Registrato: 28/03/13 17:03 Messaggi: 5302 Residenza: San Francisco, California
Inviato: Mer 01 Dic 2021, 20:29 Oggetto:
Gianni Mer 01 Dic 2021, 20:29
Le Lithops anche qui da me ogni mattina sono ricoperte di brina, anche se la temp non va mai sotto 0.
Quando vivevo a Parigi le Lithops stavano fuori, riparate, tutto l'anno. Pero' anche li' non si andava mai troppo sotto 0.
Si, ma infatti l'accento era non su "sudafricana", ma su "distribuzione quasi costiera". So che alcune aree del Sudafrica possono sperimentare temperature molto rigide ma l'areale di D. Echinatum non rientra tra queste.
Prendiamo ad esempio il diffusissimo D. Cooperi la cui resistenza al freddo è eccellente e così riconosciuta da renderla una pianta presente in tantissimi giardini del nord e addirittura montani. Il suo areale però sono gli altipiani tra Transvaal e free state, dove gli inverni sono freddi con medie minime sotto lo 0, minime assolute spesso sotto i -10 e occasionali nevicate.
Mentre il D. Echinatum vive tra la costa e le cape fold Mountain dell' eastern cape dove il clima è oceanico e le temperature non scendono quasi mai sotto lo 0.
Non le conosco, ma credo che un discorso simile debba essere fatto anche per le lithops, dato l'ampio areale e la differenza di distribuzione delle singole specie.
Comunque si, credo che ci sia davvero tantissimo da sperimentare in tal senso, è un piacere condividere con voi le mie esperienze.
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Inviato: Gio 02 Dic 2021, 0:14 Oggetto:
Gianni Gio 02 Dic 2021, 0:14
E' un piacere ricambiato
Anche io sto diventando sempre piu' allergico alle piante che non possono adattarsi alle mie condizioni. Non avendo una serra e non avendo spazio in casa, ogni inverno e' un dramma.
È interessante Gianni, immagino che pur non avendo problemi legati al freddo intenso tu nel tuo clima debba fronteggiare altre variabili avverse. In fin dei conti se penso a San Francisco gli stereotipi che mi vengono in mente sono in ordine: il Golden gate, i Jefferson airplane e la nebbia ora, a parte una leggerissima correlazione statistica tra l'affinità con i secondi e la predilezione per un certo tipo di cactus, penso che sia prevalentemente il terzo termine a crearti qualche fastidio
O la scarsa stagionalità. Sarebbe interessante saperne di più.
Registrato: 28/03/13 17:03 Messaggi: 5302 Residenza: San Francisco, California
Inviato: Dom 05 Dic 2021, 3:02 Oggetto:
Gianni Dom 05 Dic 2021, 3:02
Roberto, allora, ho vissuto in 3 posti diversi:
1) San Francisco, sulla costa dal lato oceano, a 5 min dal mare. È stato il posto peggiore: nebbia fitta assurda (e lo dice uno cresciuto in pianura Padana...) ogni mattina, e nebbia giornaliera ininterrotta da giugno a inizio settembre. In casa si moriva dal freddo, le spese più alte del riscaldamento le avevamo in agosto. Clima ideale per le Copiapoa e poco altro. Tenevo le piante in casa in inverno e in estate.
2) Sud della baia, vicino alla costa, in casa con giardino: lì non mi potevo lamentare, clima mite, quasi niente nebbia durante ilgiorno (visto che non ero più affacciato sull'oceano), magari solo la mattina, e possibilità di tenere le piante (Euphorbiae) in serra in inverno. A dire il vero all'ombra non faceva mai caldissimo, neanche in estate; per sentire il caldo bisogna staee al sole, che con un giardino a disposizione non era un problema.
3) Sud-Est della baia, a 2 minuti dal "mare", con clima simile a quanto detto sopra, però questa volta in appartamento, senza possibilità di ricovero interno e con balcone a nord-ovest. Il sole arriva solo verso le 2-3 e quando le piante sono all'ombra fa abbastanza freddo. Questa settimana ci sono stati sui 7 grandi notturni e sui 20 diurni. Se avessi una serra esposta al sole sarebbe perfetto, la temperatura notturna non sarebbe un problema.
Beh, un clima sicuramente molto particolare, è così fuori da ciò che siamo abituati a conoscere ( e combattere) qui che è persino difficile immaginare tutte le possibili problematiche che può presentare. Già solo leggendo mi è venuto in mente come l'induzione florale causata spesso da periodi freddi sia necessaria o comunque aiuti molte specie, e immagino che molte non si accontentano del tuo freddo.
Mi pare comunque che il tutto sia aggravato dal fatto che non puoi ricavare un microclima favorevole. Altrimenti a ben pensare alcune località costa cilena o dell'immediato entroterra non presentano un clima molto differente.
Uno può essere convinto delle sue tesi quanto vuole, Può avere confrontato gli ambienti mille volte e ragionato all'infinito....... ma la prima neve della stagione ti carica sempre di apprensione e dubbio.
L'unica debole rassicurazione è guardare le foto di ciò che è già successo.
 
Trichocereus pasacana 4/12/20  
Oggi un anno e 4 giorni dopo (8/12/21)  
4/12/20  
8/12/21
No, non faccio nulla, tanto non è la neve in sé il problema, anzi in determinati casi può fare da protezione essendo coibentante ( se asciutta). Il vero problema è che l'alta albedo della neve unità ad aria fredda in quota determinerà sicuramente le condizioni ideali per una brutta inversione termica che da me è la situazione che porta alle minime più basse.
Purtroppo questi valori sono anche difficili da prevedere, perché molto influenzati da variabili locali, vedremo.... Se ci saranno le prospettive di scendere sotto oltre i -8 proverò a mettere dei cartoni sopra a due o tre piante che ritengo più sensibili, altrimenti lascio tutto così com'è.
Aspettiamo che smetta di nevicare, vediamo quanta ne rimarrà al suolo alla fine e vediamo quanto saranno serene e quindi fredde le prossime 3/4 notti, valutiamo giorno per giorno.
Questa invece la mia soluzione per l'inverno: serretta con termoregolatore collegato a stufetta da bagno da 900 watt: termoregolatore regolato su 1,5 e 3 gradi così posso partire tranquillo per le Canarie
ps. l'interno della serra è anche rivestito con uno strato di pluriball, quella roba con le bolle per gli imballaggi per capirci
Simo, premesso che è sotto la media degli echinopsis, ti assolutamente che è circa cresciuto piuttosto bene, tanto in altezza quanto in diametro. Forse la foto inganna un po', ma appena ci sono le condizioni provo a trovarne due migliori.
Ibiseremita, non c'è dubbio che la tua soluzione è certamente la migliore per raggiungere i tuoi scopi, il fatto è che i miei scopi sono differenti e necessitano quindi una differente soluzione.
Registrato: 28/03/13 17:03 Messaggi: 5302 Residenza: San Francisco, California
Inviato: Mer 08 Dic 2021, 22:43 Oggetto:
Gianni Mer 08 Dic 2021, 22:43
Ripeto, l'approccio di Roberto e' il mio preferito, e anche il mio goal a lungo termine (non avendo la possibilita' di una serra), a parte qualche scappatella nel mondo delle Euphorbiae, a cui non so resistere
Io sto lasciando fuori scoperti vari Echinocereus: rigidissimus v. rubispinus, ctenoides, pectinatus, reichenbachii, nivosus, dasyacanthus...
La temperatura qui non dovrebbe essere un problema, ma come la metto con la pioggia? Li riparo o gliela lascio prendere? Consigli?
 
Questo è un echinocereus rigidissimus oggi, non ho quella dello scorso anno perché già la prima neve lo aveva completamente seppellito  
E questo è lui in primavera
Stessa cosa per reichenbachii che però non ha ancora mai fiorito e dasyacanthus che dopo aver passato due inverni mi è morto ( ma in estate per altri motivi).
Da quest'inverno ho aggiunto anche un nivosus che ha superato egregiamente gelate a -3 esposto. A primavera ti saprò dire se può fare anche di più
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