Non vedo cos'hai scritto causa occhiali nerissimi.
Albiflora era solo una segnalazione e ho capito bene cosa stiamo aspettando.
Continuo a segnalare o sospendo?
3) Post del 18_07_2008 Coryphantha radians diventa Coryphanta retusa
Scusa Paolo se rompo le scatole con errori su errori ma con le identificazioni delle Coryphantha è sempre un grosso problema, daltronde queste piante sono caratterizzate da una estrema variabilità
Da una ricerca moto più approfondita la pianta in oggetto risulta essere Coryphantha cornifera che poi sarebbe un sinonimo di radians.
Quindi era in parte giusta la prima
Mi scuso ancora e ti segnalo un'altro errore sempre mio
Sul topic del 5_06_2010 Echinocereus stoloniferus diventa E fitchii ssp. albertii, un'errore ecclatante perchè lo stoloniferus ha il fiore giallo _________________ Marco
Non acquistiamo piante prelevate in natura
Stavo pensando che la stessa cosa si potrebbe fare per la M. senilis, dove ci sono un paio di foto del capo di una variante e fiore bianco, però in questo caso essendo riscontrata in natura come andrebbe classificata?
E' stata descritta una varietà "albiflora"? Oppure tra virgolette tipo: "fiore bianco", ma comunque in entrambi i casi, forse, ci vorrebbe una scheda separata dalla senilis canonica.
_________________ Eduardo
“Se non conosci il nome, muore anche la conoscenza delle cose.” Carl Nilsson Linnaeus
Il fenomeno di albinismo floreale è riscontrato in diverse mammillarie.
Varianti a fiori bianchi sono riscontrate in Mammillaria zeilmanniana, backebergiana, ernestii, hahniana e spinosissima.
Esiste una forma di Mammillaria duoformis a fiori bianchi che viene denominata "Tenango del Valle", esiste la schumannii dalla mia collezione, e la forma wolfii di Mammillaria wrightii.
La variante a fiori bianchi di Mammillaria senilis (in effetti il colore dei fiori è limone-pallido) è citata da John Pilbeam in "Mammillaria" (1999) e identificata come SB 497 da Topia, Durango e fu trovata in mezzo ad una normale popolazione rossofiorita.
Altresì conosciute Mammillaria theresae forma albiflora descritta da Valentino Vallicelli senza il dettaglio del luogo in natura in cui fu trovata, e una forma di Mammillaria standleyi con fiori bianchi scoperta da Plein e Rogozinski.
Un lungo articolo "white-flower mutations in Mammillaria, their occurrance and inheritance" è pubblicato nel vol.54 n.2 di Maggio 2014 del Journal of the Mammillaria Society.
Io non saprei cosa si può trovare in natura e cosa al supermercato, ma di certo dovremmo dare un metodo alla galleria e a chi la legge.
Il massimo, sarebbe quello di dare il nome con cui viene distribuita la pianta... l'epiteto fiore bianco mi sa di un pò arronzato.
Non perchè sia sbagliato parlare di fiore bianco, ma sicuramente laconico. Questo per almeno due motivi...
1. Sarebbe più giusto usare termini in lingua latina visto che gran parte dei nostri visitatori non spiccicano na parola della bella lingua italiana e che la lingua botanica dovrebbe essere il latino.
E poi mettiamolo sotto una "forma" leggibile, voglio dire.... se usassimo cv. albiflora anche un tedesco capirebbe che si tratta di una variante selezionata a fiore bianco. Ma ancora se specificassimo f. albiflora o v.albiflora un olandese capisce che è una variante in habitat a fiore bianco.
Con "Mammillaria ciccibella - fiore bianco" chi legge capisce parzialmente se è italiano.
Usare cv. v. o f. non è permesso soltanto a chi scrive nei libri. Se sappiamo cosa stiamo etichettando, e anche Pilbeam ce lo appoggia, possiamo fissare il concetto di una pianta a varianza di fiore bianco. Magari suggeriamo e divulghiamo un nome che fissa informazioni di chiara lettura.
Poi c'è anche un problema di omogeneità nella chiave di lettura offerta, che a mio avviso dovrebbe essere sempre la stessa.
Parentesi per maurillio che so già dove va a parare...
Se vuoi fare in modo che cv. fiore bianco o albiflora o come te pare non sia elencato in fondo alla sezione ma di seguito, cioè sia attaccata alla specie madre, si può fare tutto in mammillaria, basta che tu schiocchi le ditone.
Credo che varietà non si possa utilizzare, se non è stata pubblicata, forse la forma utilizzabile potrebbe essere cv., ma comunque il nome dovrebbe essere in italiano, perché se non ricordo male con l'epiteto cv. non si può usare il latino.
_________________ Eduardo
“Se non conosci il nome, muore anche la conoscenza delle cose.” Carl Nilsson Linnaeus
E perchè non si puo utilizzare la varietà? E' iun suffisso sacro?
Le regole sulle cultivar non le considero nemmeno ... i nomi di cultivar vanno come il vento... in pratica non ci capisce niente nessuno e non servono a nessuno.
Tutto dipende! Se si vuole seguire un criterio "scientifico" si dovrebbero utilizzare le regole di nomenclatura "ufficiali", se invece si vogliono adottare regole proprie, bisogna mettersi d'accordo.
Però non so se sia il caso, proprio perché ci si confronta con chiunque fuori da questo forum, sarebbe opportuno, a mi parere, utilizzare regole condivise in tutto il mondo!
Se ho seguito bene le lezioni del capo, se io scrivo M. cucuzziella v. albiflora e questa non è mai stata pubblicata "ufficialmente", passatemi il termine, (non sono un esperto di tassonomia ma mi piace l'argomento), il capo mi rampogna subito.
Se è un nome commerciale inventato da un qualsiasi vivaista, l'unica alternativa credo sia adottare cv. e dentro ci scrivi quello che vuoi: bianco fiore, a fiore bianco, white flower, ecc, albiflora non so se possa utilizzare (per le motivazioni suddette), a quel punto ce lo scegliamo noi il termine più adatto.
Visto che la terminologia nell'ambito delle cultivar è un far west, stabiliamo noi un criterio su come si debbano chiamare le cultivar, secondo Cactofili.
_________________ Eduardo
“Se non conosci il nome, muore anche la conoscenza delle cose.” Carl Nilsson Linnaeus
Non ho ben capito il discorso su cucuziella... se cucuziella è un nome "usato" (non ha importanza se descritto o meno anche fosse un nome di fantasia) il capo non ti rampogna
E' ovvio che stiamo parlando di varianze minori e proprio per questo non descritte. Alcune specie hanno tonalita di colore molto variabile, come spine complicatissime, ne verrebbero fuori infinite sfumature. Quindi il criterio scientifico si limita a trascurarle, non distinguerle.
Visto che ijnvece noi siamo tanto bravi e vogliamo metterle in risalto, è giusto usare una terminologia che però possa almeno essere capita da chi legge, anche se si forzano un pò le regole di fondo.
Scusa ho sbagliato esempio! Volevo riferirmi non al nome di fantasia della specie, ma della varietà.
Ne faccio uno reale:
Se scrivo M. zeilmanniana v. albiflora è errato, perché non è mai stata riscontrata in natura, ne tanto meno descritta in letteratura, è uno spot, come dice il capo, se invece scrivo M. zeilmanniana cv. albiflora, a quel punto il suddetto non mi può rampognare perché sotto l'epiteto di cultivar, se ho capito bene, ci si può sbizzarrire un po', tranne che il nome non sia stato registrato o coperto da copyright, come avviene mi pare con le rose, ecc.
Pertanto, io pensavo, se chiunque si può inventare un nome da dare ad una cultivar, perché non lo possiamo fare anche noi? Che poi non è che dobbiamo stravolgere chissà che cosa, basta usare un po' di buonsenso, i casi non è che saranno tantissimi, ne parliamo prima e ci si accorda.
Io credo che il buon Giorgio, che è ferrato in materia, ci potrebbe illuminare la strada.
_________________ Eduardo
“Se non conosci il nome, muore anche la conoscenza delle cose.” Carl Nilsson Linnaeus
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