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Copiapoa 2020
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Inviato: Mer 26 Ago 2020, 18:07   Oggetto: Copiapoa 2020
Lakota Mer 26 Ago 2020, 18:07
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Sto fotografando le mie Copiapoa anno 2020 per paragonarle con gli anni precedenti.
Le posto disordinatamente mentre le fotografo quindi potrebbero esserci varie foto non in sequenza. Lo scopo è di fotografarle tutte
Buona visione Very Happy

  Copiapoa echinoides
Copiapoa echinoides   Copiapoa fiedleriana
Copiapoa fiedleriana   Copiapoa humilis
Copiapoa humilis   Copiapoa coquimbana
Copiapoa coquimbana   Copiapoa calderana
Copiapoa calderana   Copiapoa alticostata
Copiapoa alticostata   Copiapoa cinerea
Cerro Perales altit. 1000m
Copiapoa cinerea   Copiapoa cinerea ssp. haseltoniana
Copiapoa cinerea ssp. haseltoniana   Copiapoa cinerea ssp. gigantea
Copiapoa cinerea ssp. gigantea   Copiapoa cinerea ssp. columna-alba
Pan de Azucar altitudine 150 m Quebrada Agua Salada
Copiapoa cinerea ssp. columna-alba   Copiapoa cinerea ssp. haseltoniana f. tenebrosa
Copiapoa cinerea ssp. haseltoniana f. tenebrosa   Copiapoa leonensis
Copiapoa leonensis   Copiapoa dura
Sin: echinoides
Copiapoa dura   Copiapoa griseoviolacea
Copiapoa griseoviolacea   Copiapoa ahremephiana
Copiapoa ahremephiana


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Inviato: Mer 26 Ago 2020, 18:13   Oggetto:
Lakota Mer 26 Ago 2020, 18:13
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Sorriso

  Copiapoa olivana L 816
Copiapoa olivana L 816   Copiapoa cupreata
Copiapoa cupreata


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Inviato: Mer 26 Ago 2020, 19:52   Oggetto:
giulius Mer 26 Ago 2020, 19:52
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fantastiche, hanno un aspetto molto wild Applauso Applauso

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Inviato: Mer 26 Ago 2020, 22:13   Oggetto:
cactus Mer 26 Ago 2020, 22:13
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Tutte bellissime ! Applauso

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Inviato: Gio 27 Ago 2020, 8:55   Oggetto:
Lakota Gio 27 Ago 2020, 8:55
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Grazie a giulius e a Paolo
Cerco nel possibile di tenerle a stecchetto e di bagnare solo quando necessario Esatto

Per quanto riguarda la molta cera presente sulle piante non ho ancora capito dopo più 20 anni di coltivazione da cosa dipende vedendo in giro copiapoa di un bel verde innaturale sono felice che le mie piante ne producano molta anche se mi piacerebbe capire da cosa dipende...forse dal fatto che di acqua ne vedono poca o dall'esposizione soleggiata o anche dal calore che ragginge il mio cortile durante la bella stagione (40° e oltre) o dall'insieme dei fattori
Mahhh Very Happy


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Inviato: Gio 27 Ago 2020, 14:11   Oggetto:
cactus Gio 27 Ago 2020, 14:11
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La verità è che questo genere ti coinvolge sempre di più Very Happy

Dalla mie esperienza, la produzione di cera dipende dalla pianta che acquisti in primis, quindi genetica, poi se le tieni a stecchetto metteranno cera naturalmente nei periodi "umidi".

Viene prodotta anche quando le rimpinguiamo, soltanto che è più distribuita, meno compatta, e quindi si nota meno.

In compenso se le rimpinguiamo e le diamo tanto sole metteranno una spinazione notevole.

Un pò di umidità ambientale aiuta molto per la cera.

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Inviato: Gio 27 Ago 2020, 18:28   Oggetto:
Lakota Gio 27 Ago 2020, 18:28
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Paolo si confermo più le conosci più ti coinvolgono: per la cera allora diciamo che tutti i fattori ci sono. A cominciare dall'umidità il sole invece quest'anno mi ha fatto danni e diverse gravi bruciature. Piante che mettevo a Marzo nel solito posto da più di 20 anni si sono gravemente scottate nonostante la molta copertura di cera. Reputo il fatto che quest'anno a causa del Lok Down il cielo era terso molto terso senza copertuta di nubi o strati filtranti dovuti all'inquinamento che in quel periodo non ci era stato e gli UV sono passati bellemente dal cielo senza nuvole scottandomi piante come non mai avvenuto negli anni. Questo non solo con le Copiapoa ma anche con Mammillarie ricoperte di spine fitte come due M spinosissima messe nello stesso posto degli anni scorsi. Solo gli Echinocereus non si sono scottati seppur messi su uno scaffale al sole pieno. Forse perchè hanno passato l'inverno fuori sotto una tettoia di policarbonato da 4mm e hanno preso tutta la luce irrobustendosi Sorriso


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Inviato: Gio 27 Ago 2020, 18:42   Oggetto:
cactus Gio 27 Ago 2020, 18:42
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Anche io quest'anno ho avuto diverse scottature e non solo per le Copiapoa. Addirittura siamo diventati inquinamento dipendenti, se non c'è diventa un problema Very Happy

Citazione:
Forse perchè hanno passato l'inverno fuori sotto una tettoia di policarbonato da 4mm e hanno preso tutta la luce irrobustendosi


Alla fine le vicissitudini delle nostre piante e soprattutto gli sbagli, come le scottature, ci fanno acquisire nuova esperienza, cogliendo sottili scoperte, non si finisce mai di imparare.

Nello specifico, c'è molta confusione: spesso passa la convinzione che la luce in inverno non serva Sorriso

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Inviato: Gio 27 Ago 2020, 21:13   Oggetto:
Gianni Gio 27 Ago 2020, 21:13
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Molto vera l'osservazione sulla luce in inverno. Quando possibile, e' meglio non spostare le piante, lasciandole sempre nella stessa posizione, estate e inverno; si abituano al crescente aumento di esposizione solare durante le stagioni, e non si bruciano. Almeno, io il problema delle scottature l'ho risolto in questo modo. Le piante che devo mettere in casa in inverno, poi le devo far abituare gradualmente al sole.

E complimenti per le belle piante Marco! Sorriso

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pessimo
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Inviato: Ven 28 Ago 2020, 8:30   Oggetto:
pessimo Ven 28 Ago 2020, 8:30
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Ritornando brevemente sul discorso della cera che riveste il corpo delle Copiapoa, non sono così convinto che serva a proteggerle dall'umidità o dalla pioggia, non sono più neppure convinto che le protegga dal sole ... non sono più convinto di nulla Very Happy
Però ... ho capito che non sopportano il caldo eccessivo, specialmente le minime che rimangono troppo alte rispetto al loro habitat (deserto Atacama), dove hanno si i 40°C di giorno, ma anche i 5°C di notte. A questo problema del caldo eccessivo è difficile metterci un rimedio, se non provando al mattino, molto presto, a simulare le nebbie costiere (camanchaca) ... nebulizzando acqua piovana molto finemente (serve un atomizzatore idraulico) ... l'acqua successiva di evaporazione provoca (è fisica) il raffreddamento della pianta.
Potrebbe essere che la cera (o pruina) consenta all'acqua di condensa prodotta dalle nebbie in habitat di scivolare più rapidamente in terra e bagnare le radici che sappiamo essere superficiali?

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Inviato: Ven 28 Ago 2020, 13:29   Oggetto:
cactus Ven 28 Ago 2020, 13:29
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Ho sempre preferito discutere di dubbi. Sono sicuramente meno stupidi di errate convinzioni.

Riferendoci alla camanchaca, è un fenomeno che riguarda il nord del Cile, e si accentua andando verso il Perù. Può darsi che questa raffreddi le piante, anche se la camanchaca in estate è molto scarsa e assente durante il giorno, quando il sole brucia ogni cosa.

Per il discorso tolleranza caldo, le Copiapoa vegetano con temperature gradevoli intorno ai 20 gradi, sicuramente. Però sono strutturate per sopportare caldo infernale. Forse le piante in coltivazione lo tollerano meno, ma sono tra quelle che tollerano meglio il caldissimo.
Oltretutto in natura le piante hanno anche una certa stazza: una Copiapoa cinerea che si rispetti, arriva ad avere un tronco di anche 40 centimetri e con la cera e le spine, riescono a tollerare anche il fuoco.


Volendo approfondire il discorso cera dovremmo forse capire il territorio cileno.
Seguendo il mio schema logico delle cose, possiamo dividere le piante di questo genere in diverse fasce di "sopravvivenza".

Fascia sud delle spinose, con camanchaca scarsa, cera praticamente inesistente e spine molto sviluppate. Questa fascia "verde", riceve anche piogge sporadiche, anche in estate, perchè a sud la corrente dell'oceano che non fa piovere, allenta la presa in qualche modo.

Man mano che si va a nord, si entra nella fascia delle "cerate", le grigie, le piante che vivono nella camanchaca piena, che batte le coste e le vallate in inverno, a volte anche tutto il giorno.

E forse c'è una terza fascia delle feltrose, la rossa, che è ancora più a nord che comprende Pilocopiapoa solaris, pianta atipica, feltrosa e spinosissima. Qui, oltre un certo limite le condizioni si fanno davvero critiche.

Le rosse, che hanno cera ma di diversa consistenza, come la humilis, faticano molto a proliferare contrastando l'habitat.

Valutando queste fasce, a occhio, mi viene subito da pensare che la sopravvivenza nella fascia della camanchaca sia legata esclusivamente alla cera.

E poi, mettendo a confronto la prima e la seconda fascia, le cerose hanno poche spine, molto diradate e il corpo coperto di cera.
Quindi, se è vero che le spine servono a proteggere la pianta dal sole e a tramutare l'umidità dell'aria in acqua, le cerose, se non troviamo altri elementi, hanno la cera a sostituire la mancanza di spine folte per proteggerle dal sole e catturare l'acqua dall'aria, appunto.

Mi piacerebbe molto capire cosa succede alle piante carbonizzate in habitat, ma possiamo discretamente convincerci che la cera funga da scudo per il sole, protegga dagli animali, e che sia anche un impermeabile per la camanchaca.

Come viene prodotta?
A volte ci verrebbe più semplice dedurre che le piante producano cera quando le mettiamo nella nebbia, ma è sicuramente una sciocchezza. Ce l'hanno e basta. Sopravvivono della nebbia e beneficiano della nebbia in quanto cerose.
Dobbiamo soltanto trattarle naturalmente, molto sole in estate e molta umidità in inverno. Questo le farà sentire vere Copiapoa Very Happy

Come diceva Darwin, è stato il caos della natura a riordinare le cose selezionando i caratteri vincenti per i vari ambienti, non si sono sviluppati per necessità.

Insomma, perdonatemi il dilungarmi forse anche fuori tema, era per cercare di dipanare i dubbi.

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Inviato: Ven 28 Ago 2020, 14:10   Oggetto:
sergio_radi Ven 28 Ago 2020, 14:10
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Grazie!
trovo sempre interessanti le informazioni sulle piante in habitat, soprattutto per quelle che in natura si trovano nelle condizioni più estreme;
è una situazione in comune con i pesci di acquario, un'altra mia passione ...
sicuramente nessuno di noi ha la pretesa di replicare "in full" le condizioni in natura, ma una più profonda conoscenza del loro ambiente, delle loro esigenze, delle loro abitudini ci può aiutare a farle/farli sentire più a proprio agio e ad ottenere migliori risultati dal loro allevamento.
Grazie di nuovo a tutti.


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Ciao
Sergio
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Inviato: Ven 28 Ago 2020, 15:49   Oggetto:
pessimo Ven 28 Ago 2020, 15:49
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Grazie anche da parte mia.
Per quanto riguarda il caldo eccessivo era soprattutto riferito alle minime, anche se devo ammettere che ho avuto problemi tenendole in serra, troppo poca circolazione dell'aria e poca umidità atmosferica. Nebulizzare o bagnare in serra col caldo torrido sarebbe oltremodo pericoloso.
Devo dire che avendo smesso di bagnarle in estate Intesa ho visto che le cose vanno bene, le ho anche tenute tutte fuori da marzo, ci resteranno fino a ottobre inoltrato ... però segnalo che almeno una volta alla settimana nebulizzo molto finemente con acqua piovana (al mattino, verso le 6:00).
Lo faccio a dire il vero con tutte, cerco anche di prevenire invasioni di red spider, riducendo i trattamenti con acaricidi al minimo.

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Inviato: Ven 28 Ago 2020, 16:22   Oggetto:
Lakota Ven 28 Ago 2020, 16:22
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Sono d'accordo con Paolo e Massimo. fa molto meglio avere dei dubbi che certezza le cetrezze sono di chi ritiene di sapere tutto e più passano gli anni mi vengono dubbi. mi piacerebbe sapre molto di più ma ritengo di sapere ben poco Ad es non sono convinto che la cera non dipenda dalle nebulizzazioni (finora sapevo serali) ma Massimo consiglia mattutine : io nebulizzo ben poco solo quando devo dare fungicidi e insetticidi ( mahhh forse ha anche quì ragione Paolo) La cera c'è e basta inutile andarne a ricercarne le cause. Certo le nebbie Unico sistema che le piante hanno per bagnarsi fanno molto bene alle Copiapoa.
Penso anche che la cera non sia completamente impermeabile ma che consenta all'acqua di penetrare anche se c'è chi è convinto che dall'epidermide l'acqua non entra mahhh Le spine appuntite anche fanno da concentramento dell'umidità producendo gocce di acqua che scendono verso il terreno Penso ma non ne sono sicuro.
Mahhh il fatto resta cmq che le Copiapoa sono piante irresistibili e coinvolgenti per le loro molteplici caratteristiche.....

Purchè non vengano prelevate in habitat Molto arrabbiato


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Inviato: Ven 28 Ago 2020, 17:24   Oggetto:
Giancarlo Ven 28 Ago 2020, 17:24
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Ci sono anche altre piante che sviluppano la pruina, a prescindere dal fenomeno della camanchaca.
Quindi credo sia una caratteristica di alcune specie di tipo sostanzialmente genetico.
Ovvero la producono anche fuori dell’habitat.

Inoltre mi chiedo sempre, parlando di ambienti così estremi, quali potrebbero essere altre piante con caratteristiche adatte per colonizzare tali ambienti.
Esperimenti ovviamente vietati, ma a livello di studio sulla adattabilità...


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