A me un po' di volte è capitato, ma diciamo che dei cactus rimaneva ben poco 😄
Ma no Rosaedela, per così poco, è solo neve che non ci ha creduto abbastanza infatti ho fatto un rapido controllo e non ci sono danni,
Ora però viene il bello perché qui si iniziano a sentire gli spifferi freddi passare tra le Alpi, stanotte andremo sicuramente sotto e nei prossimi giorni non andrà certo meglio. Speriamo almeno che asciughi un po'.
Per il resto ti ringrazio per aver chiamato il mio atteggiamento "grinta" e non con termini più calzanti e meno lusinghieri
Per me comunque la scelta di specie resistenti al freddo oltre ad essere dettata come giustamente dici da motivi di spazio e di tempo, è stata prima di tutto una scelta estetica. Per mio gusto personale penso che dando alle piante un'ambientazione che imiti un contesto naturale, per quanto non certo fedele a quello originale, si valorizzi e si esalti la loro bellezza. E questo non può essere fatto con piante in vaso. Poi vabbè la coerenza è una questione di scala, basta allargare l'inquadratura e vedendo prati e boschi che circondano la mia casa l'incoerenza riaffiora pesantemente . Mentre invece stringendo l'inquadratura una pianta in vaso è perfettamente coerente se si resta entro i limiti del suo contenitore ( e certe creazioni con la marna che ho visto su questo forum lo dimostrano perfettamente).
Però a mio gusto, più il contesto è ampio e complesso nella rete di interrelazioni tra i vari elementi e con l'esterno, e più è interessante è potenzialmente armonioso.
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Inviato: Dom 28 Nov 2021, 18:30 Oggetto:
Tchaddo Dom 28 Nov 2021, 18:30
Beh a vedere il successo che questa tua esperienza riscuote sempre direi che in molti condividono questo tuo punto di vista. Certo, nessuno poi si prende la briga di provarci perché è una follia!
Vero, ma le idee anche se folli sono piante che producono molti semi, che portati dal vento finiscono per germogliare nel giardino di qualcuno. E per tornare alle teorie evoluzionistiche, se questa idea dimostrerà di poter funzionare sono convinto che si riprodurrà ed evolverà, altrimenti andrà incontro all'inevitabile estinzione.
La tua foto ha richiamato alla mia memoria certe piante, tritate dalla grandine quest’estate, dopo un signor temporale 😊
Non hai da ringraziare; dal mio punto di vista la tua non la definisco follia; piuttosto trovo sia un’intelligente e grintosa curiositá. Anche perchè come hai spiegato, della gran parte delle piante che sperimenti, conservi una riserva ben protetta in vaso.
Come tanti altri utenti di questo forum, sono molto interessata dalle tue imprese, e ti seguiró con interesse
Citazione:
Poi vabbè la coerenza è una questione di scala, basta allargare l'inquadratura e vedendo prati e boschi che circondano la mia casa l'incoerenza riaffiora pesantemente .
Esattamente 😊 Peró .. la maggior parte delle cactacee non saranno mai piante infestanti. Magari con il tempo, sapranno guadagnarsi il loro posto anche in mezzo agli abeti _________________ Lucia
Vero, ma le idee anche se folli sono piante che producono molti semi, che portati dal vento finiscono per germogliare nel giardino di qualcuno. E per tornare alle teorie evoluzionistiche, se questa idea dimostrerà di poter funzionare sono convinto che si riprodurrà ed evolverà, altrimenti andrà incontro all'inevitabile estinzione.
Proprio per questo motivo la discussione mi ricordava il post sugli elefanti e l’avorio. É una selezione naturale, comunque forzata dall’uomo. _________________ Lucia
Mi ricordo che nell'altro forum avevi detto di aver trapiantato alcune aloe come prova, quali erano?
Quest'anno io lascio molte Aloe fuori, tutte quelle che hanno la minima possibilità di riuscita (e alcune negli anni passati ce l'hanno fatta): A.broomi, A.striata, A.ferox, A.brevifolia, A.chabaudii, A.variegata, A.saponaria, A.striatula, A.schelpei
La A.vera e quelle del Madagascar in serra fredda (qua al nord non riesco a farle stare fuori senza danni), A.arborescens al limite e ho fatto un po' riparate un po' no. In realtà di A.vera ne ho così tante che alcune le riparo solo con TNT
Si, ricordi bene. Attualmente ci sono
A. aristata
A. broomii
A. variegata
A. marlothii
E un ibrido A. aristata X A. maculata (o saponaria che dir si voglia).
Si lo so, la marlothii è piuttosto improbabile.
Comunque qui si è alzato un foehn deciso, umidità al 16% nonostante il freddo. Mi sto lentamente essiccando e inizio a capire come nei giorni di foehn la gente diventa nervosa e aumentino statisticamente suicidi, omicidi, aggressioni.
Ma vi assicuro che almeno per questa volta non rientrerò in questa statistica, perché vedere finalmente il lapillo bello asciutto dopo tutto questo tempo a me da un senso di pace imperturbabile.
La maculata classica non l'hai provata? Insieme ad aristata e broomi sono le uniche a cui faccio anche prendere le interperie, sono immortali
Comunque ora che me lo hai fatto notare anche da me c'è bassa umidità, circa 30%. Effettivamente oggi pomeriggio non sentivo così tanto freddo e si vedono benissimo le stelle
Quando passione cactofila e meteorologia si fondono...
L'aloe maculata classica non l'ho provata solo perché in realtà sono molto meno metodico di quanto possa sembrare. So che ci sono centinaia di piante più resistenti di alcune di quelle che provo, ma o ci si mette a cercarle una per una ( investendo tempo e spesso denaro in poche specie ) o si butta un occhio sugli scaffali dei garden e si prende per pochi euro tutto quello che piace e che si pensa potrebbe funzionare. Non dico che quest'ultima sia la soluzione migliore, ma mi permette di testare molte specie a prezzi contenuti. Poi di tanto in tanto mi lascio tentare da qualche pianta e mi metto a cercarla attivamente, ma contando la fase embrionale del progetto e la relativa incertezza mi pare quasi uno spreco sperimentare su piante rare o costose quando c'è ancora tanto da imparare.
Tutto questo solo per dire che non lo' ho provata solo perché me ne sono capitate altre
Citazione:
Quando passione cactofila e meteorologia si fondono...
Due sono le possibili strade, o sviluppare un'ossessione per led, termostati e serre oppure svilupparla per meteo e clima
A mia discolpa devo dire che il foehn e i suoi effetti in campo forestale furono l'oggetto della mia tesi di laurea, quindi non è che sono impazzito tutto d'un tratto (e la cosa non è necessariamente positiva). Comunque Simo, vedrai che se vai avanti così anche tu ti ritroverai a passare due mesi al cardiopalma con le carte bariche sempre a portata di mano
Hai un approccio opposto al mio, io invece quest'anno ho ricercato attivamente le Aloe che potenzialmente potevano farcela, e mi sono circondata di un esercito di Trichocereus
Come fai tu è più coerente con il tuo progetto, effettivamente. Potrei mandarti polloni di A.maculata, A.striatula o altro se ti interessa, non mi dispiacerebbe essere un tuo finanziatore
In cosa sei laureato, se posso chiedere?
Gli approcci hanno entrambi pregi e difetti e comunque non si escludono a vicenda, infatti come ho già detto qualche pianta me la sono proprio andata a cercare, ma in questo privilegio le cactaceae, le aloe per l'aiuola sono una novità assoluta, a seconda dei primi risultati poi si potrà valutare un prosieguo.
Mi laureai in scienze forestali e ambientali all'università di agraria di Torino, ma poi ho fatto tutt'altro. Lo dico giusto perché i miei finanziatori sappiano su chi stanno investendo .
Accetto ben volentieri la tua offerta perché, come avevo scritto a suo tempo, le ho viste entrambe in "azione"a Saluzzo, ne riparliamo a primavera, tanto non siamo nemmeno lontani. Saprò sdebitarmi.
Ciao Roberto, una curiosità, le piante che usi per i tuoi esperimenti le selezioni in base a conoscenze sulla loro biologia oppure sperimenti a "tutto campo", indifferentemente dalle specie ? Per capirci non metteresti mai un Melocactus nel tuo giardino vero ? Anch'io, quando mi regalano talee eseguo prove, una al riparo fuori ed una al sicuro dove non gela, così nel peggiore dei casi una si salva sempre. Poi rimane sempre la grande differenza tra piante che resistono al gelo stando riparate (Frosthart) e piante che possono resistere al gelo senza alcuna protezione (Winterhart).
_________________ Ci sono cose piú importanti nella vita che aumentarne continuamente il ritmo
Bella domanda Bob, premetto che evito con cura di compare piante il cui esito sia del tutto scontato, ho in garage una cassetta di regali di amici o parenti che vedendo il mio angolo hanno pensato che fosse una buona idea regalarmi una pianta grassa da aggiungere, non considerando che c'è in questo vastissimo insieme esiste un abisso di differenza nell'ecologia delle singole specie.
Quindi no, non proverei mai a mettere un melocactus nell'aiuola, neanche se me lo regalassero, però devo ammettere che qualche pianta improbabile mi scappa ( vedi aloe marlothii e un'altra in particolare che mi vergogno anche di nominare ).
Poi c'è il discorso doppioni, quando piante vecchie producono polloni o talee magari ne metto una fuori in qualche angolo del giardino tanto se non trovo qualcuno a cui regalarla la scelta è tra farle rischiare la vita in inverno o farla finire subito nella compostiera.
Il punto è che (so che rischio la vita a dirlo su questo forum) non ho proprio alcun interesse ad avere una cassetta di piante chiusa in garage, quindi ogni tanto mi prendo dei rischi che se valutati razionalmente sono onestamente troppo alti.
Comunque ogni tanto si viene stupiti, ti faccio l'esempio di quel delosperma echinatum di cui ho pubblicato una foto qualche giorno fa, non avrei mai comprato una pianta sudafricana con distribuzione quasi costiera. Quando mi è arrivata non ci avrei scommesso un centesimo per cui l'ho messa in vaso, poi quando il vento o qualche gatto di passaggio ha fatto una talea l'ho messa lì con poche speranze.
Ad oggi 1° dicembre nonostante qua da due notti si scende a -3 e sulle pozzanghere ci sia un dito di ghiaccio, lei continua ad essere in fiore. Continuo a credere che non passerà tutto l'inverno, ma ha già ampiamente superato ogni mia aspettativa, e come questa chissà quante altre specie diamo scontatamente per spacciate e non lo sono.
Ho amici che sono stati in Sudafrica nel "piccolo Karru" dove vegetano Lithops & Co. la mattina erano ricoperti da uno strato di brina. Delosperma è un genere che si presta ottimamente con molteplici specie molto resistenti ai rigori del clima e con una grande varietà nel colore delle fioriture. Molti Echinocereus, Opuntie e qualche Escobaria si prestano molto bene ad essere piantati all'aperto senza alcun riparo. Le possibilità di sperimentare come vedi non mancheranno e noi restiamo curiosi di ulteriori tuoi sviluppi.
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infatti ho fatto un rapido controllo e non ci sono danni,
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