Diego questo è sato un'inverno caldo. Dato che da Dicembre alla metà di Marzo tengo registrate le temperature notturne all'esterno delle serre ed all'interno, posso dire tranquillamente che all'esterno siammo arrivati come minima solo in un paio di notti a -7 ma la temperatura media esterna di tutto l'inverno è satata sui + 2° mentre nelle serre la media è stata +5° Ovviamente di giorno in serra, come temperature medie siamo sui 18° Gli Echinocereus sono rimasti fuori tutto l'inverno, alcuni sotto la neve e la pioggia gelata
Vedendo le foto mi erano venuti dei dubbi e per questo ho richiesto delle foto più ravvicinate. Sembrano lesioni dovute ad attacchi di ragnetto. Tenete conto che cmq la sintomatologia che producono i tripidi è simile e altrettanto similare è la necrosi delle zone colpite.
Eddie e Maurillio nel corso degli anni avete avuto attacchi di ragnetto?
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Inviato: Dom 30 Giu 2019, 22:22 Oggetto:
cmr Dom 30 Giu 2019, 22:22
Mi permetto di intervenire nella vostra discussione in quanto mi sembra ci siano un paio di errori di valutazione. Il primo riguarda il presunto responsabile del danno apicale, il tripide. Una delle caratteristiche della sua presenza sono le sue “cacche”, piccoli puntini nerastri che l’infame lascia dietro se dopo aver aver fatto i suoi comodi: non mi sembra siano presenti nelle immagini che avete pubblicato e ne si trovano tripidi appiccicati sulle trappole cromotropiche. Detto questo, tenderei ad escluderlo dalla lista dei colpevoli e, invece, comincerei a sospettare di qualche acaro particolare che si aggira nelle vostre collezioni. I danni alle vostre piante, a giudicare dalle foto, sembrano quelli tipici di un attacco da parte del comune ragnetto rosso o, comunque, di un acaro: macchie di colore marroncino che dipartono dall’ apice, crescita compromessa e/o irregolare e successiva ripartenza (+ o -) regolare post-infezione. Mi si potrebbe obiettare che i trattamenti verso questo parassita, però, non hanno sortito alcun effetto; e qui entra il secondo errore di valutazione. Non so quanti di voi abbiano letto il mio articoletto sulla lotta alla Aceria aloinis:
https://blogcactusco.wordpress.com/2018/10/01/aceria-aloinis-keifer-e-altri-parassiti-proteggiamo-le-nostre-aloe/
Il mio consiglio, se volete veramente provare a debellare il problema, è quello di mettere da parte il buon senso (leggi: azadiractina, rimedi naturali, coccole e carezze) e provare ad attaccare il parassita con una generosa dose di Spirotetramat. Contro l’Aceria che decimava deturpando irrimediabilmente le collezioni di aloe il rimedio sembra funzionare chissa se con le vostre mammi non abbiate la stessa fortuna!!!
_________________ "Lasciami tutte le rughe, non me ne togliere nemmeno una. Ci ho messo una vita a farmele venire." A. M.
Riporto sicuramente nel momento sbagliato, perché sarà interessante sentire competenti repliche, un dettaglio di non poco conto per quanto mi riguarda.
Quest'anno nessuna pianta ha presentato quei problemi che l'anno scorso hanno coperto l'80 percento delle piante ed hanno provocato perdite molto pesanti. Completamente spariti senza Spirotetramat, Bacrim o Aulin…..
Ah… Ho cambiato modo di annaffiarle, ma le piante di Edus, cosìccome le mie l'anno scorso, potevano essere annaffiate dal sesto piano, che il problema restava….
Mi eclisso e seguo….
In questa Mammillaria prolifera le macchie sembrano di colore argenteo.
Eddie confermi?
Si, in questa pianta sono di colore argenteo.
Ho avuto attacchi di ragnetto negli anni scorsi, potrebbe anche essere lui il colpevole, nel caso della prolifera, per la schiedeana avevo qualche dubbio ...
Comunque, nel dubbio, non sapendo quali bestiacce affrontare ho già provveduto a bombardare pesantemente le piante interessate.
_________________ Eduardo
“Se non conosci il nome, muore anche la conoscenza delle cose.” Carl Nilsson Linnaeus
Cito un fatto: quest'anno il freddo è durato a lungo, poi il caldo è esploso improvvisamente ed ha raggiunto temperature record nel mese di giugno.
Altro fatto: noto che la mia siepe di alloro, normalmente aggredita in questa stagione dalla cocciniglia, quest'anno ne è esente.
Cosa c'entra col nostro problema?
Nulla, forse, mi chiedo però: l'andamento climatico dello scorso anno potrebbe aver favorito l'insorgere del parassita e quest'anno invece lo potrebbe aver limitato?
Noto che in giardino (almeno per il momento!) non ho afidi, non ho acari e non ho cocciniglia, non ho fatto trattamenti, quelli fatti sono solamente i soliti preventivi in serra.
Maurillio le popolazioni dei tripidi hanno un'evoluzione con picchi e decadenze.
Da quello che leggo gli attacchi si sono avuti in coincidenza del periodo che va della stagione invernale a quella primaverile, cioè il periodo in cui l'umidità delle serre è piuttosto elevata. I danni si sono avuti esclusivamente all'apice vegetativo e non su tutta la pianta: in genere gli acari prediligono le zone in cui non batte il sole, dove attaccano sia gli apici vegetativi che altre porzioni fi fusto, e c'è presenza di un basso grado igrometrico. Proprio per i motivi alto grado igrometrico, ambiente protetto e danno localizzato ho valutato sin dall'inizio come seconda ipotesi la presenza di acari. Colui che l'ha scritto forse non ha letto tutti i post.
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