

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Inviato: Gio 19 Ago 2021, 13:28   Oggetto:
Giancarlo Gio 19 Ago 2021, 13:28
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Ci sono molti parametri da considerare; se abbiamo spesso visto come al sud Italia qualche cactofilo possa concedersi quello che per noi é un lusso, con coltivazioni in piena terra, man mano che si sale le cose si fanno difficili.
Sicuramente in zona Pianura padana qualcuno ci sta provando , però ecco che magari in inverno, come si diceva prima, le piante stanno coperte e all asciutto.
Secondo me il successo può dipendere anche dalla ventilazione.
Qui da me spesso é assente, e le nebbie stagnanti di Padova non perdonerebbero.


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Gianna
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Inviato: Gio 19 Ago 2021, 13:42   Oggetto:
Gianna Gio 19 Ago 2021, 13:42
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Simo98 ha scritto:

in natura alcune popolazioni se non addirittura singoli individui si trovano a dover affrontare condizioni al limite e diverse tra di loro

Non scordiamoci però che non possiamo fare un paragone con l'habitat.
Esempio: in Sud Africa e in Namibia le diverse piante succulente di quelle zone mica gelano, anche se di notte la temperatura scende casomai sotto lo 0 durante il loro inverno. Ma di giorno? Si sale sui 20°C e pure oltre, quindi niente a che vedere con il nostro clima invernale. Prova a lasciare fuori da noi una di queste piante Sorriso
Questo per dire che il fatto che nel loro habitat sopportino temperature rigide, non si comportano allo stesso modo qui.
Certo, diverse specie di cactus possono svernare tranquillamente al freddo, vedi gli Echinocereus ad esempio, pure io diverse piante le lascio fuori, ma chiaramente le proteggo da eventuale pioggia.
Comunque fai bene a stare pronto, nel caso di un inverno più freddo del solito Intesa


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Inviato: Gio 19 Ago 2021, 14:05   Oggetto:
Simo98 Gio 19 Ago 2021, 14:05
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Beh ma infatti si parla solo di alcuni tipi di piante, e lo stesso Roberto non le prova tutte
Certo che se metto un'Aloe vera o un'Euphorbia al gelo sotto l'acqua muore con ogni probabilità, ma se provo un cactus delle Ande o altipiani messicani il discorso cambia, e Roberto ne è una prova (vero che 3 anni non sono legge, ma già il fatto che possa superare un solo inverno è una bella dimostrazione). Sono piante che in natura subiscono temperature anche ben al di sotto dello 0 e quindi sì che gela, non loro che hanno attuato meccanismi per sopravvivere
Quello che dici sulle temperature di giorno che raggiungono i 20 gradi con un sole forte è verissimo, ed è quello che ci frega con le specie meno rustiche
Questo inverno ho lasciato diverse piante all'aperto coperte e sono sopravvissute piante che mai avrei pensato sopportassero basse temperature per lunghi periodi. Bisogna provare, sono piante che possono sorprendere

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Gianna
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Inviato: Gio 19 Ago 2021, 15:04   Oggetto:
Gianna Gio 19 Ago 2021, 15:04
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Simone, la cosa che ci sorprende non sono le temperature, ma le piante esposte all'acqua: per quanto, come ci ha detto Roberto, non ci sia ristagno di acqua, il lapillo si bagna e in inverno non si asciuga poi tanto facilmente


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Inviato: Gio 19 Ago 2021, 15:29   Oggetto:
Simo98 Gio 19 Ago 2021, 15:29
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Ah perdonami, non avevo colto la questione. Quello ha sorpreso anche a me e sinceramente non ho il coraggio di provare! Very Happy
Resta il fatto che c'è misconcezione delle grasse riguardo la loro resistenza alle temperature invernali (non ce l'ho con voi ma quanto viene detto in generale)

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RobertoBr
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Inviato: Gio 19 Ago 2021, 15:49   Oggetto:
RobertoBr Gio 19 Ago 2021, 15:49
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Anzitutto sono contento di aver suscitato tanta curiosità era esattamente il mio scopo. Non sono in grado di fornire competenze e fatti assodati, posso solo fornire dati sulla mia piccola esperienza personale e sperare di stimolare una discussione in merito a questo argomento. Non per nulla ho definito tutto questo un esperimento, e gli esperimenti si fanno per mettere alle prova delle ipotesi che potrebbero anche essere smentite. Quindi se anche ci fosse del vero scetticismo sarei il primo a comprenderlo.

Mi pare siano subito emersi alcuni punti su cui vale la pena soffermarsi

La complessità del clima. Come hanno detto sia Giancarlo che Gianna le variabili climatiche sono troppe e troppo complesse per consentire un paragone diretto tra due situazioni. Spesso si trovano in giro tabelle e indicazioni sulla temperatura minima per una determinata specie, se solo fosse così semplice.....
Una stessa temperatura minima può durare una notte in un deserto di altitudine, due o tre giorni alle medie latitudini durante un'avvenzione polare o anche vari mesi sotto copertura nevosa in climi più rigidi. Quella stessa temperatura può essere associata a alta o bassa umidità atmosferica, ad una stagione umida o una stagione secca, a creste ventose o fondovalli con masse d'aria stagnanti, su rocce nude o sotto copertura arborea ecc ecc..

Un'altra è la variabilità delle popolazioni, alcune specie ad amplio areale possono presentare significative differenze nelle risposte ambientali a seconda che l'esemplare provenga da popolazioni di alta quota/latitudine o da bassa quota/latitudine.

E infine come dice simo, una diffusa errata concezione di quale sia la reale ecologia di molti cactus. Non dico qui su questo forum, ma in generale quando si pensa ad un cactus si immaginano deserti torridi e non le innevate distese canadesi o il freddo altipiano andino dove pur questa famiglia ha i suoi rappresentanti. Credo ci siano moltissime specie che si potrebbero coltivare con relativa sicurezza. Come avete giustamente notato ci sarebbero state molte specie più "sensate" di quelle che coltivo io, e questo perché a fianco di piante che ho cercato ci sono piante che ho incontrato per caso a pochi spiccioli e trovando possibile (anche al limite) una loro risposta positiva ho deciso di provare.

Gianna posso chiederti quali specie ti stupiscono particolarmente?

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Inviato: Gio 19 Ago 2021, 17:18   Oggetto:
Gianna Gio 19 Ago 2021, 17:18
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Smile Guarda, appena ho letto Rebutia heliosa ho pensato a quello che è successo alle due mie: è capitato, causa un poco di pioggia presa di stravento a novembre, che parte della pianta marcisse, anche poi a causa dell'umidità che non lasciava asciugare la composta in superficie.
Sicuramente tanto interesse l'hai suscitato Smile


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Inviato: Gio 19 Ago 2021, 18:00   Oggetto:
BobSisca Gio 19 Ago 2021, 18:00
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Post indubbiamente molto interessante ed esperimento da continuare e di cui segnare meticolosamente successi e non.
Il microclima della zona é quello che é e salvo eccezioni rappresenta un dato abbastanza costante. Quello che da adito a nuove vie é la scelta di piante ancora da sperimentare, mi viene in mente così di fretta l'Echinocereus, coccineus, il troglochidiatus e molti altri di questo genere, innumerevoli Opuntie, le "mie" Maihuenia il Gymnocalycium andreae, il bruchi resiste fino a -32°, non ultime le succulente dei generi Sedum e Sempervivum. Scettico assolutamente no, curioso ? Si tantissimo, e seguiró con grande interesse gli sviluppi futuri. Auguri


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chiara7
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Inviato: Gio 19 Ago 2021, 19:10   Oggetto:
chiara7 Gio 19 Ago 2021, 19:10
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Io credo che solo chi non conosce le cactacee creda che vivano solo in ambienti caldi e torridi...

Il tuo esperimento è molto interessante, per valutare appunto la resistenza all'umidità. Le specie resistenti a temperature inferiori allo 0 sono moltissime ma all'asciutto.

Ultimamente mi sono appassionata al genere Echinocereus e ho studiato alcuni habitat dove vivono alcune specie; effettivamente in alcuni ambienti le temperature non sono molto diverse da quelle che registro nel mio giardino, ma ci sono due cose diverse: l'insolazione (indice raggi UV) che lì è molto più forte (non so se magari da noi possa giocare l'inquinamento a ridurre ciò) e le precipitazioni (in alcune regioni registrano solo una decina di giorni di pioggia all'anno, mentre da noi magari alcui inverni piove un giorno su tre!).

Detto ciò, seguo con tantissimo interesse l'argomento e, come Gianna, attendo ulteriori reportage fotografici!

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Inviato: Gio 19 Ago 2021, 21:18   Oggetto:
Gianni Gio 19 Ago 2021, 21:18
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Si', molto interessante. Alla fine bisogna selezionare certi generi che potenzialmente possono sopravvivere a condizioni estreme e poi fare la prova.
Io ho il problema contrario, perche' qui c'e' poco sbalzo termico tra stagioni. Dove vivevo fino a 2 anni fa, sulla costa sotto San Francisco, praticamente non c'era differenza tra estate e inverno. Ora mi sono spostato di pochi kilometri, dall'altro lato della Baia, e va un po' meglio. Pero' ad es. le Rebutia non fioriscono, forse perche' non fa abbastanza freddo in inverno, e le Euphorbiae del Madagascar non vegetano perche' non fa abbastanza caldo...

 
   

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