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RobertoBr Senior
Registrato: 17/08/21 01:34 Età: 32 Messaggi: 809 Residenza: Vestigné
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Lucz Master
Registrato: 16/08/20 14:32 Età: 20 Messaggi: 1628 Residenza: Edolo, alta Valcamonica
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Inviato: Dom 31 Lug 2022, 8:06 Oggetto:
Lucz Dom 31 Lug 2022, 8:06
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Ho fatto questo per cercare di emulare l'acqua piovana in primis, siccome essa é parzialmente acida e questa caratteristica fa assorbire meglio i nutrienti e anche perché l'acqua che ho a disposizione io é davvero troppo basica, va ad alzare ancora di più il oh della composta. Adesso però mi sento in colpa ad annaffiare durante la crisi idrica, quindi metto le piante senza alcuna copertura e ci pensa solo la pioggia occasionale
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RobertoBr Senior
Registrato: 17/08/21 01:34 Età: 32 Messaggi: 809 Residenza: Vestigné
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Inviato: Dom 31 Lug 2022, 9:33 Oggetto:
RobertoBr Dom 31 Lug 2022, 9:33
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Ma l'innalzamento del pH di un suolo è proprio la caratteristica di quasi tutti i suoli aridi. È vero che questi suoli ricevono acqua piovana ma a differenza dei nostri climi questa non percola e non da origine a nessun processo di eluviazione dei sali ed acidificazione, ma penetra per una profondità più o meno ampia a seconda del regime precipitativo e viene poi persa principalmente per evaporazione e risalita capillare. Quindi i sali si disciolgono ma non vengono allontanati e riprecipitano non appena l'acqua torna a mancare. Accumulandosi per secoli e secoli dall'alterazione dei minerali e della poca so.
Figuriamoci per qualche anno in un vaso che viene bagnato facendo percolare l'acqua attraverso i fori di scolo. Se dopo qualche anno bisogna rinvasare le piante non è perché si sono accumulati i sali, ma al contrario è perché li abbiamo dilavati tutti
 
Poi basta guardare le analisi dei suoi dei luoghi di provenienza per vedere che a parte poche eccezioni ( cactus "di foresta" ed equatoriali) la maggior parte vive in luoghi con pH che si raggiunge forse solo in pochissime aree del nostro profondo sud
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RobertoBr Senior
Registrato: 17/08/21 01:34 Età: 32 Messaggi: 809 Residenza: Vestigné
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Inviato: Dom 31 Lug 2022, 9:38 Oggetto:
RobertoBr Dom 31 Lug 2022, 9:38
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Aggiungoche pH di 8- 8,5 sono "alti" solo per le piante che non sono adattate a viverci. E che queste piante non hanno problemi a procacciarsi gli elementi di cui hanno bisogno esattamente nelle quantità e nelle forme chimiche presenti nei suoli in cui si sono evolute per tempi lunghissimi.
Forse si instaura una leggera indisponibilità del fosforo, ma comunque è un problema minore di un pH opposto a quello che serve
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DanielD Partecipante
Registrato: 09/11/20 10:08 Messaggi: 444 Residenza: Firenze
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Inviato: Dom 31 Lug 2022, 9:44 Oggetto:
DanielD Dom 31 Lug 2022, 9:44
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RobertoBr ha scritto: | Ma..... Vorrei solo fare notare che qualsiasi suolo desertico è alcalino |
Questo è vero ma quando l'acqua piovana (che ha pH più o meno acido, a volte anche molto acido in concomitanza di un temporale) arriva su un suolo alcalino, discioglie parte dei minerali, che la pianta può assorbire. Dopo poco la soluzione torna alcalina e i sali disciolti precipitano ma intanto la pianta ha potuto assorbire qualche ione.
Dare acqua alcalina su un suolo alcalino può soltanto limitare ulteriormente l'assorbimento di ioni.
Questa almeno è la teoria, vediamo che succede in concreto nel tempo.
sergio_radi ha scritto: | in ogni caso non scenderei sotto valori di pH di 6,5 |
Il valore che hai indicato è quello di riferimento che ho trovato anche io su vari siti su internet. Preferisco portarlo fino a 6 ma mi fermo lì, sotto sarebbe probabilmente controproducente.
In quell'articolo che ho linkato leggevo che durante i temporali, principalmente per la formazione di nitrati (e quindi acido nitrico) dall'azoto atmosferico grazie alle cariche elettriche dei fulmini, il pH può scendere anche molto sotto il valore di 6, fino a 3,6 subito dopo un lampo. Quindi le piante sono in un certo senso abituate ad avere a che fare con valori di pH bassi per brevi periodi. Certo è che se metto una pianta in un terreno con quell'acidità, la ammazzo!
_________________ Daniele |
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DanielD Partecipante
Registrato: 09/11/20 10:08 Messaggi: 444 Residenza: Firenze
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Inviato: Dom 31 Lug 2022, 9:50 Oggetto:
DanielD Dom 31 Lug 2022, 9:50
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Aggiorno perché intanto hai inserito altri post.
Io mi riferisco al pH dell'acqua con cui si annaffia, non al pH del suolo. Certo poi questo fluttua anche in base al pH dell'acqua con cui viene annaffiato.
Resta indubbio che il pH di un suolo, in un vaso, può essere alterato dall'acqua che si usa per annaffiare, basti vedere le acidofile che se annaffiate con acqua alcalina tendono a sviluppare clorosi.
_________________ Daniele |
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sergio_radi Prof
Registrato: 26/06/20 09:54 Messaggi: 3119 Residenza: Prealpi Varesine - 500 mslm
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Inviato: Dom 31 Lug 2022, 10:02 Oggetto:
sergio_radi Dom 31 Lug 2022, 10:02
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e, nel caso di uso costante e prolungato di acqua piovana (o con caratteristiche simili, ottenute "artificialmente") occorre anche considerare l'effetto benefico sulla riduzione della durezza carbonatica, con conseguente diminuzione - o scomparsa - delle incrostazioni calcaree sull'apparato radicale ...
_________________ Ciao
Sergio
'Scuse me while I kiss the sky ... |
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Lucz Master
Registrato: 16/08/20 14:32 Età: 20 Messaggi: 1628 Residenza: Edolo, alta Valcamonica
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Inviato: Dom 31 Lug 2022, 10:07 Oggetto:
Lucz Dom 31 Lug 2022, 10:07
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Appunto mi trovo d'accordo con Sergio e DanielD. Sono giunto a quelle conclusioni grazie ai miei studi di biotecnologie ambientali, che studiando la teoria mi hanno fornito poi quelle informazioni che avete ben scritto voi, sinteticamente
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Lucz Master
Registrato: 16/08/20 14:32 Età: 20 Messaggi: 1628 Residenza: Edolo, alta Valcamonica
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Inviato: Dom 31 Lug 2022, 10:08 Oggetto:
Lucz Dom 31 Lug 2022, 10:08
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E poi anche perché se vogliamo ricreare il wild, dobbiamo anche tenere conto dell'acqua che riceverebbero anche in ambiente naturale (cioé, io voglio ricreare il wild😂)
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RobertoBr Senior
Registrato: 17/08/21 01:34 Età: 32 Messaggi: 809 Residenza: Vestigné
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Inviato: Dom 31 Lug 2022, 14:21 Oggetto:
RobertoBr Dom 31 Lug 2022, 14:21
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Ma io non sto affatto negando che avvenga un'alcalinizzazione, un'accumulo di carbonati o un' immobilizzazione di alcuni elementi.
Sto solamente dicendo che questi sono esattamente i processi pedogenetici che si hanno nei suoli aridi in cui le nostre piante sono vissute e si sono adattate per migliaia di anni.
I suoli aridi si alcalinizzano progressivamente per accumulo di sali formando non solo microincrostazioni carbonatiche sull'apparato radicali ma veri e propri orizzonti di accumulo come il calcico o addirittura il petrocalcico, eppure le nostre piante vivono e prosperano in queste condizioni. Che i carbonati derivino poi da alterazione in situ o diversamente ( trasporto, risalita ....o irrigazione) poco cambia. Quanto poi alla mobilità degli ioni nutritivi le piante evolvono sistemi specifici per estratti dal terreno secondo le loro necessità, o attraverso la produzione di essudati o particolari proteine di membrana o semplicemente la limitazione del fabbisogno.
Non sto certo dicendo che siano condizioni ideali per ogni tipo di pianta, anzi, ma è esattamente quello per cui si sono adattate le nostre.
A parer mio preoccuparsi per l'accumulo di sali per una pianta originaria di questi posti è come preoccuparsi della giusta aerazione del terriccio di una ninfea.
In ogni caso se si può discutere se ci siano o meno dei benefici, e non mi stupirei se effettivamente ce ne fossero, sicuramente è l'esatto opposto del ricreare le condizioni naturali perché l'eluviazione è il mantenimento di un pH neutro o addirittura leggermente acido è assolutamente impossibile dove queste piante vivono in natura
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