Inviato: Mer 03 Mar 2021, 21:19 Oggetto: Acidificazione acqua
Lucz Mer 03 Mar 2021, 21:19
Buonasera a tutti, vorrei presentare una mia idea. Io per innaffiare le mie piante (solo cactacee) non ho la possibilitá di utilizzare acqua piovana, perché non ho un serbatoio dove raccoglierla. Si che le mie piante sono esposte, quindi quando piove la prendono, ma in estate la quantitá di pioggia é troppo scarsa, quindi mi é venuta una idea. La proprietá dell'acqua piovana é il suo pH attorno al 5,6 quindi blandamente acida,ciò favorisce lo scambio di sostanze tra terreno e radici dato che quella blanda aciditá determina una ionizzazione dei nutrimenti in esso contenuto,permettendo alle piante di recepirli. In sostituzione all'acqua piovana si potrebbe acidificare dell'acqua di rubinetto decantata con una piccola quantitá di succo di limone (quindi acido citrico) fino a raggiungere il 5,6 di ph. Si potrebbe fare anche con l'acido acetico dato che é l'acido organico a pkA più bassa e quindi ph più blando però credo che poi l'odore si senta. Secondo voi é una buona idea?
Ricordo una vecchia discussione della Cactus&co in cui si parlava
proprio di questo argomento e pare che l'aceto funzioni benissimo
per decalcificare l'acqua senza creare problemi alle piante.
Se non ricordo male le dosi erano un po' vaghe, tipo un cucchiaino
in ????? d'acqua e lasciar riposare x 24 ore.
Certamente troverai la giusta ricetta. Ciao
Registrato: 01/04/09 09:12 Messaggi: 20069 Residenza: Reggio Emilia
Inviato: Gio 04 Mar 2021, 9:18 Oggetto:
Gianna Gio 04 Mar 2021, 9:18
Dal nostro gruppo su Facebook ho copiato questo intervento:
Marco Sisti
21 gennaio 2020
L’importanza dell’acidità dei terricci per le composte da usare per la coltivazione delle succulente e dell’acqua nella bagnatura delle piante succulente.
Molti coltivatori non hanno mai dato peso all’importanza del grado di acidità dell’acqua che si usa per bagnare le piante e dell’acidità dei terricci all’interno dei vasi
Il 90% delle bagnature delle piante coltivate in vaso vengono effettuate con acqua dell’acquedotto che solitamente ha un ph molto alto.
Nella maggior parte dei casi gli acquedotti forniscono acqua che, a seconda della zona da cui viene pompata, ha un ph che va da 8 nei casi più felici a 9 ed in alcune parti d’Italia il ph dell’acqua fornita dall’acquedotto è ancora maggiore con una presenza di sali minerali tra cui il carbonato di calcio eccessiva.
Ciò significa che, se bagniamo le piante con l’acqua fornita dall’acquedotto, continuiamo ad apportare sali di carbonato di calcio nel terriccio modificandone il ph e portando lo stesso verso l’alto.
Questi sali oltre a concentrarsi nel terriccio del vaso si depositano sulle radici delle piante, costituendo intorno ad esse una camicia calcarea che col tempo si inspessisce sempre più, limitando l’assorbimento dell’acqua da parte delle radici e con essa gli eventuali nutrienti e le sostanze che vi disciogliamo per prevenire malattie e parassiti (anticrittogamici e insetticidi) .
Avremo perciò col tempo, piante che non si dissetano a sufficienza e che non assorbono le sostanze disciolte in essa.
Tra un rinvaso e l’altro solitamente passano alcuni anni, da tre a cinque nei casi migliori. Alcuni rinvasano solo dopo molti anni specialmente quando le piante sono difficili da rinvasare a causa della loro mole o della loro spinagione.
A lungo andare questo fatto determina un lento ma inesorabile deperimento della pianta che non è più in grado di nutrirsi né di difendersi dagli organismi dannosi: la pianta crescerà stentata e dimessa anche se le presteremo attenzioni non riuscendo capire il perché di questa crescita stentata.
Un metodo per alleviare il problema dell’accumulo di carbonato di calcio nel vaso è quello di rinvasare spesso (ogni 2/3 anni) aggiungendo alla composta una parte di terriccio acidulo ad es. quello per piante acidofile. Con questo sistema la composta sarà leggermente acidula ed ostacolerà per un certo periodo di tempo l’accumulo di carbonato di calcio. Dopo pochi anni però anche la leggera acidità del terriccio verrà neutralizzata dal continuo apporto di calcare dovuto alle bagnature con acqua “dura”.
Che fare allora per eliminare definitivamente il problema del continuo apporto di calcare e dell’innalzamento del ph nel terriccio dei nei nostri vasi?
Il metodo più semplice è quello di imitare la natura.
In habitat le piante (anche quelle che vivono in terreni calcarei) vengono bagnate dall’acqua piovana che solitamente, specialmente nelle zone a bassa presenza di inquinamento, ha un ph che si attesta intorno a PH 6,5- 7 che tiene sgombre le radici da concentrazioni eccessive di carbonato di calcio.
Ecco perché di solito l’acqua piovana non crea danni alle piante anche se cade in abbondanza per lunghi periodi e ci sembra quasi che dopo una bagnata con questa acqua le piante esposte all’acqua piovana acquistino subito vigore.
Sarebbe quindi utile raccogliere l’acqua piovana e conservarla in apposite cisterne al buio e al fresco ma non tutti hanno la possibilità di avere questi contenitori controllati per la raccolta di questo prezioso elemento senza il pericolo di inquinamento da alghe e da altre sostanze a causa del lungo stoccaggio .
In estate Inoltre, quando ne abbiamo più bisogno può verificarsi l’assenza di precipitazioni anche per lunghi periodi causando l’esaurimento delle poche scorte disponibili.
Quindi il sistema più semplice è quello di produrci autonomamente l’acqua acidula. Per far ciò non è necessario improvvisarci piccoli chimici né avere attrezzature strane e costose, basta procurarci un piaccametro per misurare il PH dell’acqua: cartine al tornasole facilmente reperibili oppure un pratico piaccametro per acquari di acqua dolce acquistabile per pochi euro in un negozio di vendita di acquari Oppure un paccametro elettronico: oggi ce ne sono di efficaci con prezzi intorno ai 35 euro
Il valore dell’acqua per la bagnatura può variare tra ph 6,5 leggermente acidula a ph 7 neutra, non però inferiore a PH 6,5. Useremo questo valore di Ph dell’acqua perfetto per conservare le radici e i vasi sgombri dal carbonato di calcio.
Per acidulare l’acqua di bagnatura delle piante utilizzeremo aceto bianco (quello a poco prezzo del discount) e reperibile facilmente per dare il giusto grado di acidità all’acqua che useremo per bagnare le piante.
Non darò ovviamente le dosi di aceto da diluire in l’acqua perché questo dipende dalla durezza dell’acqua usata e non tutti gli acquedotti la forniscono con lo stesso grado di durezza.
Va detto per esperienza personale che avendo un’acqua di durezza di ph 8,5, come quella dell’acquedotto del mio comune, ed usando per praticità una vasca da 30 litri, aggiungo a quella quantità di acqua 18 ml circa di aceto bianco. Questa diluizione porta il valore del ph da 8,5 a circa 6,5- 6,9 da questa vasca prelevo acqua con un’ annaffiatoio per poi bagnare o in alternativa vi pongo le piante per essere bagnate dal basso
Come fare per determinare la quantità di aceto da introdurre nella vasca??
Si misura con un piaccametro l’acqua prelevata dal rubinetto di casa e versata nel recipiente che useremo per accumulare l’acqua da usare per bagnare, se il valore è maggiore di PH7 si comincia ad aggiungere aceto in piccole dosi misurando col fiaccamento fino a raggiungere un valore ottimale che può variare da ph 6,5 a ph 7.
E’ consigliabile non scendere sotto quel valore di ph 6,5 perché l’acqua risulterebbe dannosa in quanto troppo acida e di non salire oltre ph 7 perché in quel caso avremmo un’acqua ancora dura.
Una volta determinato quanto aceto aggiungere avremo la misura della quantità da aggiungere ogni volta alla nostra vasca es.: se vasca è da 30 l di acqua con valore ph 8,5: aggiungendo 18ml di aceto circa. In teoria il valore scenderà a ph 6,5 in caso contrario basterà aumentare o diminuire la dose di aceto o di acqua nella vasca.
Una cosa molto importante: se all’acqua aggiungeremo concime liquido o in polvere, prima di aggiungere la quantità di aceto bianco, misureremo l’acidità della stessa per verificare che non sia già stata resa acidula dal concime (solitamente i concimi sono anche acidificanti) in quel caso bagneremo senza aggiunta di aceto.
Per concludere:
Una cosa molto importante è abituare gradualmente le piante a questo regime di acidità.
Nel caso in cui le piante siano state bagnate per anni con acqua dura intorno alle radici si sarà formata la famosa camicia calcarea che impedisce alle piante di assorbire l’acqua in maniera normale, quindi le stesse, assorbiranno ben poca acqua e sali nutrienti abituandosi a questo regime di aridità e mancanza di nutrienti e via via deperiranno.
Nel caso cominciassimo il trattamento con acqua aciddula con valore ph 6,5- 6,9 lo strato di calcare si scioglierebbe molto velocemente e le piante, avendo le radici libere, assorbirebbero molta più acqua di quanta ne assorbirebbero di quanto assorbita precedentemente. Non essendo abituate andrebbero incontro al rischio di marcire (un po’ come fare indigestione dopo aver mangiato troppo).
Abitueremo quindi le piante al nuovo regime usando acqua un po’ meno acida magari con PH 7 (neutra) diminuendo l’acidità lentamente per dare alle piante il tempo di riabituarsi a bere ed a nutrirsi.
Attenzione anche nei rinvasi se trapiantiamo una pianta in un nuovo terriccio, magari con molto terriccio per acidofile, il nuovo ambiente acido del vaso potrebbe sciogliere repentinamente il calcare depositato sulle radici con anni di bagnatura mediante acqua dura e provocare lo stesso effetto descritto sopra. Per questo motivo consiglio sempre di non superare di un terzo la quantità di terriccio acidulo (quello per acidofofile)
Che cmq va inserito in quella quantità per proteggere la pianta dall’accumulo di carbonato di calcio sulle radici
State sempre attenti alla modifica dell’acidità nei vasi e fate abituare le piante un po’ alla volta al nuovo regime di acidità.
Abituando le piante e usando quel grado di acidità nelle bagnature, avremo sempre piante sane in grado di assorbire l’acqua necessaria per vivere e con l’acqua anche i nutrienti e le sostanze che nella stessa scioglieremo come ad esempio antiparassitari e fungicidi.
L’uso dell’acqua piovana per la bagnatura delle piante è un’ ottimo sistema essendo la stessa leggermente acida. E’ necessario però essere sicuri che l’ acqua venga raccolta in cisterne dove non si formino alghe e muffe che verrebbero trasferite inevitabilmente alle nostre piante e al terriccio nei nostri vasi.
Sconsiglio vivamente l’uso di acqua proveniente dai condizionatori (in estate è facile poter attingere a quella fonte di acqua acida) ma inquinata da batteri, funghi e muffe presenti in atmosfera che andrebbero ad apportare inesorabilmente le sostanze sopracitate alle nostre piante che assorbendo quell’acqua inquinata andrebbero incontro al rischio di contrarre malattie fungine e altro
Registrato: 28/03/13 17:03 Messaggi: 5302 Residenza: San Francisco, California
Inviato: Gio 04 Mar 2021, 21:59 Oggetto:
Gianni Gio 04 Mar 2021, 21:59
Un'alternativa e' usare acqua distillata, che e' di fatto identica all'acqua piovana (che e' "distillata" dal sole tramite evaporazione). Se non si ha bisogno di quantita' eccessive d'acqua la cosa e' fattibile. Io uso circa 5 litri di acqua distillata a settimana (nel periodo delle annaffiature), solo per certe piante piu' delicate e che vanno annaffiate spesso (Welwitschia in particolare). L'acqua distillata la posso reperire in quantita' illimitate al lavoro, ma anche a comprarla qui costa $1 per 5 litri. Ovviamente piante annaffiate sempre con acqua distillata hanno bisogno di concimazioni piu' frequenti.
Ogni tanto, circa ogni 3-5 mesi poi bagno tutte le piante per immersione in acqua distillata, per rimuovere l'eccesso di sali dal terreno. E' equivalente a lasciare le piante sotto l'acqua piovana, che io non posso fare perche' qui praticamente piove solo in Dicembre/Gennaio; tra maggio e settembre non c'e' un singolo giorno di pioggia.
Credo che non sia un principio sbagliato, alla fine si emula un principio naturale. Non penso comunque che una quantitá di aceto cosí bassa possa fare male alla cute delle piante
Per avere un'acqua più "leggera" sto testando i cilindretti di
ceramica EM. qualcuno li conosce? L'acqua da bere mi sembra
migliore e evito tanta plastica, li ho usati anche per bagnare
le piante, ma non i cactus che sono ancora a secco.
Sono in fase di sperimentazione e ogni commento sarà ben accetto.
Tutti i fusi orari sono GMT + 1 ora Vai a 1, 2, 3Successivo
Pagina 1 di 3
Non puoi inserire nuovi argomenti Non puoi rispondere a nessun argomento Non puoi modificare i tuoi messaggi Non puoi cancellare i tuoi messaggi Non puoi votare nei sondaggi Non puoi allegare file Puoi scaricare file